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L’esito del referendum della FLC sull’accordo PEO dell’Università

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 15, 2010

Lunedi 13 settembre si è svolto il referendum sull’Accordo PEO dell’Università degli Studi di Siena. Alla domanda “siete disponibili a sottoscrivere l’accordo sulle PEO nonostante la decurtazione del fondo complessivo dell’accessorio fino al 2013?”, le risposte dei lavoratori hanno visto prevalere i SI con il 57,9% sui NO (40,9%).
La FLC CGIL sottoscriverà quindi l’accordo sulle PEO con due note a verbale: la prima che ribadisce l’esigenza in questo momento di non dare maggior danno economico al personale tecnico e amministrativo e la seconda che richiede un riconteggio del fondo complessivo dell’accessorio.
Il referendum non solo ha rappresentato un’importante prova di democrazia, che la FLC è stata l’unica a praticare realmente e coerentemente, ma ha anche acquisito un forte significato politico e sindacale.
Sebbene abbiano prevalso i SI, il risultato evidenzia tutte le contraddizioni dell’accordo fra l’atteggiamento negativo dell’Amministrazione e le scelte delle altre OO.SS. Non sempre condivise.
Lunedì pomeriggio si sarebbe dovuto approvare l’accordo in C.d.A., ma ciò non è avvenuto.
Si è cercato invece di far approvare comunque la riduzione del fondo complessivo sull’accessorio, contravvenendo alla parola data in base alla quale le progressioni economiche si sarebbero svolte per tutto il personale entro i tempi stabiliti.
A ciò ci siamo opposti duramente riuscendo a far spostare la votazione della delibera ad altra data. La riduzione del fondo è stata ritirata grazie all’azione costante della FLC CGIL che è riuscita a difendere il fondo destinato al personale tecnico e amministrativo.
Siamo però convinti che questa azione potrà essere portata avanti d’ora in poi solo attraverso l’azione coordinata di tutte le OO.SS. Per essere più forti nel difendere i diritti dei lavoratori.
La FLC di Siena esprime grosse preoccupazioni per il futuro in considerazione di quanto sta avvenendo in questi giorni.
Destano preoccupazione le dichiarazioni del Ministro Tremonti circa il fallimento dell’Università senese (come se un’università potesse fallire come un’azienda qualunque) e perplessità l’assenza di risposte da parte dell’Amministrazione, se non a difesa di chi vi lavora con professionalità e competenza, che lo meriterebbe, almeno a difesa dell’immagine stessa dell’ATENEO DI SIENA proprio mentre sono in corso le immatricolazioni per il nuovo A.A. 20010/2011 ed alcune migliaia di studenti stanno scegliendo se iscriversi e trasferirsi a Siena o meno.
La FLC esprime altresì proccupazione per la decisione presa dal Rettore Focardi di non nominare un nuovo Direttore amministrativo, decisione che genera un vuoto nella gestione economica ed amministrativa e nelle responsabilità ad essa ascrivibili che non ha eguali in nessuna istituzione e che non trova fondamento nelle pretestuose e non sufficienti motivazioni di natura formale.
Scelte che invece rischiano di portare un danno economico per l’eventuale ricorso dell’interessato al ruolo e difficoltà di funzionamento della macchina amministrativa, visto che molti atti hanno necessità della doppia firma – del Rettore e del Direttore Amministrativo – per la loro validità.
Tali scelte, inoltre, alimentano quel clima di indeterminatezza e di incertezza sul futuro della nostra Università che non fa sicuramente bene a coloro che ci lavorano e ci studiano e all’intero territorio.
Concludendo, chiediamo all’Amministrazione uscente, ispirandosi ai criteri democratici che contraddistinguono l’università italiana, di dare speranza e certezza al divenire quotidiano del nostro Ateneo e sicurezza del fatto gestionale ed amministrativo nella difesa stessa dell’Università e della sua immagine prima ancora che di interessi particolari.

FLC-CGIL Siena

Siena, 15 settembre 2010

Argomenti: FLC, università |