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Sindacati: Epifani, Governo non punti a dividerli

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 13, 2010

Sindacati: Epifani, Governo non punti a dividerli
L’imprenditoria non pensi di poter fare a meno del sindacato più rappresentativo. Condividiamo con FIAT l’esigenza di saturare gli impianti
13/09/2010 da www.cgil.it

“Abbassare i toni”. E’ questa la frase ripetuta più volte dal Segretario Generale della CGIL, Guglielmo Epifani durante l’intervento alla festa del PD a Torino. Epifani è stato accolto calorosamente alla festa, sabato scorso (11 settembre), ed il suo intervento è stato più volte interrotto da applausi. Numerose le questioni che il leader della CGIL ha affrontato nel suo discorso: l’invito a recuperare il confronto nelle relazioni industriali si è unito alla fermezza nell’attribuire le responsabilità delle attuali rotture al ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che “punta a dividere i sindacati”, e al mondo dell’imprenditoria che “pensa di poter fare a meno del sindacato più rappresentativo”.

Non è mancato un riferimento al padronato metalmeccano che, secondo il dirigente sindacale è “troppo rigido”, e se la CGIL o la FIOM hanno commesso errori, spiega Epifani  “ciò è avvenuto perchè hanno dovuto difendersi”. Dunque il numero uno di corso d’Italia punta il dito contro il ministro Sacconi: “quando mai abbiamo avuto nella storia del Paese – ha detto tra gli applausi – un ministro che dice ‘viva la divisione dei sindacati’”. A questa scelta del governo si accompagna una miopia degli imprenditori meccanici e della FIAT in particolare, come dimostra il fatto che a dicembre la CGIL ha siglato assieme agli altri sindacati il Contratto Nazionale dei chimici, ha ricordato Epifani chiedendo in tono ironico “forse gli imprenditori di Federchimica sono più buoni di quelli di Federmeccanica?”.
  
Un messaggio chiaro, proprio da Torino, è stato mandato dal Segretario Generale a Marchionne. Epifani ha infatti affermato che la CGIL condivide con la FIAT “l’esigenza di saturare gli impianti”, quella di avere una “maggiore efficienza”, nonchè quella di combattere “l’assenteismo anomalo” che premia solo i furbi. “Ma questo – ha domandato – che c’entra con il diritto alla salute dei lavoratori?”. “La CGIL – ha proseguito Epifani – ritiene che la difesa degli investimenti in Italia sia un proprio obbiettivo. Però lo vogliamo fare con le regole giuste”.

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