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FLC CGIL Siena: ‘Notte Nera della Cultura’ il 25 giugno

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 21, 2010

Notte Nera Della Cultura

25 giugno 2010 (sciopero generale della conoscenza)

la scuola, l’università, la ricerca, l’alta formazione artistica e musicale

a Siena, in Piazza Salimbeni, dalle ore 17,30

per condividere percorsi di conoscenza

per ribadire la necessità di qualità nell’istruzione, la formazione, la ricerca

per ristabilire il collegamento culturale fra istruzione, formazione, territori, paese e rispondere a chi vuole una scuola più povera

INSIEME PER STIMOLARE UNA RINASCITA

Argomenti: FLC, scioperi, scuola, università |

2 luglio: sciopero generale e manifestazione regionale

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 16, 2010

Sciopero in Toscana contro la manovra del Governo

Info sciopero

gli orari dei pullman

Argomenti: CGIL, manifestazioni, scioperi |

Manovra: CGIL Toscana, 2 luglio sciopero generale di 8 ore

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 14, 2010

MANOVRA: CGIL TOSCANA, 2 LUGLIO SCIOPERO GENERALE DI 8 ORE

da www.tosc.cgil.it

Uno sciopero generale di 8 ore in Toscana il 2 luglio e una manifestazione regionale a Firenze, per dire no alla manovra del Governo.

E’ quanto annunciato dalla Cgil toscana che ha illustrato gli effetti dei tagli sul trasporto pubblico locale. Tagli che, secondo il sindacato, ammonteranno a 200 milioni di euro, pari al 40% dei 500 milioni programmati come trasferimenti dallo Stato alla Regione.

Lo sciopero del 2 luglio, è stato spiegato ancora, sostituirà, nella sola Toscana, quello di 4 ore indetto dalla Cgil a livello nazionale per il 25 giugno, in modo da poter rispondere alle numerose richieste di organizzare una grande manifestazione regionale e non tante piccole a livello provinciale. Per questo è stato scelto di posticipare la data al 2 luglio e indire 8 ore di sciopero, anziché 4, in modo da permettere anche ai lavoratori dei territori più lontani di partecipare alla protesta.

“La manovra mette le mani in tasca ai toscani – ha spiegato Rossano Rossi della segreteria regionale della Cgil – i cittadini lo hanno capito e sono molto arrabbiati. Alle amministrazioni toscane chiediamo di attivare tavoli di confronto per mitigare gli interventi sciagurati di questa manovra, e di scendere in piazza con noi”.

Critico anche il segretatio toscano della Filt Cgil Gianfranco Conti, secondo cui “i tagli per il trasporto pubblico non possono comportare un taglio indiscrimato dei servizi, un aumento selvaggio delle tariffe, né tantomeno è assolutamente possibile accettare l’equazione matematica: taglio del 40% delle risorse uguale al taglio del 40% dei posti di lavoro, che potrebbero interessare circa 2 mila lavoratori”. Per Conti “questi tagli colpiscono direttamente il diritto alla mobilità delle persone e serve anche una discussione complessiva sul sistema del trasporto pubblico locale in Toscana”. (ANSA).

Argomenti: CGIL, manifestazioni, scioperi |

Epifani ai 100mila di piazza del Popolo, manovra pagata dai soliti noti

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 14, 2010

Epifani ai 100mila di piazza del Popolo, manovra pagata dai soliti noti
Un intervento puntuale che ha smontato punto per punto la correzione di bilancio adottata dal governo, attraverso tanti ‘no’ ma soprattutto attraverso tanti ‘sì’, quelli ‘giusti’ della CGIL, perché “un altro disegno per costruire il futuro del paese è possibile”.
FOTO: aspettando la manifestazioneil corteoil palco
» WEB CRONACA » VIDEO: la manifestazione del 12 giugno
da www.cgil.it 12/06/2010

Una manovra iniqua, non giusta e non solidale, dove chi più ha non ci mette un euro e a rimetterci sono i soliti noti, e che non ha nulla di europeo ma è anzi “provinciale e di comodo” con un forte blocco sociale che ne viene esentato. Lo ripete da tempo la CGIL e lo ha ribadito ancora una volta oggi sabato 12 giugno dal palco della manifestazione ‘Contro la manovra economica del governo – Tutto sulle nostre spalle’, il segretario generale dell’organizzazione sindacale, Guglielmo Epifani, davanti ad una platea, festante e rossa, di oltre 100mila manifestanti. Un intervento puntuale, quello del leader della CGIL, che ha smontato punto per punto la correzione di bilancio adottata dal governo, attraverso tanti ‘no’ ma soprattutto attraverso tanti ‘sì’, quelli ‘giusti’ della CGIL, perché “un altro disegno per costruire il futuro del paese è possibile”.

Lo ha chiarito subito il Segretario Generale, “c’era bisogno di una manovra di correzione dei conti pubblici perché troppo grandi sono i rischi prodotti dalle manovre speculative”, ma non lascia passare in cavalleria gli oltre due anni persi dal governo che ha negato, contro ogni evidenza, la crisi e i suoi devastanti effetti. “La CGIL si batte per l’interesse generale del paese”, ha detto Epifani, precisando come non ci siano nella sua azione particolarismi, ma andava chiarito che “non ci chiamiamo Alice e non viviamo nel paese delle meraviglie” ed è per questo che c’era bisogno che il governo avesse “un filo di coerenza” e di “chiedere scusa al paese per aver detto che la crisi stava finendo”.

“Troppo tempo avete fatto passare: due anni di crisi” e intanto quest’ultima ha prodotto un milione di disoccupati in più. E adesso, alla luce di “una crisi dove nessuno di noi porta responsabilità, a pagarla siamo soltanto noi. Non è giusto e la si deve finire”. Così, ha precisato Epifani, “non è il se andava fatta la manovra ma il come: sì a una manovra ma no a questa”. La CGIL e la sua gente, con il senso di responsabilità che la contraddistingue, è ancora una volta disponibile a fare sacrifici ma non da sola. I lavoratori, quelli del settore pubblico, della scuola, dell’università e della ricerca, ovvero quelli che Epifani definisce essere “i lavoratori della Repubblica” pagano, infatti, sette-volte-sette la manovra: con il blocco dei rinnovi contrattuali; col fatto che non avranno parte di ciò che è stato rinnovato; nessun automatismo; con la modifica al meccanismo di fuoriuscita; col taglio agli organici a partire dai precari che hanno già perso il lavoro; con l’innalzamento dell’età pensionabile.

“Contro la cappa di conformismo” che copre il paese la CGIL continuerà a svolgere il suo ruolo. “La CGIL dice cose giuste e non piegherà la schiena – ha affermato Epifani dal palco -. E se ci accusano di dire dei no, che è di per se una scelta di libertà, mi permetto di aggiungere che quando diciamo dei no diciamo allo stesso tempo sì a cosa bisognerebbe fare”. Dalla CGIL “nessun pregiudizio ostativo” ma un lungo elenco di sì: “Più rigore, più serietà, più responsabilità, più unità del paese, più occupazione soprattutto per i giovani, più investimenti, più giustizia  fiscale, più rispetto e dignità per gli anziani e i migranti, più rispetto per i lavoratori pubblici e privati”.

Quindi, punto per punto, le critiche che hanno smontato il provvedimento del governo. A partire dal combinato disposto sulle pensioni, l’allungamento dell’età pensionabile per le donne nel pubblico impiego e l’introduzione delle ‘finestre mobili’, “provvedimenti che invece che equiparare accentuano le differenze quando si è disuguali su tutto” e nella consapevolezza che, prima o poi, arriverà “il furbetto” che chiederà l’equiparazione anche nel settore privato. E sull’ “elegante termine” delle ‘finestre mobili’, Epifani ha chiesto che si faccia chiarezza su quei lavoratori potenzialmente coinvolti e adesso in mobilità. “C’era bisogno di reintrodurre la flessibilità in uscita – ha ricordato Epifani – ma soprattutto restano fuori le vere vittime del sistema previdenziale: i giovani precari”. Così come ha messo in guardia il governo dalla scadenza imminiente della cassa integrazione in deroga e con l’inevitabile problema che le Regioni avranno nel rifinanziarla con i tagli operati dalla manovra.

E alla vigilia della discussione in sede parlamentare del collegato lavoro, un passaggio su quel provvedimento “che riguarda i diritti dei lavoratori del settore privato e reinviato alle Camere dal Presidente della Repubblica” dove “nulla è stato cambiato”. Rimangono, infatti, con la norma sull’arbitrato i vizi di incostituzionalità attraverso i paletti posti al diritto di ricorre per un lavoratore al giudice. Ma sono tante le questioni aperte, come quella fiscale, lo scudo fiscale irrisoriamente tassato, la reintroduzione della norma sulla tracciabilità, la mancanza di una politica industriale, di un progetto per il paese declinato in termini di lavoro e occupazione e che si attento ai giovani e al Mezzogiorno. Per la CGIL così come dal Congresso è prioritario un ‘Piano per il lavoro’ e la condizione di lavoratori come quelli che all’Asinara, in Sardegna, sono rinchiusi da due mesi “combattendo una battaglia per rivendicare diritti e occupazione”.

Infine, ha ricordato, a Milano il 2 giugno la CGIL ha manifestato per la festa della Repubblica e per la Costituzione: “ogni giorno c’è qualcuno che dice che va cambiato un articolo: il primo, il 21, il 41, il 65. Chiedo che si smetta di dare i numeri per cortesia. Con questa Costituzione il Paese in vent’anni è diventato il quinto Paese più avanzato. La Costituzione non c’entra nulla se il Paese va avanti o indietro”. Ed è nel valore della Costituzione che il sindacato si oppone alle leggi bavaglio: “sì al rispetto della dimensione privata – ha concluso Epifani – ma nessun ostacolo alla giustizia”.

Argomenti: CGIL |

Epifani, non abbassare la testa e difendere gli spazi di democrazia

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 11, 2010

Manovra: Epifani, non abbassare la testa e difendere gli spazi di democrazia
In un’intervista al quotidiano ‘l’Unità’ il Segretario Generale affronta i temi che sono al centro della ‘manovra correttiva’ operata dal governo: “la CGIL starà in campo, fino in fondo”. La manifestazione di sabato del pubblico impiego, lo sciopero generale, la battaglia per la stampa e la giustizia.
11/06/2010

Scioperare, lottare, reagire senza piegare la testa per difendere gli spazi di democrazia e cambiare profondamente la manovra economica del governo.

Guglielmo Epifani ha appena concluso l’attivo dei delegati della CGIL Lombardia a Suzzara ed è soddisfatto della capacità di reazione e di mobilitazione del suo sindacato: «La CGIL si dimostra anche in questo momento estremamente difficile un’organizzazione solida, responsabile, capace di comprendere e di rappresentare gli interessi di milioni di cittadini, lavoratori, donne, giovani».

Epifani, cosa diciamo di quest’Italia? C’è il bavaglio per l’informazione, la minaccia alla magistratura, l’attacco alla Costituzione e una stangata economica su lavoratori e famiglie.
«Attraversiamo una fase molto pesante sotto il profilo sociale perché la crisi economica e finanziaria non è finita, è in una nuova fase dove più grave sarà l’impatto sulla disoccupazione. Le misure economiche sono gravi perché toglieranno spazio a qualsiasi ipotesi di ripresa. In più assistiamo a un tentativo di ridurre gli spazi di libertà, in particolare per l’informazione, questo bavaglio ai giornali è un grave danno, anche per le indagini giudiziarie in un paese come il nostro dove sono in corso importanti indagini e processi. A completare questo quadro c’è una riduzione degli spazi del confronto con le forze sociali, c’è un’esaltazione della centralità delle imprese al di fuori di ogni logica, il governo vara una manovra di 24 miliardi e non discute con la più grande forza sociale del paese, la CGIL».

Come si reagisce a questa deriva?
«La CGIL non arretra, starà in campo con intelligenza, senza settarismi, senza chiusure, ben sapendo che questa battaglia sull’informazione e sulla manovra si basa sulla difesa di principi solidali e liberali che dovrebbero interessare tutti»

Quale pericolo vede per l’informazione?
«Non solo il bavaglio,ma il conformismo, l’autocensura di giornali e giornalisti. Oggi i quotidiani danno con grande evidenza la notizia che in coda alle trasmissioni saranno indicati i compensi di giornalisti e artisti, però viene passata sotto traccia la notizia che andiamo verso il divorzio tra Rai e Sky e questo non è un vantaggio per gli utenti, è una scelta industriale segno dei tempi che fa gli interessi di un gruppo ben preciso. Le tv hanno oscurato la grande manifestazione della CGIL il 2 giugno a Milano, abbiano sfilato in decine di migliaia con le bandiere tricolori e i tg hanno fatto finta di niente. I giornali della destra hanno scritto che la CGIL occupa Milano con il tricolore. Noi celebriamo e difendiamo la Repubblica e la Costituzione».

Cosa farà adesso la CGIL?
«Non ci perdiamo d’animo. Sabato faremo una grande manifestazione a Roma del pubblico impiego, a fine mese ci sarà lo sciopero generale che prepareremo in tutto il Paese. La CGIL aderirà alle iniziative del sindacato dei giornalisti per la libertà di stampa».

Dal mondo politico è arrivato qualche segnale?
«Ho avuto un incontro molto positivo con il Segretario del PD Pierluigi Bersani. Ho apprezzato la decisione del PD di essere presente sabato alla nostra iniziativa e la scelta di Bersani di convocare una manifestazione di protesta del suo partito. Altro che concorrenza, come scrive qualcuno, c’è bisogno del massimo di impegno da parte di tutti».

Quali rischi ci sono in questa manovra correttiva?
«Non contesto la necessità di intervenire per correggere i conti anche se lo si fa per colpa del governo che ha sbagliato le previsioni e sottovalutato la crisi. Ma non è condivisibile una manovra di tagli pesanti, fatti senza equità, senza pensare allo sviluppo, all’innovazione, all’occupazione. Pagano i lavoratori pubblici e della scuola e anche del settore privato, pagano i lavoratori in mobilità che solo in parte potranno andare in pensione senza incappare nella finestra mobile. Pagano i cittadini perché i 10 miliardi tolti a regioni e comuni avranno come conseguenza una taglio ai servizi alle persone».

I ricchi se la cavano anche questa volta?
«Non pagano un centesimo i cittadini che guadagnano 150mila euro o un milione, che possiedono barche, patrimoni, case, ville. Non paga nulla l’impresa. Capisco la signora Marcegaglia che è entusiasta della manovra, ma dovrebbe pensare anche agli altri. In altri paesi il costo della manovra è pesante ma più distribuito e ci sono risorse per lo sviluppo».

Cosa le piace delle operazioni correttive in Europa?
«Il cancelliere Merkel taglia ma investe tantissimo nella scuola e formazione, nella ricerca. In Francia si punta a investire sulla politica industriale mentre qui in Italia non abbiamo nemmeno il ministro dopo le dimissioni di Scajola. Non viene destinato un centesimo al Sud, non c’è nulla per la crescita e l’innovazione e risultato sarà un ulteriore peggioramento della disoccupazione giovanile, la vera emergenza nazionale. La critica della CGIL alla manovra è radicale, vogliamo cambiarla totalmente».

In una congiuntura grave come questa sembra incredibile che i sindacati non abbiano una posizione comune.
«Ci troviamo in una situazione strana, mai vista. CGIL, CISL e UIL hanno sempre detto che non si fa cassa con le pensioni, una posizione condivisa. Abbiamo sempre combattuto unitariamente per l’equità fiscale. E adesso, all’improvviso, scompare tutto. Cito solo questi campi in cui CGIL, CISL e UIL hanno mantenuto una posizione unitaria, questa linea era il patrimonio di tutti. Ma adesso non li vedo più. C’è una regressione delle altre organizzazioni che non mi sarei mai aspettato, lo dico con il massimo rispetto perché ho una grande stima per CISL e UIL. Oggi in Europa sono le grandi organizzazioni sindacali a combattere contro le ingiustizie e i tagli, sono i sindacati in prima fila in Grecia, in Spagna, in Francia, in Germania. Possibile che CISL e UIL non vedano quello che sta accadendo?».

Almeno su qualche punto potreste trovare un’intesa?
«Lo spero. Almeno su qualche cosa si potrebbe fare una battaglia insieme, come il ripristino della contrattazione del pubblico impiego e scuola, lo sblocco del turn over nella scuola, misure di tassazione per le rendite finanziarie. Sarebbe il minimo sindacale, davvero».

Sulle pensioni sta passando una stangata nè discussa nè concordata.
«Portare a 65 anni l’età pensionabile è un danno e una beffa. L’alternativa c’è, l’ha proposta anche il PD: ritornare alla flessibilità uscita per uomini e donne, lavoratori privati e pubblici, pensando anche alla previdenza dei giovani. Ma è un tema da affrontare come una riforma invece Tremonti vuole solo fare cassa».

Intanto prosegue la ristrutturazione industriale,con altri tagli. Indesit chiude due fabbriche.
«Questa linea, purtroppo, continuerà perché dopo due anni di crisi profonda adesso le imprese passano alle ristrutturazioni più dure. E noi non abbiamo, lo ripeto, nemmeno il ministro dell’Industria. Ma è chiaro che le imprese non possono pensare di fare tutto da sole, senza pensare alle conseguenze delle loro scelte»

Il socialdemocratico Marchionne vorrebbe ridimensionare il diritto di sciopero per concedere la nuova Panda alla fabbrica di Pomigliano d’Arco.
«Sulla posizione della FIAT in questa trattativa ho un sospetto che non vorrei si avverasse. Marchionne vuole davvero farlo l’investimento? La trattativa, così come è stata impostata, sembra fatta per provocare reazioni negative. I fatti ci diranno quali sono le vere intenzioni della FIAT. La FIOM tratterà fino all’ultimo su flessibilità e produttività per mantenere la produzione e l’occupazione. Ma Marchione capisca che c’è un limite oltre il quale è complicato per tutti andare».

Argomenti: CGIL |

Sciopero e presidio lavoratori FAU: adesione totale

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 11, 2010

Adesione totale allo sciopero organizzato oggi dalla FIOM CGIL di Siena assieme ai lavoratori e alle lavoratrici della F.A.U. di Asciano.

Senza farsi intimidire dal sole cocente, hanno presidiato per tutto il giorno l’accesso all’azienda all’interno della quale la Direzione e una parte della Proprietà si è rintanata senza dar segno di vita.

I lavoratori dalla loro hanno dato un senso specifico alla protesta, mirata a far sì che i proprietari ritornino quanto prima ad un rapporto tra loro costruttivo e la smettano di contrariarsi e smentirsi a vicenda.

Con questa iniziativa i lavoratori hanno dato una lezione di maturità e responsabilità ai soci della F.A.U., tale da far capire che il “divide et impera” non è parte della cultura del mondo operaio e questo vale anche quando riguarda le divisioni all’interno della dirigenza aziendale.

I lavoratori da oggi hanno dichiarato lo stato di agitazione permanente, il che significa che, senza ulteriore preavviso, da lunedì prossimo potranno fermare la produzione nei tempi e nei modi che riterranno più opportuni.

FIOM CGIL Siena

11 giugno 2010

Argomenti: FIOM, metalmeccanici, presidio, scioperi |

Manovra: CGIL, domani a Roma manifestazione ‘Tutto sulle nostre spalle’

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 11, 2010

Roma, 11 giugno – ‘Contro la manovra economica del governo’ e per denunciare come il suo peso sia ‘Tutto sulle nostre spalle’, la CGIL ha indetto per domani sabato 12 giugno a Roma una manifestazione nazionale. Il concentramento è previsto per le ore 15 a Piazza della Repubblica dove partirà il corteo che passerà per Largo Santa Susanna e attraverserà Piazza Barberini, Via Sistina, Viale della Trinità dei Monti e, infine, Viale Gabriele D’Annunzio per arrivare in Piazza del Popolo.

A partire dalle ore 17.30 circa si svolgeranno i comizi conclusivi della manifestazione dove prenderanno la parola il segretario generale della FLC CGIL, Domenico Pantaleo, la segretaria generale della FP CGIL, Rosanna Dettori, mentre le conclusioni saranno affidate al segretario generale della CGIL, Guglielmo Epifani.

Dalla mattina, inoltre, in Piazza del Popolo in cinque gazebo monotematici allestiti dal sindacato, e in particolare dalle categorie della FP e FLC, il mondo della sanità e delle autonomie locali, quello della giustizia, della protezione civile e dei vigili del fuoco, insieme al mondo della scuola, dell’università e della ricerca, illustreranno ai cittadini gli effetti dei tagli operati dalla manovra sui servizi ai cittadini. In Piazza del Popolo, inoltre, e sempre dalla mattina, ci saranno momenti di animazione ed esibizioni del teatro di strada.

Argomenti: CGIL, FLC, FP, manifestazioni |

DOCUMENTO CONCLUSIVO DEL DIRETTIVO CGIL

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 10, 2010

Roma, 10 giugno – Di seguito il testo del documento conclusivo approvato all’unanimità dal Comitato Direttivo Nazionale della CGIL che si è svolto dal 7 al 9 giugno.

DOCUMENTO CONCLUSIVO DEL DIRETTIVO CGIL

Roma, 9 giugno 2010

Il Comitato Direttivo della CGIL ritiene che la “manovra correttiva” 2011-2012 di circa 24,965 miliardi di euro, varata dal governo con il D.L. 78/2010 (“Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”), fermo restando che i Conti pubblici debbano tornare in ordine, sia una manovra sbagliata e iniqua. Sbagliata perché non vi sono provvedimenti di sostegno all’occupazione, alla crescita e allo sviluppo. Iniqua perché divide il paese caricando i costi della manovra sui lavoratori dipendenti, pubblici e privati, sulle Regioni, sugli Enti Locali e sui cittadini più esposti. La manovra risulta iniqua al Nord come al Sud dell’Italia; tanto verso i giovani quanto verso i pensionati, sottraendo risorse alla parte più debole del paese e gravando soprattutto sulle lavoratrici e i lavoratori. Il tutto senza richiedere alcun contributo a quel 10% di famiglie che detiene il 45% dell’intera ricchezza netta del paese e ai grandi manager. Tutti costoro, compreso il sistema delle imprese, non pagheranno un euro in più.
La condizione di difficoltà dei Conti pubblici italiani non è stata dettata solo dalla crisi e dalla congiuntura internazionale, ma principalmente dagli errori commessi nella gestione della finanza pubblica e dalle scelte di politica economica compiute dall’attuale governo, in un contesto di subalternità della stessa Confindustria. Non è con i “tagli lineari” alla spesa pubblica che si esce dalla crisi. Senza una politica per la crescita e per l’occupazione, il rischio è un’ulteriore manovra correttiva. Tutto ciò mentre la crisi continua a bruciare posti di lavoro (che si aggiungono agli oltre 700mila posti già persi dal 2008), con oltre 1.500mila lavoratrici e lavoratori coinvolti dalla Cassa Integrazione, con il tasso di disoccupazione giovanile più alto d’Europa.
Per questo la CGIL ribadisce che, assieme ad una vera politica industriale, occorre rifinanziare da subito gli ammortizzatori in deroga e riformare gli ammortizzatori sociali in senso universale e promuovere la piena e buona occupazione. Per questo la CGIL, ha posto come priorità la difesa dell’occupazione, la crescita e lo sviluppo, proponendo un “Piano straordinario del Lavoro” fondato su una politica industriale, su investimenti pubblici e sull’ingresso delle nuove generazioni nei settori strategici dell’economia pubblica, istruzione e ricerca. Il governo, con le misure previste nella manovra correttiva, sta facendo esattamente il contrario, ai tagli della scuola, università e ricerca aggiunge ulteriori tagli, a differenza di paesi come gli Stati Uniti o la Germania che invece continuano ad investire risorse nell’istruzione e nella ricerca, con la consapevolezza che per uscire dalla crisi e risanare i bilanci pubblici serve maggiore crescita e più occupazione.
Il CD della Cgil considera molto importante la mobilitazione europea decisa dalla CES per il 29 settembre, rendendo così evidente che in tutta Europa i sindacati si mobilitano e lo fanno unitariamente. Se anche nel nostro Paese Cisl e Uil si rendessero disponibili ad una mobilitazione unitaria tutto il sindacato sarebbe più forte nel contrastare e cambiare una manovra così ingiusta e iniqua.
Il CD della CGIL ritiene che la gravità e la profondità della crisi avrebbero dovuto portare ad un’Europa più forte e ad una linea di politica economica e sociale sovranazionale più marcata in cui far rientrare la difesa dell’Euro. Al contrario, le logiche nazionalistiche hanno prevalso sull’idea di “Europa stato-nazione”, agendo in coordinamento internazionale solo dinnanzi alla contingenza della crisi greca. In tale prospettiva sono state elaborate le diverse “manovre correttive” dei principali paesi industrializzati europei. Tali manovre, infatti, sono state fondate su alcuni tratti in comune: in particolare, il ridimensionamento del perimetro pubblico e la riduzione della spesa pubblica, con specifici tagli ai sistemi del welfare. Tuttavia, a fianco di queste direttrici in tutti i paesi vengono tassate anche le componenti più ricche della società (banche, redditi alti, grandi patrimoni, etc.). Nel nostro paese, invece, vengono colpiti solo i più deboli, senza toccare le vere “caste”. Il governo italiano, pur avendo speso meno risorse (0,1%) di tutti i paesi del G-20 per stimolare la ripresa, ha stabilito una “manovra correttiva” di proporzioni simili a quelle delle principali economie avanzate. Per questo il CD della CGIL ritiene ancora più grave una manovra basata su:
• il blocco delle retribuzioni, degli automatismi e degli scatti di anzianità per i lavoratori pubblici; il congelamento delle liquidazioni dei lavoratori pubblici; la riduzione del 50% della spesa per tutti i contratti “flessibili” (lavoratori a tempo determinato, collaboratori delle amministrazioni pubbliche, lavoratori interinali, LSU e formazione-lavoro), il cui posto di lavoro o la cui fonte di reddito viene pesantemente messa in discussione.
• Lo scioglimento di Enti strategici per la ricerca che, assieme ai tagli nella Scuola, comporta una dispersione di lavoratrici e lavoratori altamente qualificati, soprattutto giovani.
• Tagli pesanti per le Regioni e gli Enti Locali, generando un’inevitabile ricaduta sulle lavoratrici e sui lavoratori, sugli immigrati, sugli anziani, sulle famiglie, sui cittadini, in termini di minori servizi socio-assistenziali, soprattutto verso i non autosufficienti, o di maggiori tasse, in totale contraddizione con quanto il governo ha enunciato sin qui sul federalismo.
• Irrigidimento del sistema previdenziale, con allungamento dei tempi di uscita senza alcun beneficio per le nuove generazioni, discriminando le donne e allargando le disuguaglianze.
• Il limite di 10.000 beneficiari della deroga all’applicazione delle nuove finestre di accesso collocati in mobilità lunga è insufficiente rispetto all’attuale crisi economica: molte lavoratrici e molti lavoratori rischiano di rimanere per un lungo periodo di tempo senza alcun sostegno economico e senza pensione.
• Un attacco alla categoria degli invalidi, con un falso contrasto agli abusi attraverso l’aumento della percentuale di invalidità necessaria per accedere all’indennità.
• L’assenza di una politica per il rilancio del sistema economico-produttivo del Mezzogiorno in corrispondenza dello svuotamento delle risorse del FAS.

Pur apprezzando la reintroduzione delle norme sulla tracciabilità, che come CGIL avevamo proposto di ripristinare anche con Decreto già nel 2009, va sottolineato che, se non fosse stata tolta all’inizio della legislatura, sarebbero entrati circa 10 miliardi in più nelle casse dello Stato. In ogni caso va prevista una maggiore tassazione sui capitali rientrati con lo scudo fiscale insieme ad una maggiore tassazione delle rendite finanziarie e dei grandi patrimoni che, come indicato nelle nostre proposte di riforma fiscale “per un fisco giusto”, sono indispensabili per ridurre le tasse sul lavoro, sulle pensioni e sulle nuove generazioni. Proprio per sostenere un piano di buona occupazione delle nuove generazioni consideriamo necessario l’aumento temporaneo dell’aliquota marginale per i redditi oltre i 150.000 euro.

Inoltre non possiamo che continuare l’azione di contrasto al “Collegato Lavoro” del governo che, anche dopo il giusto rinvio alle Camere ad opera del Presidente della Repubblica, continua a mantenere il carattere di destrutturazione del diritto del lavoro e dei principi costituzionali in esso finora garantiti. Anche per questo e per difendere la Costituzione la CGIL ha concorso a promuovere l’importante manifestazione che si è svolta il 2 giugno a Milano.

Per tutto questo, il CD della CGIL ritiene che vada sviluppata una grande campagna di informazione e comunicazione capillare, nei luoghi di lavoro e in tutti i territori, prevedendo assemblee e attivi territoriali, al fine di:
• costruire una consapevolezza forte e diffusa dell’inadeguatezza e dell’iniquità della manovra, a sostegno di una manovra alternativa basata sulle nostre proposte per superare le iniquità e le ingiustizie, difendere l’occupazione e costruire una politica di sviluppo, anche con l’obiettivo di unire il mondo del lavoro e dei pensionati per superare le divisioni sindacali laddove possibile;
• realizzare la più ampia partecipazione alla giornata di mobilitazione e alla manifestazione nazionale indetta dalla CGIL, che si terrà il 12 giugno 2010 a Roma.

Il CD della CGIL, inoltre, proclama lo Sciopero generale per il giorno 25 giugno di almeno 4 ore per i lavoratori dei settori privati e di 24 ore per quelli pubblici. Sulla base di particolari situazioni territoriali le strutture possono scegliere altre modalità temporali (2 luglio) e/o organizzative, con manifestazioni regionali o territoriali e impegna tutta l’organizzazione, le RSU, i quadri e i delegati al massimo sforzo per la riuscita delle iniziative. Il CD della CGIL esprime la propria contrarietà per la legge in discussione alla Camera relativa alle intercettazioni poiché si presenta nei fatti come un testo limitativo per l’efficacia delle indagini dei magistrati e che mette “il bavaglio” al diritto all’informazione dei cittadini operando una censura ai giornali e alle televisioni e impegna l’organizzazione a promuovere, in accordo con gli operatori della sicurezza, magistrati, giornalisti e tutte le associazioni che intendono partecipare, tutte le iniziative di mobilitazione e contrasto necessarie.

U.S. CGIL

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FAU: domani i lavoratori incrociano le braccia

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 10, 2010

Della serie: “Scioperiamo finchè non vi stringerete la mano”.
E’ con questo monito che prenderà corpo venerdì 11 giugno la singolare iniziativa di protesta dei dipendenti della FAU, i quali manifesteranno tutte le loro preoccupazioni davanti all’azienda che sono intenzionati a salvare, decisi a far sentire la loro voce e a non essere più spettatori passivi di una situazione paradossale che si trascina ormai da tempo e della quale potrebbero essere i primi a farne le spese, dovuta a dissidi e contrasti familiari interni alla proprietà dell’azienda di Asciano, nota principalmente per la produzione di segnaletica stradale.
Un’azienda che la FIOM CGIL di Siena e i lavoratori stessi ritengono in grado di  esprimere un forte potenziale, vista la caratteristica versatilità di questa tipologia di attività, ma che rischia di spengersi all’improvviso per l’incapacità dei soci – tutti legati fra loro da rapporti di parentela – di prendere indispensabili quanto impellenti decisioni condivise, cercando viceversa di superare quelle che sembrano più che altro sterili contrapposizioni evocative di liti condominiali, che opinioni diverse sulle strategie industriali da assumere.
E’ sulle strategie e sugli indirizzi da prendere che i lavoratori chiedono da tempo risposte alla FAU, per garantire continuità ad un’azienda nata oltre cinquant’anni fa e che oggi dà lavoro a più di 70 dipendenti.
Un’azienda che lavorando principalmente per committenti importanti come Autostrade, Ferrovie, Poste e Enti Locali, e visti i tagli economici anche sul fronte delle infrastrutture, se non riesce a ricompattarsi al suo interno, non avrà nessuna possibilità di superare la crisi generale che pur fa sentire pesantemente i suoi riflessi anche in questa realtà, facendola piombare inevitabilmente a picco, grazie anche a questa assurda e incomprensibile vocazione suicida, trascinandosi dietro purtroppo il futuro di tanti lavoratori e lavoratrici.

FIOM CGIL Siena

Siena, 10 giugno 2010

Argomenti: FIOM, metalmeccanici, presidio, scioperi |

Manovra: CGIL, 25 giugno Sciopero Generale

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 9, 2010

Il Comitato Direttivo della CGIL proclama lo Sciopero Generale per il giorno 25 giugno di almeno 4 ore per i lavoratori dei settori privati e dell’intera giornata per quelli pubblici.

In occasione dello sciopero del 25 si svolgeranno manifestazioni regionali o territoriali.

“Il Comitato Direttivo della CGIL proclama lo Sciopero Generale per il giorno 25 giugno di almeno 4 ore per i lavoratori dei settori privati e dell’intera giornata per quelli pubblici”.

E’ quanto si legge nel Documento conclusivo del Direttivo CGIL approvato oggi all’unanimità.

In occasione dello sciopero del 25 si svolgeranno manifestazioni regionali o territoriali.

09/06/2010 da www.cgil.it

Argomenti: CGIL, manifestazioni, scioperi |

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