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Camusso, sciopero generale 6 maggio contro politica economica del Governo

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Maggio 4, 2011

Camusso, sciopero generale 6 maggio contro politica economica del Governo
Lo sciopero di venerdì prossimo, il quarto dall’insediamento del governo Berlusconi, parlerà a tutti i lavoratori perchè, sottolinea la leader della CGIL, il bilancio di due anni e mezzo di crisi e di tre anni di governo è “del tutto negativo per il lavoro. Continuano ad aumentare le tasse e diminuiscono i diritti dei lavoratori”
03/05/2011

da www.cgil.it

Lo sciopero di venerdì prossimo “parla di lavoro, di fisco, di cambiamento e di una politica economica del Governo che sta solo peggiorando le condizioni dei lavoratori”. A ribadirlo il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso in occasione di un’assemblea con i lavoratori del Nuovo Pignone a Firenze.

Il bilancio di due anni e mezzo di crisi e di tre anni di governo è per la leader della CGIL “del tutto negativo per il lavoro”, e precisa “mentre continuano ad aumentare le tasse, diminuiscono i diritti dei lavoratori”. In particolare Camusso critica le manovre del ministro dell’Economia Giulio Tremonti che “hanno portato solo effetti depressivi” e nelle quali “non esiste un vero riferimento alla crescita”, ma “si pensa a galleggiare in attesa di eventi miracolosi”. Ma il Segretario Generale della CGIL punta il dito anche contro l’operato del ministro dello Sviluppo Paolo Romani, sottolineando come delle tantissime vertenze aperte, “da quelle piccole a quelle grandi, in tutti i settori, non ne è stata risolta neppure una”. Camusso espreme forti critiche al ministro Romani anche per l’assenza di un vero piano energetico nazionale “una sua responsabilità”, attraverso il quale stimolare gli investimenti e l’occupazione.

Lo sciopero del 6 maggio parlerà quindi a tutti i lavoratori, “non sarà di un solo sindacato” perchè spiega Camusso “si rivolge all’intero mondo del lavoro, anche a quei lavoratori non iscritti al sindacato o iscritti ad altri sindacati”. La mobilitazione della CGIL, come ricordato dal Segretario Generale della CGIL, metterà quindi al centro la difesa del lavoro dagli effetti della crisi, dalle scelte depressive del governo e dall’attacco ai diritti e alle tutele. Non solo, il sindacato chiede anche di rilanciare l’occupazione, unica via percorribile per riprendere la crescita e di ricercare soluzioni positive alle tante, troppe, crisi industriali accumulate al ministero dello Sviluppo economico. Sul fisco la CGIL reclama un intervento di giustizia sociale, alleggerendo il carico fiscale sui lavoratori dipendenti e sui pensionati, e per reperire le risorse necessarie per la crescita che si sono accumulate nei grandi patrimoni e nelle transazioni finanziarie.

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