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Crisi: CGIL, cala la CIG ordinaria, ma cresce la straordinaria e la deroga

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 7, 2010

Crisi: CGIL, cala la CIG ordinaria, ma cresce la straordinaria e la deroga da www.cgil.it

I dati, diffusi oggi dall’INPS, rilevano una diminuzione della Cassa Integrazione ordinaria. Secondo la Confederazione è conseguenza del fatto che le aziende hanno finito i periodi a disposizione, lontana quindi la ripresa economica: “tutti ci augureremmo una vera ripresa, ma dire che è già in atto e parlare di riduzione della CIG serve solo a giustificare perché non si fa abbastanza per tutele e sviluppo”

06/12/2010

Il calo della Cassa integrazione ordinaria, come riferito questa mattina dall’INPS, è dovuto, secondo la CGIL, al fatto che le aziende hanno finito i periodi a disposizione e quindi siamo ancora lontani dalla ripresa economica, l’opposto di quanto affermato dal Presidente dell’INPS Antonio Mastrapasqua. Intanto, precisa la Confederazione, continua a crescere la Cassa integrazione straordinaria e quella in deroga. “Tutti ci augureremmo una vera ripresa, ma dire che è già in atto e parlare di riduzione della CIG serve solo a giustificare, perché non si fa abbastanza per tutele e sviluppo” ha dichiarato Fulvio Fammoni, Segretario Confederale CGIL. A novembre, infatti sottolinea la CGIL, si sono raggiunte un miliardo e centosedici milioni di ore di CIG autorizzate. Duecentomilioni di ore in più rispetto al dato finale dello scorso anno. Non solo, ribadisce il dirigente sindacale, si è ampiamente abbattuto il numero del miliardo di ore, ma la qualità della richiesta, “spesso forzatamente per le scelte del governo, peggiora ed arriva all’anticamera dell’espulsione dei lavoratori”. Preoccupanti quindi, secondo la CGIL, le prospettive per il 2011: “visto che – come precisato da Fammoni – le risorse per la deroga sono insufficienti e senza le modifiche richieste, tutti coloro che esauriranno la CIGS, attingeranno a questo strumento rendendole ancora più insufficienti, con il rischio che si cominceranno a lasciare a casa le persone. Per questo tutte le parti sociali avevano avanzato proposte al governo che non sono state prese in considerazione”. Il Segretario Confederale della CGIL ha espresso inoltre, forti perplessità anche sui dati diffusi relativi alla disoccupazione e alla mobilità che, dice, “dovrebbero essere meglio specificati”. “Perché – chiede Fammoni – le domande di disoccupazione, che pure in verità restano altissime, sono leggermente meno del 2009, ci sono meno disoccupati? La realtà è che spesso le domande di disoccupazione calano perché molti, esauriti i periodi massimi di indennità e non avendo trovato lavoro, non hanno più i requisiti per fare domanda”.

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