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21 settembre: pullman per la manifestazione nazionale della Pace a Firenze

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 17, 2014

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Argomenti: CGIL, manifestazioni, pace |

Governo: Cgil, in discorso Renzi economia assente, su lavoro solo spunti allusivi

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 16, 2014

CGILluciGoverno: Cgil, in discorso Renzi economia assente, su lavoro solo spunti allusivi

16/09/2014 da www.cgil.it

“Dall’illustrazione, svolta oggi in Parlamento, del secondo programma del governo Renzi, quello dei mille giorni, continuano a mancare indicazioni precise su quali saranno le misure economiche che l’esecutivo intende adottare non tra tre anni, ma nelle prossime settimane, per rilanciare l’economia del Paese, contrastare la disoccupazione, rendere moderno, competitivo e dinamico il sistema produttivo e amministrativo italiano”. E’ quanto si legge in una nota della Cgil, che aggiunge: “La grande assente dal discorso del Presidente del consiglio è stata, infatti, l’economia che invece doveva essere quella su cui avrebbe dovuto incentrare il suo discorso. Nelle sue parole non si è visto il progetto a lungo termine, né sono state delineate le misure a breve”.

“Anche sul lavoro – prosegue la nota di corso d’Italia – il Presidente del consiglio non ha fornito che spunti allusivi. Sul lavoro il governo continua a dare messaggi contrastanti: da un lato i proclami sulla lotta al precariato, dall’altro il decreto sulla liberalizzazione dei contratti a termine. Ora si torna ad affermare la necessità di cancellare le differenze tra lavoratori garantiti e non. È quanto chiediamo da anni. Il governo sia coerente, superi il decreto Poletti e faccia una riforma vera cancellando le troppe forme contrattuali che precarizzano il lavoro”.

“Sugli ammortizzatori scopriamo che la riforma si farà con la legge di stabilità e che si supererà la cassa integrazione. Ancora una volta – prosegue la nota – sono dichiarazioni oscure che lasciano dubbi sulla reale direzione riformista che il governo intende adottare. L’unica cosa condivisibile è che non c’è tempo da perdere per dare una scossa all’economia e al lavoro ma se la ricetta non cambia saremmo alle solite. Non è più possibile che a pagare il costo dei gravi errori che i governi precedenti hanno commesso siano ancora una volta i giovani, i disoccupati e i lavoratori. Non è più accettabile una politica e un governo che continui a ridurre le tutele destinando a chi lavora un unico campionato in serie B. La Cgil si augura che non si vogliano riproporre politiche sbagliate e inutili ai fini della ripresa economica e occupazionale, di riduzione e sottrazione dei diritti, per altro con decreto legge, cancellando qualsiasi possibilità di discussione”, conclude la nota.

Argomenti: CGIL |

“Non è un gioco”: sabato 20 settembre l’iniziativa del sindacato pensionati

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 16, 2014

manifesto SPI CGIL Siena HENDEL 20 sett 14Siena, 16 settembre 2014 – Viviamo in un periodo del nostro Paese caratterizzato da sette lunghi anni di crisi che hanno determinato una situazione drammatica: dalla disoccupazione, quasi al 13%, con ben oltre il 42% di giovani inoccupati, ai numeri da brivido delle ore di cassa integrazione, per non parlare della messa a rischio del nostro sistema produttivo con la perdita del 25% delle imprese manifatturiere e dei servizi, del calo vertiginoso dei consumi, del continuo impoverimento di milioni di persone, dello spettro della recessione e della deflazione.

A tutto ciò si aggiunge la preoccupazione per i venti di guerra. I quattro grandi conflitti – Ucraina, Iraq, Siria, Israele e Palestina – rappresentano l’incapacità della comunità internazionale a negoziare la Pace attraverso un’opera di mediazione che permetta la soluzione delle controversie e la costruzione di una prospettiva di sviluppo dei popoli capace di bloccare i grandi esodi dei diseredati, come ormai siamo abituati a vedere nelle nostre coste meridionali.

Su queste questioni bisogna alzare la voce! E lo dobbiamo fare ora! Occorre non dimenticare che l’Italia, così come la CGIL, ripudia la guerra. Bisogna alzare la voce nei confronti dell’Europa e delle Nazioni Unite e bisogna alzarla nei confronti del Governo, incalzandolo perché proceda con più speditezza per rendere giustizia ai tanti per i torti subiti.

I fattori che bloccano il Paese sono molteplici, per questo CGIL, CISL e UIL hanno elaborato una proposta di riforma della Pubblica Amministrazione. A partire dal ripristino della contrattazione. Ed hanno indicato la necessità di ammortizzatori universali e di politiche attive del lavoro.

Un cambiamento vero del nostro Paese deve riguardare la legge sulle pensioni che ha determinato non solo ingiustizie per lavoratori e lavoratrici e penalizzazione dei pensionati, ma soprattutto un blocco del mercato del lavoro e l’assenza di un futuro previdenziale per i giovani.

Inoltre riteniamo che senza affrontare il nodo dell’evasione fiscale sia impossibile determinare la necessaria riduzione della tassazione sul lavoro e sulle pensioni, oltre a fare giustizia fiscale.

In ragione di tutto questo è stato deciso di avviare una forte iniziativa unitaria nel Paese proprio sui temi della PREVIDENZA e del FISCO, attraverso ASSEMBLEE di lavoratori e pensionati al termine delle quali, raccolte le valutazioni espresse, verrà varata la piattaforma definitiva CGIL, CISL e UIL da presentare al Governo con la richiesta di apertura del confronto. Ma se non ci sarà, saremo pronti a sostenerla con la mobilitazione!

In sintesi gli argomenti della piattaforma:

PREVIDENZA

° Flessibilità nell’accesso alla pensione a partire dall’età di 62 anni

° Tutela dei giovani e adeguatezza delle pensioni

° Soluzione per i lavoratori “esodati”

° Campagna per la previdenza complementare per i dipendenti pubblici e privati

° Rivalutazione delle pensioni

° Riforma del sistema di governo degli Enti previdenziali e assicurativi

FISCO

° Rendere strutturale il “bonus” di 80 euro anche per gli anni a venire ed estenderlo anche ai pensionati e allargarne la fruizione agli incapienti con redditi da lavoro dipendente e assimilati

° Rafforzare gli strumenti di sostegno alle famiglie, in particolare quelle con figli a carico

° Riduzione strutturale dell’evasione fiscale

° Riduzione della pressione fiscale per lavoratori e pensionati

Nel territorio senese lo SPI CGIL ha organizzato oltre 60 assemblee, che termineranno con una grande Manifestazione provinciale nel Palazzetto dello Sport di viale Sclavo a Siena il 20 settembre alle ore 17,00, con la partecipazione di Paolo HENDEL.

 

SPI CGIL Siena

Argomenti: pensionati, SPI |

Camusso, bisogna creare lavoro, le riforme non bastano

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 12, 2014

Camusso, bisogna creare lavoro, le riforme non bastano

12/09/2014 da www.cgil.it

‘Dall’autonomia della specialità a quella della responsabilità’ è questo il titolo dell’iniziativa che si è tenuta questa mattina a Trieste organizzata dalla CGIL FVG alla quale hanno preso parte il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, la Presidente della Regione Fvg Debora Serracchiani, il Costituzionalista Sergio Bartole e il Sottosegretario alle Autonomie Gianclaudio Bressa, Elena D’Orlando, componente della Commissione paritetica Stato-Regione, e il segretario della CGIL FVG Franco Belci. A moderare il convegno il direttore del ‘Piccolo’ Paolo Possamai.

“L’idea che bastavano le riforme per far ripartire la crescita mi pare un’ipotesi che sta venendo meno. O ci si impegna per creare lavoro o diventa molto difficile immaginare che l’incastro in cui il nostro Paese è, tra deflazione e recessione, possa venire superato”. Così il Segretario generale della CGIL, Susanna Camusso prendendo la parola da Trieste. “Il quadro economico ed europeo – ha proseguito – mi pare abbastanza mutato, e gli appelli della Banca d’Italia e della Bce dicono che senza investimenti non si riparte. E’ necessario – ha insistito – che il lavoro torni a essere il tema centrale da cui partire”.

In riferimento alla Delega per il JobsAct, ieri emendata in commissione e integrata con ulteriori disposizioni, Camusso ha detto “se rimane la premessa della legge delega, che è una legge senza spesa e risorse, non è chiaro come questo venga finanziato. Parliamo di una legge delega – ha proseguito – che viene trattata come se da domani mattina ci fossero le nuove norme: mi pare un modo un po’ strano di affrontare il tema”. Secondo Camusso, l’intervento deciso ieri dalla Commissione Lavoro del Senato relativo all’allargamento della possibilità di usufruire dei contratti di solidarietà “può essere uno degli strumenti con cui si fa occupazione, oltre a difenderla”, ma rimane “il grande punto interrogativo delle risorse”.

Tornando sulla riforma della Pubblica amministrazione Camusso ha avvertito “non si fa contro i lavoratori del pubblico impiego, ma insieme a loro. Ho il sospetto che l’idea del Governo sia quella di cambiare tutto, in verità, per non cambiare niente”. Da parte nostra, ha concluso “non esiste il diritto di veto, semmai di dissenso”.

Argomenti: CGIL |

Graduatorie personale ATA scuola: la FLC aiuta nella compilazione delle domande

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 12, 2014

flcAl via le graduatorie per il personale ATA della scuola: scadenza mercoledì 8 ottobre per i posti di assistente amministrativo, assistente tecnico e collaboratore scolastico

La FLC CGIL di Siena aiuta gli interessati nella compilazione delle domande

Siena, 12 settembre 2014 – Il MIUR, con il Decreto Ministeriale 717 del 5 settembre 2014 e allegati, ha pubblicato il bando per il reclutamento nel triennio 2014/2015, 2015/2016 e 2016/2017 della terza fascia d’istituto del personale ATA.

Le domande potranno essere presentate entro mercoledì 8 ottobre 2014. Sarà possibile confermare la propria posizione o effettuare un aggiornamento o un nuovo inserimento.

La FLC CGIL di Siena organizza assemblee in tutta la provincia per spiegare ed assistere gli interessati nella compilazione delle domande per l’inclusione in graduatoria ATA provinciale nei profili di ASSISTENTE AMMINISTRATIVO, ASSISTENTE TECNICO, COLLABORATORE SCOLASTICO secondo il seguente calendario:

La FLC CGIL di Siena informa che saranno attivate ulteriori consulenze individuali presso le diverse sedi del sindacato previa prenotazione telefonica, chiamando il n. 0577.254807.

Argomenti: ATA, FLC, scuola |

Se subisci un infortunio o pensi che il lavoro ti abbia fatto ammalare…

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 10, 2014

Se subisci un infortunio o pensi che il lavoro ti abbia fatto ammalare tutelati con il PATRONATO INCA e la CGIL

Argomenti: CGIL, INCA, infortuni, malattia, patronato |

Valdichiana Senese: accordo tra Unione dei Comuni e Sindacati sulla gestione associata dei servizi degli Enti Locali

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 9, 2014

Valdichiana Senese: accordo tra Unione dei Comuni e Sindacati sulla gestione associata dei servizi degli Enti Locali

Definiti i criteri e le modalità di gestione del personale che opererà nei servizi associati

In un comunicato congiunto, l’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese, la Fp Cgil e la Fp Cisl informano che è stato siglato un accordo sui processi di associazione di funzioni che caratterizzeranno la gestione dei servizi degli enti locali nei prossimi anni.

“L’accordo – spiegano i     firmatari – rappresenta un importante strumento di gestione di tali processi. Il tutto partendo dall’assunto che nel processo di riordino istituzionale è importante anche il ruolo dei lavoratori del settore pubblico, che sono quelli che materialmente erogano i servizi alla collettività”.

“Il sindacato – sottolineano Fp Cgil e Fp Cisl – ha fatto responsabilmente la propria parte portando positivi contributi alla discussione; l’Unione dei Comuni può adesso con maggior chiarezza e con regole definite affrontare tali processi”.

“Negli ultimi anni – proseguono l’Unione dei Comuni e le sigle sindacali – vi è stata una continua evoluzione legislativa, connotata da un costante susseguirsi di disposizioni vincolistiche e fortemente limitatrici dell’autonomia degli enti locali, oltre che da pesanti tagli alla finanza locale. In questo quadro occorre garantire una maggiore qualificazione della pubblica amministrazione attraverso percorsi di semplificazione e di presa in carico dei bisogni dei cittadini, dentro ad una logica di riorganizzazione e di efficienza, ma al tempo stesso anche di valorizzazione delle professionalità dei dipendenti pubblici troppo spesso semplicisticamente denigrati”e che da molti anni subiscono il blocco dei contratti nazionali.

“I presidi istituzionali locali sono il primo approccio del cittadino con lo Stato – aggiungono -, occorre quindi fare tutti gli sforzi per mantenere i servizi alla collettività. Non contro nessuno, ma per il bene della società. Una vera riforma della pubblica amministrazione dovrebbe partire da questo principio, e proseguire con atti concertati che rappresentino concreti strumenti di gestione e di lavoro. L’accordo – concludono Unione dei Comuni, Fp Cgil e Fp Cisl – dà un importante contributo in questo senso”.

“Questo accordo – sottolinea Andrea Rossi, Presidente dell’Unione dei Comuni – costituisce un primo atto di valorizzazione dell’esperienza e della concezione in forma unitaria dei servizi ai cittadini portate avanti dall’Unione”.

Montepulciano, 9 settembre 2014

Argomenti: FP, valdichiana |

CGIL, a ottobre manifestazione nazionale ‘Piazza per il lavoro’

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 9, 2014

Lavoro_manifestazioneCGIL, a ottobre manifestazione nazionale ‘Piazza per il lavoro’

09/09/2014 da www.cgil.it

Il lavoro deve tornare al centro dell’attenzione e la politica non può più rimandare decisioni di politica economica per rilanciare un Paese che appare fermo. Per questo la CGIL lancia l’idea di una ‘Piazza per il Lavoro‘, una grande manifestazione nazionale da tenersi all’inizio del mese prossimo, un appuntamento che dovrà cercare il coinvolgimento di tutto il sindacato confederale. Lo ha annunciato ieri il segretario generale della CGIL, Susanna Camusso partecipando alla prima trasmissione di debutto di Giovanni Floris su La7, “Diciannovequaranta”.

Le riforme vanno fatte, ma non contro i lavoratori e la CGIL è disposta a discutere una modifica dello Statuto dei lavoratori, ma per renderlo più inclusivo, non per ridimensionare i diritti esistenti, conquistati con anni di lotte.  Una manifestazione “per fare conoscere al paese le condizioni e le politiche necessarie” al mercato del lavoro. Le riforme si devono fare, ha spiegato il segretario generale, “a partire da quella della pubblica amministrazione, ma non contro il lavoro bensì’ contro i poteri che bloccano il cambiamento e la ripresa. “Siamo di nuovo ai tagli lineari e non a politiche attive per creare lavoro” ha lamentato il Segretario Generale della CGIL.

“Superficialmente può apparire estremamente innovativo dire che bisogna cambiare tutto – ha spiegato la leader della CGIL – ma poi bisogna vedere quale è il livello di equità e di giustizia che si è realmente determinato”. E’ ormai chiaro che nel dibattito di oggi “chi non riesce a fare le cose cerca un colpevole e ora il colpevole è diventato il lavoro che non permette al mondo di evolversi”. Secondo Camusso, se si vogliono fare cambiamenti straordinari bisogna “avere il coraggio di rompere i poteri e non prendersela con il lavoro”. Infine il leader CGIL ha lanciato una frecciata contro chi vagheggia l’applicazione del modello tedesco del lavoro in Italia. “La copiature di modelli di altri – ha detto – è solo provincialismo. La crisi sta nella mancanza di un progetto per il Paese”.

Anche la FIOM CGIL annuncia una sua manifestazione nazionale con uno sciopero di otto ore, ma non è escluso che tutte le iniziative possano convergere. Sarà il prossimo direttivo della CGIL a decidere. La CGIL si mobilita oltre che sul lavoro anche sui problemi del fisco e delle pensioni, come ha spiegato ieri a Radio Articolo 1 il segretario confederale Nino Baseotto.

Argomenti: CGIL |

CGIL, un autunno di mobilitazioni

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 9, 2014

PresidioMontecitorioCGIL, un autunno di mobilitazioni

08/09/2014 da www.cgil.it

L’autunno è alle porte. E quello sindacale si prospetta più caldo che mai, per le innumerevoli crisi aziendali e vertenze aperte in tutto il paese. Per l’occasione, la Cgil sta organizzando campagne di mobilitazione e di lotta sul territorio sui temi riguardanti fisco, previdenza, lavoro pubblico, scuola, industria, esodati, Jobs act, Fiscal compact, articolo 18. Su tutto questo, è intervenuto stamattina a “Italia Parla”, la rubrica quotidiana di RadioArticolo1, il segretario confederale Nino Baseotto (qui il podcast della trasmissione).

“In primo luogo – ha esordito il dirigente Cgil –, va cambiato al più presto il processo di redistribuzione del reddito. L’attuale sistema non funziona assolutamente: negli ultimi vent’anni la progressività del prelievo è stata sostanzialmente cancellata e sono stati premiati i redditi alti, a totale sfavore dei redditi da lavoro dipendente e da pensione. Attualmente, siamo impegnati con le assemblee sulla nostra piattaforma su fisco e pensioni. Terminata questa fase, faremo la sintesi, assieme a Cisl e Uil, dei giudizi espressi da lavoratori e pensionati, decidendo quali iniziative sostenere nei confronti del Governo Renzi, sul cui operato abbiamo già espresso un giudizio articolato: positivi gli 80 euro in più in busta paga, negativi la liberalizzazione dei contratti a termine e il Jobs act. A questo punto, vogliamo vedere e capire bene quali saranno i prossimi provvedimenti e stabilire un rapporto con l’esecutivo che sia di ascolto e confronto. Poi Parlamento e Governo faranno il loro mestiere, che è quello di legiferare e decidere, mentre noi faremo il nostro”. (Leggi l’intervista completa su rassegna.it)

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Camusso: “la ricetta è la stessa da sei anni. Da Renzi solo parole”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 8, 2014

Camusso_4Camusso: “la ricetta è la stessa da sei anni. Da Renzi solo parole”

06/09/2014 Intervista al Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso su ‘la Stampa’

«Il cambiamento c’è solo nelle parole. Nei fatti, ci sono i tagli lineari, gli interventi sul mercato del lavoro, il blocco dei contratti».

Segretario Camusso, dunque concorda con chi dice che siamo tornati all’Agenda Monti?

«È l’agenda di Monti, ma anche quella di Tremonti nel 2010, quella della lettera della Bce nel 2011, e poi quella di Letta. La solita ricetta: per trovare risorse in fretta taglia dove è facile colpendo “i soliti noti”. Il Paese invoca il cambiamento; a parole se ne offre tantissimo, quando si tratta delle condizioni materiali della gente la distanza è stellare».

Forse anche Renzi si trova come i suoi predecessori spalle al muro, tra vincoli europei e conti pubblici precari.

«Allora dovrebbe dire le cose come stanno, non fare mille annunci cui non si dà mai seguito. Non si dovrebbe parlare, per il pubblico impiego, di qualità e selezione della spesa, e poi bloccare i   contratti, tornare a un taglio lineare della spesa dei ministeri del 3%. Si continua a pensare che è più facile togliere ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, e non mettere mano alle distorsioni del Paese. Si parla di ripenalizzazione del falso in bilancio? Si rimanda di un anno. I contratti pubblici, invece, li bloccano subito. Come se fosse normale pensare che i salari debbano sempre diminuire. Di lotta all’evasione fiscale com’è che non se ne parla più?».

Il premier però assicura: se si continua sulla linea delle riforme, i frutti positivi arriveranno.
«Sì? Dove, come, quando? La verità è che oggi si prosegue su una politica che fondamentalmente è la stessa seguita dal 2008, e che ha soltanto aggravato la crisi. Va avanti da anni, e i risultati li vediamo, su salari, lavoro, deflazione, recessione. Non è “colpa di Renzi”, visto che va avanti da sei anni; diventa colpa sua se si ostina a continuare sulla stessa linea. Gli 80 euro sono stati un’ottima cosa, ma non possono essere uno specchietto per le allodole che nasconde precarizzazione e impoverimento di lavoratori, pensionati e ceto medio. Se il premier boccia l’austerità in Europa, poi però a casa nostra la pratica in modo impeccabile. Dovrebbe provare, sia pure con gradualità, delle politiche nuove. L’unico cambiamento vero rispetto agli altri governi, pare la scelta di non dialogare più con le parti sociali…».

Escluso il leader Fiom Landini…

«È una evidente scelta strumentale, non è ovvio?»

Ma il governo incontrerà i poliziotti che protestano, ha annunciato.

«Se si dice “ti incontro, ma non accetto ricatti”, significa che si considera un “ricatto” la semplice proclamazione di uno sciopero da parte di un sindacato. È bene che il governo incontri i rappresentanti delle forze di polizia; deve far qualcosa anche per gli altri lavoratori però, perché il sindacato difenderà il diritto di tutti alla contrattazione. Non cadiamo nel vecchio giochino della contrapposizione. La conosciamo bene la storia che per aiutare i precari bisogna togliere tutele agli altri. Sono 20 anni che si tolgono diritti, e per i precari non c’è mai nulla. Anche qui bisognerebbe cambiare ricetta. Il presidente del Consiglio pensa che bisogna dare tutele a chi non ne ha? Lo faccia, a cominciare dalla maternità per tutte, dalla retribuzione giusta, dalla non discriminazione. Renda cioè i diritti del lavoro universali».

Il «Jobs Act» vi piace o no?

«Per ora ci sono solo titoli molto generici, di cui alcuni ovviamente condivisibili. Ma intendiamoci: se si dice contratto a tutele crescenti e progressive, se si tolgono di mezzo le mille fattispecie precarie va bene. Se si vuole come chiede il Nuovo Centrodestra eliminare l’articolo 18, togliere il divieto di demansionamento, ammettere il controllo a distanza dei lavoratori, è cosa molto diversa. E noi non ci staremo. È un confronto per noi davvero difficile, mai davvero serio e concreto: sono o decreti legge “chiusi” e intoccabili, oppure deleghe al governo i cui provvedimenti attuativi si vedranno chissà quando. Posso dire che alcune delle intenzioni dichiarate dal presidente del  Consiglio sono la semplice prosecuzione di politiche passate. E visto il disastro in cui siamo, è evidente che sono politiche sbagliate».

Non c’è proprio nulla che salva dell’operato del governo?

«Bisogna riconoscere che molto è stato fatto per accelerare l’apertura dei cantieri e lo sblocco degli investimenti per infrastrutture. Dopodiché questa è solo la conferma di investimenti già decisi. E il patto di stabilità interno continua a bloccare piccole opere utili dei Comuni. Anche sulle strategie di politica industriale delle imprese pubbliche non si dà alcuna indicazione di sviluppo. In piena continuità con i governi Berlusconi, Monti e Letta».

I dati negativi su Pil e disoccupazione sono stati una bella doccia fredda per Renzi. Vedete un premier in perdita di consensi?

«Non me lo auguro. Non siamo “gufi”. Il presidente del Consiglio ha rappresentato una novità importante per tanta parte del Paese. Io chiedo solo che faccia davvero il cambiamento che annuncia, che tiri il Paese fuori dalla crisi. La recessione e la deflazione non sono “colpa sua”, che sta lì da pochi mesi. Ma lo diventano se continua con le stesse ricette sbagliate che ci hanno portato lì».

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