FLC CGIL Siena: ‘Notte Nera della Cultura’ il 25 giugno
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 21, 2010
25 giugno 2010 (sciopero generale della conoscenza)
la scuola, l’università, la ricerca, l’alta formazione artistica e musicale
a Siena, in Piazza Salimbeni, dalle ore 17,30
per condividere percorsi di conoscenza
per ribadire la necessità di qualità nell’istruzione, la formazione, la ricerca
per ristabilire il collegamento culturale fra istruzione, formazione, territori, paese e rispondere a chi vuole una scuola più povera
INSIEME PER STIMOLARE UNA RINASCITA
Argomenti: FLC, scioperi, scuola, università |
2 luglio: sciopero generale e manifestazione regionale
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 16, 2010
Argomenti: CGIL, manifestazioni, scioperi |
Manovra: CGIL Toscana, 2 luglio sciopero generale di 8 ore
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 14, 2010
MANOVRA: CGIL TOSCANA, 2 LUGLIO SCIOPERO GENERALE DI 8 ORE Uno sciopero generale di 8 ore in Toscana il 2 luglio e una manifestazione regionale a Firenze, per dire no alla manovra del Governo. E’ quanto annunciato dalla Cgil toscana che ha illustrato gli effetti dei tagli sul trasporto pubblico locale. Tagli che, secondo il sindacato, ammonteranno a 200 milioni di euro, pari al 40% dei 500 milioni programmati come trasferimenti dallo Stato alla Regione. Lo sciopero del 2 luglio, è stato spiegato ancora, sostituirà, nella sola Toscana, quello di 4 ore indetto dalla Cgil a livello nazionale per il 25 giugno, in modo da poter rispondere alle numerose richieste di organizzare una grande manifestazione regionale e non tante piccole a livello provinciale. Per questo è stato scelto di posticipare la data al 2 luglio e indire 8 ore di sciopero, anziché 4, in modo da permettere anche ai lavoratori dei territori più lontani di partecipare alla protesta. “La manovra mette le mani in tasca ai toscani – ha spiegato Rossano Rossi della segreteria regionale della Cgil – i cittadini lo hanno capito e sono molto arrabbiati. Alle amministrazioni toscane chiediamo di attivare tavoli di confronto per mitigare gli interventi sciagurati di questa manovra, e di scendere in piazza con noi”. Critico anche il segretatio toscano della Filt Cgil Gianfranco Conti, secondo cui “i tagli per il trasporto pubblico non possono comportare un taglio indiscrimato dei servizi, un aumento selvaggio delle tariffe, né tantomeno è assolutamente possibile accettare l’equazione matematica: taglio del 40% delle risorse uguale al taglio del 40% dei posti di lavoro, che potrebbero interessare circa 2 mila lavoratori”. Per Conti “questi tagli colpiscono direttamente il diritto alla mobilità delle persone e serve anche una discussione complessiva sul sistema del trasporto pubblico locale in Toscana”. (ANSA). |
Argomenti: CGIL, manifestazioni, scioperi |
Epifani ai 100mila di piazza del Popolo, manovra pagata dai soliti noti
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 14, 2010
Epifani ai 100mila di piazza del Popolo, manovra pagata dai soliti noti |
Un intervento puntuale che ha smontato punto per punto la correzione di bilancio adottata dal governo, attraverso tanti ‘no’ ma soprattutto attraverso tanti ‘sì’, quelli ‘giusti’ della CGIL, perché “un altro disegno per costruire il futuro del paese è possibile”. FOTO: aspettando la manifestazione – il corteo – il palco » WEB CRONACA » VIDEO: la manifestazione del 12 giugno |
da www.cgil.it 12/06/2010
Una manovra iniqua, non giusta e non solidale, dove chi più ha non ci mette un euro e a rimetterci sono i soliti noti, e che non ha nulla di europeo ma è anzi “provinciale e di comodo” con un forte blocco sociale che ne viene esentato. Lo ripete da tempo la CGIL e lo ha ribadito ancora una volta oggi sabato 12 giugno dal palco della manifestazione ‘Contro la manovra economica del governo – Tutto sulle nostre spalle’, il segretario generale dell’organizzazione sindacale, Guglielmo Epifani, davanti ad una platea, festante e rossa, di oltre 100mila manifestanti. Un intervento puntuale, quello del leader della CGIL, che ha smontato punto per punto la correzione di bilancio adottata dal governo, attraverso tanti ‘no’ ma soprattutto attraverso tanti ‘sì’, quelli ‘giusti’ della CGIL, perché “un altro disegno per costruire il futuro del paese è possibile”. Lo ha chiarito subito il Segretario Generale, “c’era bisogno di una manovra di correzione dei conti pubblici perché troppo grandi sono i rischi prodotti dalle manovre speculative”, ma non lascia passare in cavalleria gli oltre due anni persi dal governo che ha negato, contro ogni evidenza, la crisi e i suoi devastanti effetti. “La CGIL si batte per l’interesse generale del paese”, ha detto Epifani, precisando come non ci siano nella sua azione particolarismi, ma andava chiarito che “non ci chiamiamo Alice e non viviamo nel paese delle meraviglie” ed è per questo che c’era bisogno che il governo avesse “un filo di coerenza” e di “chiedere scusa al paese per aver detto che la crisi stava finendo”. “Troppo tempo avete fatto passare: due anni di crisi” e intanto quest’ultima ha prodotto un milione di disoccupati in più. E adesso, alla luce di “una crisi dove nessuno di noi porta responsabilità, a pagarla siamo soltanto noi. Non è giusto e la si deve finire”. Così, ha precisato Epifani, “non è il se andava fatta la manovra ma il come: sì a una manovra ma no a questa”. La CGIL e la sua gente, con il senso di responsabilità che la contraddistingue, è ancora una volta disponibile a fare sacrifici ma non da sola. I lavoratori, quelli del settore pubblico, della scuola, dell’università e della ricerca, ovvero quelli che Epifani definisce essere “i lavoratori della Repubblica” pagano, infatti, sette-volte-sette la manovra: con il blocco dei rinnovi contrattuali; col fatto che non avranno parte di ciò che è stato rinnovato; nessun automatismo; con la modifica al meccanismo di fuoriuscita; col taglio agli organici a partire dai precari che hanno già perso il lavoro; con l’innalzamento dell’età pensionabile. “Contro la cappa di conformismo” che copre il paese la CGIL continuerà a svolgere il suo ruolo. “La CGIL dice cose giuste e non piegherà la schiena – ha affermato Epifani dal palco -. E se ci accusano di dire dei no, che è di per se una scelta di libertà, mi permetto di aggiungere che quando diciamo dei no diciamo allo stesso tempo sì a cosa bisognerebbe fare”. Dalla CGIL “nessun pregiudizio ostativo” ma un lungo elenco di sì: “Più rigore, più serietà, più responsabilità, più unità del paese, più occupazione soprattutto per i giovani, più investimenti, più giustizia fiscale, più rispetto e dignità per gli anziani e i migranti, più rispetto per i lavoratori pubblici e privati”. Quindi, punto per punto, le critiche che hanno smontato il provvedimento del governo. A partire dal combinato disposto sulle pensioni, l’allungamento dell’età pensionabile per le donne nel pubblico impiego e l’introduzione delle ‘finestre mobili’, “provvedimenti che invece che equiparare accentuano le differenze quando si è disuguali su tutto” e nella consapevolezza che, prima o poi, arriverà “il furbetto” che chiederà l’equiparazione anche nel settore privato. E sull’ “elegante termine” delle ‘finestre mobili’, Epifani ha chiesto che si faccia chiarezza su quei lavoratori potenzialmente coinvolti e adesso in mobilità. “C’era bisogno di reintrodurre la flessibilità in uscita – ha ricordato Epifani – ma soprattutto restano fuori le vere vittime del sistema previdenziale: i giovani precari”. Così come ha messo in guardia il governo dalla scadenza imminiente della cassa integrazione in deroga e con l’inevitabile problema che le Regioni avranno nel rifinanziarla con i tagli operati dalla manovra. E alla vigilia della discussione in sede parlamentare del collegato lavoro, un passaggio su quel provvedimento “che riguarda i diritti dei lavoratori del settore privato e reinviato alle Camere dal Presidente della Repubblica” dove “nulla è stato cambiato”. Rimangono, infatti, con la norma sull’arbitrato i vizi di incostituzionalità attraverso i paletti posti al diritto di ricorre per un lavoratore al giudice. Ma sono tante le questioni aperte, come quella fiscale, lo scudo fiscale irrisoriamente tassato, la reintroduzione della norma sulla tracciabilità, la mancanza di una politica industriale, di un progetto per il paese declinato in termini di lavoro e occupazione e che si attento ai giovani e al Mezzogiorno. Per la CGIL così come dal Congresso è prioritario un ‘Piano per il lavoro’ e la condizione di lavoratori come quelli che all’Asinara, in Sardegna, sono rinchiusi da due mesi “combattendo una battaglia per rivendicare diritti e occupazione”. Infine, ha ricordato, a Milano il 2 giugno la CGIL ha manifestato per la festa della Repubblica e per la Costituzione: “ogni giorno c’è qualcuno che dice che va cambiato un articolo: il primo, il 21, il 41, il 65. Chiedo che si smetta di dare i numeri per cortesia. Con questa Costituzione il Paese in vent’anni è diventato il quinto Paese più avanzato. La Costituzione non c’entra nulla se il Paese va avanti o indietro”. Ed è nel valore della Costituzione che il sindacato si oppone alle leggi bavaglio: “sì al rispetto della dimensione privata – ha concluso Epifani – ma nessun ostacolo alla giustizia”. |
Argomenti: CGIL |
Epifani, non abbassare la testa e difendere gli spazi di democrazia
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 11, 2010
Argomenti: CGIL |
Sciopero e presidio lavoratori FAU: adesione totale
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 11, 2010
Adesione totale allo sciopero organizzato oggi dalla FIOM CGIL di Siena assieme ai lavoratori e alle lavoratrici della F.A.U. di Asciano.
Senza farsi intimidire dal sole cocente, hanno presidiato per tutto il giorno l’accesso all’azienda all’interno della quale la Direzione e una parte della Proprietà si è rintanata senza dar segno di vita.
I lavoratori dalla loro hanno dato un senso specifico alla protesta, mirata a far sì che i proprietari ritornino quanto prima ad un rapporto tra loro costruttivo e la smettano di contrariarsi e smentirsi a vicenda.
Con questa iniziativa i lavoratori hanno dato una lezione di maturità e responsabilità ai soci della F.A.U., tale da far capire che il “divide et impera” non è parte della cultura del mondo operaio e questo vale anche quando riguarda le divisioni all’interno della dirigenza aziendale.
I lavoratori da oggi hanno dichiarato lo stato di agitazione permanente, il che significa che, senza ulteriore preavviso, da lunedì prossimo potranno fermare la produzione nei tempi e nei modi che riterranno più opportuni.
FIOM CGIL Siena
11 giugno 2010
Argomenti: FIOM, metalmeccanici, presidio, scioperi |
Manovra: CGIL, domani a Roma manifestazione ‘Tutto sulle nostre spalle’
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 11, 2010
Roma, 11 giugno – ‘Contro la manovra economica del governo’ e per denunciare come il suo peso sia ‘Tutto sulle nostre spalle’, la CGIL ha indetto per domani sabato 12 giugno a Roma una manifestazione nazionale. Il concentramento è previsto per le ore 15 a Piazza della Repubblica dove partirà il corteo che passerà per Largo Santa Susanna e attraverserà Piazza Barberini, Via Sistina, Viale della Trinità dei Monti e, infine, Viale Gabriele D’Annunzio per arrivare in Piazza del Popolo.
A partire dalle ore 17.30 circa si svolgeranno i comizi conclusivi della manifestazione dove prenderanno la parola il segretario generale della FLC CGIL, Domenico Pantaleo, la segretaria generale della FP CGIL, Rosanna Dettori, mentre le conclusioni saranno affidate al segretario generale della CGIL, Guglielmo Epifani.
Dalla mattina, inoltre, in Piazza del Popolo in cinque gazebo monotematici allestiti dal sindacato, e in particolare dalle categorie della FP e FLC, il mondo della sanità e delle autonomie locali, quello della giustizia, della protezione civile e dei vigili del fuoco, insieme al mondo della scuola, dell’università e della ricerca, illustreranno ai cittadini gli effetti dei tagli operati dalla manovra sui servizi ai cittadini. In Piazza del Popolo, inoltre, e sempre dalla mattina, ci saranno momenti di animazione ed esibizioni del teatro di strada.
Argomenti: CGIL, FLC, FP, manifestazioni |
DOCUMENTO CONCLUSIVO DEL DIRETTIVO CGIL
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 10, 2010
Roma, 10 giugno – Di seguito il testo del documento conclusivo approvato all’unanimità dal Comitato Direttivo Nazionale della CGIL che si è svolto dal 7 al 9 giugno.
DOCUMENTO CONCLUSIVO DEL DIRETTIVO CGIL
Roma, 9 giugno 2010
Il Comitato Direttivo della CGIL ritiene che la “manovra correttiva” 2011-2012 di circa 24,965 miliardi di euro, varata dal governo con il D.L. 78/2010 (“Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”), fermo restando che i Conti pubblici debbano tornare in ordine, sia una manovra sbagliata e iniqua. Sbagliata perché non vi sono provvedimenti di sostegno all’occupazione, alla crescita e allo sviluppo. Iniqua perché divide il paese caricando i costi della manovra sui lavoratori dipendenti, pubblici e privati, sulle Regioni, sugli Enti Locali e sui cittadini più esposti. La manovra risulta iniqua al Nord come al Sud dell’Italia; tanto verso i giovani quanto verso i pensionati, sottraendo risorse alla parte più debole del paese e gravando soprattutto sulle lavoratrici e i lavoratori. Il tutto senza richiedere alcun contributo a quel 10% di famiglie che detiene il 45% dell’intera ricchezza netta del paese e ai grandi manager. Tutti costoro, compreso il sistema delle imprese, non pagheranno un euro in più.
La condizione di difficoltà dei Conti pubblici italiani non è stata dettata solo dalla crisi e dalla congiuntura internazionale, ma principalmente dagli errori commessi nella gestione della finanza pubblica e dalle scelte di politica economica compiute dall’attuale governo, in un contesto di subalternità della stessa Confindustria. Non è con i “tagli lineari” alla spesa pubblica che si esce dalla crisi. Senza una politica per la crescita e per l’occupazione, il rischio è un’ulteriore manovra correttiva. Tutto ciò mentre la crisi continua a bruciare posti di lavoro (che si aggiungono agli oltre 700mila posti già persi dal 2008), con oltre 1.500mila lavoratrici e lavoratori coinvolti dalla Cassa Integrazione, con il tasso di disoccupazione giovanile più alto d’Europa.
Per questo la CGIL ribadisce che, assieme ad una vera politica industriale, occorre rifinanziare da subito gli ammortizzatori in deroga e riformare gli ammortizzatori sociali in senso universale e promuovere la piena e buona occupazione. Per questo la CGIL, ha posto come priorità la difesa dell’occupazione, la crescita e lo sviluppo, proponendo un “Piano straordinario del Lavoro” fondato su una politica industriale, su investimenti pubblici e sull’ingresso delle nuove generazioni nei settori strategici dell’economia pubblica, istruzione e ricerca. Il governo, con le misure previste nella manovra correttiva, sta facendo esattamente il contrario, ai tagli della scuola, università e ricerca aggiunge ulteriori tagli, a differenza di paesi come gli Stati Uniti o la Germania che invece continuano ad investire risorse nell’istruzione e nella ricerca, con la consapevolezza che per uscire dalla crisi e risanare i bilanci pubblici serve maggiore crescita e più occupazione. Il CD della Cgil considera molto importante la mobilitazione europea decisa dalla CES per il 29 settembre, rendendo così evidente che in tutta Europa i sindacati si mobilitano e lo fanno unitariamente. Se anche nel nostro Paese Cisl e Uil si rendessero disponibili ad una mobilitazione unitaria tutto il sindacato sarebbe più forte nel contrastare e cambiare una manovra così ingiusta e iniqua.
Il CD della CGIL ritiene che la gravità e la profondità della crisi avrebbero dovuto portare ad un’Europa più forte e ad una linea di politica economica e sociale sovranazionale più marcata in cui far rientrare la difesa dell’Euro. Al contrario, le logiche nazionalistiche hanno prevalso sull’idea di “Europa stato-nazione”, agendo in coordinamento internazionale solo dinnanzi alla contingenza della crisi greca. In tale prospettiva sono state elaborate le diverse “manovre correttive” dei principali paesi industrializzati europei. Tali manovre, infatti, sono state fondate su alcuni tratti in comune: in particolare, il ridimensionamento del perimetro pubblico e la riduzione della spesa pubblica, con specifici tagli ai sistemi del welfare. Tuttavia, a fianco di queste direttrici in tutti i paesi vengono tassate anche le componenti più ricche della società (banche, redditi alti, grandi patrimoni, etc.). Nel nostro paese, invece, vengono colpiti solo i più deboli, senza toccare le vere “caste”. Il governo italiano, pur avendo speso meno risorse (0,1%) di tutti i paesi del G-20 per stimolare la ripresa, ha stabilito una “manovra correttiva” di proporzioni simili a quelle delle principali economie avanzate. Per questo il CD della CGIL ritiene ancora più grave una manovra basata su:
• il blocco delle retribuzioni, degli automatismi e degli scatti di anzianità per i lavoratori pubblici; il congelamento delle liquidazioni dei lavoratori pubblici; la riduzione del 50% della spesa per tutti i contratti “flessibili” (lavoratori a tempo determinato, collaboratori delle amministrazioni pubbliche, lavoratori interinali, LSU e formazione-lavoro), il cui posto di lavoro o la cui fonte di reddito viene pesantemente messa in discussione.
• Lo scioglimento di Enti strategici per la ricerca che, assieme ai tagli nella Scuola, comporta una dispersione di lavoratrici e lavoratori altamente qualificati, soprattutto giovani.
• Tagli pesanti per le Regioni e gli Enti Locali, generando un’inevitabile ricaduta sulle lavoratrici e sui lavoratori, sugli immigrati, sugli anziani, sulle famiglie, sui cittadini, in termini di minori servizi socio-assistenziali, soprattutto verso i non autosufficienti, o di maggiori tasse, in totale contraddizione con quanto il governo ha enunciato sin qui sul federalismo.
• Irrigidimento del sistema previdenziale, con allungamento dei tempi di uscita senza alcun beneficio per le nuove generazioni, discriminando le donne e allargando le disuguaglianze.
• Il limite di 10.000 beneficiari della deroga all’applicazione delle nuove finestre di accesso collocati in mobilità lunga è insufficiente rispetto all’attuale crisi economica: molte lavoratrici e molti lavoratori rischiano di rimanere per un lungo periodo di tempo senza alcun sostegno economico e senza pensione.
• Un attacco alla categoria degli invalidi, con un falso contrasto agli abusi attraverso l’aumento della percentuale di invalidità necessaria per accedere all’indennità.
• L’assenza di una politica per il rilancio del sistema economico-produttivo del Mezzogiorno in corrispondenza dello svuotamento delle risorse del FAS.
Pur apprezzando la reintroduzione delle norme sulla tracciabilità, che come CGIL avevamo proposto di ripristinare anche con Decreto già nel 2009, va sottolineato che, se non fosse stata tolta all’inizio della legislatura, sarebbero entrati circa 10 miliardi in più nelle casse dello Stato. In ogni caso va prevista una maggiore tassazione sui capitali rientrati con lo scudo fiscale insieme ad una maggiore tassazione delle rendite finanziarie e dei grandi patrimoni che, come indicato nelle nostre proposte di riforma fiscale “per un fisco giusto”, sono indispensabili per ridurre le tasse sul lavoro, sulle pensioni e sulle nuove generazioni. Proprio per sostenere un piano di buona occupazione delle nuove generazioni consideriamo necessario l’aumento temporaneo dell’aliquota marginale per i redditi oltre i 150.000 euro.
Inoltre non possiamo che continuare l’azione di contrasto al “Collegato Lavoro” del governo che, anche dopo il giusto rinvio alle Camere ad opera del Presidente della Repubblica, continua a mantenere il carattere di destrutturazione del diritto del lavoro e dei principi costituzionali in esso finora garantiti. Anche per questo e per difendere la Costituzione la CGIL ha concorso a promuovere l’importante manifestazione che si è svolta il 2 giugno a Milano.
Per tutto questo, il CD della CGIL ritiene che vada sviluppata una grande campagna di informazione e comunicazione capillare, nei luoghi di lavoro e in tutti i territori, prevedendo assemblee e attivi territoriali, al fine di:
• costruire una consapevolezza forte e diffusa dell’inadeguatezza e dell’iniquità della manovra, a sostegno di una manovra alternativa basata sulle nostre proposte per superare le iniquità e le ingiustizie, difendere l’occupazione e costruire una politica di sviluppo, anche con l’obiettivo di unire il mondo del lavoro e dei pensionati per superare le divisioni sindacali laddove possibile;
• realizzare la più ampia partecipazione alla giornata di mobilitazione e alla manifestazione nazionale indetta dalla CGIL, che si terrà il 12 giugno 2010 a Roma.
Il CD della CGIL, inoltre, proclama lo Sciopero generale per il giorno 25 giugno di almeno 4 ore per i lavoratori dei settori privati e di 24 ore per quelli pubblici. Sulla base di particolari situazioni territoriali le strutture possono scegliere altre modalità temporali (2 luglio) e/o organizzative, con manifestazioni regionali o territoriali e impegna tutta l’organizzazione, le RSU, i quadri e i delegati al massimo sforzo per la riuscita delle iniziative. Il CD della CGIL esprime la propria contrarietà per la legge in discussione alla Camera relativa alle intercettazioni poiché si presenta nei fatti come un testo limitativo per l’efficacia delle indagini dei magistrati e che mette “il bavaglio” al diritto all’informazione dei cittadini operando una censura ai giornali e alle televisioni e impegna l’organizzazione a promuovere, in accordo con gli operatori della sicurezza, magistrati, giornalisti e tutte le associazioni che intendono partecipare, tutte le iniziative di mobilitazione e contrasto necessarie.
U.S. CGIL
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FAU: domani i lavoratori incrociano le braccia
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 10, 2010
Della serie: “Scioperiamo finchè non vi stringerete la mano”.
E’ con questo monito che prenderà corpo venerdì 11 giugno la singolare iniziativa di protesta dei dipendenti della FAU, i quali manifesteranno tutte le loro preoccupazioni davanti all’azienda che sono intenzionati a salvare, decisi a far sentire la loro voce e a non essere più spettatori passivi di una situazione paradossale che si trascina ormai da tempo e della quale potrebbero essere i primi a farne le spese, dovuta a dissidi e contrasti familiari interni alla proprietà dell’azienda di Asciano, nota principalmente per la produzione di segnaletica stradale.
Un’azienda che la FIOM CGIL di Siena e i lavoratori stessi ritengono in grado di esprimere un forte potenziale, vista la caratteristica versatilità di questa tipologia di attività, ma che rischia di spengersi all’improvviso per l’incapacità dei soci – tutti legati fra loro da rapporti di parentela – di prendere indispensabili quanto impellenti decisioni condivise, cercando viceversa di superare quelle che sembrano più che altro sterili contrapposizioni evocative di liti condominiali, che opinioni diverse sulle strategie industriali da assumere.
E’ sulle strategie e sugli indirizzi da prendere che i lavoratori chiedono da tempo risposte alla FAU, per garantire continuità ad un’azienda nata oltre cinquant’anni fa e che oggi dà lavoro a più di 70 dipendenti.
Un’azienda che lavorando principalmente per committenti importanti come Autostrade, Ferrovie, Poste e Enti Locali, e visti i tagli economici anche sul fronte delle infrastrutture, se non riesce a ricompattarsi al suo interno, non avrà nessuna possibilità di superare la crisi generale che pur fa sentire pesantemente i suoi riflessi anche in questa realtà, facendola piombare inevitabilmente a picco, grazie anche a questa assurda e incomprensibile vocazione suicida, trascinandosi dietro purtroppo il futuro di tanti lavoratori e lavoratrici.
FIOM CGIL Siena
Siena, 10 giugno 2010
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Manovra: CGIL, 25 giugno Sciopero Generale
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 9, 2010
Il Comitato Direttivo della CGIL proclama lo Sciopero Generale per il giorno 25 giugno di almeno 4 ore per i lavoratori dei settori privati e dell’intera giornata per quelli pubblici.
In occasione dello sciopero del 25 si svolgeranno manifestazioni regionali o territoriali.
“Il Comitato Direttivo della CGIL proclama lo Sciopero Generale per il giorno 25 giugno di almeno 4 ore per i lavoratori dei settori privati e dell’intera giornata per quelli pubblici”.
E’ quanto si legge nel Documento conclusivo del Direttivo CGIL approvato oggi all’unanimità.
In occasione dello sciopero del 25 si svolgeranno manifestazioni regionali o territoriali.
09/06/2010 da www.cgil.it
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