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Sindacati: Epifani, Governo non punti a dividerli

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 13, 2010

Sindacati: Epifani, Governo non punti a dividerli
L’imprenditoria non pensi di poter fare a meno del sindacato più rappresentativo. Condividiamo con FIAT l’esigenza di saturare gli impianti
13/09/2010 da www.cgil.it

“Abbassare i toni”. E’ questa la frase ripetuta più volte dal Segretario Generale della CGIL, Guglielmo Epifani durante l’intervento alla festa del PD a Torino. Epifani è stato accolto calorosamente alla festa, sabato scorso (11 settembre), ed il suo intervento è stato più volte interrotto da applausi. Numerose le questioni che il leader della CGIL ha affrontato nel suo discorso: l’invito a recuperare il confronto nelle relazioni industriali si è unito alla fermezza nell’attribuire le responsabilità delle attuali rotture al ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che “punta a dividere i sindacati”, e al mondo dell’imprenditoria che “pensa di poter fare a meno del sindacato più rappresentativo”.

Non è mancato un riferimento al padronato metalmeccano che, secondo il dirigente sindacale è “troppo rigido”, e se la CGIL o la FIOM hanno commesso errori, spiega Epifani  “ciò è avvenuto perchè hanno dovuto difendersi”. Dunque il numero uno di corso d’Italia punta il dito contro il ministro Sacconi: “quando mai abbiamo avuto nella storia del Paese – ha detto tra gli applausi – un ministro che dice ‘viva la divisione dei sindacati’”. A questa scelta del governo si accompagna una miopia degli imprenditori meccanici e della FIAT in particolare, come dimostra il fatto che a dicembre la CGIL ha siglato assieme agli altri sindacati il Contratto Nazionale dei chimici, ha ricordato Epifani chiedendo in tono ironico “forse gli imprenditori di Federchimica sono più buoni di quelli di Federmeccanica?”.
  
Un messaggio chiaro, proprio da Torino, è stato mandato dal Segretario Generale a Marchionne. Epifani ha infatti affermato che la CGIL condivide con la FIAT “l’esigenza di saturare gli impianti”, quella di avere una “maggiore efficienza”, nonchè quella di combattere “l’assenteismo anomalo” che premia solo i furbi. “Ma questo – ha domandato – che c’entra con il diritto alla salute dei lavoratori?”. “La CGIL – ha proseguito Epifani – ritiene che la difesa degli investimenti in Italia sia un proprio obbiettivo. Però lo vogliamo fare con le regole giuste”.

Argomenti: CGIL |

Crisi: CGIL, ad agosto 650 mila in cig, da gennaio -3,1mld in busta paga

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 11, 2010

Roma, 11 settembre – Sono circa 650 mila i lavoratori coinvolti nei processi di cassa integrazione da inizio anno, con riflessi pesanti in busta paga pari a una taglio netto del reddito per oltre 3,1 miliardi di euro, più di 4.900 euro per ogni singolo lavoratore. Sono questi alcuni dei numeri che emergono dalle elaborazioni delle rilevazioni Inps da parte dell’Osservatorio Cig del dipartimento Settori produttivi della CGIL Nazionale nel rapporto di agosto.

Dall’analisi della CGIL il ricorso alle ore di Cassa integrazione conferma il trend ‘fisiologico’ al ribasso relativo al mese di agosto sul mese precedente, sia per quella ordinaria che per quella straordinaria, ma registra il “continuo e pericoloso” aumento della cassa integrazione in deroga (Cigd), ovvero lo strumento che estende gli ammortizzatori sociali ai lavoratori che finora non erano tutelati. Le ore di Cigd ad agosto, infatti, pari a 35.499.955 ore, aumentano su luglio del +5,77%, attestandosi al valore più alto degli ultimi 12 mesi, e del +195% sullo stesso mese dello scorso anno. Inoltre va sottolineato che da gennaio 2009 ad agosto 2010 sono state autorizzate 344.740.008 ore di Cigd, di queste 244.561.888 soltanto da inizio anno. Un monte ore che coinvolge 175.439 lavoratori dei 645.682 coinvolti dai processi di Cig.

“I dati – commenta il segretario confederale della CGIL, Vincenzo Scudiere – sono ogni mese sempre più significativi e confermano le preoccupazioni che abbiamo espresso dall’inizio della crisi: il governo deve urgentemente porre al centro della sua agenda, partendo  dalla nomina di un ministro per lo sviluppo economico, il lavoro e il rilancio del sistema industriale”. Secondo il dirigente sindacale, inoltre, “la mancanza di risposte emerge con chiarezza dai dati del nostro osservatorio: il paese versa in una situazione nella quale la fuoriuscita dalla crisi, nonostante i timidi segnali legati a poche imprese legate a meccanismi di esportazione, non è ancora vicina”.

Dati Cig – L’Osservatorio della CGIL sottolinea come il ricorso alla Cig nel mese di agosto segni, come ogni anno, una diminuzione delle ore di cassa rispetto al mese di luglio pari a -32,67% per un volume complessivo di 76.588.362 ore, mentre su agosto 2009, dove pure la crisi era già pesante, c’è stato un aumento del +40,11%. I primi otto mesi dell’anno registrano un aumento tendenziale del +60,54%, per un volume di ore di Cig  autorizzate di 826.472.611.

Nel dettaglio la Cassa integrazione ordinaria (Cigo) ad agosto evidenzia un calo notevole su luglio del -67,52%, così come su agosto del 2009 la riduzione è sensibile, pari a meno -66% segnando il valore più basso degli ultimi 30 mesi. Per quanto riguarda il periodo gennaio-agosto, la riduzione sullo stesso periodo dello scorso anno è del -28,59%, per un volume di 249.802.726 ore di Cigo. Secondo Scudiere “questa riduzione è solo in parte sintomo di una piccola ripresa produttiva, perché il grosso della crisi, e della contestuale richiesta della Cig, si è spostato verso la Cassa integrazione straordinaria e in deroga, sia per effetto delle modifiche introdotte sull’uso della Cigo oltre le 52 settimane, sia perché probabilmente sono maturati i tetti previsti dei 36 mesi massimi nel quinquennio”. Per il segretario confederale CGIL “l’evoluzione si potrà vedere meglio nei prossimi mesi, già a partire da settembre”.

La Cassa integrazione straordinaria (Cigs) fa segnare, sempre ad agosto, una riduzione sul mese di luglio del -38,82%  mentre sull’anno registra un aumento consistente del +121%. Anche nell’intero periodo gennaio-agosto l’aumento è rilevante con un +203,45%, per un volume di 352.107.997 ore di Cigs. I settori che registrano da inizio gli aumenti maggiori sono in parte gli stessi che registrano una riduzione delle ore di Cigo, ovvero quello metallurgico (+578,75%), dell’edilizia (+460,67%), del legno (+449,25%), la meccanica (+338,28%) e il settore del commercio (+218,39%).

Per quanto riguarda la Cassa integrazione in deroga (Cigd), le ore, pari a 35.499.955 ore, aumentano su luglio del +5,77%, attestandosi al valore più alto degli ultimi 12 mesi, e del 195% sullo stesso mese dello scorso anno. Inoltre va sottolineato che da gennaio 2009 ad agosto 2010 sono state autorizzate 344.740.008 ore di Cigd, di queste 244.561.888 soltanto da inizio anno. Un monte ore che coinvolge 175.439 lavoratori dei 645.682 coinvolti dai processi di Cig. I settori che da inizio anno segnano il maggiore ricorso alla strumento continuano ad essere quelli che non rientrano nella normativa attuale della Cigs. Tra i settori con più occupazione si segnala il settore dell’edilizia con un aumento sui primi otto mesi del 2009 del +1.589,93%, segue il Commercio (+526,37%) con 55.892.609 ore, il settore dei servizi (+427,08%). La piccola industria meccanica, con un incremento del +340,99%, ha in assoluto il volume più alto di ore pari a 69.549.460.

Causali di Cigs – I ricorsi alla Cigs, nel corso dell’anno e fino al 31 agosto, registrano oltre 4.451 decreti, con un aumento sui primi otto mesi dello scorso anno del +37,12%. I decreti riguardano oltre 6.100 unità aziendali e nello specifico segnalano un aumento delle crisi aziendali (+55,43%), che rappresentano ormai il 72,39% del totale dei decreti. Tra le altre causali significative per numero di decreti ci sono le domande di ricorso al fallimento (+15,63%), al ricorso al concordato preventivo (+16,67%) e in amministrazione straordinaria (22,86%). Aumentano i contratti di solidarietà (+5,25%), i quali rappresentano il 13,05% del totale dei decreti, mentre calano le domande di ristrutturazione aziendale (‐18,18%) e le conversioni aziendali (‐23,08%). Resta cioè, come segnala Scudiere, “ancora costante la tendenza negativa dell’aumento degli interventi di tipo passivo verso le imprese, mentre calano e continuano a restare pochi, con appena il 6% del totale dei decreti, gli interventi che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale dell’impresa”.

Occupazione e lavoratori in Cig – Nel periodo che va da gennaio ad agosto di quest’anno, considerando un livello medio di ricorso alla Cig pari al 50% del tempo lavorabile globale, ovvero 16 settimane, si confermano in questo essere oltre un milione e duecentonovantamila i lavoratori in Cigo, in Cigs e in Cigd. Se invece si considerano i lavoratori equivalenti a zero ore per tutto il periodo 2010, pari a 32 settimane lavorative, si determina un’assenza completa dall’attività produttiva per 645.682 lavoratori di cui 175.439 in Cigd. Il rapporto denuncia “una situazione economica e sociale sempre più insostenibile per milioni di lavoratori” calcolando come nel corso del 2010 i lavoratori parzialmente tutelati dalla Cig abbiano perso già oltre 3.169.204.589 euro, pari a oltre 4.900 euro per singolo lavoratore a zero ore.

Ma è Scudiere, in conclusione, a lanciare l’allarme: “Con gli aumenti costanti della cassa in deroga e di quella straordinaria – afferma – aumentano contestualmente le preoccupazioni per la totale insufficienza dei fondi per la mobilità e del necessario e urgente finanziamento degli ammortizzatori sociali. Il ministro dell’Economia farebbe bene, invece di annunciare un autunno tranquillo, a spiegare al paese con quali fondi intende finanziare gli ammortizzatori e prevenire – conclude Scudiere – l’incremento della disoccupazione che senza questi ultimi sarà certa”.

Link Rapporto CIG Agosto 2010
http://host.ufficiostampa.CGIL.it//Documenti//private/CGIL_OsservatorioCIG_RapportoAgosto2010.pdf

U.S. CGIL Nazionale

Argomenti: CGIL |

Epifani: no al principio della derogabilità del contratto. Necessaria per il nostro Paese maggiore equità

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 10, 2010

 
La situazione economica e politica dell’Italia, ha dichiarato il Segretario Generale CGIL, “ci impone di scendere in piazzail 29 settembre in occasione della Giornata europea di mobilitazione, il 16 ottobre con la FIOM, per poi proseguire con la definizione di una manifestazione nazionale » Video su CGIL.TV
10/09/2010 da www.cgil.it

La CGIL è pronta “a discutere di quale deve essere il profilo di un contratto nazionale più largo e più generale” ma “restiamo e resteremo contrari al principio della derogabilità al contratto nazionale”. E’ quanto ha affermato il leader di Corso d’Italia, Guglielmo Epifani, durante il suo intervento alla festa organizzata dalla CGIL Roma e Lazio. “Una bellissima festa” come la ha definita Epifani “partecipata e plurale” il segno di un’organizzazione “che vuole dialogare con tutti, coerente con le cose che dice”. Il tema della derogabilità è stato toccato più volte da Epifani nel suo intervento spiegando che è un percorso che non va bene “perché se ogni azienda fa la sua richiesta che cosa rimane del contratto nazionale?”.

Nonostante tutti i tentativi in atto, spiega Epifani, commentanto la situazione politica del nostro Paese, “la CGIL non si farà mettere sull’aventino”, perchè le nostre battaglie sono il “frutto di una straordinaria coerenza”. In Italia, ha proseguito Epifani “c’è necessità di equità, se c’è bisogno di fare sacrifici siano chiamati tutti a farli, in proporzione ai redditi e ai patrimoni”, soprattutto perché la crisi che è in atto “anche quando ci sarà una ripresa non produrrà più occupazione”, soprattutto se non si investirà in sviluppo, “il nostro Paese ha bisogno di politiche industriali”.

“Appartengo a coloro che non ne possono più”. Ha proseguito Epifani. “Non siamo un Paese figlio di un Dio minore. Non meritiamo questa classe dirigente, questo spettacolo. Dobbiamo uscire da questa situazione”. “Non sta a noi chiedere elezioni, vedo che anche il presidente di Confindustria si è esercitato nel dire ‘no’, ma così non si puo’ andare avanti. Dobbiamo cambiare – ha insistito -. Il Paese ha bisogno di riforme vere, di processi di rinnovamento che tengano unito il Paese”.

Tutto questo, ha ricordato Epifani, produrrà il bisogno di scendere in piazza. Il 29 settembre la mobilitazione nazionale Europea e il 16 ottobre la manifestazione della FIOM. Poi proseguiremo con una grande mobilitazione nazionale di cui stiamo definendo la piattaforma “perchè noi – ha concluso – vogliamo stare in campo”.

Argomenti: CGIL |

“Assistenti familiari e badanti: diritti, doveri, aspetti previdenziali, fiscali e contrattuali”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 10, 2010

Si svolgerà domani alle ore 16.00 presso la Sala della Cultura di Via S. Giovanni a San Gimignano l’iniziativa del sindacato pensionati SPI CGIL dal titolo “Assistenti familiari e badanti: diritti, doveri, aspetti previdenziali, fiscali e contrattuali”.

Introdurrà i lavori Aldo Macchi dello SPI CGIL di San Gimignano. Interverranno: Manuela Bucalossi del Patronato INCA CGIL, Serena De Lillo del CAF CGIL, Claudia Savini della FILCAMS CGIL e Lucia Travagli dell’Ufficio Vertenze CGIL.

Lo SPI CGIL invita tutta la cittadinanza a partecipare.

 Siena, 10 settembre 2010

Argomenti: badanti, SPI, valdelsa |

Il contratto di solidarietà per i 350 dipendenti della TRIGANO

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 10, 2010

Con questo accordo salgono a circa 800 i lavoratori metalmeccanici della provincia di Siena per i quali la FIOM CGIL ha convenuto con alcune aziende rappresentative dell’intero territorio la soluzione del Contratto di Solidarietà, dimostrando così la piena praticabilità di questo strumento come valida alternativa alla cassa integrazione o ai licenziamenti di massa.
L’accordo raggiunto nel tardo pomeriggio di ieri, con il determinante ausilio dell’Amministrazione Provinciale, prevede che tutti i 350 dipendenti dell’azienda leader nella produzione di autocaravans riducano per 12 mesi le loro ore di lavoro settimanali – in maniera diversificata per reparto o tipologia di lavorazione – mantenendo comunque una retribuzione che non potrà scendere indicativamente al di sotto del 90% di quanto percepito in piena attività.
Questa soluzione, qualora alla prima scadenza annuale se ne ravvedesse la necessità, potrà essere prorogata per un ulteriore anno, ma con la speranza che in questo lasso di tempo la grave crisi che ha colpito già dal 2008 il settore possa essere superata.
Ciò dimostra che quando le aziende abbandonano le sempre più frequenti posizioni pretestuose è possibile raggiungere risultati di tutto rispetto, all’insegna della collaborazione e della responsabilità comune, finalizzati alla salvaguardia del nostro sistema produttivo e dei livelli occupazionali.
Non a caso la trattativa ha registrato un’accelerazione negli ultimi giorni, a seguito della rimozione da parte aziendale di alcune pregiudiziali sollevate nei confronti della vertenza promossa dalla FIOM di Siena, risolta brillantemente con l’accettazione da parte della Trigano del riconoscimento dell’ultimo Contratto Nazionale firmato dalla FIOM e del fatto che eventuali deroghe – argomento che ha tenuto banco nelle cronache nazionali degli ultimi giorni – non troveranno applicazione all’interno dell’azienda.

Patetiche le reazioni della Fim Cisl la quale, mal celando un evidente nervosismo e nel ridicolo tentativo di salvare la faccia dopo questa sonora sconfitta, ha il coraggio di sostenere che per loro nulla è cambiato; bene, se così è, si uniscano pure alla Fiom per promuovere lo stesso tipo di soluzione in tutte le altre aziende del territorio.

Saranno i lavoratori, ai quali nei prossimi giorni sarà illustrato l’insieme degli accordi raggiunti, a decidere la bontà di quanto ottenuto dal Sindacato in questa difficilissima trattativa.

Marco Goracci, Segretario Provinciale FIOM CGIL Siena

Siena, 10 settembre 2010

Argomenti: aziende, FIOM, metalmeccanici, valdelsa |

Pil: CGIL, dati OCSE confermano che non c’è ripresa

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 9, 2010

Pil: CGIL, dati OCSE confermano che non c’è ripresa
Secondo l’Organizzazione una lenta crescita caratterizza la ripresa economica a livello mondiale. Il nostro paese è l’unico a registrare un Pil in retrocessione rispetto agli stati aderenti al G7
» Imprese: ISTAT, nel 2009 crollo natalità -15%
09/09/2010 da www.cgil.it

Tra i paesi del G7 l’Italia è l’unico paese a registrare un Pil in retrocessione per il periodo luglio-settembre 2010. L’Italia, infatti, nel terzo trimestre di quest’anno potrebbe registrare un calo del prodotto interno lordo dello 0,3% su base trimestrale annualizzata. E’ quanto stima l’OCSE nell’Interim Assessment diffuso oggi a Parigi.

Nel quarto trimestre l’OCSE prevede per l’Italia, sempre su base trimestrale annualizzata, un ritorno alla crescita dello 0,1%: il Paese rimane però in coda rispetto agli altri sei grandi, che continueranno a crescere: del 2,3% il Canada; dell’ 1,5% il Regno Unito e dell’1,1% la Germania.

A livello mondiale “il rallentamento della ripresa economica sarà un po’ più pronunciato del previsto” ha annunciato il capo economista dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), Pier Carlo Padoan. “E’ ancora difficile capire – ha spiegato Padoan – se l’indebolimento della ripresa sia temporaneo o se sia il segnale di debolezze sottostanti più profonde della spesa privata in un momento in cui le misure di rilancio stanno giungendo al termine”.

Sono comunque le incertezze sull’occupazione a pesare sul futuro dei consumi e conseguentemente della ripresa economica mondiale e come sottolineato dall’OCSE “le incertezze circa la disoccupazione potrebbero mettere un freno all’espansione dei consumi privati” i quali, potrebbero essere frenati da “ulteriori aggiustamenti nelle spese delle famiglie in seguito al peggioramento dei bilanci che c’è stato nel corso del periodo di recessione”.

Secondo il Segretario Confederale CGIL Danilo Barbi, l’OCSE, come il Fondo Monetario Internazionale conferma alcune cose che la CGIL sostiene da tempo “non c’è ancora una vera ripresa e in Italia, a differenza di quanto sostiene il Governo, la bassa crescita è ancor più bassa degli altri grandi paesi europei” e che siamo in presenza di “una crescita globalmente bassa e a rischio di ulteriori ricadute. E questo perché – continua Barbi -, come sostiene il sindacato europeo, non c’è ancora una risposta strutturale alla crisi in termini di nuove politiche di investimento e di redistribuzione e di scelte che mettano sotto controllo la finanza”.

Argomenti: CGIL |

FIOM – TRIGANO: ACCORDO RAGGIUNTO!

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 8, 2010

FIOM – TRIGANO: ACCORDO RAGGIUNTO!

Nelle stesse ore in cui Federmeccanica dichiarava di voler disdettare il contratto nazionale, è giunta a conclusione la vertenza aperta dalla FIOM di Siena nei confronti della Trigano, per il riconoscimento da parte di questa importante realtà industriale del contratto firmato nel 2008 anche dai metalmeccanici della CGIL.

La Trigano ha inoltre sottoscritto che qualsiasi accordo futuro che dovesse introdurre deroghe peggiorative per i lavoratori rispetto al contratto nazionale di riferimento non sarà applicato al suo interno.

Si porta così a compimento un importante capitolo delle relazioni sindacali locali, che mette in evidenzia la indiscussa e maggiore rappresentatività della Fiom rispetto alle altre sigle sindacali, elemento che la stessa Trigano ha riconosciuto nel testo siglato.

Risultato questo, ottenuto dopo un periodo di forti tensioni e decise iniziative di protesta messe in atto dai lavoratori dell’azienda valdelsana, consentendo così alla Fiom di Siena e ai rispettivi delegati sindacali di porre un freno agli intenti di deregolamentazione scaturiti  dalla vicenda Fiat di Pomigliano.

Sempre nella giornata di ieri, nell’incontro convocato presso l’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Toscana, l’azienda ha ritirato la richiesta di cassa integrazione in deroga per convenire con le parti sindacali l’obiettivo del raggiungimento di un contratto di solidarietà da applicarsi, con modalità da definire, per tutti i 350 lavoratori attualmente occupati.

Soluzione proposta insistentemente dalla Fiom, che oltre a salvare i livelli occupazionali in un settore fortemente decimato dalla perdurante crisi darà maggiori garanzie economiche ai lavoratori.

FIOM CGIL Siena

Siena,  8 settembre 2010

Argomenti: aziende, FIOM, valdelsa |

TASSAZIONE AGEVOLATA PER LAVORO NOTTURNO – 2010

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 8, 2010

TASSAZIONE AGEVOLATA PER LAVORO NOTTURNO

Il Decreto Legge n. 93 del 2008 ha introdotto, tra le altre cose, un’imposta sostitutiva del 10% per le somme erogate ai dipendenti del settore privato, in relazione sia a prestazioni di lavoro straordinario che ad incrementi di produttività, innovazione ed efficienza organizzativa.
Questo regime di tassazione è stato poi prorogato anche per gli anni 2009 e 2010 limitatamente però ai premi di produttività.
Successive circolari dell’Agenzia delle Entrate hanno chiarito che:
• rientrano nel regime di tassazione agevolato anche le indennità o maggiorazioni di turno o comunque le maggiorazioni retributive corrisposte per lavoro normalmente prestato in base ad un orario su turni (…stante il fatto che l’organizzazione del lavoro a turni rappresenta di per se’ una forma di efficienza organizzativa.);
• anche le somme erogate a titolo di lavoro notturno ordinario (sempreché le prestazioni di lavoro notturno siano legate ad elementi connessi alla produttività ed efficienza) rientrano nell’aliquota agevolata del 10%.
La Risoluzione n. 83/E del 17 agosto 2010 ha definitivamente chiarito che in quest’ultimo caso devono essere assoggettate ad imposta sostitutiva del 10% non soltanto le indennità o le maggiorazioni erogate per prestazioni di lavoro notturno, ma anche il compenso ordinario corrisposto per quella stessa prestazione lavorativa. L’Agenzia delle Entrate ha poi chiarito anche la retroattività di tale interpretazione per gli anni 2008 e 2009.
In molti casi i datori di lavoro avevano dato una interpretazione diversa e restrittiva, assoggettando il compenso ordinario a tassazione ordinaria.
In questi casi i datori di lavoro dovranno consegnare ai lavoratori una certificazione che attesti l’importo delle somme erogate a titolo di incremento della produttività del lavoro sulle quali non ha applicato la tassazione sostitutiva, dopo di ché il lavoratore avrà a sua disposizione soluzioni diverse (a seconda dell’anno di percepimento di dette somme e del fatto che abbia presentato oppure no la dichiarazione dei redditi) per far valere la tassazione più favorevole.
Ricordiamo che per l’anno 2008 l’importo massimo da poter assoggettare ad imposta sostitutiva era di € 3000,00 con un reddito lordo per il 2007 non superiore ad € 30.000,00 e di € 6.000 per il 2009 e 2010 con un reddito lordo per l’anno 2008 e 2009 non superiore ad € 35.000,00.

Vediamo le varie soluzioni che un lavoratore ha a propria disposizione per far valere la tassazione più favorevole.

• Somme percepite nel 2008 e lavoratore che nel 2009 ha presentato la dichiarazione dei redditi (730_UNICO): è possibile presentare dichiarazione integrativa con modello UNICO entro il 30 settembre 2010 e far valere il maggior credito nella dichiarazione del prossimo anno. Oltre il 30 settembre sarà possibile presentare istanza di rimborso ai sensi dell’art. 38 DPR n. 602/1973 all’ufficio periferico dell’Agenzia competente per territorio di residenza del lavoratore.
• Somme percepite nel 2008 e lavoratore che nel 2009 NON ha presentato la dichiarazione dei redditi: è possibile presentare istanza di rimborso ai sensi dell’art. 38 DPR n. 602/1973 all’ufficio periferico dell’Agenzia competente per territorio di residenza del lavoratore.
• Somme percepite nel 2009 e lavoratore che nel 2010 ha presentato la dichiarazione dei redditi con modello 730: è possibile presentare un UNICO Correttivo nei termini entro il 30 settembre 2010, dopo tale data sarà possibile presentare un UNICO Integrativo fino al 30 settembre 2011.
• Somme percepite nel 2009 e lavoratore che nel 2010 NON ha presentato la dichiarazione dei redditi: è possibile presentare la dichiarazione con modello UNICO/2010 entro il 30 settembre 2010 e far valere il maggior credito nella dichiarazione del prossimo anno. Oltre il 30 settembre e fino al 29 dicembre 2010 la presentazione della dichiarazione sarà possibile pagando la sanzione per tardiva presentazione. Oltre il 29 dicembre è possibile presentare istanza di rimborso ai sensi dell’art. 38 DPR n. 602/1973 all’ufficio periferico dell’Agenzia competente per territorio di residenza del lavoratore.

Gli Uffici del Ce.Se.S. Srl, convenzionato con CAAF CGIL Toscana, sono a disposizione di tutti coloro che dovessero trovarsi nelle condizioni di dover applicare la tassazione più favorevole prenotando un appuntamento tramite il n. verde gratuito 800 730 800 oppure recandosi in una delle nostre sedi presenti sul territorio provinciale.

Argomenti: CAAF, CE.SE.S., CGIL, lavoro notturno |

Scuola: OCSE, Italia tra paesi che investono meno

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 7, 2010

Scuola: OCSE, Italia tra paesi che investono meno
Nel nostro paese secondo dati dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico la spesa per l’istruzione in rapporto al Pil è del 4,5%, dato che ci colloca al penultimo posto nella classifica
07/09/2010 da www.cgil.it

Non è buona la pagella che l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha consegnato al sistema d’istruzione italiano con il suo rapporto sull’Educazione 2010 presentato questa mattina (7 settembre).

Le criticità riguardano l’affollamento delle classi, il numero delle ore passate fra i banchi di scuola, la poca flessibilità nei programmi di studio che è pari al 12% del monte ore nel nostro paese, la bassa presenza di studenti stranieri nelle università italiane, lo stipendio dei docenti.

Inoltre l’Italia, come evidenziato dall’OCSE nella sua analisi comparativa internazionale dei sistemi di istruzione, è penultima su 33 paesi nella quota di Pil dedicata al settore. In Italia infatti, la spesa per l’Istruzione in rapporto al Pil, è sotto la media OCSE. Si investe il 4,5% contro il valore medio che è del 5,7%, un dato che è rimasto costante dal 1995 al 2007. Gli USA spendono il 7,6% e sono tra i pochi ad aver incrementato la spesa negli anni presi in considerazione. Persino il Brasile con il 5,2% e l’Estonia con il 5% spendono più di noi.

“L’istruzione è la migliore risposta alla crisi”, questo è stato il messaggio che Angel Gurria, Segretario Generale dell’OCSE, ha lanciato durante la presentazione del Rapporto 2010 sull’Educazione (Education at a glance) che viene ufficialmente pubblicato oggi. “L’educazione – dichiara Gurria – è un investimento essenziale per sviluppare una crescita di lungo termine e per rispondere ai cambiamenti in atto, soprattutto quelli del mercato del lavoro”. Il Segretario OCSE ricorda, inoltre, che una buona istruzione “aumenta le possibilità di trovare lavoro” ed è quindi, un modo per “contrastare la disoccupazione” che ha toccato livelli molto alti. In un mercato del lavoro che cambia e che chiede competenze sempre più elevate “anche gli adulti avranno bisogno di rivedere la loro formazione”.

Argomenti: CGIL |

Il Segretario Generale Claudio Vigni intervistato da Stefano Bisi

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 6, 2010

D. Segretario Vigni, che autunno ci dovremo aspettare? Segnali di ripresa?

R. Un autunno difficile. Malgrado le ‘gran casse’ del Governo siamo in presenza di una ripresa molto tiepida – tra le più basse d’Europa. Purtroppo questa crescita limitata non consente di riassorbire tutta l’occupazione che è stata espulsa dal processo produttivo. A questi ritmi ci vorranno altri 6/7 anni per tornare ai livelli occupazionali pre-crisi. Consideri che poi è stata fatta una manovra pesantissima che frenerà ulteriormente la ripresa, non solo nel 2010 ma anche nel 2011 e 2012.

D. E tutto questo che effetti avrà nella nostra provincia e sulla sua popolazione?

R. Da noi gli effetti saranno pesanti come nel resto d’Italia sui risvolti occupazionali ed avremo maggiori difficoltà nelle aree a maggiore vocazione industriale, penso alla Valdelsa, soprattutto mano a mano che finiranno gli ammortizzatori sociali. Poi ci saranno i riflessi che la manovra produrrà sulle fasce più deboli della popolazione con i tagli agli enti locali ed alle scuole. Meno servizi e minor sostegno sociale nel momento di maggiore necessità.

D. Ma si dice sempre che in provincia di Siena le cose vanno meglio che altrove…

R. Mi pare che oggi non sia più così. Il nostro tessuto produttivo fatto di piccole imprese ha difficoltà a competere, non è solo un problema senese, ma dell’intero Paese. Non a caso oggi la ripresa più corposa l’ha registrata la Germania, dove il tessuto produttivo è solido e dove si è puntato molto sulla qualità. Loro costruiscono auto costose pagando gli operai il doppio che in Italia e le vendono, da noi invece siamo sempre alla ricerca della riduzione dei costi e dei diritti e le auto italiane hanno poco mercato. Loro esportano la tecnologia in Cina e da noi c’è una cultura, che si è estesa ben oltre gli alvei tradizionali, che pensa di importare in Italia anche i ‘diritti’ cinesi.

D. Si riferisce alla FIAT a Pomigliano e a Melfi?

R. Sì, alla FIAT ma non solo, perché, come ho detto, la mentalità di Marchionne ha fatto proseliti, ma è un’idea di futuro perdente, perché vede solo una parte del problema. Se da un lato è giusto ricercare la produttività, ma direi soprattutto la qualità, questo non può avvenire mortificando il lavoro ed i diritti dei lavoratori. Quei lavoratori sono anche cittadini e contribuenti. E che contribuenti! I lavoratori dipendenti pagano oltre il 70% delle tasse di questo Paese. Colpire il lavoro, ridurre i diritti, abbattere i salari, significa avere un Paese sempre più povero che va indietro, dove la scuola di qualità, la sanità e tutti gli altri servizi saranno a disposizione dei pochi che potranno pagarseli. Ciò significherà mettere in discussione il nostro sistema di ‘welfare’ e con esso la coesione sociale dell’intero Paese. C’è un po’ di miopia in questo: a destra, a sinistra ed anche nello stesso mondo sindacale.

D. Come sono a Siena i rapporti tra CGIL, CISL e UIL?

R. Quando ogni giorno devi affrontare i problemi concreti e le difficoltà della crisi c’è poco tempo per perdersi in polemiche sterili ed anche questo ci aiuta ad avere una maggiore visione unitaria nell’interesse dei lavoratori. Tuttavia nel lungo periodo c’è il rischio che le frizioni che si registrano a livello nazionale producano effetti negativi anche a livello locale. Credo che questa situazione renda quantomai evidente la necessità di una norma sulla rappresentanza sindacale che dia maggiormente peso alle opinioni dei lavoratori per evitare che soggetti minoritari facciano accordi che hanno forza di legge e che valgono per tutti. Continua a leggere questo articolo »

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