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Pulizie delle scuole: 25mila lavoratori degli appalti rischiano il posto di lavoro

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 25, 2010

Pulizie delle scuole: 25mila lavoratori degli appalti di pulizia degli istituti scolastici rischiano il posto di lavoro (LSU stabilizzati e lavoratori c.d. “appalti storici”)

Drammatica la situazione per circa 25mila lavoratrici e lavoratori degli appalti di pulizia degli istituti scolastici (LSU stabilizzati e lavoratori operanti nei cd “appalti storici”), a causa della mancanza di fondi di finanziamento e dei tagli previsti dal Ministero dell’Istruzione, della Ricerca e dell’Università.
Per gli LSU (ex lavoratori socialmente utili) sono già 22 le ditte che hanno inviato alle organizzazioni sindacali la comunicazione dell’apertura delle procedure di mobilità, corrispondenti alla totalità della mano d’opera impiegata – quasi 14mila addetti – nelle pulizie delle scuole di ogni ordine e grado.
Nonostante siano già stati messi a bilancio, mancano i fondi per la copertura economica del secondo semestre del 2010; non c’è traccia di discussione per il proseguo degli appalti per il 2011 e in alcuni casi gli appalti sono in scadenza; come in Molise e Campania – 30 novembre 2010 – dove esiste il nucleo più numeroso con oltre 5.500 lavoratori, che rischiano di tornare nello stato di precarietà da cui provengono.

Stanno vivendo la stessa situazione altri 12.000 lavoratrici e lavoratori impiegati negli appalti servizi di pulizia e attività ausiliarie (sorveglianza, custodia) cd “appalti storici” impiegati anche nei nidi d’infanzia e scuole materne. Sono giunte in questi giorni le aperture delle prime procedure di mobilità. Per gli “appalti storici” la condizione è resa ancora più grave perché già nel dicembre 2009 avevano subito dei tagli da parte del Ministro dell’università e della Ricerca pari ad una riduzione del 25% sui contratti di appalto, tagli per i quali durante tutto il corso della primavera si sono tenute manifestazioni e scioperi territoriali e nazionali che avevano portato come risultato le proroghe dei contratti fino al 31.12.2010 e l’impegno da parte del Miur di attivare fin da luglio incontri per discutere le nuove gare di appalto che garantissero la continuità lavorativa e l’occupazione.

Al pari degli appalti ove operano gli LSU stabilizzati, ad oggi, non si hanno notizie di eventuali proroghe o l’avvio delle gare.
La Filcams Cgil lancia l’allarme: “Siamo fortemente preoccupati per questa mancanza di attenzione e comunicazione; e l’attuale situazione non fa presagire nulla di positivo”.

“Tanti, troppi, i lavoratori che rischiano il posto di lavoro” spiega la Filcams Cgil “con forti ripercussioni anche sulla salubrità e la sicurezza degli ambienti scolastici.”
“Il momento è veramente grave” afferma la Filcams Cgil “soprattutto perché tali tagli vanno a colpire lavoratrici e lavoratori precari e già in difficoltà economiche. Un settore quello delle pulizie, costituito, tra l’altro, per la maggior parte da donne”.
La Filcams Cgil sta seguendo la trattativa e si sta attivando per cercare di avere delle risposte più concrete dall’Amministrazione competente.

FILCAMS CGIL Nazionale

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Oggi manifestazione dei lavoratori dell’Università degli Studi di Siena

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 25, 2010

LA MOBILITAZIONE CONTINUA

Lunedì 25 ottobre 2010  MANIFESTAZIONE PER LE VIE DI SIENA

Invitiamo a partecipare al corteo e alla manifestazione tutte le componenti della comunità universitaria e i cittadini. Estendiamo l’invito anche ai rappresentanti delle istituzioni e delle forze politiche.

Partenza ore 13,30 ingresso del Rettorato (via Banchi di Sotto, 55)

Il corteo toccherà tutte le sedi istituzionali presenti in città

Un’unica voce per gridare l’assoluta esigenza di uscire di dalla crisi e il diritto a un futuro fatto di stabilità.

Come lavoratori RIVENDICHIAMO:

– il rispetto dei nostri diritti sindacali, a partire dal rispetto delle norme contrattuali
– il rispetto del nostro ruolo di dipendenti pubblici
– il diritto ad un futuro all’interno di una istituzione pubblica
– il rispetto della nostra dignità e del nostro lavoro
– il rispetto della nostra Università come istituzione pubblica da parte delle forze politiche         nazionali e locali
– il diritto a conoscere il nostro futuro

 AD OGGI HANNO PAGATO:

– le lavoratrici ed i lavoratori della cooperativa solidarietà
– le colleghe e i colleghi a tempo determinato
– gli ex-stabilizzandi
– i collaboratori esperti linguistici, CEL
– i precari della didattica e della ricerca

Ora cominciano a farla pagare alle persone con un contratto a tempo indeterminato

L’UNIVERSITA’ E’ DI TUTTI

PER QUESTO CHIEDIAMO

– rapidità nell’avvio nello svolgimento dei processi, durante i quali ci dichiareremo parte civile, per conoscere finalmente chi dovrà pagare al posto nostro per questa situazione

– il ritiro immediato dei tagli ai fondi di finanziamento alle Università che, oltre a mettere in difficoltà l’Ateneo di Siena, metteranno in seria difficoltà altri Atenei italiani

– il ritiro immediato della proposta di legge n.1905, riforma dell’Università/riforma Gelmini

– l’avvio di una politica reale di finanziamento delle Università e della Ricerca

– il ritiro della legge 150, riforma Brunetta, che attacca i lavoratori pubblici nel loro ruolo e che, in questa situazione di crisi, unita al blocco contrattuale derivante dalla finanziaria causeranno perdite stipendiali pesanti per i dipendenti pubblici nei prossimi tre anni

– far continuare a vivere la qualità nel nostro Ateneo

DIFENDIAMO L’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI SIENA E IL FUTURO DELLA CITTA’

RSU d’Ateneo – CISAL – CISL – CISAPUNI – FLC-CGIL – RdB/USB P.I. – UGL – UIL-PA-UR

Argomenti: FLC, manifestazioni, università |

Fisco: Epifani, per riforma necessario colpire evasione e grandi patrimoni

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 21, 2010

Fisco: Epifani, per riforma necessario colpire evasione e grandi patrimoni
Avviato ieri il primo confronto tra Governo e parti sociali sulla riforma fiscale. “Vogliamo i fatti, adesso siamo ancora alle parole”, così il Segretario Generale della CGIL al termine dell’incontro. La posizione della Confederazione riprende la piattaforma ‘Per un fisco giusto’: colpire evasione e rendite, alleggerire il carico su lavoratori dipendenti e pensionati » Verbale dell’incontro
21/10/2010 da www.cgil.it

Ridurre il carico fiscale sul lavoro dipendente e sulle pensioni, scaricando su altre fonti di reddito la ricerca di risorse necessarie e al tempo stesso lavorare seriamente per contrastare l’evasione fiscale. E’ attorno a questi punti, che secondo il Segretario Generale della CGIL, Guglielmo Epifani, è necessario lavorare per una riforma fiscale equa e giusta. “Chiediamo di colpire i grandi patrimoni” ha ribadito il leader della CGIL, in occasione del primo confronto, avvenuto ieri (20 ottobre), tra Governo e parti sociali sulla riforma fiscale. Quando si hanno poche risorse a disposizione è necessario fare una scelta “devi dare a qualcuno e prendere da qualche altra parte. Se non si fa così – ha spiegato Epifani – non si va avanti”.

Avviato ieri al Ministero dell’Economia, il processo per arrivare alla revisione del sistema tributario. Le parti sociali, torneranno ad incontrare il Governo tra tre, quattro giorni. Per ora sono stati delineati i contorni di tale riforma, che prevedrebbe “un’attenzione prioritaria alla famiglia, senza impegnare il potenziale gettito che potrebbe arrivare dall’evasione fiscale, prima di averlo incassato, e non toccando la tassazione dei bot”, una riforma che passerà attraverso tre fasi: la raccolta di dati e la loro analisi; una legge delega in Parlamento e infine, una serie organica di decreti allegati.

“Vogliamo i fatti. Adesso siamo ancora alle parole”. Ha commentato al termine del tavolo il Segretario Generale della CGIL,  che ha aggiunto “è necessario guardare ad un intervento sulle rendite finanziarie, la cui difesa finirebbe per reiterare una logica di ‘vecchie gerarchie’ mentre serve, invece, liberare ‘nuove energie’”. “Bisogna fare in fretta – ha concluso Epifani – perchè una parte delle risposte non può andare troppo in là. Da qui a due, tre anni c’è una parte del Paese che paga più tasse di tutti, una parte che non ce la fa”.

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Ddl lavoro: CGIL, approvata una legge sbagliata e pericolosa

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 19, 2010

Ddl lavoro: CGIL, approvata una legge sbagliata e pericolosa
Secondo la Confederazione diversi i punti critici contenuti nel provvedimento: dalla certificazione in deroga ai CCNL e i vincoli al ruolo del giudice del lavoro, all’arbitrato e la clausola compromissoria da firmare all’atto dell’assunzione, fino all’introduzione dell’apprendistato a 15 anni
» Video su CGILtv
19/10/2010

Il ‘ddl lavoro’ è legge. Con 310 voti favorevoli, 204 contrari e tre astenuti la Camera ha dato il via libera al provvedimento, dopo due anni di di rinvii, durante i quali si sono susseguite ben sette letture in aula. Immediate la reazione della CGIL, che nel pomeriggio aveva organizzato un presidio davanti a Montecitorio per sottolineare, nuovamente, la sua contrarietà ai contenuti del ‘collegato lavoro’.

Secondo il sindacato di Corso d’Italia siamo di fronte ad una legge “sbagliata” che “colpisce il futuro dei lavoratori”. A puntare il dito è il Segretario Confederale della CGIL, Fulvio Fammoni, che sottolinea come “durante la peggiore fase di crisi degli ultimi anni invece di approvare provvedimenti a favore dell’occupazione si abbassano i diritti”. Secondo il dirigente sindacale il governo e la maggioranza di centrodestra “si assumono così una grave responsabilità nei confronti dei lavoratori italiani, in particolare verso i più deboli: giovani, donne, disoccupati e immigrati”.

Diversi i ‘punti critici’ contenuti nel disegno di legge: “dalla certificazione in deroga ai contratti collettivi nazionali e i vincoli al ruolo del giudice del lavoro – elenca Fammoni -, all’arbitrato e la clausola compromissoria da firmare all’atto dell’assunzione per impedire la possibilità di ricorre a un giudice in caso di controversie”. Inoltre, aggiunge, “l’arbitro che sostituirà il giudice emetterà sentenza ‘secondo equità’ anche in deroga alle leggi e ai contratti nazionali”. Elementi che per la CGIL hanno “evidenti profili di incostituzionalità”.

Ma non solo, il ddl contiene l’introduzione dell’apprendistato a 15 anni “che abbassa l’obbligo scolastico e la soglia del lavoro minorile” e recupera “la delega sugli ammortizzatori sociali, prevista dal protocollo sul welfare del 2007, per approvare una legge però diversa da quello spirito scavalcando il Parlamento”.

La CGIL, assicura Fammoni, “attiverà immediatamente l’iniziativa di tutela delle persone contro gli effetti della legge, che è palesemente viziata; presenterà un appello sugli elementi di incostituzionalità; farà partire immediatamente una campagna d’informazione su come difendersi dagli effetti negativi della legge con la diffusione di materiali informativi in tutti i posti di lavoro”.

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Crisi: CGIL, a settembre 640 mila in CIG, -3,5 mld in busta paga

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 19, 2010

Crisi: CGIL, a settembre 640 mila in CIG, -3,5 mld in busta paga

Il rapporto dell’Osservatorio CIG denuncia, secondo la CGIL, una situazione economica e sociale sempre più insostenibile per milioni di lavoratori » » I numeri della Cassa integrazione a settembre 2010

18/10/2010

Continua ad essere ancora molto elevato il numero di lavoratori coinvolti nei processi di cassa integrazione e, di conseguenza, i riflessi in negativo di questo stato sui loro salari. A settembre risultano essere oltre 640mila i lavoratori in cassa, che hanno subito, nei primi nove mesi dell’anno, un taglio netto del reddito per oltre 3,5 miliardi di euro, più di 5.500 euro per ogni singolo lavoratore. Sono questi alcuni dei numeri che emergono dalle nuove elaborazioni delle rilevazioni Inps da parte dell’Osservatorio CIG del dipartimento Settori produttivi della CGIL Nazionale nel rapporto di settembre. Dall’analisi della CGIL il ricorso alle ore di Cassa integrazione a settembre segna un aumento del +34,8% rispetto al mese precedente, per un totale di ore pari a 103.228.193. Secondo l’Osservatorio la crescita registrata a settembre su agosto “è minore se rapportata a quanto è avvenuto negli anni passati: la particolarità non dipende da una crescita più contenuta nella richiesta della CIG ma dal fatto che, in modo crescente, in questi ultimi tre anni si è stabilizzato in negativo uno zoccolo di Cassa integrazione sempre più alto, fino ad attestarsi nell’anno in corso intorno ai 100 milioni di ore mese”. Nel periodo gennaio settembre l’aumento complessivo delle ore di CIG è stato del +50,5%, sullo stesso periodo del 2009, per un totale di 925.673.480 ore autorizzate: un trend che porterà, rileva il rapporto, “il cumulo delle ore del 2010 ben oltre il miliardo”. Secondo il segretario confederale della CGIL, Vincenzo Scudiere, “dai dati del nostro Osservatorio emerge una crisi che continua ad essere molto dura per i lavoratori e per le stesse imprese: la CIG continua a crescere, nonostante segnali di ripresa dell’economia, mentre le crisi aziendali si moltiplicano senza che dal governo arrivino risposte adeguate”. Dati CIG – La Cassa integrazione ordinaria (CIGO) registra un aumento considerevole a settembre sul mese precedente (+189%), per un totale di ore pari a 26.049.659, tornando così ai valori medi degli ultimi tre mesi. Da inizio anno la CIGo ammonta a 275.697.885 ore, mettendo a segno una flessione, sui primi nove mesi dello scorso anno, del -33,6%. La Cassa integrazione straordinaria (CIGS) fa segnare sempre a settembre un aumento sul mese di agosto del +39,9%, con 44.858.960 ore. Nell’intero periodo gennaio-settembre l’aumento è consistente (+168,7%), per un volume di 364.108.705 ore di CIGS. I settori con aumenti maggiori, nei primi nove mesi dell’anno sullo stesso periodo dello scorso, sono quello metallurgico (+578,4%), il legno (+351,7%), il meccanico (+307,2%) e l’edilizia (+142,1%). La Cassa integrazione in deroga (CIGD), dopo un aumento ininterrotto da luglio del 2009, per la prima volta segna una battuta d’arresto, registrando a settembre una diminuzione sul mese precedente del -8,9% per un totale di ore pari a 32.319.574. Da gennaio a settembre di quest’anno sono state autorizzate 285.866.890 ore di CIGd registrando così un incremento sui primi nove mesi del 2009 del +344,3%. I settori con il maggiore ricorso alla CIGD continuano ad essere quelli che non rientrano nella normativa attuale della CIGS. Il raffronto tra gennaio e settembre 2010 sullo stesso periodo del 2009 evidenzia aumenti consistenti nel settore dell’edilizia (+1.532,6%), segue la chimica (+553,1%), il legno (+838%) e il commercio (+442,5%). La piccola industria meccanica (+314,9%) ha il volume più alto con 87.825.904 ore da gennaio a settembre. Le regioni maggiormente esposte con la CIGD restano la Lombardia con, da inizio anno, 71.479.759 ore (+264,9%), e l’Emilia Romagna con 40.965.719 ore (+1732%). Il rapporto evidenzia come in quasi tutti i settori le percentuali di aumento della cassa in deroga vadano oltre il 300%. “Tutto l’apparato produttivo resta profondamente coinvolto nella crisi, dalla grande alla piccola azienda, attraversando trasversalmente tutti i settori”. Inoltre, si sottolinea nel rapporto, “da questo mese è evidente una novità rappresentata da un aumento consistente soprattutto nei settori direttamente produttivi: occorre verificare in che misura può essere il risultato di un allargamento ulteriore delle difficoltà produttive del settore manifatturiero o se è il risultato per molti lavoratori del passaggio dalla CIGS alla CIGD”. Motivi per i quali Scudiere rilancia l’allarme sulla cassa in deroga. “Il continuo e consistente aumento della Cassa in deroga sta andando ben oltre il peso registrato nel 2009 – rileva – per questo si rende necessario e urgente un intervento del governo per rifinanziare uno strumento prima della scadenza di fine anno”. Causali di CIGS – I ricorsi alla CIGS, nel corso dell’anno e fino al 30 settembre, sono stati oltre 4.899 decreti, con un (+136,3%) sullo stesso periodo del 2009, e riguardano oltre 6.751 unità aziendali. Aumentano le crisi aziendali (+173,7%), rappresentano ormai il 72,9% del totale dei decreti. Tra i decreti di crisi aziendale continuano a esserci indistintamente le aziende che hanno terminato le 52 settimane di Cassa integrazione ordinaria, con quelle in crisi aziendale non temporanea. “Una distinzione aiuterebbe a capire le dinamiche delle crisi aziendali in atto”, sollecita la CGIL. Tra le altre causali significative per numero dei decreti restano le domande di ricorso al fallimento (+99%), al concordato preventivo (+121,9%), all’amministrazione straordinaria (+100%). Aumentano i contratti di solidarietà (+77,3%) e rappresentano il 13,2% del totale dei decreti mentre le domande di ristrutturazione aziendale sono solo 109 (il 2,2% dei decreti) e le conversioni aziendali 10 (0,20%). È ancora costante, segnala il rapporto della CGIL, la tendenza negativa all’aumento degli interventi di tipo passivo verso le imprese, mentre gli interventi che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale dell’impresa non raggiungono il 6% del totale dei decreti. Occupazione e lavoratori in CIG – Nel periodo gennaio settembre 2010 considerando un livello medio di ricorso alla CIG, ovvero il 50% del tempo lavorabile globale (18 settimane lavorative), si confermano in questo periodo oltre 1.280.000 lavoratori in CIGO, in CIGS e in CIGD. Se invece consideriamo i lavoratori equivalenti a zero ore per tutto il 2010 (36 settimane) si determina un’assenza completa di attività produttiva per 642.829 lavoratori, di cui 198.519 in CIGD. Il rapporto denuncia “una situazione economica e sociale sempre più insostenibile per milioni di lavoratori” calcolando come nel corso del 2010 i lavoratori parzialmente tutelati dalla CIG abbiano perso già 3.549.600.000 euro, mentre la perdita certa, anche al netto del consumo effettivo delle ore di CIG autorizzate, per un singolo lavoratore a zero ore è stata di 5.522 euro. 

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Metalmeccanici: Epifani, una grande manifestazione democratica. La mobilitazione prosegue

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 18, 2010

Metalmeccanici: Epifani, una grande manifestazione democratica. La mobilitazione prosegue

Dal palco di Piazza San Giovanni a Roma il Segretario Generale della FIOM CGIL lancia un grido d’allarme: ”L’Italia non può essere una Repubblica fondata sullo sfruttamento”. Il 27 novembre tutta la Confederazione di nuovo in piazza. Se non ci saranno risposte da parte governo Sciopero Generale

Il racconto della giornata:
» Le tute blu della CGIL invadono Roma » FOTO
» Video
su CGILtv 

16/10/2010

Una piazza San Giovanni gremita all’inverosimile ha assistito alle conclusioni di una grande giornata. Hanno parlato prima il Segretario Generale della FIOM CGIL, Maurizio Landini, poi il Segretario Generale della CGIL, Guglielmo Epifani che ha sottolineato come sia di un vero onore concludere con questo comizio la sua esperienza alla guida della confederazione. Una grande manifestazione democratica, quella di oggi, che ha smentito tutte le più funeste previsioni e le vere e proprie provocazioni da parte di ministri del governo. Continua a leggere questo articolo »

Argomenti: CGIL |

FIOM CGIL: straordinaria adesione alla manifestazione di sabato

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 14, 2010

Adesioni ben oltre ogni ottimistica previsione alla manifestazione indetta dai metalmeccanici della FIOM CGIL per sabato prossimo a Roma. Tantissime richieste di partecipazione, provenienti da lavoratori, studenti, cittadini comuni, sono arrivate alle sedi sindacali, tanto da riempire in poco meno di una settimana 8 pullman, segno dell’elevata attenzione che i temi al centro del dibattito sindacale, di cui i metalmeccanici sono ancora protagonisti, sta riscontrando in una sempre più larga fetta della società.

“Una manifestazione – spiega Marco Goracci, Segretario Generale della FIOM CGIL di Siena – che si pone l’obiettivo di rispondere al prepotente attacco di chi sta utilizzando la crisi per ridurre le tutele del mondo del lavoro, di chi fa leva sui crescenti livelli di disoccupazione per dividere il mondo del lavoro e le rappresentanze sindacali, di chi pensa che per rendere le aziende più competitive sia necessario distruggere il contratto nazionale quale elemento di coesione fra lavoratori”.

“Un disegno scellerato di involuzione sociale – continua Goracci – che mette in contraddizione il diritto al lavoro con le tutele collettive e individuali, che se non arginato e respinto con forza renderà tutti più deboli, compreso il nostro sistema industriale destinato a competere e rincorrere i cosiddetti paesi emergenti”.

“La FIOM è ben decisa a riconquistare un sistema di regole tramite le quali coinvolgere nelle decisioni tutti i lavoratori – conclude il Segretario – affinché ‘democrazia’ non sia una parola vuota di contenuti ma ritorni ad essere un diritto esigibile da tutti i lavoratori iscritti o no al sindacato”.

Siena, come tutta la Toscana, prenderà parte al corteo che partirà da Piazzale dei Partigiani – stazione Ostiense – per poi attraversare il centro storico della capitale e confluire assieme all’altro corteo in Piazza san Giovanni, dove ci saranno gli interventi conclusivi del numero uno della FIOM, Maurizio Landini, e del Segretario Generale della CGIL Guglielmo Epifani.

Siena, 13 ottobre 2010

Argomenti: FIOM, manifestazioni |

FP CGIL: preparazione selezione corsi OSS Valdichiana

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 13, 2010

La Funzione Pubblica Cgil, in collaborazione con Smile Toscana, organizza quattro moduli di preparazione alla selezione per i corsi OSS (Operatore Socio Sanitario) previsti dall’Azienda Ospedaliera Le Scotte e dall’Azienda USL 7 per la Zona Valdichiana Senese nel mese di novembre.

Due moduli si svolgeranno presso la Camera del Lavoro Cgil di Montepulciano il 4 novembre e due moduli presso la Camera del Lavoro Cgil di Siena l’11 novembre.

Per iscriversi contattare la Cgil di Siena allo 0577/2541.

Argomenti: Azienda Ospedaliera, FP, valdichiana |

Epifani, manifestazione di sabato sia un grande momento di unità

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 13, 2010

Epifani, manifestazione di sabato sia un grande momento di unità
Il Segretario Generale della CGIL in un intervista al Corriere della Sera parla della mobilitazione del 16 ottobre a Roma “bisogna lavorare perché sia una manifestazione democratica, pacifica, non violenta”, “dopo novembre se le cose non cambiano rifaremo lo sciopero generale
13/10/2010 da www.cgil.it

Non è ancora il momento dello sciopero generale: “non possiamo farne uno al mese”. Le sedi dei sindacati sono intoccabili: “si può dissentire da Bonanni, ma l’organizzazione della CISL va rispettata”. Infine una “raccomandazione”: “la manifestazione di sabato sia un grande momento di unità e di determinazione serena delle proprie ragioni”. E un annuncio: “faremo una nuova proposta sul sistema contrattuale”.
Guglielmo Epifani si prepara alla manifestazione della FIOM, sabato 16 ottobre, in piazza San Giovanni, Roma. Sarà il suo ultimo comizio da Segretario Generale del più grande sindacato italiano. In quello che lui stesso definisce un “crocevia delicato”.

C’è tensione nella CGIL…
“Ci arrivo. Ma se permette vorrei partire dal vuoto di azione da parte del governo. E’ da lì che nasce il clima di incertezza. La crisi continua a mordere. Stanno per scadere i periodi di cassa integrazione in deroga. Non si capisce quale sarà il destino dei precari della scuola. Sullo sfondo c’è una cosa di cui nessuno parla. La riscrittura a livello europeo del patto di stabilità. Se si passerà davvero dal parametro del deficit a quello del debito, per il nostro Paese si aprirà una stagione di lacrime e sangue, di ulteriori tagli pesanti. A questo aggiungiamo la vicenda FIAT e l’accordo separato sul contratto dei metalmeccanici…”

D’accordo. Questo è il vostro elenco. Ma in questi giorni ci sono anche segnali inquietanti. Gli attacchi alla sede della CISL, per esempio. C’è chi accusa anche militanti della FIOM. Il suo giudizio?
“Sono tutti atti che abbiamo condannato con forza, tutti insieme nella CGIL e nella FIOM. Come condanniamo il riapparire di parole d’ordine che sembravano dimenticate. Sono cose che non sottovalutiamo, che ci impongono di tenere gli occhi aperti e, per la parte che ci compete, di abbassare i toni. E la stessa cosa dovrebbero farla quei ministri che usano parole di una pesantezza inaccettabile contro la CGIL. Dopodiché è chiaro che bisogna lavorare perché la manifestazione di sabato sia ‘democratica, pacifica, non violenta’. Lo dico citando le parole del segretario della FIOM Maurizio Landini”.

Ma la piazza di San Giovanni potrebbe invocare lo sciopero generale per protestare contro l’accordo separato firmato da Federmeccanica con CISL e UIL. A quel punto lei che cosa risponderebbe?
“Capisco che ci possa essere la richiesta dell’intensificazione della lotta. Noi siamo consapevoli di questo e dopo la giornata del 16 continueremo con una grande manifestazione a fine novembre”.

Quindi niente sciopero generale subito?
“Ne abbiamo fatto già uno a giugno di fronte alla manovra del governo. E dopo la protesta di novembre, se non cambiano le cose, rifaremo di nuovo anche lo sciopero generale, che va preparato bene, perché in tempi di crisi è un grande sacrificio per i lavoratori. Questa è la scelta fatta dal direttivo della CGIL, ascoltate tutte le strutture”.

L’altro ieri ne ha parlato direttamente con Landini?
“Sì, ho parlato anche di questo e ho esposto le mie ragioni. D’altra parte siamo un sindacato cui non si può certo rimproverare di scioperare poco”.

C’è il rischio che Epifani a San Giovanni possa essere contestato con durezza come fecero gli autonomi con Luciano Lama all’Università La Sapienza di Roma, nel 1977?
“Non credo, non ne sono intimorito. Sarebbe un grave errore, perché dividerebbe invece di unire”.

Ma con quali conseguenze pratiche?
“Che la discussione diventerebbe altro, tutta interna alla CGIL, invece di essere rivolta fuori verso il governo e le imprese”.

Traducendo: si arriverebbe alla resa dei conti con la FIOM?
“Beh, si aprirebbe un problema. Si indebolirebbe la FIOM e si indebolirebbe la CGIL”.
 
Sull’altro fronte sembrano allargarsi le distanze da CISL e UIL. Che cosa ne pensa dello slogan lanciato da Raffaele Bonanni: “Dieci, cento, mille Pomigliano”?
“Intanto avevo capito che la manifestazione fosse sul fisco. Comunque lo slogan mi è parso un po’ sgrammaticato. Non si usa questo tipo di linguaggio, lo trovo senza senso, perché non c’è un unico modello per attrarre investimenti. Ce ne sono invece tanti altri, con i quali si tutelano l’occupazione e i diritti”.

In questo momento però FIOM e CGIL sembrano tagliate fuori da ogni tipo di trattativa. Non vi interessa provare a rientrare?
“Certo. Non è possibile che al tavolo di discussione, qualunque esso sia, manchi il sindacato più rappresentativo, la FIOM o la CGIL. Dobbiamo trovare tutti insieme una via d’uscita. E sono convinto che la troveremo: stiamo lavorando a una nostra proposta sul riassetto dei contratti”.

Sull’impianto costruito del 1993 sul doppio livello, nazionale e aziendale?
“Esatto. L’accordo del 1993 è ormai datato e le modifiche del 2010 non ci piacciono. E allora faremo noi una proposta e penso che questo ci possa riportare al centro del confronto innanzitutto con CISL e UIL. Poi con gli industriali”.

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Crisi: Epifani, governo torni a occuparsi dei problemi delle persone

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 12, 2010

Da un’iniziativa della CGIL a Lodi il Segretario Generale chiede alle istituzioni di affrontare la crisi e i suoi effetti sul lavoro a partire dal rifinanziamento della Cassa integrazione in deroga per il 2011 e dal superamento del tetto ai 10 mila in mobilità
12/10/2010 da www.cgil.it

Tornare ad occuparsi dei problemi delle persone. E’ la richiesta lanciata oggi dal Segretario Generale della CGIL, Guglielmo Epifani, nel corso di un’iniziativa sindacale che si è tenuta a Lodi e dal titolo “Il lavoro che non c’è, costruiamo un futuro per il lodigiano e per l’Italia”. Il leader di Corso d’Italia ha voluto così riportare l’attenzione sulle questioni prioritarie e che ancora hanno a che fare con la crisi e i suoi riflessi.

“E’ una brutta crisi quella che sta attraversando il Paese”, ha detto Epifani sottolineando come non siano mai stati convincenti i tentativi di “indorarne l’immagine”. Il perché lo spiega così: “E’ una crisi difficile perché insidiosa, forse lunga, pesante. Per recuperare i sette punti di Pil persi – ha aggiunto – ci sarà bisogno di non meno di sette anni”.

La risposta ‘subalterna’ data alla crisi, come vano tentativo di contrasto, e fatta di un abbassamento di diritti e di tutele, per Epifani non può funzionare. “Questa è una crisi che prova ad abbassare i nostri diritti – ha spiegato il segretario generale della CGIL – ma questi diritti sono quelli che danno dignità alla persona, rendono la persona più libera e responsabile”. Da qui la richiesta, al governo e al parlamento, “di tornare ad occuparsi dei problemi delle persone. Noi spendiamo quattro volte meno della Corea in ricerca e innovazione. Un paese che ha questo problema è un Paese che non ha futuro”.

Per rispondere alle pressanti urgenze, Epifani ha ribadito le due priorità della CGIL: il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga per il prossimo anno e il superamento del tetto ai 10 mila in mobilità che potranno andare in pensione con le vecchie regole, imposto dal governo nella manovra economica. “Il governo deve rifinanziare la CIG in deroga per il 2011, in alcuni casi scade già questo novembre – ha affermato il numero uno di Corso d’Italia – Non è possibile abbandonare le 650mila persone che sono in Cassa integrazione. Il rifinanziamento deve essere fatto subito”.

Così come sui lavoratori in mobilità, che sono ormai oltre i 100mila, Epifani chiede che “venga rispettato il patto sulla mobilità che prevedeva di accompagnare centomila persone fino alla pensione”. Il problema, infatti, è stato generato dalla manovra correttiva e dall’innalzamento dell’età pensionabile che ha generato il rischio, per queste persone, “di trovarsi senza lavoro, senza indennità e senza pensione. Il governo – ha concluso – deve rispettare il patto che ha fatto e accompagnare queste persone alla pensione”.

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