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Claudio Guggiari interviene sulla crisi occupazionale

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 22, 2012

La Toscana sta affrontando una gravissima crisi occupazionale e purtroppo la provincia di Siena presenta una delle situazioni più critiche, con un aumento del 48% delle ore di cassa integrazione nei primi 7 mesi del 2012 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

“La situazione – spiega Claudio Guggiari, Segretario Generale della CGIL di Siena – è destinata a peggiorare, anche in considerazione delle vertenze aperte per crisi aziendali che necessitano urgentemente di trovare sbocchi positivi, una per tutte Floramiata, e delle forti criticità che presentano i settori del camper e dell’edilizia (per non parlare delle incertezze che riguardano il Santa Maria della Scala ed altre realtà lavorative). Le nostre caratteristiche territoriali di impresa, di dimensione piccola, e l’assenza quasi totale di innovazione e qualità, non aiutano. Molto ci sarebbe da aspettarsi dal sistema imprenditoriale e creditizio e perciò non vanno demonizzati i tentativi istituzionali rivolti a favorire la continuazione delle esperienze imprenditoriali già presenti e significative”.

Nello specifico, per quanto riguarda il settore dell’artigianato senese, nel mese di giugno l’ente bilaterale C.I.A. (Cassa Integrazione Assistenza) ha accolto richieste di Fondo Sostegno al Reddito per ben 10.855 ore, confermando un ricorso alle prestazioni quasi tre volte maggiore rispetto a quanto registrato mediamente nello stesso periodo dell’anno scorso. Questo preoccupante dato lo si può meglio evidenziare mettendo a confronto i dati del primo semestre 2011 con quelli dei primi sei mesi dell’anno in corso: 28.448 ore contro le attuali 77.850. I settori produttivi che hanno maggiormente usufruito delle prestazioni C.I.A. sono stati: legno, lavorazione marmi e lapidei, metalmeccanica, impiantistica, pelletteria.

“Anche la vicenda del Monte dei Paschi – continua il Segretario – riveste un’importanza fondamentale, soprattutto alla luce delle ricadute che il riassetto del Gruppo in discussione avrà sul territorio. Oggi è necessario che gli attori contrattuali si concentrino più che altro sulla trattativa in corso e quindi che l’Azienda garantisca la possibilità di esplorare fino in fondo nel merito come il piano industriale deve variare per garantire l’occupazione e le condizioni degli addetti anche in riferimento alla riconquista di una necessaria redditività e l’ancoraggio fondamentale all’attività di retail”. “In considerazione della situazione istituzionale anche la Fondazione MPS – sottolinea Guggiari – è chiamata a sviluppare un ampio coinvolgimento anche delle parti sociali, soprattutto se il nuovo statuto dovesse essere approvato nei tempi indicati dal suo Presidente”.

“Per quanto riguarda la trasformazione delle Province – conclude il Segretario – vogliamo sottolineare come la storia della CGIL possa insegnare qualcosa, e soprattutto a guardare con obbiettività e pragmatismo la questione. Le nostre strutture territoriali, le Camere del Lavoro, figlie delle società di mutuo soccorso, sono nate negli ultimi decenni dell’Ottocento, quindi molto prima delle Provincie, per rappresentare proprio quelle istanze dei lavoratori e dei cittadini di un territorio che a parer mio non sono certo venute meno. Attualmente la Provincia si occupa di tutte quelle questioni relative agli assetti di programmazione e di sviluppo e la sua trasformazione rappresenterebbe il totale disarmo del territorio dal punto di vista della crescita e dello stato sociale, uno stravolgimento dell’assetto territoriale che produrrebbe una diminuzione dei servizi, dell’occupazione e meno democrazia. Pensiamo che il tema debba essere approfondito e sviscerato con lucidità per evitare che si creino più difficoltà e disservizi di ciò che si dice di voler superare, a partire dalla presa d’atto di una evoluzione socio economica che ha già ridisegnato nella sostanza confini politici territoriali di vario livello”.

Siena, 22 agosto 2012

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