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Ue: Cgil a Katainen, bene scelta dialogo sociale.

di Ufficio Stampa CGIL Siena | Gennaio 19, 2015

CGILluciUe: Cgil a Katainen, bene scelta dialogo sociale.

da www.cgil.it

16/01/2015 Su piano Junker abbiamo rappresentato nostre preoccupazioni.

“Ringraziamo il vicepresidente della commissione europea Jyrki Katainen per l’incontro che ha voluto tenere ieri sera con le parti sociali, che ha visto per la nostra organizzazione la partecipazione del segretario generale Susanna Camusso, e che ha dato visibilità al metodo del dialogo sociale, da sempre valore fondante dell’Unione europea”. Così la Cgil in una nota.

“Una pratica – aggiunge il sindacato di Corso d’Italia -, come ha tenuto a sottolineare lo stesso Katainen, che la commissione intende perseguire convinta che il confronto con gli stakeholder sociali siano la strada maestra della via democratica al processo decisionale europeo”.

“Nel merito – prosegue la Cgil – il vicepresidente Katainen ha illustrato le finalità e le linee di indirizzo sulle quali sarà impostato il Fondo per gli investimenti strategici previsto dal piano Junker. Un piano che, per la Cgil, andrebbe nella giusta direzione se non fosse limitato dalle quantità messe in campo, contraddittorio in alcuni aspetti, in gran parte sopravvalutato nella capacità di sollecitare investimenti aggiuntivi”.

“Al vicepresidente della commissione – sottolinea il sindacato – abbiamo rappresentato le nostre preoccupazioni sulla reale portata del piano in termini di nuovi investimenti e di ricadute occupazionali. E’ infatti convinzione della Cgil che le risorse finanziarie messe in campo dall’unione siano assolutamente insufficienti a creare quello shock positivo di cui ci sarebbe bisogno. Anche il finanziamento del piano lascia aperti molti dubbi. C’è il concreto rischio che il piano si riveli una sorta di partita di giro essendo finanziato in parte da risorse già stanziate in altri capitoli del bilancio comunitario e in parte da risorse messe a disposizione dei paesi membri”.

“Nell’incontro di ieri sera – conclude la Cgil -, nonostante passi in avanti che abbiamo apprezzato e che abbiamo incoraggiato, non sono emersi sostanziali modifiche nelle linee di fondo delle politiche economiche che hanno sino ad oggi guidato le istituzioni europee. Resta dunque ancora inevasa la forte domanda di cambiamento e di abbandono di quell’austerità che ha portato l’Europa a vivere una crisi che sta mettendo a rischio la sua stessa esistenza”.

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