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FIOM CGIL: la solidarietà come unica soluzione per salvaguardare i posti di lavoro e la produzione alla RIMOR

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 22, 2013

logo FIOM neroFIOM CGIL: LA SOLIDARIETA’ COME UNICA SOLUZIONE PER SALVAGUARDARE I POSTI DI LAVORO E LA PRODUZIONE ALLA RIMOR

Continua purtroppo con evidenti e minacciose nubi all’orizzonte la vicenda della Rimor di Poggibonsi, nota azienda di assemblaggio e fabbricazione camper e autocaravans.

Infatti, dopo la dichiarazione dello stato di crisi avvenuto poco prima delle ferie estive, tramite la richiesta di ammissione al concordato preventivo per difficoltà finanziarie (che in realtà si trascinavano ormai da diversi mesi) e la conseguente richiesta di cassa integrazione straordinaria per tutti i dipendenti, l’attività produttiva non si è mai interrotta totalmente. Grazie al buon portafoglio ordini che continua ad avere la Rimor, e alla totale disponibilità data dai lavoratori, l’Azienda sta riuscendo comunque a soddisfare le richieste provenienti dal mercato.

Tutto risolto quindi? Assolutamente no! E’ da qui che cominciano ad addensarsi nubi scure e foschia sempre più fitta… Continua a leggere questo articolo »

Argomenti: aziende, FIOM, valdelsa |

Legge Stabilità: CGIL CISL UIL proclamano 4 ore di sciopero nazionale articolate a livello territoriale

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 21, 2013

tripliceLegge Stabilità: CGIL CISL UIL proclamano 4 ore di sciopero nazionale articolate a livello territoriale

21/10/2013 da www.cgil.it

Quattro ore di sciopero nazionale di tutte le categorie che saranno articolate a livello territoriale da domani fino alla metà di novembre. Questa la decisione assunta oggi dai segretari generali di CGIL, CISL e UIL, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, nel corso di una riunione promossa per valutare l’avvio di un percorso di mobilitazione per cambiare il segno della legge di Stabilità.

Una legge, ha detto Camusso al termine della riunione nel corso di una conferenza stampa, che “non determina il cambiamento necessario: il Paese rischia di perdere un’altra volta. Continuiamo ad essere il solo paese in recessione e, soprattutto, continuiamo a perdere il lavoro”. Il segretario generale della CGIL ha ribadito così la necessità di una riduzione fiscale per i lavoratori e per i pensionati, una misura possibile anche a saldi invariati recuperando risorse da una revisione della tassazione sulle rendite finanziarie, e operare per questa via un’operazione di redistribuzione fiscale.

Per questo i sindacati confederali, ha annunciato Camusso, hanno proclamato “quattro ore di sciopero da gestire nei territori e nelle regioni per cambiare segno alla legge di Stabilità e dare le risposte necessarie per far ripartire il Paese”. Parallelamente CGIL, CISL, UIL saranno in campo e faranno pressione sul Parlamento e sulle forze politiche perché vengano introdotte quelle modifiche necessarie durante l’iter parlamentare della ex legge Finanziaria. Una strategia che prevede, hanno fatto sapere i tre leader sindacali, una prima verifica a metà novembre quando le tre confederazioni riuniranno i loro organismi unitari per valutare i risultati ottenuti.

Il tema, come ha precisato Camusso, “non è distinguere tra vincitori e vinti ma come far vincere il Paese. E’ chiaro che, se dopo annunci e promesse, la legge di Stabilità è stata confezionata in questo modo, non c’è sufficiente consapevolezza da parte del governo che bisogna cambiare passo”, a partire dal cambiare i termini della politica economica. “Sono cinque anni che si ripetono finanziarie che non danno risposte al Paese”, con il rischio di mantenerlo “in uno stato recessivo. Bisogna avere il coraggio di spostare i pesi. Bisogna fare una scelta politica e decidere da dove far ripartire il Paese”.

Una scelta che, secondo CGIL, CISL, UIL, non può che essere quella di avviare una decisa operazione di redistribuzione del reddito in favore di lavoratori e pensionati.

Argomenti: CGIL |

Governo: Camusso, Letta ci ascolti, cambiamo la legge

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 18, 2013

Governo: Camusso, Letta ci ascolti, cambiamo la legge

18/10/2013 da www.cgil.it

In una intervista al quotidiano ‘l’Unità’ il Segretario della CGIL afferma: “c’è ancora un’impronta liberista dannosa, affrontiamo le diseguaglianze e puntiamo su industria e innovazione»

«Questa legge di stabilità non ci piace. Non ci sono le scelte di equità di cui il Paese ha bisogno, non si vede un cambiamento, le risorse che vengono messe a disposizione non riequilibrano la situazione di ingiustizia sociale di cui soffriamo. Il governo, soprattutto, non coglie l’urgenza di guardare al lavoro come fattore decisivo per lo sviluppo, in questa mancanza politica e culturale c’è qualche cosa di vecchio e, per me, di pericoloso».
Susanna Camusso, leader della Cgil, analizza e commenta i contenuti della legge di stabilità e la sua delusione appare forse più accentuata dalla speranza a lungo coltivata, ma evidentemente sbagliata, che questa volta ci si poteva attendere qualche cosa di più e di diverso. In molti, soprattutto i sindacati si attendevano un segnale forte, positivo per il lavoro, i pensionati, i giovani, con interventi che tendessero a ridurre le diseguaglianze e gli effetti drammatici della crisi di questi anni.

Segretario Camusso, cosa si aspettava la Cgil?

«Certo non la rivoluzione. Non pensavo che Enrico Letta avesse la bacchetta magica. Ma qui c’è poco, bisogna essere chiari. Dopo le parole, le promesse del premier mi ero fatta l’idea che fossimo alla vigilia di un cambio di stagione, che potesse iniziare una fase nuova, una diversa politica economica, che si potesse maturare una strategia industriale, di investimenti, di ricerca all’altezza delle necessità dell’Italia. Ma le speranze sono andate deluse. Non ci siamo sul fisco, non ci siamo con il blocco dei contratti dei dipendenti pubblici, sul cuneo fiscale si poteva fare diversamente anche con le poche risorse a disposizione. Ora, lo dico con tutta la disponibilità a collaborare della Cgil, chiedo al governo di modificare l’impostazione e i contenuti della legge di stabilità». Continua a leggere questo articolo »

Argomenti: CGIL |

CAAF CGIL Toscana: lavora con noi

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 18, 2013

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Argomenti: CAAF |

‘Il lavoro al centro’, al via la campagna della CGIL nei luoghi di lavoro

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 17, 2013

‘Il lavoro al centro’, al via la campagna della CGIL nei luoghi di lavoro

17/10/2013 da www.cgil.it

Parte oggi da Pesaro la campagna della CGIL nei luoghi di lavoro. E’ per rompere la solitudine tra i lavoratori che la Segreteria Confederale della CGIL ha deciso di promuovere questa iniziativa dal titolo ‘Il lavoro al centro’, che vedrà nelle prossime settimane un fitto calendario di assemblee nei diversi luoghi di lavoro e su tutto il territorio nazionale. Si tratta di un percorso che la CGIL non vuole limitare alle fabbriche tradizionali, ma allargare anche alle nuove realtà del lavoro con particolare attenzione per quelle giovanili.

“Al centro – sottolinea la CGIL – deve esserci sempre il lavoro, solo così, infatti, il nostro Paese potrà uscire dalla crisi che lo attanaglia”.

Prima tappa, quest’oggi (17 ottobre), allo stabilimento Scavolini di Pesaro Urbino. All’assemblea con le lavoratrici e i lavoratori partecipa il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso.   


 Assemblea con i lavoratori della Scavolini. Camusso “Il lavoro è un valore, rimettiamolo al centro” 

» AUDIO   » SCHEDA Scavolini

E’ da un’azienda pesarese, in una delle province maggiormente colpite dalla crisi, che ha preso il via la campagna della CGIL nei territori per conoscere e portare alla luce le realtà lavorative e rafforzare il legame tra il sindacato nazionale e i lavoratori. Questa mattina (17 ottobre) il segretario generale Susanna Camusso ha partecipato ad un incontro con i lavoratori della Scavolini, azienda leader mondiale nel campo delle cucine.

Susanna Camusso è stata accolta con molto calore. Dopo un giro dello stabilimento, i lavoratori, intervenendo all’assemblea con il segretario generale della CGIL, hanno chiesto conto soprattutto della Legge di stabilità, del cuneo fiscale, ma anche della riforma delle pensioni. Il brusio in sala che si è sentito quando si è parlato del governo, non ha lasciato dubbi sul giudizio dei lavoratori Scavolini rispetto alle “larghe intese”. Molte le promesse, in particolare in campo fiscale, che sono state disattese. Continua a leggere questo articolo »

Argomenti: CGIL |

Camusso, troppi annunci e risultati sotto le aspettative

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 17, 2013

Camusso, troppi annunci e risultati sotto le aspettative

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In una intervista al quotidiano ‘La Stampa’ la leader della CGIL in merito alla legge di Stabilità avverte:”non si vede il cambiamento che serve per uscire dalla crisi”

«Io ci vedo solo due cose buone in questa Legge di Stabilità: che non taglia la Sanità, e che sia stato allentato per la prima volta il patto di stabilità dei Comuni.
Fine delle buone notizie». 

Susanna Camusso, l`intervento per tagliare il cuneo fiscale è stato ridotto all`osso per evitare i tagli della Sanità?
«Il governo formalmente a noi cifre non ne ha mai fatte. Capisco che a Confindustria erano state promesse adeguate risorse, e così non è stato. Non credo si possa sostenere che il taglio del cuneo è modesto perché si sono riusciti ad evitare i tagli alla sanità o perché hanno allentato il patto di stabilità locale. La verità è che da parte del governo c`è stato un eccesso di annunci, promesse, indicazioni. Avevano detto che avrebbero risolto il problema della Cig in deroga, e mancano i soldi del 2013. Avevano detto che avrebbero risolto il problema degli esodati, e invece niente, avevano persino parlato di reddito minimo. Una sequenza infinita di annunci».

E i risultati?
«I risultati sono ben al di sotto degli annunci. Ma soprattutto ben al di sotto delle necessità del Paese. Dopodiché che nel bilancio pubblico i soldi siano pochi lo sappiamo tutti. Però un governo è utile se è in grado di fare delle scelte, non se fa il ragioniere. Deve decidere a chi dare e a chi togliere. Va bene che siamo il Paese con le aliquote fiscali sulle rendite finanziarie più basse d`Europa? Va bene dover pagare ancora un miliardo e passa di consulenze l`anno nella pubblica amministrazione? Va bene bloccare ancora i contratti pubblici e togliere gli straordinari, una mossa che in particolare nella Sanità produrrà disastri? E qui invece mancano le scelte. Sono state soltanto riempite le caselline. Manca il cambiamento che serviva non solo ai lavoratori e i pensionati, che hanno preso tante botte in questi anni; manca il cambiamento anche per il Paese, che avrebbe bisogno di scelte per uscire dalla crisi. E la ripresa non arriva solo se diminuisce lo spread, ma se ripartono produzione, consumi, assunzioni». Continua a leggere questo articolo »

Argomenti: CGIL |

Camusso: cambiare la legge di stabilità

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 16, 2013

00. Susanna Camusso. Fotogria Mario Llorca. WWW.MARIOLLORCA.COMCamusso: cambiare la legge di stabilità

16/10/2013 da www.cgil.it

Il segretario generale della CGIL: “Il governo ha smentito le promesse di questi mesi. Per i lavoratori cifre insufficienti, non c’è discontinuità, non si rilancia la domanda. Aggredito il lavoro pubblico. Faremo il necessario per cambiarla” » ASCOLTA

“La legge di stabilità, per quello che abbiamo visto finora, è la smentita delle infinite promesse fatte in questi mesi dai ministri”. Così il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, commenta la legge di stabilità. La legge, dice, “non determina condizioni di discontinuità rispetto alle politiche precedenti. Le cifre dedicate ai redditi dei lavoratori e delle stesse imprese non sono sufficienti a determinare un cambiamento, a partire dal tema della domanda interna e del rilancio dei consumi”.

Dal punto di vista del lavoro, aggiunge, “è una legge che aggredisce nuovamente il lavoro pubblico, le condizioni dei lavoratori e la possibilità di contrattazione. Addirittura, mette in discussione il decreto sulla stabilizzazione dei precari in discussione al Senato. Una legge, quindi, molto diversa dalle promesse fatte”. L’unica notizia positiva, a suo avviso, è “il blocco del patto di stabilità per i Comuni e dunque la possibilità di investire”.

L’Italia non è fuori dalla recessione, secondo Camusso. “Si continua a pensare che il tema della recessione non è un tema di offerta ma di domanda. Se non si riequilibrano i redditi del paese dalla recessione non si esce”. Sul taglio del cuneo fiscale: “Ci vorrebbero altre cifre rispetto a quelle che sentiamo – spiega -, bisogna redistribuire ai lavoratori partendo dalle fasce più basse, ovvero dagli incapienti. Serve una seria politica fiscale per rilanciare la domanda, per farla bisogna spostare i pesi del carico fiscale: affrontare il tema dei redditi, i patrimoni, i titoli di Stato”.

Sulle prossime mosse dei sindacati, Susanna Camusso conclude: “Abbiamo una piattaforma unitaria CGIL, CISL e UIL con rivendicazioni precise. Nelle prossime ore vedremo come articolare le nostre mosse. Penseremo a tutte le forme utili per sostenere la nostra piattaforma. Il problema è che la legge di stabilità va cambiata, su questo faremo il necessario”.

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FISAC MPS: “ENNESIMA FORZATURA”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 16, 2013

ENNESIMA FORZATURA

A fronte delle pesanti novità intervenute, da una parte la revisione del Piano Industriale, dall’altra la disdetta da parte dell’Abi del Ccnl e del Fondo, avevamo richiesto all’Azienda un atto di responsabilità: la riapertura del confronto.

L’Azienda non ha ritenuto di ascoltare la nostra richiesta e continua a non rispondere su come vuole affrontare gli ulteriori esuberi dichiarati (3400!) e quelli complessivi ancora da gestire (5300) e questo in una fase in cui l’irresponsabile disdetta, da parte dell’Abi, del Contratto Nazionale e del Fondo di Solidarietà ha aumentato l’allarme sociale in tutto il Settore e ha portato alla proclamazione dello sciopero generale di Categoria del 31 ottobre.

Al contrario l’Azienda  ha ritenuto di aprire una procedura sindacale di riorganizzazione della DAACA, che pur non essendo quella prevista dalla legge in materia di cessione di ramo d’azienda, ne costituisce i presupposti. L’Azienda stessa definisce il progetto di riorganizzazione come propedeutico all’esternalizzazione.

Dobbiamo inoltre rilevare come sul fronte delle garanzie, notizie riportate dalla stampa e non smentite dall’Azienda, parlano di un disimpegno della stessa dalla partecipazione azionaria nella Società che dovrebbe ricevere i Lavoratori e le attività da esternalizzare, in contraddizione con quanto finora sostenuto e cioè la volontà di una partecipazione significativa.

Consideriamo l’atteggiamento aziendale del tutto sbagliato: è assolutamente necessario riaprire il confronto sui progetti del Piano Industriale e sulle tematiche, cruciali, del rilancio della Banca e della gestione degli esuberi.

Come Fisac Cgil continueremo fino all’ultimo momento utile a sostenere, in tutte le sedi possibili, quanto questo atteggiamento sia sbagliato e debba essere modificato e quanto le esternalizzazioni siano non solo un errore dal punto di vista industriale ma anche un progetto unicamente teso allo smantellamento delle garanzie occupazionali e contrattuali.

L’atteggiamento aziendale ingenera solo divisione e paura; la Dirigenza si renda conto che la logica di esclusione dei Lavoratori dal confronto su progetti che riguardano le loro vite è dannoso per l’Azienda, perché le professionalità, l’impegno e la dedizione dei Dipendenti costituiscono da sempre un valore aggiunto fondamentale per l’esistenza, la crescita ed il futuro dell’Azienda stessa: la Banca siamo noi!

 LA SEGRETERIA FISAC MPS 

Siena, 16 ottobre 2013

Argomenti: FISAC, MPS |

Mafia: CGIL, approvare subito proposta di legge popolare sulle aziende confiscate

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 15, 2013

Mafia: CGIL, approvare subito proposta di legge popolare sulle aziende confiscate

15/10/2013 da www.cgil.it

“Il riutilizzo delle aziende confiscate alla criminalità è una grande questione che coniuga insieme legalità e lavoro”. Lo ha dichiarato Stefania Crogi, Segretario FLAI CGIL Nazionale, nel corso di una iniziativa presso l’azienda agricola confiscata di Suvignano. “Considerate le potenzialità delle aziende agricole come quella in cui ci troviamo oggi, crediamo necessario mettere in campo tutti gli strumenti, a partire dalla legge di iniziativa popolare, per rendere questi beni fonte di lavoro, di sviluppo, di valorizzazione del territorio e di diffusione di una cultura della legalità. Legalità che diventa così qualcosa di tangibile, come lo sono il lavoro e i prodotti che può dare la terra. Legalità che significa buona occupazione, che in un comparto come quello agricolo può rappresentare rilancio di intere aree del Paese. Suvignano – conclude Stefania Crogi – può essere l’emblema di tutto ciò”.

E sulla necessità di procedere in tempi brevissimi alla approvazione della proposta di legge popolare sulle aziende confiscate, e’ intervenuta, sempre da Suvignano, Serena Sorrentino, Segretario Nazionale CGIL. “Non caso – ha ribadito Sorrentino – abbiamo deciso di essere qui oggi, Suvignano e’ diventato il simbolo dell’urgenza di approvare quanto prima la proposta di legge popolare sulle aziende confiscate. Queste aziende sono un’occasione di sviluppo, lavoro e legalità contro la crisi, non può continuare a passare l’idea che le mafie riescono a garantire sicurezza sociale e lo Stato no. Per questo chiediamo che la proposta non solo venga calendarizzata in Commissione ma approvata in Aula quanto prima”.

All’iniziativa è intervenuto il Viceministro Bubbico, che ha ribadito il sostegno al progetto di riuso produttivo dell’azienda di Suvignano, al centro di recenti polemiche per la proposta di vendita all’asta da parte dell’Agenzia. La Presidente della Commissione Giustizia, Donatella Ferranti, attraverso un testo di sostegno all’iniziativa ha garantito che la Commissione da lei presieduta metterà all’ordine del giorno dei lavori la proposta di legge n. 1138 sulle aziende confiscate, forte del sostegno popolare delle 120mila firme presentate alla Camera.

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Camusso sui fondi per detassare il lavoro: “Pochi i soldi, prendiamoli da Bot e rendite”

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Ottobre 14, 2013

1377691135282camusso_imuCamusso sui fondi per detassare il lavoro: “Pochi i soldi, prendiamoli da Bot e rendite”

14/10/2013 da www.cgil.it

In una intervista al quotidiano ‘La Repubblica’ la numero uno di CGIL boccia l’impostazione che si vuole dare alla legge di stabilità. Sul cuneo fiscale servono ben più dei cinque miliardi previsti

Più tasse sui Bot e sulle rendite finanziarie per appesantire la busta paga dei lavoratori dipendenti, dice in questa intervista, Susanna Camusso. Che di fronte alle indiscrezioni sulla prossima manovra commenta: “Se fossero confermate si muoverebbero in continuità con le due precedenti. Invece ci vuole un cambiamento della politica economica”.

Visto che con il taglio del cuneo fiscale da 4-5 miliardi si prospetta, per gli italiani che guadagnano fino a 55 mila euro, un aumento in busta paga di poco superiore ai 100 euro l’anno, non sarebbe meglio indirizzare quelle risorse in altre direzioni, per esempio in investimenti produttivi?
“Guardi, io penso che ci voglia un’altra legge di Stabilità. Penso che non si possa continuare a non scegliere avendo poche risorse. Bisogna cambiare politica economica. La ragione della profondità della crisi, con la frantumazione progressiva del nostro sistema produttivo, sta nell’estrema e crescente diseguaglianza sociale che si è prodotta. L’economia resta in affanno, la disoccupazione cresce, gli investimenti sono fermi anche perché la gente non può più consumare”.

Cosa bisognerebbe fare?
“Spostare significativamente i pesi, non limitarsi a distribuire ciò che c’è. Così si possono trovare ben più dei cinque miliardi di cui si parla e rendere percepibile la riduzione delle tasse sul lavoro”. Continua a leggere questo articolo »

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