cgil siena

Tabelle paga istituti assistenziali Uneba febbraio 2010

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Febbraio 1, 2010

associazioni-uneba_02_10.pdf

Argomenti: CGIL, FP, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |

Crisi: CGIL, in 15 mesi autorizzate oltre 1mld di ore di CIG

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 31, 2010

In un anno 1 milione di lavoratori coinvolti, -3,3 mld nelle tasche
30/01/2010

La crisi ha pesato dal suo inizio fino ad oggi per oltre un miliardo di ore di cassa integrazione. Un uragano, segno di una crisi economica profonda, che da ottobre 2008 a dicembre dell’anno dopo ha visto l’autorizzazione di 634.699.339 ore di cassa integrazione ordinaria e 370.384.779 di straordinaria, per un totale di 1.005.084.118 ore di CIG. E’ il quadro che emerge dal Rapporto sulla CIG del 2009 a cura dell’Osservatorio sulla Cassa integrazione del dipartimento Settori produttivi della CGIL Nazionale. Un rapporto che non si limita a stilare l’utilizzo e l’incidenza degli ammortizzatori sociali nel corso dello scorso anno ma che prende in considerazione anche l’ultimo trimestre del 2008 per valutare a pieno l’impatto della crisi sull’occupazione e sul lavoro.

“La CIG – sottolinea la segretaria confederale della CGIL, Susanna Camusso – ha permesso di contenere, fino ad oggi, in parte i riflessi della crisi sull’occupazione e per questo resta essenziale intervenire per prolungare i massimali della CIGO, come fondamentale obiettivo immediato per fermare i licenziamenti”. Quello passato, infatti, si caratterizza come l’anno in cui c’è stato il maggiore ricorso alla CIG di sempre: sono state autorizzate 918.146.733 ore, con un aumento sul 2008 del 311,43%. Ore che hanno coinvolto un numero di lavoratori che ha superato il milione, calcolando un livello medio di ricorso alla cassa pari a 25 settimane o 5 mesi. Se invece vengono considerate le ore di CIG a zero ore, per tutto il 2009 si è registrata un assenza completa di attività produttiva per l’intero anno di oltre 478mila posizioni di lavoro.

Per questo milione di lavoratori i riflessi della loro condizione sul reddito sono sati molto pesanti. Nel rapporto si calcola che l’ammanco nelle loro tasche è di oltre 3 miliardi e 300 milioni di euro mentre se consideriamo il valore assoluto, ovvero le zero ore, la minora disponibilità economica peggiora ulteriormente ed è di oltre 3 miliardi e 700 milioni (sempre considerando valori e perdite medie sugli stipendi). Ovvero, ogni lavoratore se è stato in CIGO o in CIGS in relazione ad un periodo di 25 settimane, ha perso tra i 3.000 e i 3.500 euro, mentre un lavoratore che è stato a zero ore per tutto l’anno ha perso tra i 7.500 e gli 8.000 euro.

Dallo studio della CGIL, inoltre, emerge che la sola CIGO nel 2009 ha totalizzato  578.152.096 di ore, con un aumento del 410,37% sull’anno precedente, con alcuni grandi settori, anche in termini occupazionali, come quello Trasporti e comunicazioni e quello Metallurgico, che hanno visto un incremento della cigo rispettivamente di +1.025% e +1.245%. Il settore Meccanico ha aumentato la richiesta di cigo del +703% per un totale di 299.719.191 ore. E’ cresciuta anche la CIGS, pari a + 209% sul 2008, in particolare nella seconda parte dell’anno, anche con un raddoppio di ore sui mesi precedenti, raggiungendo i livelli attuali di erogazione della CIGO: il risultato è segno di un peggioramento degli aspetti strutturali della crisi industriale ma anche il frutto dell’entrata in vigore della nuova normativa che ha introdotto la possibilità, una volta completate le 52 settimane di CIGO, di continuare la sospensione dal lavoro in regime di CIGS.

Quanto alle regioni che hanno totalizzato un maggiore ricorso alla CIGO, si segnalano la Lombardia con 182.107.335 ore, per un aumento del +627%, l’Emilia Romagna con +813%, l’Abruzzo con +618%, il Piemonte con +532%, il Veneto con +567% e le Marche con +482%. La CIGS, sta rapidamente colmando per volume di ore, la differenza con la CIGO ed è aumentata considerevolmente con incrementi che vanno dal 100% al 500%, a partire dall’Emilia Romagna con 21.783.353 di ore e un aumento del +541%. È evidente che le Regioni con più ore sono anche quelle che hanno una struttura industriale più consistente e che nelle altre, soprattutto per le Regioni del mezzogiorno, lo spessore della crisi si evidenzia con altri indicatori.

“L’alto ricorso alla CIG – fa notare Camusso – ha rappresentato nello stesso tempo una difesa dagli effetti della crisi produttiva ma anche il risultato di una crisi profonda che ha investito il nostro apparato produttivo”. Una crisi che per la dirigente sindacale “non è affatto superata, anche se siamo in presenza di una ripresa minima degli ordinativi almeno sulle esportazioni, mentre permane un forte segnale negativo dettato dall’assenza di investimenti in macchine utensili e strumenti, da parte delle imprese”.

Camusso fa inoltre sapere che “ciò che noi stiamo registrando in queste settimane è un aumento delle richieste di licenziamenti: un nuovo fronte della crisi che si sta aprendo in molte aziende”. Infatti, rileva, “molte grandi aziende, che possono agire diversamente, stanno invece approfittando della situazione e scaricano le difficoltà sui lavoratori mentre altre aziende, in particolare le Pmi, che non reggono più e non vedono opportunità di ripresa né iniziative concrete che possano sostenerla”.

Per quanto riguarda le causali dei decreti nel ricorso CIGS, infatti, dall’analisi del sindacato emerge che l’ aumento per il 2009 è stato del 210% per un totale di decreti di 5.432. Decreti che hanno riguardato oltre 7.818 siti produttivi. Per oltre il 67,62% le domande di concessione della CIGS sono legate alla crisi industriale, con un aumento del 285% sulle domande del 2008. Altre due percentuali si evidenziano tra le altre e riguardano, per il 14,67% richieste di contratti di solidarietà, con un aumento del 270% sull’anno precedente, mentre si registra un aumento dei ricorsi al fallimento, +127,35% e rappresenta il 4,90% del totale delle richieste.

 


Allegati:
Rapporto Cgil Cig 2009.pdf

Argomenti: CGIL |

Assemblea congressuale SPI CGIL Rosia: solidarietà e sostegno ai lavoratori Novartis

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 29, 2010

L’assemblea congressuale dello SPI CGIL (Sindacato Pensionati) di Rosia riunitasi ieri ha espresso la propria solidarietà ed il proprio sostegno ai lavoratori della Novartis in lotta per difendere il posto di lavoro.
“L’assemblea congressuale – sottolinea lo SPI CGIL di Rosia – auspica che le forze istituzionali, economiche e politiche locali siano a sostegno dei dipendenti e chiede che tutti insieme facciano pressione sull’Azienda e sul governo centrale per giungere ad una risposta pienamente positiva alle richieste dei lavoratori”.

                                                             SPI CGIL Rosia

Rosia, 29 gennaio 2010

Argomenti: pensionati, SPI |

Epifani al Comitato Direttivo, sciopero 12 marzo su crisi, fisco e immigrazione

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 27, 2010

da www.cgil.it
Tre importanti obiettivi al centro della mobilitazione della CGIL. Per il Segretario Generale il quadro determinato dalle diverse crisi industriali è preoccupante, soprattutto sul piano occupazionale. Necessario intervenire subito per alleggerire intollerabile carico fiscale. Fatti Rosarno un segnale grave della profonda esasperazione di lavoratori sfruttati
26/01/2010

Una terapia d’urto per fronteggiare la crisi economica e i suoi pesanti effetti sull’occupazione, una riforma fiscale che attraverso interventi immediati alleggerisca il carico sui lavoratori dipendenti e sui pensionati, un urgente cambio di marcia nelle politiche sull’immigrazione. Sono questi i motivi al centro della mobilitazione promossa dalla CGIL e che culminerà con lo sciopero generale del 12 marzo – con quattro ore di sciopero e manifestazione in tutta Italia -, così come ha spiegato oggi il Segretario Generale della CGIL, Guglielmo Epifani, nel corso della relazione d’apertura del Comitato Direttivo Nazionale dell’Organizzazione.

Partendo dai temi dettati dalla crisi, Epifani ha osservato come sia “preoccupante il quadro determinato dalle diverse crisi industriali, dall’ALCOA alla FIAT nel Mezzogiorno, da Omega-Eutelia a Porto Marghera: quest’anno e anche il 2011 si segnalano come molto difficili per l’occupazione”. Una prospettiva difficile sul piano occupazionale che, per il leader della CGIL, “senza un piano complessivo di politica industriale, non solo per i diversi settori ma anche territoriale, sarà molto difficile trovare una soluzione”. Ma dal governo non sembra arrivare  nessun segnale in questo senso e il peso più grave si avverte nel Mezzogiorno “dove – ha detto – in intere aree sta diventando molto concreto il rischio di desertificazione industriale”. Nessun piano di intervento concreto per il Sud ma progetti come il ponte sullo Stretto che “mostra sempre più di non avere alcun senso, a cominciare dal rapporto costi-benefici. Molto più utile sarebbero interventi di riqualificazione e messa insicurezza del territorio e di politiche ambientali miranti al risparmio energetico”.

Crisi – Il primo obiettivo dello sciopero generale, dunque, è la richiesta al governo di mettere in campo, oltre che un programma complessivo di politica industriale, nel quale considerare le diverse aree di crisi, politiche di sostegno del reddito che vadano dal prolungamento e rafforzamento della cassa integrazione, all’allungamento dei massimali della disoccupazione, a interventi a favore di quei lavoratori precari che hanno perso il lavoro. Ma Epifani ha richiamato al senso di responsabilità anche il sistema delle imprese affinché, ha affermato, “non usino questa crisi, e in qualche caso sta avvenendo, come pretesto per licenziare ed abusare della mobilità”.

Fisco – Secondo obiettivo è il riequilibrio del prelievo fiscale. “Nel governo in questo momento c’è una grande confusione – ha osservato il numero uno della CGIL – sul fatto di intervenire o meno sul fisco e nessuna risposta è arrivata alla nostra lettera sul tema.  Non si può aspettare che un gruppo di studio esamini il problema, come dice il ministro Tremonti”. Secondo Epifani, di fatti, “è necessario intervenire subito perché il carico fiscale pesa in modo ormai intollerabile prevalentemente sul lavoro dipendente e sulle pensioni e se non si cambia rotta, per effetto del drenaggio fiscale a fine legislatura il lavoro dipendente registrerà un aumento di tre punti del prelievo”. La questione fiscale è un grande elemento redistributivo: “Non si tratta solo di tagliare le tasse in sé – ha spiegato Epifani al Direttivo – ma di riequilibrare in modo più equo la distribuzione, soprattutto in una fase di grande difficoltà economica come questa, perché da 30 anni è in atto un processo che sposta il peso del prelievo dalla rendita ai redditi da lavoro”. In questo senso l’ipotesi allo studio del governo, cioè quella di spostare il prelievo fiscale dalle imposte dirette a quelle indirette intervenendo sull’IVA, “è poco convincente: non è sbagliata in sé ma in questa fase potrebbe pesare sui consumi popolari e riaccendere anche qualche spirale inflazionistica e non affronterebbe, comunque, il tema centrale di una più equa distribuzione”.

Immigrazione – Terzo importante obiettivo dello sciopero sono le politiche sull’immigrazione. “Dopo i gravi fatti di Rosarno – ha sottolineato il Segretario Generale CGIL -, che sono stati un segnale grave della profonda esasperazione di quei lavoratori sfruttati, terremo in Calabria due iniziative, una di categoria e una confederale. Faremo pressioni a tutti i livelli per riprendere l’iter di una legge sulla cittadinanza e per arrivare a correggere gli aspetti più gravi dalle leggi di questo governo sugli immigrati. E’ tema centrale dello sciopero generale perché penso – ha detto Epifani – che sia una questione da affrontare unitariamente”. Per questi motivi Epifani non condivide la protesta dei soli migranti: “Trovo sbagliato uno sciopero di soli migranti: non credo sia la strada migliore usare uno strumento che isola e contrappone e questa è anche l’opinione di tanti lavoratori migranti ascoltati in questi giorni. E’ bene – ha concluso – che crescano soggettività e unità, trovo migliori le lotte che uniscono”.

Argomenti: CGIL |

Domani sciopero e sit in lavoratori Novartis

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 26, 2010

MERCOLEDI’ 27 GENNAIO DALLE ORE 9:00 ALLE ORE 10:00

(per i lavoratori in turno pomeridiano o notturnoultima ora di lavoro)

SCIOPERO CON SIT-IN davanti ai cancelli degli stabilimentidi Siena (ingresso via Fiorentina) e Bellaria (ingresso principale)

contro la procedura di mobilità aperta dall’Azienda e per manifestare la solidarietà ai colleghi coinvolti e in concomitanza con il tavolo di confronto tra OO.SS. Territoriali, esecutivo RSU e Management Aziendale

RSU NOVARTIS Vaccines and Diagnostics srl

Argomenti: FILCTEM, scioperi, sit in |

12 marzo: sciopero generale su fisco

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 25, 2010

da www.cgil.it
Epifani, è da tempo che chiediamo una riduzione delle imposte sul lavoro dipendente e sui pensionati. Nel 2009 incremento del prelievo fiscale intorno all´1 per cento
25/01/2010

Guglielmo Epifani, perché la CGIL proclama uno sciopero generale sul fisco quando il governo si è detto pronto a confrontarsi con tutti sulla riforma?
“È da tempo che chiediamo una riduzione delle imposte sul lavoro dipendente e sui pensionati. Lo scorso anno dicemmo che sarebbe aumentato il prelievo sulle buste paga e tutti i dati l´hanno confermato, basti pensare a cosa è accaduto sulle ultime tredicesime. Nel corso del 2009 di fronte a un aumento dell´1,7 per cento delle retribuzioni di fatto, al netto della cassa integrazione e della disoccupazione, c´è stato un incremento del prelievo fiscale intorno all´1 per cento. Questo vuol dire che non facendo nulla, come ha scelto il governo, le tasse sul lavoro dipendente e sui pensionati continuano a salire. Se si aspetta ancora un po´ si restituirà ai lavoratori quello che stanno pagando in più: una vera presa in giro”.

Eppure questo appare uno sciopero preventivo. Una mossa politica per offrire una piazza all´opposizione di sinistra?
“Non è così. La nostra è una decisione strettamente sindacale, il che vuol dire che siamo pronti a revocare lo sciopero se il governo dovesse venire incontro alle nostre richieste. Le ricordo che una ventina di giorni fa abbiamo inviato una lettera al governo con le nostre proposte. Bene: non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Sul fisco intendiamo aprire una vera e propria vertenza. Bisogna fare un negoziato, non una tavola rotonda. E non è un caso che finora ci siano state tante promesse e altrettanti rinvii. Ma pensare di non fare nulla per tre anni, da qui alla fine della legislatura, significa programmare l´aumento del prelievo fiscale sui redditi fissi di circa un punto all´anno. Voglio anche aggiungere che già contro il governo Prodi proclamammo uno sciopero sul fisco che poi non si fece perché cadde quel governo”.

Quello, tuttavia, era uno sciopero insieme alla CISL e alla UIL. Questa volta avete provato a farlo insieme?
“Con la CISL e la UIL avevamo definito una posizione comune. Poi sono sparite, si sono tirate indietro. E per la prima volta hanno promosso un´iniziativa congiunta sul fisco con il governo e senza la CGIL”.

Tremonti ha spiegato che una riduzione delle tasse in questa fase equivarrebbe a una “macelleria sociale” perché bisognerebbe tagliare la spesa. Lei preferirebbe meno welfare per ottenere meno tasse?
“Non è così. Il ministro è molto bravo a mettere in campo contraddizioni che, però, in questo caso non ci sono. Ripeto: se non si fa nulla i lavoratori finiscono per pagare più tasse perché così agisce il drenaggio fiscale. In secondo luogo, nelle nostre proposte sono previste le compensazioni alla riduzione delle tasse. Pensiamo che si debba operare uno spostamento dell´imposizione dal lavoro a altre forme di reddito perché bisogna smetterla con l´attuale sistema in cui c´è chi paga sempre per tutti e chi non paga mai”.

Quali sono gli altri redditi che andrebbero tassati di più?
“Intanto i grandi patrimoni. Poi si deve unificare al 20 per cento l´aliquota sulle rendite finanziarie, dai depositi bancari ai Bot, e introdurre una cedolare secca del 20 per cento sugli affitti anche per favorire l´emersione dal nero”.

Cosa pensa dell´idea di Tremonti di trasferire l´imposizione “dalle persone alle cose”?
“Non abbiamo obiezioni, ma non si può ridurre tutto all´imposizione indiretta. Vanno selezionati i beni sui quali aumentare l´aliquota per evitare che si riaccenda l´inflazione o si colpiscano i consumi popolari”.

Come spiega che la battaglia per la riduzione delle tasse sia diventata della sinistra e il centrodestra stia realizzando una politica economica sostanzialmente in linea con quella di Padoa-Schioppa?
“La situazione generale è ben più difficile di quella che aveva davanti il precedente governo di centrodestra. Lo stesso ministro Tremonti ha avuto modo di riflettere sui limiti di quell´esperienza. Per il resto il governo sta affrontato la crisi con questo segno sociale: far pagare a determinate categorie. E cioè al lavoro dipendente, precari compresi, per il quale non ha fatto praticamente nulla, e ai pensionati, per i quali l´anno scorso introdusse la discutibile “social card” e quest´anno neanche quella. Ma questi sono un pezzo del ceto produttivo e non per nulla la Confindustria, prima di Montezemolo ora di Marcegaglia, è d´accordo nel chiedere una riduzione del prelievo sulle buste paga. Il governo, però, sembra non accorgersi che questa è un´urgenza sociale”.

Argomenti: CGIL |

Epifani: fisco, pronti a sciopero generale

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 22, 2010

da www.corriere.it

Controprogetto di riforma della CGIL: «Tassare le transazioni finanziarie»

“alla fine di questa legislatura per un un lavoratore medio ci saranno tre punti di tasse in più”

MILANO – Trasferire il peso del fisco dal lavoro dipendente alle altre forme di reddito e tassare le transazioni finanziarie. Sono alcuni dei tasselli della piattaforma sul tema della riforma fiscale presentata dalla Cgil al governo. Un documento che il sindacato si prepara a sostenere con forza fino ad arrivare, spiega da Reggio Emilia il segretario nazionale Guglielmo Epifani, allo sciopero generale. Dice il leader della Cgil: «Abbiamo presentato e inviato al governo una nostra proposta dettagliata di riforma fiscale, dove per riforma si intende una cosa semplice, trasferire il peso del fisco dal lavoro dipendente e dai pensionati alle altre forme di reddito, di rendita e di patrimonio».

TRE PUNTI DI TASSE IN PIÙ – Meccanismi che per Epifani dovrebbero scattare subito perché, dice, «l’unica cosa che non si può fare è perder tempo, perché anno dopo anno il drenaggio fiscale asciuga sempre più le retribuzioni dei lavoratori: se per tre anni il governo non fa nulla, quando arriveremo alla fine di questa legislatura per un lavoratore medio ci saranno tre punti di tasse in più e altri invece pagheranno meno. Questo è il punto che non si può reggere e su cui faremo un’iniziativa molto forte». A chi gli chiede se è contemplato lo sciopero generale Epifani risponde: «Sì, certo».

Redazione online

22 gennaio 2010

Argomenti: CGIL |

Processo breve: Epifani, duro colpo contro l’efficienza della giustizia in Italia

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 22, 2010

da www.cgil.it
Grande preoccupazione anche per il rischio cancellazione per gran parte dei processi sulla sicurezza sul lavoro
21/01/2010

L’approvazione in Senato del disegno di legge sul processo breve desta “grande preoccupazione anche per il rischio che comporta di cancellare gran parte dei processi sulla sicurezza  sul lavoro”. A lanciare l’allarme è il Segretario Generale della CGIL Guglielmo Epifani. 

 

“Il provvedimento rischia di costituire un duro colpo contro l’efficienza della giustizia in Italia – dice Epifani – con la cancellazione, di fatto, di un alto numero di processi fra i quali quelli a carico dei datori di lavoro che, per aver evaso le norme sulla protezione della salute e della vita dei lavoratori, sono stati rinviati a giudizio per omicidio colposo. In casi come questo le norme approvate sono addirittura peggiorative del testo precedente che, almeno, escludeva tutti i processi in corso per reati concernenti l’ambiente di lavoro”. Fra i processi a rischio estinzione ci sono quelli contro le ecomafie e contro  imprenditori senza scrupoli che hanno commesso reati  a danno dell’ambiente e della salute dei cittadini e, fra l’altro,  processi che hanno sollevato grande allarme sociale ed economico con grande risonanza internazionale, come quello  per la vicenda della Cirio.

 

“Invece di intervenire con importanti risorse finanziarie per fornire nuovi organici e mezzi tecnici e garantire così il diritto di tutti i cittadini ad una giustizia giusta ed efficiente, il governo e la sua maggioranza, nei fatti,  varano un’amnistia perpetua e mascherata che cancella un numero molto grande di processi  e cancella  il diritto delle vittime dei reati a vedersi riconosciuto comunque, in una sentenza di un giudice, il danno subito. Poiché l’imputato e la  vittima non sono uguali davanti alla legge, diventa legittimo il sospetto sulla costituzionalità di un simile provvedimento di legge”.

 

Infine, conclude Epifani, “questo disegno di legge comporta la cancellazione di processi per reati economici anche se collegati ad attività della criminalità organizzata o a corruzione di pubblici amministratori e annulla  di fatto, nelle attuali condizioni della giustizia, il controllo della legalità e la possibilità di colpire i cosiddetti colletti bianchi”.

Argomenti: CGIL |

SCAC Rapolano Terme: ancora sciopero

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 21, 2010

Lo stato di agitazione indetto nei giorni scorsi dai lavoratori dello stabilimento di Rapolano Terme della SCAC s.p.a. è culminato con lo sciopero di oggi, contestualmente all’incontro del Sindacato con la Proprietà che si è svolto a Milano.
Il ritardo nel pagamento degli stipendi è dovuto – secondo la Proprietà – a forti ritardi nella riscossione dei crediti da parte delle aziende a cui forniscono travi.
La situazione degli appalti pubblici, mercato in cui la SCAC opera, la conosciamo bene: gli enti pubblici che non pagano, i vincoli del patto di stabilità, le imprese edili che spesso se ne approfittano e le difficoltà nell’accesso al credito…
Nonostante tutto, il mancato pagamento delle retribuzioni, alcune promesse non mantenute e l’incertezza del domani in una situazione come questa pesano – e molto: affitti e mutui non pagati, difficoltà a far fronte alle spese quotidiane, pur continuando ininterrottamente giorno dopo giorno a lavorare producendo e vedendo uscire dallo stabilimento il frutto del proprio lavoro…
Da qui l’indizione dello sciopero e la richiesta di incontro alla Società e alla Proprietà del Gruppo.
Dall’incontro di oggi abbiamo appreso la volontà aziendale di risolvere il problema salariale entro fine febbraio, mese in cui dovrebbe andare in porto un riassetto societario con la partecipazione di altre aziende del settore.
I lavoratori, nell’assemblea indetta per domani mattina, saranno messi al corrente dei contenuti e dei risvolti dell’incontro di oggi e decideranno sul da farsi.
Intanto lo sciopero proseguirà anche nella giornata di domani.

FILLEA CGIL Siena
RSU SCAC stabilimento di Rapolano Terme

Siena, 21 gennaio 2010

Argomenti: FILLEA, scioperi |

Corso FP CGIL per concorso Istruttore Amm.vo contabile Amm.ne prov.le

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 21, 2010

La FP CGIL di Siena organizza per i propri iscritti un corso di preparazione al concorso di Istruttore Amministrativo contabile cat. C1 bandito dall’Amministrazione provinciale di Siena.

Il corso si svolgerà presso il Circolo ARCI di Fontebecci nel periodo che va dal 15 febbraio 2010 al 15 marzo 2010.

Gli interessati possono prenotarsi entro il 10 febbraio 2010 lasciando un recapito telefonico e/o telematico presso questi riferimenti:

· centralino della Camera del Lavoro di Siena: tel. 0577-2541

· Segretario Generale della FP CGIL di Siena, Simone Pizzichi: spizzichi@siena.tosc.cgil.it

· responsabile del corso, dott.ssa Filomena Petrera: cell. 335-7417057

Successivamente saranno comunicati il calendario e gli orari delle lezioni.

Argomenti: FP, Provincia |

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