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24 novembre: i lavoratori della scuola si fermano e manifestano a Roma

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 20, 2012

Sciopero 24 novembre 2012: la scuola si ferma e manifesta a Roma

Non siamo più disponibili a subire i tagli alla scuola e all’istruzione pubblica. Le scelte politiche del Governo Monti e del Ministro Profumo assestano un ulteriore duro colpo alla qualità dell’offerta formativa, al diritto al sapere per tutti, alle condizioni salariali e contrattuali dei lavoratori a partire dal mancato ripristino degli scatti di anzianità. Si continuano a ridurre gli organici negando il lavoro e le prospettive di stabilizzazione ai precari mentre si procede con un concorso inutile e costoso. Vengono ulteriormente ristretti gli spazi di democrazia e frammentato il sistema nazionale d’istruzione con la legge di riforma degli organi collegiali. Le lotte degli studenti e dei lavoratori della scuola pongono la necessità di cancellare le politiche di austerità che stanno allargando le disuguaglianze e umiliando una intera generazione che è esclusa dal lavoro e dal diritto allo studio. Non lasceremo soli quei ragazzi e deve essere chiaro a tutti che, nel garantire la protesta pacifica, serve il rispetto della legalità e della democrazia.

Per la difesa della scuola pubblica il 24 novembre sciopero e manifestazione in Piazza del Popolo a Roma dalle ore 10 alle 13.

Pullman con partenza dalla provincia di Siena (prenotazioni allo 0577-2541 entro le ore 12.00 di giovedì 22 novembre): POGGIBONSI (Bar Cavallino Loc. Salceto) ore 6,00 / COLLE DI VAL D’ELSA (RCR) ore 6,20 / SIENA (Fontebecci) ore 6,40 / SINALUNGA (I Gelsi) ore 7,20 / BETTOLLE (casello autostradale) ore 7,40 / MONTEPULCIANO (autogrill) ore 8,00 / CHIUSI (Querce al Pino) ore 8,20

Argomenti: FLC, manifestazioni, scioperi, scuola |

‘LAVORO.IT’: il programma tv/web della CGIL Siena. Domani la seconda puntata

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 20, 2012

A “Lavoro.It” si parla della vertenza al Monte dei Paschi di Siena, dell’accorpamento delle Province e della crisi del settore costruzioni

Il programma realizzato dalla Cgil senese in onda in televisione e su YouTube

Nella seconda puntata di “Lavoro.It” – il programma tv e web curato da Juri Guerranti e dalla Cgil senese per raccontare il mondo del lavoro e sindacale – si parlerà di Monte dei Paschi di Siena, dell’accorpamento delle Province, di crisi economica e di vertenze.

Nella rubrica “La voce della Cgil” il segretario del sindacato senese Claudio Guggiari farà il punto sulla delicata vertenza sindacale in corso tra i vertici di Banca Mps e i sindacati, oltre che sul tema caldissimo dell’accorpamento della Provincia di Siena con Grosseto. Su queste due importanti questioni ascolteremo quindi la posizione della Cgil.

A seguire, nella seconda parte della puntata, nella rubrica “Per la tua tutela”, Rosanna Belfiore descriverà il funzionamento dell’ufficio Vertenze, impegnato quotidianamente a dare assistenza contrattuale e legale agli iscritti e non solo.

Nella terza parte della trasmissione, con “Diario della crisi”, si parlerà del settore delle costruzioni, ormai da 4 anni in ginocchio, con una perdita occupazionale, che nella sola provincia di Siena, si attesta su circa duemila unità. Sarà Fabio Seggiani, segretario generale Fillea Cgil di Siena ad illustrare la difficile situazione in cui versa il settore, che spazia dall’edilizia al legno, dai lapidei ai laterizi.

La puntata sarà trasmessa da Tv9 (canale 16 del digitale terrestre) mercoledì 21 novembre alle ore 19.20, con repliche i due lunedì successivi alle ore 13.20, e il mercoledì della settimana successiva (alle ore 19.20). Il format è anche visibile online collegandosi al seguente indirizzo: www.youtube.com/user/lavoropuntoit

Argomenti: CGIL |

CGIL, il documento sulla produttività non convince. Il confronto rimane aperto

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 19, 2012

CGIL, il documento sulla produttività non convince. Il confronto rimane aperto

Il giudizio della CGIL resta negativo su alcune parti sostanziali del testo proposto, ritenendo che la scelta del Governo e delle controparti di considerare le condizioni di lavoro l’unica variabile della produttività su cui agire, ha fin dall’inizio segnato negativamente il negoziato

 19/11/2012 da www.cgil.it

Il testo che le controparti hanno sottoposto al giudizio e alla firma delle organizzazioni sindacali dal titolo “linee programmatiche per la crescita della produttività e della competitività in Italia” contiene elementi non condivisibili.

La CGIL considera non esaurito il confronto, in particolare sul salario, sulla democrazia e sulle normative contrattuali. Il lungo confronto ha determinato, rispetto alle prime stesure, e grazie alla determinazione della CGIL, anche elementi d’avanzamento nella difesa della condizione delle persone e, proprio per questo, il negoziato merita la prosecuzione.

Il giudizio della CGIL resta negativo su alcune parti sostanziali del testo proposto, ritenendo che la scelta del Governo e delle controparti di considerare le condizioni di lavoro l’unica variabile della produttività su cui agire, ha fin dall’inizio segnato negativamente il negoziato, rendendo così la produttività da scelta strategica per lo sviluppo del Paese a riduzione del reddito dei lavoratori e delle lavoratrici.

Nel merito del testo.

La CGIL continua a ritenere che il CCNL debba avere la funzione di tutelare il potere d’acquisto delle retribuzioni dell’insieme dei lavoratori e delle lavoratrici di ogni singolo settore, incrementando i minimi tabellari che determinano anche le relative incidenze, mentre il secondo livello (che attualmente riguarda meno del 30% del lavoro dipendente) deve aggiungere risorse legate alla produttività nell’impresa. Per questo abbiamo proposto una formulazione diversa del testo per rendere esplicita la separazione tra i due livelli:

– la garanzia del potere d’acquisto da attuarsi nei rinnovi contrattuali;

– l’introduzione di un altro elemento distinto, che scatterebbe laddove non vi sia la contrattazione aziendale.

Invece la soluzione presente nel testo considera l’indicatore IPCA -già non esaustivo del recupero del potere d’acquisto- indicatore onnicomprensivo del primo e secondo livello di contrattazione. In questo modo si andrebbe alla differenziazione dei minimi salariali e alla riduzione della protezione del potere d’acquisto delle retribuzioni.

Questa scelta ha un ulteriore effetto recessivo, visto il già presente impoverimento delle retribuzioni e relative contrazioni dei consumi, e perde l’effetto di incentivazione della produttività a fronte di fattori organizzativi e di investimenti che le rendessero disponibili.

La scelta operata dopo l’accordo separato del 2009 con la stagione contrattuale successiva ha recuperato, in parte, una stagione unitaria e, in quei casi, ha determinato nei rinnovi contrattuali, la tutela del potere d’acquisto e l’incentivazione del secondo livello. Nel momento in cui si vuole affrontare un nuovo intervento sul modello contrattuale, non solo è sbagliato non costruirlo unitariamente, ma tutta l’attenzione avrebbe dovuto porsi rispetto alle categorie più deboli, quali ad esempio quelle che operano in regime di appalti, settori nei quali diminuiscono le retribuzioni e si disdicono gli accordi aziendali di secondo livello.

Per questo fin dall’inizio del confronto, per evitare anche gli errori del 2009, abbiamo posto, a premessa del negoziato, il tema della democrazia e della rappresentanza in termini applicativi del 28 giugno 2011 con Confindustria ed estensivi per le altre Associazioni d’impresa.

A distanza di più di un anno della sottoscrizione con Confindustria questa era un’occasione utile per determinare un avanzamento nella sua reale applicazione attraverso l’esplicitazione delle modalità con cui certificare la misurazione del numero degli iscritti ed iscritte ad ogni singola organizzazione sindacale (tramite convenzione con l’INPS) e la modifica nelle modalità di elezione delle Rappresentanze Sindacali Unitarie che deve avvenire su base esclusivamente proporzionale ai voti raccolti da ogni organizzazione, al fine di poter determinare -sulla base di questi due elementi- la reale rappresentatività di ogni organizzazione. Tale misurazione ha anche lo scopo – anch’esso previsto dal 28/6 ma non ripreso nel testo attuale – di determinare la titolarità di ogni organizzazione a stare ai tavoli di trattativa contrattuale, laddove un’organizzazione rappresenti più del 5% del totale. Ed è su questa base che la CGIL ha posto il tema di superare il “vulnus democratico” per quanto riguarda il tavolo del negoziato contrattuale dei meccanici. È evidente che la possibilità di partecipare al tavolo della FIOM-CGIL non determina di per sé la possibilità di concludere unitariamente il rinnovo contrattuale, ma ripristina il diritto- dovere di un’organizzazione sindacale di rappresentare tutti e tutte coloro che, tramite iscrizione o voto, l’hanno delegata.

Così come nel 2011 lo spostamento del peso della contrattazione sul secondo livello ha comportato l’introduzione e la definizione di procedure democratiche, anche al fine dell’esigibilità degli accordi, ora che si vuole il ridisegno del modello contrattuale con materie proprie del primo e del secondo livello, è quanto mai necessario definire la cornice di regole democratiche per l’insieme dei lavoratori e delle lavoratrici.

Infine il punto 7 del testo, seppur migliorato rispetto alle iniziali richieste delle controparti, determina la forte preoccupazione che vi sia la volontà di intervenire peggiorando le condizioni dei lavoratori. Un esempio per tutti riguarda la materia del demansionamento, laddove, anche a fronte di modifiche legislative in materia di età pensionabile, si ritiene che nella contrattazione e/o con una legislazione di sostegno si possa intervenire per una riduzione della qualifica professionale, con relativa riduzione della retribuzione. Sostanzialmente da una parte si plaude alla riforma delle pensioni come necessaria per tenere in equilibrio i conti pubblici, dall’altra sulle stesse persone si produce un ulteriore danno non solo nella retribuzione ma anche nel riconoscimento della professionalità.

Sempre nello stesso punto si fa implicito riferimento alla possibilità di modificare l’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori che vieta il controllo a distanza della prestazione lavorativa, in ragione delle nuove tecnologie, che già per lo Statuto è materia propria della contrattazione aziendale.

In materia di bilateralità, pur avendo accolto una richiesta avanzata dalla CGIL che prevede che l’eventuale detassazione del sistema di welfare parta dalla previdenza complementare, in quanto forma che raccoglie una platea più ampia di lavoratori e lavoratrici, resta sostanzialmente invariato il capitolo, laddove si prevede la possibile detassazione anche sui sistemi di welfare aziendale oltre che nazionale, prevedendo per questa via una ulteriore divaricazione tra coloro che godono di un sistema di protezione e coloro che ne sono privi, oltre che rischiare di sancire il principio che prestazioni pubbliche, quali la sanità e il welfare, possano trovare forme complementari a minor costo solo per una parte di popolazione, o sottraendo risorse pubbliche a beneficio di tutti e tutte. Inoltre è del tutto discutibile che la strada scelta dell’incentivazione dei premi di produttività, attraverso la defiscalizzazione, possa essere riprodotta per qualunque materia contrattuale.

Sulla base di queste brevi considerazioni la CGIL ha provato nella giornata di venerdì scorso ad evidenziare alle associazioni imprenditoriali le ragioni di merito del dissenso, auspicando di poter proseguire il confronto ed evitando così di far precipitare la situazione in un accordo sindacale separato, che continuiamo anche oggi a ritenere non sia positivo per nessuno. La decisione di inviare un testo conclusivo del negoziato riteniamo sia un errore e per quel che riguarda la CGIL si ribadisce la volontà di proseguire tenacemente la ricerca e si sottolinea che tutte le materie lì indicate debbono tradursi in accordi nei singoli settori delle categorie.

Ulteriore ragione per determinare regole democratiche, perché tutto ciò non infici i rinnovi contrattuali aperti e perché non si determini, in nome e per conto del Governo, una nuova stagione di divisione.

Argomenti: CGIL |

Produttività: i cinque nodi. Lettera di Susanna Camusso alle imprese

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 19, 2012

Produttività: i cinque nodi. Lettera di Susanna Camusso alle imprese

Il Segretario Generale della CGIL scrive a tutte le associazioni delle imprese italiane per provare “sinteticamente a riassumere le valutazioni di un confronto che è nato male, non tiene conto delle relazioni sindacali e di svolgimento della stagione contrattuale, proposto dal Governo che continua per contro a non attivare politiche per la crescita”, come scritto nella lettera. I punti critici e i nodi da sciogliere. Sarebbe molto grave se si producesse una nuova rottura

16/11/2012 da www.cgil.it

Di seguito riportiamo il testo della lettera che il segretario Generale della CGIL Susanna Camusso ha scritto ai presidenti delle associazioni delle imprese che siedono al tavolo sulla produttività.

Nella lettera si segnalano i punti critici della trattativa sui quali trovare un soluzione.

 Al Presidente di Confindustria

Al Presidente di ABI

Al Presidente di Rete Imprese Italia

Al Presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane

Al Presidente di ANIA

e p.c. Segretario Generale CISL

Segretario Generale UIL

Roma, 16 novembre 2012

Gentili Presidenti,

la CGIL ritiene utile e necessario formalizzare i problemi ancora aperti nel negoziato cosiddetto “sulla produttività”, a nostro avviso non risolti dalle risposte ricevute nell’incontro della settimana scorsa.

Proviamo sinteticamente a riassumere le valutazioni di un confronto che è nato male, non tiene conto delle relazioni sindacali e di svolgimento della stagione contrattuale, proposto dal Governo che continua per contro a non attivare politiche per la crescita.

Il sistema di relazioni attuale è ancora caratterizzato da un modello contrattuale agito sulla base di accordi separati e dalla faticosa ricomposizione di una parte dei tavoli contrattuali di categoria.

Per questo l’accordo interconfederale del 28 giugno 2011 con Confindustria ha rappresentato e rappresenta una positiva evoluzione del quadro; un accordo che pone al centro la democrazia e la rappresentanza, la contrattazione di secondo livello e la sua esigibilità.

Non casualmente quell’accordo ripropone il tema della strutturalità degli interventi fiscali a sostegno dei premi di produttività.

Fin dall’esordio del confronto in materia di “produttività” abbiamo proposto il tema della democrazia e rappresentanza, come necessità per un ordinato sistema di relazioni, ancor più indispensabile nella difficile e prolungata situazione di crisi.

Un avanzamento, quindi, dell’accordo del 28 giugno, senza rinvii, almeno sui criteri della convenzione per la certificazione degli iscritti nonché del voto dei rappresentanti in forma proporzionale delle RSU, recuperando così l’anno già trascorso dalla sottoscrizione dell’accordo. Tutto ciò permetterebbe la riparazione di un vulnus all’accordo stesso, determinato dall’esistenza di un tavolo contrattuale

-quello di Federmeccanica- dove non partecipa la nostra organizzazione di categoria. Ciò sarebbe facilmente affrontabile con la convocazione della FIOM CGIL ai prossimi incontri programmati.

La determinazione di una politica salariale più orientata alla produttività, tema da tempo presente nella contrattazione, deve trovare una sua composizione con la tutela del potere di acquisto, funzione essenziale del contratto nazionale di lavoro che trova espressione nei minimi contrattuali. Tema ancor più rilevante in presenza della crisi, della diminuzione dei consumi e di un’assenza di politica dei redditi.

Più volte abbiamo affrontato il tema delle risorse, della loro strutturalità, delle quantità, senza per altro trovare riscontro nella discussione parlamentare in atto. Questo continua a rendere sconcertante, oltre che a nostro avviso sbagliato, che si propongano nel testo ulteriori forme di defiscalizzazione degli istituti quali quelli della bilateralità, senza neanche l’attenzione ad individuare l’unico istituto universale quale quello della previdenza complementare.

Analogo ragionamento vale per la “partecipazione” che vede le parti sociali escluse dal confronto sulla delega del Governo. In una stagione di ristrettezze di risorse, l’individuazione delle priorità dovrebbe essere attenzione di tutti.

Infine grande preoccupazione continuiamo ad esprimere, non sull’idea che la contrattazione si riappropri di materie oggi soggette alla legislazione, ma che si indirizzi tutto ciò a determinare condizioni differenti e a nostro avviso peggiorative, per ovviare a guasti legislativi (demansionamento) o a riduzione di diritti (controllo a distanza).

I temi sopra indicati sono ovviamente aspetti non marginali o lessicali del testo, ma di sostanza delle relazioni.

Dopo il 2009, che introdusse una rottura nel momento in cui la crisi iniziava a dispiegare i suoi effetti, ci parrebbe grave che una nuova rottura si producesse mentre ci apprestiamo ad affrontare un 2013 ancor più pesante nei suoi effetti sul lavoro e sulle imprese, di quanto già visto nei quattro anni di crisi alle nostre spalle.

Per questo vi riproponiamo le nostre valutazioni e le nostre proposte, nell’ esercizio di responsabilità che la stagione richiede e che la CGIL ha sempre praticato.

Distinti saluti

per la CGIL, Susanna Camusso

Argomenti: CGIL |

Rata IMU: prenotati al CAAF CGIL!

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 16, 2012

Il CE.SE.S. (CEntro SErvizi SEnese) srl del CAAF CGIL Toscana
 
ricorda a tutti di PRENOTARSI
 
presso le sue sedi o al numero verde 800.730.800
(da cellulare 199 100 730 al costo del piano tariffario del tuo gestore)
 
per il CALCOLO della RATA IMU.
 
SIENA La Lizza, 11 – Tel 0577-254900 – Fax 0577-43347

Argomenti: CAAF, CE.SE.S., IMU |

CE.SE.S. cerca personale

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 16, 2012

CESES srl, società convenzionata con Caaf CGIL toscana,

ricerca personale per il periodo della dichiarazione dei redditi 2013.

Se interessati inviare curriculum vitae a Ceses srl, La Lizza 11, 53100 Siena oppure via mail a ceses@siena.tosc.cgil.it

entro il 15 dicembre p.v.

Argomenti: CAAF, CE.SE.S. |

La posizione della CGIL di Siena sulla questione dell’accorpamento delle province: l’intervento del Segretario Claudio Guggiari

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 15, 2012

La posizione della CGIL di Siena sulla questione dell’accorpamento delle province: l’intervento del Segretario Claudio Guggiari
 
 
Da tempo abbiamo sottolineato la contrarietà alla legge che determina l’accorpamento delle province. Basarsi solo su requisiti come l’estensione territoriale ed il numero degli abitanti per ridefinirne i confini è scavare un solco profondo con la storia, l’evoluzione sociale, produttiva ed economica che si sono determinate dagli anni ’70 ad oggi. L’omogeneità di una collettività che dovrebbe essere il filo conduttore di una riforma non si ricava da metodi ragionieristici.
 
Il prodotto finale di questa operazione, che difficilmente produrrà risparmi apprezzabili, sarà un ulteriore allontanamento dei cittadini dalle istituzioni, visto che le ‘nuove province’ diverranno organi si secondo grado. Tema fondamentale anche in relazione ai rapporti che potranno maturare con il resto del territorio regionale per le evidenti differenze che ci saranno fra le nuove province e l’area metropolitana centrale, oltre che per le diverse dimensioni produttive fra le varie nuove entità.
 
Per non parlare del quadro funesto che con gli enti accorpati si determinerà il prossimo anno, quando con i tagli della spending review tutta una serie di servizi potrebbero essere ridimensionati (manutenzione scolastica, viabilità, formazione professionale…) ed i cittadini al tempo stesso chiamati ad una maggiore compartecipazione (leggi tasse).
 
La CGIL ha proposto di puntare ad una riaggregazione fra aree più vaste omogenee, nel nostro caso Arezzo, Grosseto e Siena. Soluzione che mi pare assai più equilibrata di quanto oggi propone il Governo. Io penso che la riforma istituzionale, che è necessaria, aveva bisogno di ben altro impulso, a partire dalle forme di aggregazione comunale, dal riorganizzare confini frutto di evoluzioni sociali, dal definire meglio il rapporto fra livelli statali e bisogni territoriali, dal produrre efficentamento della macchina pubblica.
 
Credo che il dibattito dovrebbe tener conto soprattutto delle funzioni assegnate, che potrebbero fare la differenza nel rapporto fra esigenze e soluzioni per i cittadini, rapporto che ha bisogno di livelli omogenei e di partecipazione adeguata.
 
E vorrei che tutti fossero consapevoli del fatto che in questa vicenda sono coinvolte donne e uomini che tutti i giorni lavorano al servizio della comunità e che hanno diritto ad essere considerati nella loro dignità di lavoratori dipendenti ed amministratori, oltrechè cittadini. Non considerare che un processo di riorganizzazione può determinare strappi rilevanti alle loro condizioni di vita è come dimenticarsi dell’altra metà del cuore, soprattutto quando da mesi stanno vivendo con ansia questa vicenda.

 Claudio Guggiari, Segretario Generale CGIL Siena
 

Siena, 14 novembre 2012

Argomenti: CGIL, Provincia |

Accordo sindacale alla K.W. di Badesse

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 14, 2012

ACCORDO SINDACALE ALLA K.W. APPARECCHI SCIENTIFICI
SODDISFAZIONE DELLA FIOM CGIL DI SIENA
 
Appena due dozzine di lavoratori, un volume di affari fra i 4 e i 5 milioni di euro, produzioni ad alto contenuto tecnologico rivolte al settore biomedicale. Questi sono solo alcuni dei tratti principali utili a delineare l’identikit della KW Apparecchi Scientifici, azienda metalmeccanica con sede in loc. Badesse, nel comune di Monteriggioni.
Ed è in questa piccola realtà, vera eccellenza manifatturiera locale solo marginalmente sfiorata dalla crisi generale, che la FIOM CGIL di Siena e la RSU aziendale, dopo una lunga trattativa iniziata lo scorso giugno, sono riuscite a concludere con soddisfazione un accordo integrativo, tramite il quale i lavoratori potranno conseguire un premio di risultato collegato all’andamento aziendale.
La KW (acronimo dei termini in tedesco kalt/warm, cioè caldo/freddo) spazia con le proprie produzioni in un ambito abbastanza ampio in campo biomedicale: dai frigoriferi biologici destinati ai laboratori ospedalieri e alle strutture di distribuzione dei farmaci, agli incubatori termici usati nei laboratori di ricerca per la coltivazione di micro organismi, ai freezer per il congelamento rapido del plasma nei centri trasfusionali.
“L’accordo sindacale raggiunto – spiega Marco Goracci, Segretario Generale della FIOM CGIL di Siena – permetterà ai lavoratori il riconoscimento di un premio annuo, che, in linea di massima, potrà raggiungere anche l’equivalente di un’ulteriore mensilità; elemento di ulteriore gratificazione che andrà a consolidare quel costruttivo rapporto collaborativo fra maestranze e Direzione aziendale che nel tempo ha permesso alla KW di ricevere significativi attestati di affidabilità e qualità delle proprie produzioni”.
“Per quanto di propria competenza – conclude Goracci – la CGIL cercherà sempre più di mettere in stretta connessione attività fra loro correlate rifacendosi a quell’idea di parco scientifico ad altissima specializzazione che ha caratterizzato alcuni anni fa molti progetti di sviluppo locale. Progetti che in buona misura tali sono rimasti e che ora più che mai avrebbero necessità di essere rispolverati e sostenuti”.
 
Siena, 14 novembre 2012

Argomenti: aziende, FIOM |

Siena Biotech: la solidarietà dei delegati FILCTEM CGIL della Novartis

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 14, 2012

I delegati FILCTEM CGIL della RSU Novartis V&D esprimono solidarietà e sostegno ai lavoratori della Siena Biotech impegnati nella salvaguardia del proprio posto di lavoro, auspicando che Siena Biotech e lavoratori trovino una soluzione che consenta di continuare l’importante lavoro che questa azienda svolge e preservare l’alto valore scientifico che rappresenta per la comunità tutta.

I delegati FILCTEM CGIL della RSU Novartis V&D

Argomenti: aziende, FILCTEM |

Santa Maria della Scala: la CGIL ha chiesto un incontro al Commissario Laudanna

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 13, 2012

Santa Maria della Scala: a breve il bando per l’appalto della sua gestione

La Cgil: “Siamo preoccupati per i lavoratori della Zelig ed abbiamo richiesto un incontro urgente al Commissario Laudanna”

“In vista del nuovo bando per l’assegnazione dell’appalto per la gestione del Santa Maria della Scala che dovrà uscire a breve e alle notizie che ci giungono – spiegano la Filcams Cgil e la Cgil di Siena – esprimiamo forte preoccupazione per quanto riguarda le prospettive occupazionali dei dipendenti della Coop Zelig che operano tutt’ora nella struttura anche se in condizioni ‘precarie’ perchè in regime di cassa integrazione in deroga”.

“Vogliamo che sia rispettato – sottolineano Filcams e Cgil – quanto previsto dal protocollo del 5 dicembre 2005 sottoscritto dalle organizzazioni sindacali e dal Comune di Siena sulla gestione dei servizi attraverso un percorso di concertazione tra le parti firmatarie, per cercare di trovare e portare soluzioni che ci permettano di evitare in un momento così difficile la messa in discussione del posto di lavoro dei dipendenti che operano al Santa Maria e di mantenere un servizio adeguato per l’importanza del complesso museale e per la stessa città di Siena e dei turisti di tutto il mondo che vi affluiscono”.

“Per tutti questi motivi – concludono le organizzazioni sindacali – abbiamo già richiesto un incontro urgente al Commissario prefettizio del Comune di Siena Enrico Laudanna per entrare nel merito del bando a tutela dei lavoratori del Santa Maria e del servizio stesso che dovrà essere erogato nel corso del 2013”.

Siena, 13 novembre 2012

Argomenti: CGIL, FILCAMS |

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