cgil siena

Tabelle paga grafici industria gennaio 2012

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 1, 2012

Grafici Ind_01_12

Argomenti: CGIL, servizi, SLC, tabelle paga, Ufficio vertenze |

Tabelle paga domestici gennaio 2012

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 1, 2012

Domestici_01_12

Argomenti: CGIL, FILCAMS, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |

Tabelle paga meccanici industria gennaio 2012

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 1, 2012

Meccanici Ind_01_12

Argomenti: CGIL, FIOM, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |

Tabelle paga meccanici artigiani gennaio 2012

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 1, 2012

Meccanici Artigiani_01_12

Argomenti: CGIL, FIOM, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |

Lavoratori atipici: gli auguri del NIDIL CGIL

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 31, 2011

Da qualche mese compaiono su internet delle anticipazioni su quello che sarà il nuovo contratto di lavoro che “potrà” entrare in vigore con la nuova riforma del mercato del lavoro.
Eccone i punti essenziali in pillole:
GIORNI DI MALATTIA: non sarà più accettato il certificato medico come giustificazione di malattia. Se si riesce ad andare dal dottore si può benissimo andare anche a lavoro.
GIORNI LIBERI E DI FERIE: ogni lavoratrice e lavoratore, paritariamente, riceverà 52 giorni liberi all’anno. Si chiamano domeniche.
BAGNO: la nuova normativa prevede un massimo di 3 minuti per le necessità personali. Dopo suonerà un allarme, si aprirà la porta e verrà scattata una fotografia. Dopo il secondo ritardo in bagno, la foto verrà esposta in bacheca.
PAUSA PRANZO: i dipendenti magri riceveranno 30 minuti, perché hanno bisogno di mangiare di più per ingrassare. Quelli normali riceveranno 15 minuti, per fare un pasto equilibrato e rimanere in forma. Quelli in sovrappeso riceveranno 5 minuti, che sono più che sufficienti per uno slim fast.
AUMENTI: gli aumenti di stipendio vengono correlati all’abbigliamento del lavoratore: se si veste con scarpe Prada da euro 350,00 o borsa Gucci da euro 600,00 si presume che il lavoratore stia bene economicamente e quindi non abbia bisogno di un aumento; se si veste troppo poveramente, si presume che il lavoratore debba imparare ad amministrare meglio le sue finanze e quindi non sarà concesso l’aumento; se si veste normalmente vuol dire che il lavoratore ha una retribuzione sufficiente e quindi non sarà concesso l’aumento.
PAUSA CAFFE’: le macchine erogatrici di caffè/the saranno abolite. Ai lavoratori che lo richiederanno, all’inizio dell’orario di lavoro sarà posta sulla scrivania una tazzina piena di buon caffè/the caldo che potranno bersi durante la pausa comodamente seduti sulle loro sedie senza alzarsi e perdere tempo a raggiungere il distributore. Per chi volesse anche uno snack (ingordi!) si rimanda a quanto già definito per la pausa pranzo.
STRAORDINARI: gli straordinari non saranno piu’ pagati. Se decidete di restare in ufficio oltre l’orario di lavoro significa che non avete altro da fare a casa, quindi dovreste solo ringraziarci, se non ci fossimo noi vi annoiereste fuori di qui.
Vi ringraziamo per l’attenzione e buon lavoro!
P.S. – Per aver letto questo post in orario di lavoro vi verranno trattenuti 4 minuti di stipendio.

Il Sindacato dei lavoratori atipici NIdiL CGIL (Nuove Identità di Lavoro) continuerà a fare in modo che tutto questo resti solo uno scherzo e che tale messaggio non venga inviato a tutte le lavoratrici e lavoratori se non per riderci su.
Continueremo a testa alta a guardare avanti e a ‘NON +’ essere disposti a tutto. Continueremo a portare avanti le nostre campagne contro gli stage truffa e la truffa dell’associazione a partecipazione. A pretendere che la sicurezza sul lavoro non sia una merce negoziabile, per nessuno. A dire che la precarietà non paga e a pretendere per lo stesso lavoro, stessi diritti e un salario adeguato. A gridare che ‘il nostro tempo è adesso’ e che la precarietà si può combattere, non è un destino immodificabile legato a incomprensibili e ingiustificabili leggi del mercato. Continueremo per la strada dei diritti, ‘non più parole’.
Questo è il nostro augurio, che sia un anno che comincia e mai un anno che finisce. A un buon futuro.

NIdiL CGIL di Siena

Siena, 31 dicembre 2011

Argomenti: atipici, NIdiL, precari |

Infortunio mortale sul lavoro

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 30, 2011

La CGIL e il sindacato dei lavoratori edili FILLEA CGIL di Siena esprimono le loro più sentite condoglianze alla famiglia del geometra Fabio Grassi, vittima di quello che appare un drammatico infortunio sul lavoro che si è verificato ieri nella nostra provincia.

Quello della insicurezza nei luoghi di lavoro è purtroppo un tema di sempre scottante attualità. A farne le spese, quotidianamente, non sono sempre lavoratori dipendenti, ma anche professionisti e datori di lavoro.

Per quanto riguarda il settore dell’edilizia in particolare, che purtroppo registra il record in negativo di infortuni e decessi, si tratta di una piaga che non guarda in faccia nessuno, indipendentemente dai propri ruoli.

La prevenzione, la formazione e la consapevolezza del rischio sono fra gli strumenti più importanti che abbiamo a disposizione per invertire questa infinita tragedia.

Non in questo caso, ma esse vanno sommate ad un generalizzato controllo e a sistemi di affidamento dei lavori che non scarichino i costi d’impresa sulle condizioni di lavoro.

CGIL e FILLEA CGIL  Siena

Siena, 30 dicembre 2011

Argomenti: CGIL, FILLEA, infortuni |

Governo: Camusso, tassi i ricchi e cerchi gli evasori. Così Monti sarà più credibile

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 30, 2011

Governo: Camusso, tassi i ricchi e cerchi gli evasori. Così Monti sarà più credibile
Il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, in un’intervista all’Unità, afferma “siamo pronti al confronto, purché non si risolva in una comunicazione con la fretta addosso e purché sul tavolo ci sia tutto, dalle pensioni in avanti. Che ci sia chiarita la strategia complessiva”
» Governo: CGIL, confronto sia serio e riguardi l’insieme dei provvedimenti per la crescita
30/12/2011 da www.cgil.it

Ottimista? Ottimista il professor Monti, dopo aver rotto cristallerie giornalistiche, uova di struzzo, catastrofici verdetti? «Più che ottimista, direi rassicurante. Ha usato un tono rassicurante, per convincere gli italiani che le fatiche e le pene che dovranno affrontare non saranno inutili», risponde Susanna Camusso, in attesa di discutere, di approfondire, tanti temi che riguardano lei, il suo sindacato, i lavoratori, i pensionati, il mondo del lavoro e delle imprese. «Due ore e mezzo di conferenza stampa – continua il segretario della CGIL – ci hanno lasciato molti dubbi. È stato rassicurante, certo, il professor Monti, ad esempio quando ci ha spiegato il senso delle salite e risalite dello spread. O, soprattutto, quando ha insistito sulla continuità dell’azione di governo, negando che vi siano fase uno e fase due: tutto assieme in coerenza per la rinascita e quando ha negato la necessità di nuove manovre. Quando ha spiegato che il vento ci allontana dalla Grecia. Ma è stato anche evasivo, a proposito di molte questioni. Se vuole aiutare il Paese, metta sul piatto progetti chiari e disponibilità a trattare. Chiuda con il passato di Berlusconi, che ha fatto del suo meglio ai danni del lavoro e delle pensioni e del welfare».

Segretario, tocchiamo i punti dolenti. A che proposito l’ha meno convinta il professor Monti?
«Ad esempio a proposito di lotta all’evasione fiscale, niente o quasi ha detto sul possibile accordo con la Svizzera sull’esempio inglese o tedesco, sui patrimoni da tassare, sull’asta delle frequenze televisive… Ci sono solo dossier allo studio. E sarebbe giusto studiare bene, se ci fosse anche la consapevolezza che c’è molto da fare e con urgenza, perché la condizione di rilancio e di riforme serie sta nella disponibilità di risorse e le risorse si pescano lì, cominciando dalle tasse che tutti dovrebbero pagare. Monti ha pure spiegato che vuole riformare il welfare, rivendicando con orgoglio la qualità del modello europeo, imitato persino da cinesi e americani. Ma per riformare il welfare occorrono mezzi. Altrimenti non si riforma: si taglia soltanto».

Un passo lo ha dedicato alle pensioni. Disposti a rivedere qualche cosa per quei lavoratori a metà del guado, tra mobilità presente e assegno che si allontana…
«Ho ascoltato solo una parziale ammissione sulla necessità di provvedere qualcosa per chi si trova in quella drammatica condizione. Ma mi pare che questo governo consideri chiuso il capitolo, che non è chiuso invece per noi, non solo perché l’ingiustizia resta in piedi, l’ingiustizia che affligge chi si sentiva arrivato in fondo e si ritrova di colpo lontano dal traguardo, ma anche perché non si risolve così il problema del lavoro ai giovani. Questa riforma è un freno all’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. In compenso il governo ci ha comunicato di voler discutere di mercato del lavoro. La materia è vasta e mi pare che la confusione sia anche maggiore. Ricordiamo ad esempio che un contratto unico esiste già ed è quello per l’apprendistato, che si dovrà cancellare qualcuna tra le altre forme di contratto, 45, che si dovrà andare quindi ad una ricomposizione del mercato, ma che se ne dovrà riparlare insieme con pensioni e ammortizzatori sociali. La riforma si può fare purché si sfoltisca la foresta dei contratti d’assunzione, si faccia pagare di più l’impiego flessibile, si tuteli meglio chi è disoccupato».

Il reddito minimo di garanzia non vi piace?
«Il reddito minimo di garanzia ha costi elevatissimi. La necessità adesso è di garantire la CIG e a chi ne ha diritto. La cassa integrazione dobbiamo difenderla, ma la cassa integrazione non protegge chi è già alla porta, chi è vittima delle varie condizioni di precariato. Per questo, si dovrebbe immaginare un reddito di continuità, che accompagni da posto a posto. Tutto questo riguarda il presente, sapendo che ci attende un anno pesante, in cui ci sarà ancora più bisogno di cassa integrazione».

Con la CIG siamo da anni ai massimi storici, un miliardo di ore quest’anno. Ci stanno tutti a spiegare che la ripresa non è dietro l’angolo, che bisognerà pazientare. Monti, in conferenza stampa, ha di nuovo tirato in ballo la riduzione del cuneo fiscale. Però mi pare che la riduzione lui la veda solo dalla parte delle imprese. E la riduzione delle tasse sul lavoro dipendente?
«Di questo non c’è traccia. Lo ripetiamo: se vuole operare per la ripresa, bisognerà abbassare il peso delle tasse sul lavoro dipendente. Il carrello della spesa, ci dicono gli statistici, si è già ridotto. Ci siamo infilati in una spirale paurosa: meno consumi, meno produzione, meno lavoro. Per interrompere la caduta,si dovrebbe tornare al discorso dei quattrini: tasse evase da recuperare, tasse da imporre sui grandi patrimoni, subito, dopo che tre anni di Berlusconi hanno colpito pensionati, lavoratori pubblici, lavoratori dipendenti. Vogliamo riequilibrare la bilancia dei sacrifici a vantaggio della maggioranza che finora ha pagato».

Governo politico o tecnico? Perché tanta timidezza a proposito di caccia agli evasori, frequenze eccetera eccetera?
«Perché è un governo nelle mani dello stesso Parlamento che ha espresso la maggioranza di centrodestra. Capisco che sia difficile rompere, ma un segno di discontinuità il governo Monti dovrebbe darlo».

Ha un’opportunità, riaprendo, come s’annuncia, la trattativa con le parti sociali…
«Siamo pronti al confronto, purché non si risolva in una comunicazione con la fretta addosso e purché sul tavolo ci sia tutto, dalle pensioni in avanti. Che ci sia chiarita la strategia complessiva. Credo che Monti avrebbe tutto l’interesse a presentarsi con un profilo diverso, a cercare un’intesa: lo rafforzerebbe davanti al Parlamento e sicuramente accrescerebbe il consenso nel Paese».

Argomenti: CGIL |

Governo: CGIL, risolvere le crisi industriali. Altrimenti il 2012 sarà l’anno della disoccupazione di massa

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 30, 2011

Governo: CGIL, risolvere le crisi industriali. Altrimenti il 2012 sarà l’anno della disoccupazione di massa
Secondo la CGIL “la crisi industriale va affrontata con una politica della crescita che punti a salvaguardare l’occupazione e a crearne di nuova per i giovani e le donne”. “Senza interventi sugli ammortizzatori sociali e senza raggiungere soluzioni per le vertenze aperte, tutto questo può determinare la costituzione di un fulcro del rischio di una disoccupazione generalizzata”
» Lavoro: CGIL, Golden Lady archivia vertenza Omsa, atto grave
30/12/2011 da www.cgil.it

“Non basta annunciare che ci sarà la crescita. E’ necessario piuttosto mettere in campo politiche che mirino a risolvere i problemi sul tappeto che sono rappresentati dallo scarso reddito a disposizione, da una inedita e gravissima crisi industriale e da una recessione che è anche determinata dall’ultima manovra del governo di cui bisogna correggere i caratteri di iniquità”. Lo sostiene Vincenzo Scudiere, segretario confederale della CGIL con delega alle politiche industriali.

“Per quanto riguarda il reddito – dice Scudiere – è necessario abbassare le tasse dei lavoratori dipendenti e dei pensionati per rilanciare i consumi, rilanciare la lotta all’evasione fiscale e recuperare risorse tassando di più e meglio chi ha grandi patrimoni e grandi ricchezze”.

“Sulla crisi industriale – spiega il dirigente della CGIL – bisogna preliminarmente intervenire con efficacia per mettere a riparo le imprese a partecipazione pubblica che continuano ad essere competitive e a rappresentare punti di eccellenza a livello non solo nazionale ed europeo. Bisogna anche intervenire con efficacia sulle piccole e medie imprese incentivando l’innovazione e la ricerca e garantendo l’accesso al credito”.

Ma su tutto questo spicca una vera e propria cartina al tornasole che è rappresentata da come il Governo affronterà le centinaia di crisi industriali tuttora sul tavolo del ministero dello Sviluppo economico e delle infrastrutture. “La crisi industriale – chiarisce Scudiere – va affrontata con una politica della crescita che punti a salvaguardare l’occupazione e a crearne di nuova per i giovani e le donne. Il 2012, senza azioni efficaci rischia infatti di rappresentare l’anno della disoccupazione di massa. Ci sono già dei segnali preoccupanti con i casi della Omsa-Golden Lady, della Vinyls di Porto Marghera e delle tantissime altre crisi industriali ancora aperte e della cassa integrazione che ha raggiunto nel 2011 un miliardo di ore. Questa situazione riguarda praticamente tutti i settori e senza interventi sugli ammortizzatori sociali e senza raggiungere soluzioni per le vertenze aperte, tutto questo può determinare la costituzione di un fulcro del rischio di una disoccupazione generalizzata”

Argomenti: CGIL |

Governo: CGIL, confronto sia serio e riguardi l’insieme dei provvedimenti per la crescita

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 29, 2011

Governo: CGIL, confronto sia serio e riguardi l’insieme dei provvedimenti per la crescita
Al centro del confronto, secondo la CGIL, dovranno esserci la lotta alla precarietà, i provvedimenti per favorire l’occupazione giovanile e femminile e la riforma degli ammortizzatori sociali
29/12/2011 da www.cgil.it

”La CGIL è pronta ad un confronto serio col governo che riguardi l’insieme dei provvedimenti per la crescita”. Così dai piani alti di Corso d’Italia si commentano a caldo le parole del Presidente del Consiglio in conferenza stampa.

Certamente, però, aggiungono dal sindacato, ”dopo le decisioni unilaterali del governo sulle pensioni e i problemi che sul tema restano ancora aperti, il confronto non si presenta facile, inoltre dovrà essere un confronto vero e non condizionato dalla fretta”.

Per quanto riguarda il tema del mercato del lavoro, ”al centro del confronto dovranno esserci la lotta alla precarietà, provvedimenti per favorire l’occupazione giovanile e femminile, e la riforma degli ammortizzatori sociali, visto che ci troviamo di fronte ad una stagione molto difficile”. Infine, sottolineano in CGIL, ”se si vuol veramente far crescere il paese, il primo provvedimento da prendere dovrà essere quello di ridurre il carico fiscale ai lavoratori dipendenti”.

Argomenti: CGIL |

P.A.: CGIL, bene dialogo con governo, da affrontare capitolo precari

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 29, 2011

P.A.: CGIL, bene dialogo con governo, da affrontare capitolo precari
A seguito della convocazione dei sindacati da parte del ministro Patroni Griffi, la CGIL esprime soddisfazione e si augura “cose positive dopo il continuo accanimento contro gli statali”. “C’è bisogno di regole e certezze occupazionali che tolgano di mezzo il precariato”.
28/12/2011 da www.cgil.it

Dopo l’era Brunetta, che aveva di principio e di fatto azzerato la concertazione, potrebbe ora aprirsi una nuova fase di dialogo tra governo e sindacati in materia di pubblico impiego. Un segnale in questo senso è arrivato infatti dal ministro Filippo Patroni Griffi, che ha convocato i rappresentanti dei lavoratori pubblici il prossimo 13 gennaio a palazzo Vidoni.

E i sindacati confederali si dichiarano pronti al confronto, anche se con le doverose riserve. La convocazione viene accolta positivamente anche dalla CGIL. “Con Brunetta non eravamo più abituati a incontrare il ministro per la Pubblica amministrazione – afferma Michele Gentile, responsabile del dipartimento dei settori pubblici della CGIL nazionale – mi auguro cose positive dopo il continuo accanimento contro gli statali con le manovre di Berlusconi e il decreto ‘salva-Italia’, visto che i dipendenti pubblici pagano più di altri la questione previdenziale”.

Il primo grande capitolo da affrontare, sempre secondo Gentile, riguarda comunque i precari. “Ci sono tra i 200 mila e i 240 mila precari più gli oltre 120 mila della scuola. C’è bisogno di regole e certezze occupazionali che tolgano di mezzo il precariato e stiamo parlando di giovani che hanno professionalità da spendere. Quindi – continua Gentile – cosi’ come il ministro parla di nuovi concorsi e abbandonare la logica dei tagli lineari, noi diciamo di abbandonare la logica del blocco generalizzato delle assunzioni, dando spazio ai giovani e alla stabilizzazione dei precari in settori dove servono”.

Secondo Gentile, occorre “ricostruire un sistema di regole del lavoro quando si tenta di fare riforme profonde come quelle che vuole fare questo governo. Altro grande tema comunque è quello delle politiche contrattuali tali da coinvolgere tutte le amministrazioni, dalle Regioni agli enti locali e amministrazioni centrali. Così non è stato con l’accordo del gennaio 2009 non firmato dalla CGIL. Un nuovo accordo è sempre possibile”. “Nell’ultimo periodo del governo Prodi – ricorda ancora Gentile – abbiamo firmato tutti un memorandum con la riforma della contrattazione e l’organizzazione del lavoro nella pubblica amministrazione e i nuovi contratti che occorre rilanciare”. Quanto alla contrattazione, il “ministro parla contrattazione integrativa ma questa non si deve basare sulla legge Brunetta, ma sui contratti attualmente vigenti, altrimenti non ci stiamo”.

Da quello che si è potuto apprendere, l’incontro avrà come oggetto le varie questioni aperte nel settore del pubblico impiego. Il tema viene confermato anche dal sintetico comunicato dello stesso ministero. E’ probabile che, sulla scelta abbia pesato anche il recente sciopero generale del pubblico impiego, indetto da CGIL, CISL; UIL e UGL il 19 dicembre. Si e’ trattato di una protesta nell’ambito di una mobilitazione unitaria contro la manovra, che ha portato anche a una conferenza stampa unitaria dei leader Camusso, Bonanni e Angeletti in piazza Montecitorio il 24 dicembre.

Sempre secondo le prime anticipazioni, sul tavolo del ministro Patroni Griffi dovrebbe arrivare il nuovo modello contrattuale: l’idea è quella di approdare a un modello unico che venga condiviso anche da Regioni ed enti locali e da tutti i sindacati, anche se c’è da ricordare che la CGIL ha sempre ribadito la correttezza della scelta di non firmare l’accordo dell’aprile 2009. Per il ministro potrebbe essere comunque questo il primo tema all’ordine del giorno. Inoltre, il ministro dovrebbe porre all’attenzione dei sindacati la questione del dividendo di efficienza, ossia le risorse che vengono risparmiate da ridistribuire in termini di produttività’. “Sarebbe opportuno – ha detto Patroni Griffi – mettere in pratica la legge che prevede di destinare il 50% dei nuovi risparmi alle buste paga dei lavoratori”.

Sulla convocazione del 13 gennaio e sulle prime anticipazioni delle proposte del ministro è intervenuta anche Rossana Dettori, segretario generale della Funzione pubblica CGIL. “Dal Ministro Patroni Griffi arrivano alcune proposte di buonsenso, ma che in certi casi non sembrano tener conto della realta’”, ha dichiarato Rossana Dettori, commentando l”intervista al Ministro della Funzione Pubblica sul quotidiano “Il Messaggero”. “Semplificare le procedure a costo zero, con un organico invecchiato come il nostro e con i fondi per la formazione ridotti all’osso – spiega Dettori – ci sembra quantomeno irrealistico. Senza sblocco del turn over strumenti innovativi e investimenti in formazione, la semplificazione di cui si parla è una chimera. La beffa delle riforme a costo zero pensavamo fosse stata archiviata dai fatti”.

Più nello specifico, Dettori spiega che “sulla riduzione dei certificati chiediamo che si facciano le dovute differenze. È giusto non vessare i cittadini richiedendo certificazioni e informazioni che potrebbero essere scambiate tra gli enti pubblici o reperite nei database – aggiunge la sindacalista – ma sul tema del controllo di legalità, penso al Durc e alla certificazione antimafia, non possiamo permetterci arretramenti, visto il livello allarmante di corruzione e di illegalita’ diffusa”.

Infine, rispetto all’annunciato incontro del 13, Dettori avanza una esortazione. “Mi permetto un’esortazione: non si dica più che si intende coinvolgere anche la CGIL, quasi fosse una concessione. Il coinvolgimento del più grande sindacato italiano dovrebbe essere un fatto fisiologico, non degno di menzione. Aspettiamo da tempo di poter avere un confronto vero e speriamo di trovare la stessa disponibilità nel Governo, ma sarebbe stato utile farlo prima degli annunci a mezzo stampa. Siamo ad esempio contrari all’idea che i contratti siano finanziati con i risparmi, perché questa logica aziendalista non può essere applicata ai servizi pubblici e non da certezze sulla copertura economica. I rinnovi contrattuali vanno finanziati con risorse certe. Se si intende proseguire con il blocco della contrattazione nazionale e integrativa, lo si dica chiaramente. In quel caso – conclude Rossana Dettori – si troverà la nostra ferma opposizione”.

Argomenti: CGIL, precari |

« Articoli Precedenti Articoli Successivi »