Chiusura redazioni Toscana e Emilia Romagna de L’Unità
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 28, 2010
Sull’annuncio di chiusura – dal 15 ottobre – delle due edizioni locali dell’Emilia Romagna e della Toscana del quotidiano L’Unità, interviene anche la CGIL di Siena.
Claudio Vigni, Segretario Generale, commenta così la notizia: “Oltre ad esprimere solidarieta’ e vicinanza ai giornalisti delle redazioni di Bologna e Firenze, chiediamo di rivedere il piano di ridimensionamento del quotidiano. Il progetto dell’editore non solo minaccia l’occupazione di molti giornalisti e collaboratori e il futuro di numerose professionalità, ma anche l’opportunità di tenere aperta un’importante finestra sulle provincie toscane che consente di tenere alta l’attenzione sulle criticità dei territori”.
Argomenti: CGIL |
Le criticità della scuola senese
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 27, 2010
In merito alle notizie apparse negli ultimi giorni sui mezzi di informazione locale relativamente al superamento delle “criticità della scuola senese”, mi sento in dovere di fare alcune osservazioni.
Siamo reduci come Flc Cgil da una lunga serie di assemblee che hanno coinvolto le scuole della provincia ed il quadro che ne è uscito è tutt’altro che roseo o tendente alla normalizzazione.
Probabilmente era necessario, da parte delle istituzioni presenti, chiarire che cosa si intendesse per criticità, se essa era riferita al singolare o al plurale: un conto è la soluzione che attraverso l’impegno di tutti si è riusciti a dare ai problemi recentemente emersi rispetto all’accorpamento di alcune classi della secondaria (superati appunto con l’attribuzione da parte del mpi di ulteriori 11 posti); un conto e’ dire che ora nelle scuole c’è aria di normalità e che praticamente le criticità rientrano nella normale routine.
Come organizzazione sindacale ci chiediamo:
– L’Usp ha fatto un monitoraggio sulle scuole per sapere quante siano le classi con 30 alunni, quante con 27/30 e quante con un numero di alunni inferiore a 25?
– Si conosce il reale rapporto docenti di sostegno/alunni diversamente abili? Quanti alunni frequen-tano le classi dove sono inseriti alunni diversamente abili?
– Come se la cavano le scuole con il personale Ata in fatto di sorveglianza, pulizia e apertura dei plessi dal momento che, come si è appreso dai mezzi di informazione, in alcune realtà particolar-mente difficili qualcuno sta pensando all’ipotesi inaccettabile di far tenere aperte le scuole da volon-tari?
– Quante sono le pluriclassi presenti nella nostra provincia?
– Come è la situazione finanziaria delle scuole senesi?
– E’ accertata la possibilità di sostituire il personale assente per uno o più giorni?
Tante domande a cui, se vogliamo davvero superare le criticità, le tante criticità della scuola pubbli-ca, occorre dare una risposta vera. Tante domande da porre direttamente alle scuole, prese invece da una continua emergenza che vanifica presupposti di qualità e tenuta dell’offerta formativa, di ade-guato sviluppo degli apprendimenti per tutti, di inserimento e integrazione di tutti quei ragazzi per i quali il compito costituzionale della scuola è rimuovere gli ostacoli che pregiudicano le possibilita’di sviluppo delle loro potenzialità.
Ad oggi sembrano mancare i presupposti per il buon funzionamento di una istituzione fra le più im-portanti perché’ rappresenta il futuro di questo “strano bel paese” ed il progetto che sta alla base della qualità della vita e della democrazia per le future generazioni.
Sarebbe opportuno che quanto prima si incontrassero tutte le scuole della provincia, dirigenti, do-centi e personale Ata insieme alle autorità ed alle parti sociali per costruire un disegno chiaro sulla situazione reale dell’istruzione e formazione della nostra provincia affinché si progetti insieme l’u-scita definitiva dall’emergenza.
Nella speranza di aver dato un contributo al dibattito in corso sui problemi aperti della scuola pub-blica, dichiaro la disponibilità al confronto dell’Organizzazione Sindacale che rappresento.
Lorenzo Micheli, Segretario Generale FLC CGIL Siena
Siena, 27 settembre 2010
Salari: IRES CGIL, potere acquisto perde 5.500 euro in dieci anni
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 27, 2010
Salari: IRES CGIL, potere acquisto perde 5.500 euro in dieci anni |
Presentato il V rapporto sui redditi dei lavoratori dipendenti. Epifani, “necessario un intervento urgente, che sposti la tassazione dai salari dei lavoratori dipendenti e dalle pensioni alle grandi ricchezze e ai grandi patrimoni” |
da www.cgil.it ‘Salari in Italia 2000-2010: un decennio perduto’ I lavoratori dipendenti italiani hanno perso in dieci anni circa 5.500 euro di potere d’acquisto. E’ questo il dato che emerge dal V rapporto IRES CGIL ‘Salari in Italia – 2000-2010: un decennio perduto’ presentato oggi dal Segretario Generale della confederazione di Corso d’Italia, Guglielmo Epifani, e dal presidente dell’IRES, Agostino Megale. Secondo l’analisi dell’istituto di ricerche economiche e sociali della CGIL le retribuzioni, nel corso degli ultimi dieci anni, hanno avuto a causa dell’inflazione effettiva più alta di quella prevista, una perdita cumulata del potere di acquisto di 3.384 euro ai quali si aggiungono oltre 2 mila euro di mancata restituzione del fiscal drag, che porta la perdita nel complesso a 5.453 euro.
La perdita cumulata calcolata sulle retribuzioni equivale a circa 44 miliardi di maggiori entrate complessivamente sottratte al potere d’acquisto dei salari. Questo spiega perché, nel decennio 2000-2010, le entrate da lavoro dipendente abbiano registrato una crescita reale (quindi al netto dell’inflazione) del 13,1% a fronte di una flessione reale di tutte le altre entrate del -7,1%. “Una tendenza sconfortante”, quella relativa all’andamento della produttività, dei salari e della redistribuzione dei redditi, “che anno dopo anno si fa sempre più pesante” ha dichiarato il Segretario Generale della CGIL, Guglielmo Epifani, intervenendo nel corso della presentazione. Il rapporto IRES, fotografa una situazione salariale allarmante: “il quadro che emerge – ha precisato Epifani – genera preoccupazioni, soprattutto in una situazione politica economica che vede il nostro Paese in continuo affanno”. La crisi dei salari, secondo Epifani, è la conseguenza di una forte pressione fiscale sulle retribuzione di lavoro dipendente e sulle pensioni “non è più accettabile che il bene più scarso, il lavoro, sia oggi più tassato di altre forme di reddito”, è necessario quindi “un intervento urgente che sgravi il lavoro dipendente, e che sposti la tassazione dai salari e dalle pensioni alle grandi ricchezze e ai grandi patrimoni”. L’importanza di un ‘fisco giusto’, di una riforma fiscale è stata ribadita anche dal presidente dell’IRES, Agostino Megale “da dieci anni, il nostro istituto di studi della CGIL, ha acceso i riflettori sulla questione salariale in Italia”. I salari nel 2010 ha dichiarato Megale alla CGILtv (guarda il video) “chiuderanno con un 0,3% sopra l’inflazione”. “Anche nella crisi – ha proseguito – sono aumentate le tasse e questo aumento lordo viene mangiato da una tassazione ulteriore sul lavoro”.
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Argomenti: CGIL |
Crisi: Epifani, l’azione di governo rallenta la ripresa in Italia
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 26, 2010
Crisi: Epifani, l’azione di governo rallenta la ripresa in Italia |
La fase che stiamo attraversando impone una svolta radicale nelle politiche economiche e sociali del paese. Con la crescita all’1% necessari 7 anni per recuperare il terreno perso. |
E’ il Segretario Generale della CGIL, Guglielmo Epifani, a prendere la parola durante la seconda festa della CGIL Campania, nella splendida cornice degli ex Molini Marzoli, un complesso industriale dismesso, ed ora in via di recupero, sul porto della città di Torre del Greco, a pochi passi da Napoli, sede che negli anni aveva già ospitato la locale festa del sindacato. Nell’intervenire il Segretario Generale della CGIL, rispondendo alle domande di Antonio Troise, giornalista del quotidiano ‘Il Mattino’, ha posto l’accento sui temi della crisi e della lenta ripresa che sta caratterizzando l’Italia, a differenza di altri stati Europei come la Germania. “Mentre noi cresciamo dell’1% la Germania viaggia sul 3-4% – ha spiegato Epifani – con questo ritmo in 12 mesi si troverà, la Germania, a recuperare il terreno perso durante la crisi, mentre noi per compiere lo stesso percorso dovremo aspettare, se le cose non cambiamo, 7 anni”. Secondo il leader della CGIL questi sono i problemi di cui dovrebbe occuparsi il paese e la politica, mentre ormai da tre mesi sembra che l’unico tema ad “ossessionare” l’agenda mediatica ed il dibattito sia solo la vicenda dei rapporti tra la proprietà della ‘casa di Montecarlo’, patrimonio della ex Allenza Nazionale, ed il resto del mondo. Secondo il numero uno di Corso d’Italia, nel nostro paese, si sta verificando esattamente quello che la CGIL aveva previsto, “se si affronta la crisi – ha sottolineato il sindacalista – soltanto difendendo i conti pubblici, e non si mettono in campo politiche di sviluppo e sostegno ai consumi, è inevitabile perdere il vento della ripresa”, come sta anche sostenendo il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. In questo momento, prosegue Epifani, “il governo, che ci aveva detto che noi stavamo meglio degli altri, non sa più che dire”, perché affrontare la questione significherebbe ammettere che le politiche messe in campo hanno prodotto una situazione in cui, mentre un 20% della nostra economia cresce, rappresentando la quota di esportazione e ‘prodotto manifatturiero’ che sta reggendo bene la prova dei mercati internazionali, l’altro 80% non fa altrettanto. Proprio a causa dei tagli indiscriminati messi in campo dal governo che hanno generato mancanze nelle infrastrutture e negli investimenti in ricerca. Gli stessi numeri ricordati dal Segretario Generale della CGIL non fanno che confermare la gravità della situazione: nell’ultimo mese, in Italia, si sono persi 170mila posti di lavoro rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, 700mila persone sono in cassa integrazione e sono andati persi quasi un milione di posti di lavoro nei due anni e mezzo precedenti. A tutto questo vanno aggiunti i 100mila precari dei settori pubblici senza più occupazione e il dramma giovanile che ne consegue. Il tutto, ha ricordato Epifani, senza un ministro dello sviluppo economico ed un vera idea di politiche industriali. Il leader della CGIL ha poi sottolineato che fino ad ora il sindacato ha governato il conflitto sociale con grande intelligenza, ma non si può pensare che, di fronte alle chiusure degli stabilimenti come quelle annunciate per la cantieristica navale, in luoghi dove non c’è alternativa occupazionale, i lavoratori non si esasperino. “Davanti a problemi come questi – ha concluso Epifani – ci vuole, come abbiamo detto anche nel comitato direttivo, una svolta radicale nella politica economica e sociale del governo”. |
Argomenti: CGIL |
La Flai sostiene la lotta dei lavoratori del Pubblico impiego e della scuola
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 24, 2010
Dichiarazioni del Segretario generale della Flai-Cgil Stefania Crogi
La Flai-Cgil esprime la propria solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori del Pubblico impiego e della scuola per la lotta che stanno portando avanti contro la decisione del governo di bloccare le elezioni delle Rsu e i rinnovi dei contratti.
Tale decisione si inserisce nel solco già tracciato da tempo dall’esecutivo, basato sulla riforma del modello contrattuale, sulla manovra correttiva e sul collegato lavoro, e che ora si compie anche attraverso il blocco della contrattazione in questi settori e l’attacco al diritto di rappresentanza.
Il governo ha dimostrato così di voler relegare il mondo del lavoro in un angolo e di non voler fare alcuna distinzione tra i lavoratori del pubblico e quelli del privato.
Semplicemente li colpisce entrambi, con decreti approvati in gran fretta e con il voto di fiducia che hanno l’unico scopo di privare la Cgil della sua azione negoziale e di indebolire la rappresentanza dei lavoratori.
Sta ad ognuno di noi sovvertire questa logica ed è per questo che la Flai sosterrà le iniziative che la Fp e la Flc intenderanno mettere in campo per difendere i diritti dei lavoratori che rappresentano.
Roma, 23.9.2010
Argomenti: FLAI |
Abolizione canone Rai ultra 75: ora è realtà
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 23, 2010
Abolizione canone Rai ultra 75: ora è realtà
L’Agenzia delle Entrate comunica che finalmente si può applicare la disposizione, prevista nella Finanziaria 2008, che elimina il pagamento della tassa di possesso del televisore (CANONE RAI) a chi ha più di 75 anni.
La CIRCOLARE N. 46/E del 20 settembre 2010 spiega come precedere per ottenere l’esenzione.
I requisiti per non pagare il canone Rai sono:
a) aver compiuto 75 anni di età entro il termine per il pagamento del canone di abbonamento RAI (attualmente il 31 gennaio e il 31 luglio di ciascun anno);
b) non convivere con altri soggetti diversi dal coniuge;
c) possedere un reddito che, unitamente a quello del proprio coniuge convivente, non sia superiore complessivamente ad euro 516,46 per tredici mensilità.
Inoltre:
– per avere diritto all’esenzione occorre inviare un apposito modulo entro il 30 aprile di ogni anno. Se non cambiano i requisiti non è necessario ripetere l’invio del modulo ogni anno;
– per l’esenzione dell’anno in corso occorre inviare il modulo entro il prossimo 30 novembre;
– anche chi, negli anni passati, non ha pagato o deve chiedere il rimborso, deve compilare ed inviare il modulo entro il 30 novembre. Chi ha già fatto domanda di esenzione otterrà il rimborso richiesto.
Argomenti: CAAF, canone RAI, CE.SE.S., servizi |
Crisi: ISTAT, oltre 2milioni senza lavoro, è record
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 23, 2010
Crisi: ISTAT, oltre 2milioni senza lavoro, è record |
Il tasso di disoccupazione raggiunge l’8,5% nel secondo trimestre 2010, è il livello più alto dal 2003. CGIL, i dati più gravi degli ultimi dieci anni per la disoccupazione, l’occupazione giovanile, il Mezzogiorno e per il fenomeno dell’inattività |
La disoccupazione in Italia continua a crescere, raggiungendo l’8,5% nel secondo trimestre del 2010, si tratta del livello più alto dal 2003. Il numero di persone in cerca di lavoro sale così a 2,136 milioni, mentre il tasso di disoccupazione giovanile schizza al 27,9%. E’ quanto riferito questa mattina dall’ISTAT, nel suo rapporto occupati e disoccupati nei mesi di aprile, maggio, giugno 2010. Disoccupazione a livelli record, a conferma delle parole del Segretario Generale CGIL, Guglielmo Epifani, pronunciate qualche giorno fa in occasione del centenario della nascita di Vittorio Foa “c’è un allarme occupazione, altro che tutto finito”. Il numero degli occupati (in termini destagionalizzati), infatti risulta pari a 22.915.000 unità, segnalando rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente una riduzione pari allo 0,8% (-195.000 unità), a sintesi di una sostenuta riduzione della componente italiana (-366.000 unità) e di una significativa crescita di quella straniera (+171.000 unità).
I disoccupati sono 2,136 milioni e non erano così tanti da quasi dieci anni, con un aumento dell’1,1% rispetto al primo trimestre 2010 (+24.000 unità) e del 13,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A livello territoriale, l’incremento tendenziale della disoccupazione si concentra soprattutto nel Nord tra gli ex-occupati, con una diminuzione dell’occupazione pari a 114mila unità; nel Centro e nel Mezzogiorno tra gli altri gruppi dei disoccupati. Al Sud si registrano -88mila unità lavorative.
Altro dato drammatico, diffuso dall’Istituto Nazionale di Statistica, è il tasso della disoccupazione giovanile, che si attesta al 27,9%, il livello più alto mai raggiunto dal secondo trimestre del 1999. In pratica uno su tre è senza lavoro.
“I dati più gravi degli ultimi dieci anni per la disoccupazione, l’occupazione giovanile, il Mezzogiorno e per il fenomeno dell’inattività” così ha commentato le rilevazioni ISTAT, Fulvio Fammoni, Segretario Confederale CGIL, aggiungendo “si conferma il dato gravissimo dell’occupazione, cha arriva a colpire prevalentemente il lavoro a tempo indeterminato, e al quale va aggiunto il vasto bacino della cassa integrazione e del lavoro nero”.Il rapporto trimestrale, continua Fammoni, “offre anche qualche elemento di lettura qualitativa in più: l’ISTAT evidenzia che dopo la prevalente espulsione di lavoro temporaneo adesso i più colpiti sono i lavoratori a tempo indeterminato, che l’occupazione di lavoratori migranti è soprattutto sanatoria di lavoro esistente e che l’occupazione a tempo parziale ha caratteristiche prevalenti di non volontarietà da parte delle persone”. “Tutto quello che si sta facendo – ha concluso Fammoni – è deprimere lo sviluppo, aumentare i disoccupati, a partire dalla pubblica amministrazione, non dare certezza per le tutele, cancellare i diritti con il collegato lavoro, ovvero l’opposto di quelle che sono le necessità del paese che rivendicheremo nell’ambito della manifestazione europea del 29 settembre”. |
Argomenti: CGIL |
La FILLEA denuncia la forte crisi del settore costruzioni
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 22, 2010
Il Comitato Direttivo della FILLEA CGIL di Siena denuncia la forte crisi del settore delle costruzioni e l’incapacità del Governo di affrontarla strutturalmente regolarizzando un mercato sempre più drogato ed intervenendo nella programmazione di interventi mirati favorendo le imprese corrette che non vedono nel criminale aggiramento delle norme e dei diritti dei lavoratori, nell’irresponsabile utilizzo degli ammortizzatori e nella furbesca applicazione delle norme sulla sicurezza e sugli appalti l’unico modo di scavalcare la crisi.
I lavoratori sono sempre più stremati da salari bassi e incertezza occupazionale e del futuro, spesso esca di aziende che si presentano sul territorio, nella stragrande maggioranza dei casi, per lavori in subappalto o cottimisti, solo il minimo indispensabile per fare profitti lasciando ‘vittime’ una volta che si dileguano. Quando parliamo di vittime non ci riferiamo solo ai lavoratori, che rimangono comunque l’anello debole della catena, ma anche alle ripercussioni sulle istituzioni, sull’impresa appaltatrice e sulla cittadinanza: lavori non finiti o fatti male che spesso aggravano ulteriormente il costo dell’opera che deve necessariamente essere completata o, nella peggiore delle ipotesi, rifatta; strutture instabili e non a norma possono causare danni spesso irreversibili.
Aumentano in maniera esponenziale le vertenze per recupero di mensilità non riscosse e trattamento di fine rapporto, difficile recuperare anche solo le buste paga per proseguire nell’azione legale che spesso, per irrintracciabilità dell’azienda, cade in un nulla di fatto. Un problema che si va allargando in maniera esponenziale sono le aperture e chiusure di impresa dalla sera alla mattina e la cassa edile non pagata che si traduce in ferie, tredicesima e scatti di anzianità non riscossi oltre alle prestazioni a cui non si ha più diritto.
Ecco che diviene necessario chiamare a responsabilità chi queste imprese le ha fatte lavorare in sub appalto pubblico o privato, chi non ne ha verificato la regolarità o ha voluto semplicemente beneficiare di prezzi più bassi e poco concorrenziali. Favorire le imprese del territorio, sia in edilizia che nella fornitura di materiali, può essere una soluzione per affrontare situazioni particolari, ma se queste aziende a loro volta utilizzano gli stessi corretti criteri per affidare i lavori in subappalto o subcontratto. E’ una chiamata a responsabilità generale quella che ci sentiamo di fare, sapendo che sul nostro territorio ci sono imprese sane, strutturate e di qualità.
Negli ultimi due anni a Siena solo in edilizia, prendendo a riferimento i dati certificati dalle due casse edili (Siena e CERToscana), abbiamo perso più di 1.000 posti di lavoro e più di 250 imprese operanti sul territorio hanno chiuso o sono emigrate in altre territori. A questi dati si aggiungono quelli degli impianti fissi del settore costruzioni dove ad oggi più di 45 aziende sono interessate da ammortizzatori sociali di varia natura (CIGO, CIGS, contratti di solidarietà, CIG in deroga, sostegno al reddito, ecc.) che coinvolgono più o meno 500 dipendenti.
Se non ci sarà presto un’inversione di tendenza, un aumento degli investimenti in formazione e riqualificazione del personale, in ricerca e sviluppo, uno scatto del mercato, assisteremo nel 2011 ad un’ulteriore perdita occupazionale anche in realtà produttive importanti della nostra provincia.
Il Comitato Direttivo della FILLEA CGIL riconosce un valore importante all’azione della nostra Provincia e della Regione Toscana in tema di ammortizzatori e politiche attive, le nostre istituzioni hanno sostituito la presenza del Governo che ad oggi non ha ancora nemmeno rinominato il Ministro per lo sviluppo economico lasciando sospese molte vertenze nazionali importanti.
La FILLEA denuncia ogni tentativo di deroghe al contratto nazionale e di riduzione dei diritti per la produttività e il mercato – il caso Fiat è un esempio da non imitare e da condannare – e sostiene l’iniziativa della FIOM del 16 ottobre a Roma. I lavoratori devono abbattere i muri dell’individualismo e riappropriarsi della forza della partecipazione. Il sindacato è con loro in prima fila.
Siena, 22 settembre 2010
Argomenti: FILLEA |
Contributo per il sostegno al reddito dei lavoratori che hanno perso l’occupazione: riapertura del bando
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 22, 2010
Contributo per il sostegno al reddito dei lavoratori che hanno perso l’occupazione
FORSE HAI DIRITTO E NON LO SAI !
In attuazione del protocollo d’intesa tra la Provincia di Siena e le Organizzazioni Sindacali, attraverso risorse messe a disposizione della Fondazione MPS, la Provincia di Siena eroga ai lavoratori che hanno perso l’occupazione per crisi aziendali od occupazionali un contributo mensile, fino ad un massimo di 6 mesi, di 3.156 € lordi totali pari a 2.400 € netti totali.
BENEFICIARI:
Possono chiedere il contributo coloro che a partire dal 31 agosto 2008 hanno perso il lavoro e avevano un contratto:
subordinato a tempo determinato o indeterminato
di apprendistato
di collaborazione a progetto o coordinata e continuativa
o erano:
titolari di partita iva o soci con almeno tre anni di attività cessata dopo il 31 agosto 2008
e che:
• NON HANNO GIA’ PERCEPITO, CON I PRECEDENTI BANDI, UN CONTRIBUTO PARI A 2.400 € NETTI
REQUISITI:
I richiedenti dovranno:
essere domiciliati e residenti in Provincia di Siena
essere stati licenziati da aziende che operano in Toscana o da enti pubblici toscani (in caso di mancato rinnovo del contratto di collaborazione coordinata e continuativa)
essere iscritti o essere stati iscritti in un Centro impiego della Provincia di Siena come disoccupati (aver reso immediata disponibilità al lavoro) ed essere privi di occupazione da almeno 1 mese
aver sottoscritto il Patto di servizio integrato
aver perso il lavoro per cause a loro non imputabili ed aver almeno 90 giorni di servizio nell’azienda di provenienza oppure aver maturato un’anzianità lavorativa di almeno 150 giorni complessivi anche per effetto di più contratti di lavoro non continuativi e con datori di lavoro diversi
non aver beneficiato di ammortizzatori sociali per il periodo di disoccupazione per il quale chiedono il contributo
impegnarsi a non richiedere in futuro ammortizzatori sociali per il periodo di disoccupazione per il quale chiedono il contributo
le domande possono essere presentate entro il 31 ottobre 2010
RIVOLGITI AL NOSTRO PATRONATO INCA CGIL PER L’ASSISTENZA GRATUITA NELLA COMPILAZIONE E PER LA CONSEGNA DELLE DOMANDE
Argomenti: CGIL, INCA, patronato, servizi, sostegno al reddito |
BONUS ENERGIA E GAS
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 21, 2010
La CGIL ed il Ce.Se.S. Srl informano che è tuttora possibile chiedere il bonus per l’energia elettrica e per il gas.
Possono accedere ai bonus tutti i clienti domestici intestatari di un contratto di fornitura elettrica e/o gas metano
- appartenenti ad un nucleo familiare con indicatore ISEE non superiore ad € 7.500,00
- appartenenti ad un nucleo familiare con più di 3 figli a carico ed un indicatore ISEE non superiore ad € 20.000,00
- appartenenti ad un nucleo familiare in cui vive anche un malato grave che debba usare macchine elettromedicali per il mantenimento in vita.
Il valore dei bonus sarà differenziato a seconda della numerosità del nucleo familiare:
Bonus energia
- 56 € all’anno per un nucleo familiare di 1-2 persone
- 72 € all’anno per un nucleo familiare di 3-4 persone
- 124 € all’anno per un numero di persone superiore a 4
- 138 € per i soggetti in gravi condizioni di salute.
Bonus gas
- da 26 € a 164 € per le famiglie con meno di 4 componenti
- da 41 € a 236 € per le famiglie con più di 4 componenti
A regime si stima che potranno beneficiare della compensazione sociale circa 5 milioni di clienti disagiati.
La compilazione del modello ISEE potrà essere effettuata presso tutti gli Uffici del Centro fiscale della CGIL (CE.SE.S. srl) che forniranno anche tutte le informazioni necessarie per la compilazione della domanda: Siena tel. 0577-254900 – Abbadia San Salvatore tel. 0577-778054 – Colle di Val d’Elsa tel. 0577-922429 – Montepulciano tel. 0578-7441 – Poggibonsi tel. 0577-936165.
Per prenotazioni telefonare al n° verde 800 730 800
Argomenti: bonus energia, bonus gas, CAAF, CE.SE.S., CGIL |