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Lettera aperta di Claudio Vigni al Sindaco del Comune di Siena

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 9, 2007

Non avevo dubbi che dopo la conferenza stampa dei Sindacati confederali di ieri avresti provato ad arrampicarti sugli specchi per cercare di dimostrare la bontà della scelta fatta. Ma in questo caso non ci sono neppure gli specchi su cui arrampicarsi.
Ci sono solo persone vere, in carne ed ossa, che si aspettavano di ottenere una possibilità da questo bando. Famiglie e persone normali con un solo reddito da lavoro dipendente o da pensione che si vedono escluse dall’opportunità di avere una casa a basso costo perché “troppo povere”.
Sì, troppo povere per aver diritto ad un’agevolazione sociale pensata peraltro proprio per loro, “persone e famiglie non protette dall’ERP (Edilizia Residenziale Pubblica)”.
In questo caso stiamo parlando di persone che non ce la fanno a pagarsi l’affitto, non può valere il motto di De Coubertin ‘l’importante non è vincere ma partecipare’.
Poter partecipare al Bando ERP ma non avere nessuna reale possibilità di ottenere un alloggio non risolve loro certamente il problema.
Vengono escluse così dal canone concordato persone con redditi mensili fino a 1200 euro e se ci sono familiari a carico o condizioni di handicap o di invalidità del percettore del reddito si può essere esclusi anche con un reddito di 1700 euro mensili. Redditi certamente sopra la media del lavoro dipendente e delle pensioni.
Queste persone, come conferma la lettera della dirigente del Comune di Siena, non avranno mai diritto ad una casa ERP se non si trovano in condizione di sfratto, sovraffollamento od altro. La ‘sola’ difficoltà a pagarsi l’affitto non dà la possibilità di poter ottenere un alloggio ERP. Quando invece avevamo convenuto che proprio a queste persone fossero destinate le case a canone concordato costruite anche grazie alle risorse della Fondazione MPS e alle forti pressioni di CGIL CISL e UIL.
Ma quando si è trattato di predisporre il bando non ci avete neppure consultato.
Ci sono voluti due mesi e mezzo per ottenere un incontro sul Patto dell’Abitare e nell’incontro che si è tenuto il 23 ottobre si è parlato anche del Bando; ci hai detto di comprendere le nostre richieste, prendendoti anche l’impegno di parlare con gli altri Sindaci per modificare i requisiti di accesso del Bando, impegno prontamente disatteso.
Rispetto all’accordo Patto per l’abitare avremmo modo di parlarne ancora – perché l’incontro del 23 non ha sciolto le nostre preoccupazioni – per valutare quanti degli obbiettivi che abbiamo concordato sono stati realizzati a due anni di distanza dalla firma.
Comunque credo che quando si affrontano temi che toccano così da vicino le persone, la cosa migliore sarebbe parlare subito con loro, comprenderne le ragioni, le aspettative, la rabbia associata al senso di tradimento, ma anche la grande dignità di persone che con un reddito di 1200 euro devono pagarsi un affitto di 500/600 euro e mandare avanti la famiglia.
Forse aver parlato con alcuni di loro ti avrebbe fatto cambiare idea. Forse.

Siena, 9 novembre 2007

Il Segretario Generale Claudio Vigni

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Argomenti: casa, CGIL, Comuni |