cgil siena

LUNEDI’ 23 NOVEMBRE PRESIDIO a SIENA in PIAZZA DEL CAMPO

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 20, 2009

Lunedì 23 novembre ’09 alle ore 15.00, nell’ambito dell’attività per l’attuazione del programma di governo del 23 luglio 2008, l’Esecutivo incontrerà presso il Teatro dei Rinnovati di Siena, in Piazza del Campo, le Autorità e le Istituzioni senesi. Saranno presenti fra gli altri il Ministro Rotondi, il Ministro Matteoli ed il Ministro Bondi.
Una rappresentanza di lavoratori e pensionati senesi manifesterà dalle ore 14.30 alle ore 17.00 in Piazza del Campo per sottolineare quanto quel programma di governo non sia in grado di rispondere efficacemente e nemmeno parzialmente alle necessità rimarcate dalla perdurante e sempre più grave crisi economica ed occupazionale.

Argomenti: CGIL, manifestazioni, presidio |

Le parole delle donne tra vecchi stereotipi e volontà di cambiamento

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 19, 2009

Domani l’incontro “Le parole delle donne tra vecchi stereotipi e volontà di cambiamento”

Domani Venerdì 20 novembre alle ore 15 si svolgerà a Siena presso la Biblioteca di Palazzo Squarcialupi del complesso museale del Santa Maria della Scala l’iniziativa “Le parole delle donne tra vecchi stereotipi e volontà di cambiamento”, organizzata dalla Lega Comunale di Siena dello SPI CGIL e dal suo Coordinamento Donne.

All’incontro interverranno: Maria Luisa Boccia, docente dell’Università degli Studi di Siena, Anna Maria Romano, responsabile del Coordinamento Toscano delle Donne CGIL, e le onorevoli Susanna Cenni e Gloria Buffo.

Albalisa Sampieri del Coordinamento Donne SPI CGIL della Lega Comunale di Siena, moderatrice dell’incontro, spiega i contenuti dell’iniziativa: “Ritessere le fila di una forza collettiva e di un progetto condiviso di donne, questa è solo una delle tante frasi che hanno composto l’ampio dibattito aperto su L’UNITA’ lo scorso agosto. Dibattito che ha continuato ad animarsi, partendo dal silenzio delle donne o, come altre ritengono, dal silenzio sulle donne e sviluppatosi intorno a domande che si sono fatte via via più cogenti, prima fra tutte: come cambiare la nostra condizione? Ma anche: come agire, impegnarsi, lavorare, affinché le parole delle donne siano ascoltate e rispettate, insieme ai loro corpi ed al loro pensiero? Come ri-dare senso politico alla libertà femminile, collocandola in uno spazio e in un tempo più duraturi della mera indignazione? Si possono costruire alleanze fra donne che sembrano parlare linguaggi tanto diversi, comprese le nuove generazioni? E quale è il rapporto tra l’attuale crisi economica e finanziaria e il lavoro femminile? Ed infine, ma certamente non ultima, la memoria della storia, dell’esperienza del femminismo, delle nostre pratiche quotidiane di resistenza, tutto questo é definitivamente consegnato al passato come i vecchi stereotipi da cui abbiamo voluto prendere le distanze o può ancora significare la nostra volontà di cambiamento?”.

Ecco dunque le tante domande alle quali l’iniziativa della Lega Comunale di Siena dello SPI CGIL e del suo Coordinamento Donne cercherà di fornire delle risposte.

Lega Comunale SPI CGIL Siena e Coordinamento Donne Lega Comunale SPI CGIL Siena 

Siena, 19 novembre 2009

Argomenti: donne, SPI |

Oggi Progetto EN.RI.CO. a Sinalunga

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 19, 2009

CGIL, ALPA, FEDERCONSUMATORI e CE.SE.S. della provincia di Siena
presentano
PROGETTO EN.RI.CO.
(ENergie RInnovabili COntributi)

Quale risparmio energetico? Quali opportunità per risparmiare energia ed ambiente? Quali contributi pubblici sono a disposizione?
Ne parliamo con i cittadini ed i lavoratori

ASSEMBLEA PUBBLICA a:

SINALUNGA
19 novembre ’09 – ore 17.30
presso la Camera del Lavoro CGIL (Via Luciano Lama)

Argomenti: ALPA, CE.SE.S., CGIL, energie rinnovabili, FEDERCONSUMATORI, risparmio energetico |

Fasce orarie di reperibilità per i lavoratori infortunati

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 18, 2009

Una situazione paradossale
Sui controlli per le assenze determinate da infortunio o malattia da lavoro dei lavoratori dipendenti sono state segnalate molte situazioni in cui le aziende applicano le sanzioni disciplinari se il lavoratore non viene trovato a casa durante le fasce orarie di reperibilità. In questo caso l’eventuale penale prevista nel contratto di lavoro potrà riguardare solo ed esclusivamente la parte economica di competenza del datore di lavoro e non intaccherà in alcun modo l’indennità economica INAIL. Se invece nel contratto non è prevista alcuna clausola, l’eventuale provvedimento disciplinare può essere impugnato.
Riguardo ai controlli riguardanti le assenze dal lavoro vi è una giurisprudenza purtroppo non uniforme, infatti alcune sentenze della Cassazione (5414/1998, 1452/1999, 1247/2002) avevano espressamente affermato che “diversamente dal dipendente assente per malattia, il lavoratore non presente sul lavoro a causa di un infortunio non ha l’obbligo di rispettare le fasce orarie previste per le di visite di controllo medico”.
La Suprema Corte aveva infatti  giustamente osservato che i controlli sullo stato di malattia del lavoratore infortunato dovevano interpretarsi come una clausola restrittiva che incideva sul diritto del lavoratore, quale cittadino a cui veniva impedita la libertà di movimento sul territorio dello Stato e quindi gli accertamenti si dovevano applicare solo  relativamente alle malattie ordinarie.
Più tardi però nel 2002 una nuova sentenza della Cassazione la n. 15773  dichiarava “…legittimi i provvedimenti disciplinari comminati ad un lavoratore assente per infortunio sul lavoro, risultato irreperibile alle visite di controllo, disposte dal datore di lavoro…” e proseguiva “…non c’è dubbio che nell’attuale coscienza generale è inscritto, con il dovere a tutti di lavorare e con il biasimo per ingiustificate assenze del lavoratore che pretestuosamente lamenti qualche infermità, anche il suo dovere di offrire una leale disponibilità per il relativo accertamento”.
Per l’INCA le motivazioni addotte da quest’ultima sentenza non sono condivisibili perché giustificano un atto illegittimo che non tiene conto della diversità del concetto di inabilità per malattia e per infortunio in virtù della quale la normativa in materia di controlli differisce totalmente.
Il Testo Unico 1124/65 definisce infatti l’infortunio come un evento “…da cui derivi una inabilità temporanea assoluta che importi l’astensione dal lavoro per più di tre giorni…” mentre l’assenza per malattia è riferita ad una generica “incapacità temporanea al lavoro”.
Le distinzioni in questo caso sono palesi. L’inabilità assoluta è una condizione che implica uno status diverso rispetto all’incapacità lavorativa tanto è vero che è diverso anche lo stesso Ente preposto ad accertarne l’indennizzabilità e la durata (l’INAIL). Nel caso della malattia generica  infatti essa viene certificata dal medico di famiglia (Servizio Sanitario nazionale) e successivamente indennizzata dall’INPS.
Ma ancor più paradossale è, a nostro avviso, la situazione del lavoratore che “si deve rendere disponibile per l’accertamento del suo stato di salute”, accettando inutili controlli da parte del datore di lavoro ovvero di colui che, nella maggior parte dei casi, ne ha determinato, con comportamenti omissivi e/o negligenti, l’infortunio stesso.

INCA CGIL

Argomenti: INCA, infortuni, malattia, patronato, sicurezza |

Progetto EN.RI.CO.

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 17, 2009

CGIL, ALPA, FEDERCONSUMATORI e CE.SE.S. della provincia di Siena
presentano
PROGETTO EN.RI.CO.
(ENergie RInnovabili COntributi)

Quale risparmio energetico? Quali opportunità per risparmiare energia ed ambiente? Quali contributi pubblici sono a disposizione?
Ne parliamo con i cittadini ed i lavoratori

ASSEMBLEE PUBBLICHE a:

SINALUNGA
19 novembre ’09 – ore 17.30
presso la Camera del Lavoro CGIL (Via Luciano Lama)

ABBADIA SAN SALVATORE
26 novembre ’09 – ore 17.00
presso la Camera del Lavoro CGIL (Via Gorizia 28)

POGGIBONSI
27 novembre ’09 – ore 17.30
presso la Camera del Lavoro CGIL (Piazza Matteotti 8)

Argomenti: ALPA, CE.SE.S., CGIL, energie rinnovabili, FEDERCONSUMATORI, risparmio energetico |

Manifestazione Roma 14 novembre 2009 – le foto

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 16, 2009

IL LAVORO E LA CRISI: ESIGIAMO LE RISPOSTE

LAVORATORI A ROMA

LE FOTO

Argomenti: CGIL, foto, manifestazioni |

“Il peggio della crisi non è ancora passato”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 15, 2009

14 novembre: Epifani, una giornata del lavoro e per il lavoro
I volti dei lavoratori in piazza per ‘esigere’ risposte alla crisi
Epifani, è una manifestazione che vuole chiedere al Governo una cosa precisa: cambiare registro e affrontare finalmente i nodi della crisi
Le quattro settimane di presidi della CGIL nelle piazze di Roma
Ascolta l’audio dell’intervento di Guglielmo Epifani
Le ragioni della mobilitazione: le categorie e le regioni
Visita lo speciale e la galleria fotografica
14/11/2009

In una piazza gremita da 100mila persone il leader della CGIL mette in guardia: “il peggio della crisi non è ancora passato”. E a CISL e UIL chiede un giudizio sui provvedimenti del governo: “Se fosse uguale a quello della CGIL, mando a dire loro che siamo pronti in prima fila, ad uno sciopero generale sul fisco”.
Una giornata del lavoro e per il lavoro, corredata da migliaia di volti, di facce, di persone in carne ed ossa. In centomila saranno alla fine gli uomini e le donne che hanno invaso oggi Roma, le sue strade da piazza della Repubblica fino a piazza del Popolo. Una giornata dedicata ai lavoratori e alle loro vite rese sempre più invivibili dagli effetti della crisi che incide sulle condizioni sociali e materiali delle persone. Una giornata indetta per portare “alla luce” storie di crisi che si vogliono nascondere, o negare, come ha sottolineato dal palco della piazza il segretario generale della CGIL, Guglielmo Epifani. Una giornata, infine, per ripartire dal lavoro, per tornare a “radicarsi” nel lavoro.
E’ stata tutto questo la manifestazione nazionale indetta dalla CGIL ‘Il lavoro e la crisi: esigiamo le risposte’. Da troppe parti infatti si sente dire che la crisi sia passata. “Quando lo sento dire mi viene da pensare: ma il peggio è passato per chi?”, ha affermato Epifani dal palco nell’elencare chi, in questa fase, ha attraversato il guado come la borsa o le banche. “Certo non è passata per l’occupazione, per i lavoratori, i precari e i pensionati. Per loro arriverà probabilmente la parte peggiore della crisi”. Ed è per questo che ha usato un’espressione introdotta lo scorso anno: “Un anno fa avevamo detto che era in arrivo una valanga ed è arrivata: in un anno abbiamo perso 570mila posti di lavoro di cui 300mila tra i precari. Oggi la valanga non è fatta di cassa integrazione ma di mobilità, ristrutturrazioni e chiusure, licenziamenti e altri precari che andranno a casa senza copertura e senza futuro”, ha spiegato il leader della CGIL.
E se i lavoratori in questi mesi hanno dimostrato una grande dignità e un alto senso di responsabilità, adesso, anche alla luce di recenti e gravissimi fatti di cronaca, “troppi imprenditori stanno facendo i furbi nel rilevare, chiudere e rivendere aziende, licenziando i lavoratori. Così non va bene”, ha affermato il segretario generale, denunciando così “il segno nuovo” della crisi economica che il Paese sta attraversando. Anche alla luce di questo aspetto, che trova nella vicenda Eutelia Agile della scorsa settimana la dimostrazione, Epifani ha chiesto al mondo dell’informazione di tornare ad occuparsi della crisi “di tornare a parlare della condizione delle persone come qualche tempo fa”, perché molto è cambiato ed è cambiato in peggio.
La CGIL è per i lavoratori un punto fondamentale di riferimento ma è il governo ad essere sordo rispetto ai loro bisogni. “Abbiamo un governo davvero bravo. Forte con gli ultimi, fortissimo con i più deboli e debolissimo quando si tratta di colpire chi ha di più per dare a quelli che hanno di meno”. Un’accusa, quella lanciata da Epifani, che investe l’intero operato dell’esecutivo. “Di fronte ad una crisi di queste dimensioni il governo non ha fatto sostanzialmente nulla – ha detto -. Ciò che ha fatto è invisibile. Tolta l’estensione della CIG in deroga, fatta con i soldi delle regioni non ha fatto altri interventi. Anzi, ha speso meno dell’1% del Pil contro le cinque volte tanto messe in campo dagli altri Paesi Ue”. Nulla per gli ammortizzatori sociali, nulla per i redditi da lavoro dipendente e da pensione, nulla per i precari, nulla rispetto anche alla promessa di stabilizzare gli 80mila precari della ricerca. E ancora: nulla per i rinnovi dei contratti del Pubblico Impiego, nulla rispetto alla modifica del patto di stabilità dei comuni. Nulla cioè di quanto la CGIL ha proposto negli scorsi mesi, nulla di ciò di cui ci sarebbe urgente bisogno.
E se la Finanziaria si dimostra ancora una volta “deludente e troppo al di sotto delle necessità  che questa crisi economica ha determinato”, mentre sullo scudo fiscale ribadisce il giudizio molto duro della confederazione (“una vergogna”), sono le parti sociali adesso ad essere chiamate in causa. “Ora è il momento di chiedere a CISL e UIL che giudizio danno dei provvedimenti al governo. Da qui mando a dire che se volessero fare uno sciopero generale sul fisco, la CGIL è ovviamente pronta ed è in prima fila”. E’ questo l’invito che il leader sindacale ha rivolto dal palco della manifestazione alle due organizzazioni sindacali. “Ricordo – ha detto Epifani – che CISL e UIL hanno detto di essere pronte allo sciopero generale se il governo non avesse proposto una riduzione del fisco per lavoratori dipendenti e pensionati. Io in quei giorni non ho voluto dire nulla”. Ma è adesso il momento di ottenere una risposta: “Ora però chiedo loro – ha scandito Epifani – che giudizio danno sui provvedimenti del governo perché, se tale giudizio fosse uguale a quello della CGIL, mando a dire loro che la CGIL è pronta e in prima fila, se loro volessero fare uno sciopero generale sul fisco”.
Ma su questi e altri temi la CGIL, come ha mostrato e continuerà farlo nelle prossime settimane con la giornata sul Mezzogiorno del prossimo 28 novembre, è pronta ad andare avanti anche da sola. “Se c’è bisogno di tornare a percorrere la strada dello sciopero generale del 12 dicembre scorso lo faremo”, ha detto il numero uno della CGIL, perché “non abbiamo paura delle nostre scelte ma di chi non vuole guardare in faccia alla realtà del Paese e vuole tornare indietro”. Sui temi dei diritti, della democrazia sindacale e dell’equità fiscale, dunque, “l’azione della CGIL continuerà. Non ci fermeremo”. Per questi motivi, nella “piazza dei diritti” come lo è storicamente piazza del Popolo, “con la serenità di oggi, con la forza composta, con la speranza che non ci abbandona, terremo alte le nostre bandiere. Noi non ci rassegniamo: la nostra è la battaglia per il futuro del paese”. E come sempre, ha concluso Epifani, “W la CGIL”.


 

Argomenti: CGIL, manifestazioni |

Incontro della FIOM con i Sindaci sul tema della democrazia sindacale

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 13, 2009

“I Sindaci e gli Assessori che nella giornata di ieri hanno ricevuto le delegazioni dei lavoratori metalmeccanici FIOM riunitisi in presidio davanti ai vari municipi della provincia per denunciare il sopruso perpetrato dagli altri sindacati hanno dimostrato notevole sensibilità e profonda conoscenza dell’argomento, a dimostrazione che quando in gioco c’è la democrazia, a qualsiasi livello essa sia riferita, i nostri più attenti riferimenti istituzionali sanno prendere posizioni ferme ed univoche”.

Questo è il commento a caldo di Marco Goracci, Segretario Provinciale della FIOM CGIL di Siena, a seguito delle iniziative messe in campo ieri dal suo Sindacato contro la grave decisione da parte delle altre sigle sindacali – CISL e UIL metalmeccanici – di non sottoporre l’accordo di rinnovo del contratto nazionale ad un passaggio referendario fra tutti i lavoratori.

“Negare il diritto di voto ai lavoratori – continua Goracci – rappresenta il primo passo verso il cedimento del concetto più ampio di democrazia, rischio che potrebbe pericolosamente dilagare fino a mettere in discussione la nostra tenuta sociale basata sulla libertà di partecipazione e di espressione”.

“I Sindaci di Sinalunga, Colle di Val d’Elsa e Poggibonsi che hanno ricevuto lavoratori e delegati della FIOM – sottolinea il Segretario – hanno ben tradotto tramite le loro dichiarazioni questi aspetti, rendendosi inoltre disponibili a ripetere iniziative simili su altri aspetti legati al mondo del lavoro, a cominciare dalle situazioni di crisi attualmente in atto o che si dovessero presentare nei loro rispettivi territori”.

E proprio per rafforzare il ruolo partecipativo e di interscambio tra mondo del lavoro, Istituzioni e Politica la FIOM CGIL senese chiede pubblicamente di poter partecipare ed intervenire assieme ad una delegazione di lavoratori a tutti i prossimi Consigli Comunali che si terranno nella nostra provincia, a cominciare da quello del Comune di Siena. Così come chiede incontri con le forze politiche nessuna esclusa, affinché emergano con chiarezza le eventuali diverse posizioni sul tema legato alla democrazia sindacale.

“I lavoratori metalmeccanici della FIOM CGIL di Siena – conclude Goracci – sono certi che nessuno vorrà sottrarsi a questa pubblica richiesta ed attendono fiduciosi”.

FIOM CGIL Siena

Siena, 13 novembre 2009

Argomenti: accordo separato, CGIL, FIOM, presidio |

14 novembre: Epifani, a Roma i volti della crisi

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 11, 2009

14 novembre: Epifani, a Roma i volti della crisi
Sabato manifestazione nazionale della CGIL ‘Il lavoro e la crisi: esigiamo delle risposte’. Per il Segretario Generale “in questo momento di crisi la priorità è sostenere la condizione di chi perde il lavoro, di chi sta in difficoltà”
 10/11/2009

Portiamo a Roma le facce, i volti della crisi. Vogliamo che il paese abbia la percezione del dramma dei disoccupati, dei licenziati, dei cassintegrati, dei precari. Che il governo comprenda che non si può nascondere la realtà e che occorre fare qualcosa di concreto, subito. Vogliamo anche che siano stabilite le priorità e sia evitato al paese lo stillicidio di misure inefficaci o inutili, che si ponga fine all’approssimazione. Vogliamo anche che i principi della democrazia e del pluralismo condizionino i comportamenti di chi firma i contratti contro la volontà della maggioranza dei lavoratori. Alla vigilia della manifestazione nazionale di sabato 14 novembre a Roma sui temi della crisi e del lavoro, Guglielmo Epifani, Segretario Generale della CGIL, si esprime in termini molto chiari sulle diverse emergenze che l’Italia sta vivendo in una intervista rilasciata congiuntamente a Rassegna sindacale, Rassegna.it e RadioArticolo1.


I presidi della CGIL nel centro di Roma e le tante iniziative per l’occupazione e la difesa dei redditi, contro gli effetti della crisi, dimostrano che c’è un rinnovato protagonismo dei lavoratori e del Sindacato?

Man mano che la crisi mostra il volto più pesante, quello dei licenziamenti, delle fabbriche che chiudono, è evidente che diventa difficile nascondere la realtà. La verità è che non ci siamo ancora. In Italia siamo molto al di sotto di quanto avviene negli altri paesi. Abbiamo una situazione singolare: se leggi i giornali, da noi ti metti le mani nei capelli. Sulle prime pagine dei giornali esteri ci vanno le ragioni della crisi, i mezzi per contrastarne gli effetti e le politiche di sostegno dei più deboli. I nostri media parlano di tutto tranne che della crisi. Stiamo diventando un paese troppo provinciale.
 

Un paese alla deriva?

Sì, traggo questa considerazione da un aspetto: abbiamo un grande problema che riguarda anche l’Italia, ed è il futuro dell’Unione europea. Abbiamo avuto nei giorni scorsi la firma del Trattato, ma tutti i temi che sono sollevati in Europa da noi sono assenti. Non se ne occupa nessuno. Si seguono con passione le vicende delle escort, dei trans, gli inciuci. Il nostro paese ha avuto in quest’anno un calo d’immagine spaventoso. Chiunque va all’estero se ne accorge subito. Il dibattito pubblico che segna la vita del nostro paese, è totalmente fuori centro. Ed è il segno sia del provincialismo sia del declino dell’Italia. Se non consideriamo rilevanti i grandi temi che in Europa si discutono, vuol dire che siamo emarginati da questo dibattito.

Contiamo sempre meno in Europa.

Già. Un paese che non orienta più niente. Anche la questione della candidatura di Massimo D’Alema alla carica di rappresentante della politica estera dell’Ue è vissuta da qualcuno come un inciucio e non come un problema vero. Il paese non ha più un ruolo importante in Europa. Dovevamo avere la presidenza del Parlamento europeo, la presidenza del gruppo più importante dello stesso Parlamento, e invece non abbiamo proprio nulla. E’ un problema serio perché riguarda il turismo, la cultura, l’economia, la finanza, la credibilità del paese, la condizione delle persone.

Eppure il governo ci dice che siamo fuori dalla crisi, che si possono tagliare le tasse, che si rilancerà la politica industriale appena usciremo dalla recessione.

Da noi si parla, si riparla, si fanno polemiche ma siamo un paese che non risolve mai i problemi. Abbiamo visto nei giorni scorsi l’annuncio: parte il Ponte sullo Stretto. Ma cosa è partito? Nessuno sa rispondere. La verità è che partita una bretella ferroviaria, decisa dal governo Prodi, non l’ultimo, ma il primo. E tutti a dire: “parte il ponte”. Ma quale ponte? Non si possono affrontare problemi tanto seri con questa approssimazione. Lasciamo perdere la vicenda Irap, o quella relativa agli interventi sociali con lo slogan “nessuno rimane indietro”. Così non andiamo da nessuna parte.

Veniamo alla manifestazione del 14 novembre. Perché è così importante partecipare? Per dare un segnale al governo? Scajola e Tremonti hanno manifestato disponibilità nei confronti di Epifani e della CGIL a cui però non sono seguiti atti concreti.

Esatto. Questi ministri, per la verità anche qualche altro, dimostrano attenzione, ascoltano. Se li inviti vengono alle tue iniziative, cercano di ragionare con noi. Ma poi le cose che si impegnano a fare e che dovrebbero fare non ci sono. Ci attendiamo qualcosa di più, ed invece si stanno baloccando. Immagino già cosa accadrà per i soldi dello scudo fiscale. Quando si capirà se sono entrati, per dire, cinque o sette miliardi e si dovrà dire come si vogliono utilizzare queste risorse, che cosa verrà fuori non avendo definito un ordine delle priorità?

Le priorità sono i precari, i cassintegrati, coloro che sono espulsi dal processo produttivo?

Sì. In questo momento di crisi la priorità è sostenere la condizione di chi perde il lavoro, di chi sta in difficoltà. Ovvero atti concreti a vantaggio degli investimenti e i redditi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati.

C’è un’emergenza salariale?

In Italia c’è un problema di reddito ineguale. Se si dice che i salari e le pensioni sono troppo bassi, si dice la verità. Altrettanto è vero che il paese è diseguale nella distribuzione delle ricchezze. Naturalmente, oggi la vera emergenza è il lavoro e l’occupazione. Diventa complicato parlare di aumento dei salari se contemporaneamente hai milioni di persone che perdono il lavoro o sono in Cassa integrazione. Occorre calibrare le parole d’ordine in ragione dei problemi che giustamente sono ritenuti più importanti. Al primo posto c’è la crisi.

Democrazia e rappresentanza. All’assemblea della FIOM hai insistito sul tema caro a tutta la CGIL: noi facciamo accordi, ma un accordo o è democratico o non è.

Certo. Seguiamo un ragionamento. Com’è successo nel settore dei meccanici, non per la prima volta, organizzazioni che probabilmente non rappresentano la maggioranza degli iscritti ai sindacati firmano per tutti. Se io accetto in via di principio che chi rappresenta una minoranza può decidere per la maggioranza, quell’accordo non può essere un accordo perché si sovverte ogni principio democratico, fino addirittura a definire una oligarchia che può decidere per tutti. In questo caso, come si fa a parlare di un contratto? E’ un accordo oligarchico, imposto da pochi, minoritario. Non è un contratto stipulato da soggetti che hanno pienezza di rappresentanza. In passato gli accordi erano stipulati dalle tre grandi confederazioni che insieme facevano la maggioranza degli iscritti al sindacato. Nessuno ti veniva a chiedere di verificare i voti perché era così visibile e palpabile. Era come se quel contratto fosse stato votato da tutti. Se non è più così, non può una minoranza prevalere sulla maggioranza. E’ contro qualunque senso comune, in qualunque realtà: pensiamo alla CGIL, al Parlamento, al governo, a qualsiasi assemblea elettiva. La gente non capisce.

Nel caso dei metalmeccanici FIM e UILM rifiutano il referendum.

Eh già. C’è bisogno di una verifica democratica proprio perchè siamo in presenza di un accordo separato. E’ evidente che se un accordo è firmato dalle tre organizzazioni sindacali c’è bisogno di una verifica tra i lavoratori, ma in quel caso il problema è già in gran parte risolto. Ma quando manca la firma di tutti, quello è il momento in cui devi chiamare al voto i lavoratori. Ciò che oggi appare più difficile da avere, è invece la cosa più logica. Per CISL e UIL si può votare solo quando tutti sono d’accordo; per noi, se c’è una logica, si deve votare soprattutto quando questo accordo non c’è. Occorre trovare una soluzione democratica, anche perché così si difende il pluralismo. Come si può parlare di pluralismo, quando le opinioni diverse su un accordo non possono essere giudicate dai lavoratori? In questa negazione del ruolo della FIOM, cioè del sindacato più grande, c’è anche un attacco al pluralismo, con una organizzazione che viene messa al margine. L’accordo separato è un pensiero che emargina un altro pensiero, è un pluralismo che si dimezza. Mi piacerebbe ragionare con diversi soggetti, non solo dentro al sindacato, su un principio di legittimazione democratica.

Quale appello ai lavoratori per il 14 novembre?

Sabato 14 avremo una buona presenza a Roma. Ci stanno lavorando in tanti. Non abbiamo però cercato di organizzare una manifestazione oceanica. Non ci interessa una prova muscolare. Vogliamo portare le facce, le condizioni della crisi, specie dell’industria, i volti dei precari e dei senza lavoro nel centro di Roma, in una delle più belle piazze d’Italia, perché il paese abbia la percezione di una condizione di difficoltà che è molto estesa, dal Nord al Sud, ed è un problema di cui bisogna seriamente occuparsi.

I dati europei e quelli dell’INPS parlano di un aggravamento del problema lavoro.

Non dobbiamo stupirci se le borse danno qualche segnale positivo. Ma se la produzione industriale continuerà a decrescere, la disoccupazione non potrà che aumentare. In sintesi, si può parlare di una ripresina senza lavoro.

Una condizione gravissima per i precari.

C’è una generazione che viene massacrata. Oggi non c’è più un interinale in alcun luogo di lavoro. Il ministro del Welfare propone un piccolo bonus per chi assume. Tentano più che altro di lasciar credere che si sta facendo qualcosa piuttosto che puntare seriamente a qualche risultato concreto. Sto ai dati forniti dai nostri uffici di ricerca: il contributo per i precari interesserà poco più di mille persone! Questo non va bene.

Argomenti: CGIL |

Manifestazione nazionale 14 novembre a Roma

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 11, 2009

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Scarica il volantino della CGIL di Siena: vol-roma-141109.pdf

Argomenti: CGIL, manifestazioni |

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