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Crisi: a novembre 600mila lavoratori in cassa

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 13, 2010

Crisi: CGIL, a novembre 600mila lavoratori in cassa
Il rapporto CGIL denuncia una situazione economica e sociale insostenibile per milioni di lavoratori, i quali, nel corso del 2010, hanno perso nel loro reddito 4 miliardi di euro, mentre ogni singolo lavoratore, ha avuto una perdita economica certa, di oltre 7.516 euroRapporto CIG novembre » Causali aziende CIGS
13/12/2010 da www.cgil.it

Sono circa 1,2 miliardi le ore di Cassa integrazione autorizzate da inizio anno a novembre. Ore dietro le quali ci sono ancora stabilmente circa 600mila lavoratori coinvolti nei processi di CIG che hanno subito un taglio netto del reddito di 4 miliardi di euro, circa 7.516 euro euro per ogni singolo lavoratore. Questi alcuni dati dalle nuove elaborazioni delle rilevazioni Inps da parte dell’Osservatorio CIG del dipartimento Settori produttivi della CGIL Nazionale nel rapporto di novembre.

Dall’analisi della CGIL emerge che, dopo aver registrato ad ottobre il superamento del miliardo di ore, la CIG segna un nuovo record negativo. Cala nel complesso a novembre la richiesta di ore, pari a 90.705.038 per un calo congiunturale del 10%, ma da inizio anno l’incremento sullo stesso periodo del 2009 è del 37,8%, per un totale di ore pari a 1.117.184.693. Sul totale delle ore si registra una progressiva diminuzione degli strumenti ordinari mentre la cassa in deroga (CIGd) copre una fetta rilevante del totale monte ore.

Motivi per i quali la CGIL pone il problema del finanziamento della CIGd: “Per l’anno in corso – spiega il segretario confederale, Vincenzo Scudiere – sono molti i lavoratori che non ricevono il contributo economico nei tempi previsti e lo stanziamento autorizzato per il prossimo potrebbe non coprire i costi visto che le ore di CIGd sono aumentate del 248,8% mentre lo stanziamento riflette la stessa cifra del 2009”. Per il sindacalista “il 2010 è stato l’anno in cui lavoratori e imprese hanno raschiato il fondo del barile e le prospettive, senza scelte di politica economica e industriale, non sono positive. Il governo – spiega Scudiere – continua a non scegliere e a subire decisoni, come quelle della Fiat, senza individuare settori e politiche d’intervento”.

Dati CIG. Nel dettaglio del rapporto della CGIL si segnala il calo significativo della Cassa integrazione ordinaria (CIGO), a novembre -12,7% sul mese precedente per un monte ore pari a 20.814.688 mentre da inizio anno sullo stesso periodo del 2009 la flessione è del 38,9% per 320.365.019 ore. La CIGO continua a rallentare e si stabilizza sugli ultimi valori fatti registrare ma, secondo la CGIL, “non si intravede una ripresa produttiva tale da muovere positivamente l’occupazione nei settori produttivi”. Nella maggioranza dei settori c’è infatti una riduzione delle ore di CIGO ma in quello alimentare, nell’edilizia, nell’energia, nei servizi e nelle attività concesse con l’agricoltura si registra la tendenza ad un nuovo aumento.

Per quanto riguarda la Cassa integrazione straordinaria (CIGS) si registra una diminuzione a novembre sul mese di ottobre del -8,6% per 38.906.191 di ore di CIGS autorizzate mentre da inizio anno l’aumento resta consistente: +140,6% sul 2009 per un volume di 445.594.257 ore. I settori con incrementi maggiori sono: il metallurgico +396,8% (che resta quello con l’aumento maggiore), il legno +334,3%, il meccanico +248,1%, l’edilizia +189,2%, carta e poligrafiche +145,6% e il commercio +52,9%. Continua il trend di aziende che progressivamente passano dalla CIGO alla CIGS e si acuisce il pericolo sulle prospettive occupazionali: “Si stanno determinando – segnala la CGIL – nuove condizioni produttive nelle aziende che tendono a stabilizzarsi su una minore occupazione, soprattutto nella continua assenza di una ripresa dei consumi”

La Cassa integrazione in deroga cala a novembre sul mese precedente del 9,7% per un totale di ore pari 30.984.159. Rispetto agli undici mesi di quest’anno, sullo stesso periodo del 2009, registra un aumento del 248,8% per 351.225.417 di ore autorizzate. I settori con il maggiore ricorso continuano ad essere i quelli che non rientrano nella normativa attuale della CIGS. Tra i settori con più occupazione c’è l’edilizia che resta quello con l’aumento più consistente da inizio anno, pari a +996,1% sul 2009. Segue il settore chimico +294,2%, il legno +484,8%, il commercio +313,3%, carta e poligrafiche +283,2% la piccola industria meccanica +213,1% ha il volume più alto con 106.881.475 ore. Le regioni maggiormente esposte con la CIGD restano la Lombardia con 83.641.463 ore da inizio anno (+156,4% sul 2009) e l’Emilia Romagna con 50.183.755 ore (+732,9%).

La CGIL segnala come “la CIGD da ormai da sette mesi fa registrare una domanda da oltre 30 milioni di ore: un dato che dimostra come finiscano nella deroga non solo i lavoratori della ziende che non rientrano nella normativa vigente ma anche quelli di imprese che hanno concluso i periodo stabiliti dalle diverse normative”. Per la CIGd si presenta quindi il problema del rifinanziamento per il prossimo anno perché trato sulle risorse del 2009 e non sull’esplosione (+248,8%) registrata nel corso di quest’anno”.

Causali di CIGS. I ricorsi ai decreti CIGS nei primi undici mesi dell’anno sono stati 6.185, con un aumento del 94,9% sullo stesso periodo dello scorso. I decreti riguardano 8.551 unità aziendali e si segnala un aumento delle crisi aziendali +110,9%, che rappresentano il 71,8% del totale dei decreti. Tra le altre causali significative per numero dei decreti restano le domande di ricorso al fallimento +84,1%, al ricorso al concordato preventivo +67,9%, in amministrazione straordinaria +52,5%. Aumentano i contratti di solidarietà del +81,3%, che rappresentano il 14% del totale dei decreti, mentre le domande di ristrutturazione aziendale sono solo 144, appena il 2,3% dei decreti, e le conversioni aziendali 13, lo 0,2% dei decreti.

Da una verifica condotta dalla CGIL sugli ultimi tre anni risulta “che, tra le aziende in CIGS, ve ne sono almeno un migliaio che in questi anni hanno fatto ricorso stabilmente alla straordinaria e che, per effetto della normativa sui periodi massimi di CIGS, sono entrate ora in una fascia di pericolo estremo sia per l’occupazione che per la loro sopravvivenza”. I dati inoltre dimostrano come sia “costante – spiega il rapporto – la tendenza negativa all’aumento degli interventi di tipo passivo verso le imprese mentre gli interventi che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale dell’impresa non raggiungono una percentuale rilevante”, pari al 5,7% del totale dei decreti.

Occupazione e lavoratori in CIG. Nel periodo gennaio novembre 2010, considerando un livello medio di ricorso alla CIG, ovvero il 50% del tempo lavorabile globale (24,5 settimane), si confermano in questo periodo 1.630.000 lavoratori in CIGO, in CIGS e in CIGD. Se invece si consideranoi lavoratori equivalenti a zero ore per tutto il 2010 (49 settimane lavorative) si determina un’assenza completa di attività produttiva per 569.992 lavoratori, di cui 179.197 in CIGD. Il rapporto CGIL denuncia “una situazione economica e sociale insostenibile per milioni di lavoratori” calcolando come, nel corso del 2010, i lavoratori parzialmente tutelati dalla CIG hanno perso nel loro reddito 4 miliardi di euro, mentre ogni singolo lavoratore, che è stato a zero ore in tutto questo periodo, ha avuto una perdita economica certa, anche al netto del consumo effettivo delle ore di CIG autorizzate, di oltre 7.516 euro.

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