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Contratto chimici: siglata l’ipotesi di accordo per il triennio 2010-2012

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 21, 2009

CONTRATTO CHIMICI: SIGLATA L’IPOTESI DI ACCORDO PER IL TRIENNIO 2010-2012

Partiti con tre piattaforme separate, sono approdati positivamente – dopo un serrato confronto – ad una intesa unitaria. Siglata il 18 dicembre a Milano – e prima della scadenza del 31 dicembre prossimo – l’ipotesi di accordo fra FILCEM-CGIL, FEMCA-CISL, UILCEM-UIL, Federchimica e Farmindustria per il rinnovo del contratto nazionale del settore chimico-farmaceutico riferito al triennio 1 gennaio 2010 – 31 dicembre 2012 (oltre 200.000 i lavoratori interessati, impiegati in più di 1700 imprese, il 90% delle quali piccole e medie).
L’intesa sottoscritta prevede un aumento medio complessivo di 150 euro, di cui 135 euro distribuiti sui minimi (cat. D1), in tre “tranche”: dal 1 gennaio 2010, 38 euro; dal 1 gennaio 2011, 48 euro; dal 1 gennaio 2012, 49 euro.
In sostanza, nel triennio 2010-2012 entreranno nelle buste paga dei lavoratori 3.626 euro in più, montante questo superiore – se rapportato al triennio – al risultato conseguito nel biennio precedente 2008-2009 (3.452 euro, n.d.r.), “che – fanno rilevare soddisfatti i sindacati – rappresenta una concreta risposta in difesa del reddito dei lavoratori del settore, falcidiato dalla crisi”. Nell’ambito della durata contrattuale – è anche scritto nell’intesa – le parti verificheranno eventuali scostamenti degli aumenti sulla base dell’inflazione reale.
“Avevamo scommesso che il vero banco di prova – spiega la FILCTEM-CGIL – sarebbe stato il merito, la sola possibilità concreta per valorizzare il contratto nazionale e ricostruire attraverso il negoziato l’unità sindacale e il rapporto democratico con i lavoratori”.
“E i risultati conseguiti – spiega Thomas Borromeo, Segretario Generale FILCTEM-CGIL di Siena – ci hanno dato ragione: l’indice Ipca previsto nell’accordo separato è superato nei fatti, prova ne è che Federchimica e Farmindustria, in ossequio a quell’accordo, avevano proposto un aumento pari a 102,50 euro, mentre portiamo a casa un aumento medio complessivo di 150,00 euro, conglobando gli scatti di anzianità”. “E’ il frutto – insiste Borromeo – di un negoziato vero, sincero, innovativo, che ha fatto rivivere più in generale l’autonomia delle categorie, e confermato la capacità dei chimici di saper individuare una soluzione complessivamente positiva”. ”Inoltre – aggiunge il Segretario – abbiamo esteso e rilanciato la contrattazione di secondo livello, soprattutto per migliorare professionalità, produttività e, di conseguenza, i premi di partecipazione”.
Ma le novità economiche non finiscono qui. L’ipotesi di accordo prevede anche – a totale carico delle imprese – 10 euro (0,45%) in più per le prestazioni previdenziali di “Fonchim” (il fondo di previdenza complementare del settore, più di 163.000 gli aderenti, pari a quasi il 90% degli addetti) mentre in “Faschim” (il fondo integrativo sanitario del settore con 116.000 iscritti) si ridurrà del 50% l’attuale quota versata dai lavoratori iscritti (da 6 a 3 euro): con l’estensione sperimentale poi di “Welfarma” (il tavolo di concertazione sulle crisi, n.d.r.) a tutto il settore si consolida quel “welfare contrattuale”, da sempre fiore all’occhiello della categoria. “Anche per questa via – spiega la FILCTEM – abbiamo aiutato i lavoratori, in particolare per “Faschim” che – lo voglio ricordare – rappresenta una risposta efficace allo strapotere delle polizze assicurative individuali, sempre più mercantili e sempre meno propense a coprire il bisogno sanitario non fornito dal Servizio sanitario nazionale”.
Altri incrementi contrattuali di rilievo sono previsti per i lavoratori in turno continuo, la cui indennità viene rivalutata di 1 euro, e per i quadri (l’indennità di funzione sale a 190 euro per la cat. A e a 100 euro per la cat. B, dagli attuali 172 e 90 euro).
Di rilievo, il nuovo contratto fornisce un forte impulso alla estensione della contrattazione di 2° livello, rafforzando il ruolo delle Rsu e dei livelli territoriali: è stata modificata infatti la soglia dimensionale delle imprese (dai precedenti 100 agli attuali 70 dipendenti) per la diffusione del premio di partecipazione ed incrementata l’indennità sostitutiva di 2 euro/mese (che passa dagli attuali 24 a 26 euro/mese) per quelle aziende che non ne fruiscono.
Sui temi di scottante attualità come ambiente, salute e sicurezza – da sempre il “dna” dei chimici – si è ottenuto un aumento delle ore di attività formativa e l’istituzione di un apposito libretto formativo nel quale saranno registrati i percorsi formativi di ciascuno, oltre ad una maggiore diffusione delle “linee-guida”.
Inoltre sul mercato del lavoro c’è l’obiettivo dichiarato, per contrastare il fenomeno della precarietà, di puntare decisamente alla stabilizzazione occupazionale, definendo sia pur in via sperimentale – a fronte di un inserimento a tempo indeterminato – l’allungamento del periodo di prova per i giovani di prima occupazione, che rappresenta una vera novità nel panorama del mercato del lavoro italiano.
Infine, la sensibilità delle parti sulla formazione continua e la riqualificazione per tutti i lavoratori, ha prodotto un piano straordinario rivolto proprio ad un ulteriore sostegno delle azioni formative (d’ingresso, addestramento, continua, congiunta) particolarmente rivolto ai lavoratori in cassa integrazione e mobilità (oltre 50.000 solo negli ultimi mesi, n.d.r.).
L’ipotesi di accordo stipulata – fanno sapere i sindacati – sarà sottoposta unitariamente al vaglio delle assemblee dei lavoratori, secondo l’accordo che le federazioni dei chimici si erano date unitariamente fin dal febbraio 2008.

Siena, 21 dicembre 2009

Argomenti: chimici, contrattazione, FILCTEM |