Crisi: CGIL, governo a casa subito. Manifestazione nazionale il 3 dicembre per il lavoro
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 8, 2011
Crisi: CGIL, governo a casa subito. Manifestazione nazionale il 3 dicembre per il lavoro |
La Confederazione conferma la necessità di una svolta politica e sociale, “è chiaro che questo governo, elemento determinante della crisi in corso, deve andare a casa il più presto possibile” |
La CGIL conferma la grande manifestazione nazionale del 3 dicembre prossimo a Roma, in piazza San Giovanni, per il lavoro. Nella riunione delle strutture che si è svolta oggi a Roma, la CGIL, preso in esame l’ulteriore peggioramento della situazione del Paese, ogni giorno aggravata dalla dannosa presenza di un governo sfiduciato e commissariato, e di fronte allo spettacolo indecoroso di queste ore (voci di dimissioni, borse che salgono e che scendono, smentite e controsmentite) conferma la necessità di una svolta politica e sociale. “Quello che è chiaro – afferma la CGIL in una nota – è che questo governo, elemento determinante della crisi in corso, deve andare a casa il più presto possibile”. Il punto centrale per dare futuro all’Italia è il lavoro, il suo valore sociale, la quantità e qualità dell’occupazione. “Si tratta – prosegue la nota – di valori costituzionalmente tutelati e dell’unica strategia possibile per uscire dalla crisi”. Oggi invece la condizione dei lavoratori in Italia è drammatica. Milioni di persone sono costrette a lavorare in nero, al precariato, alla disoccupazione e alla Cassa integrazione. Si lavora con salari insufficienti, o si è senza lavoro, da troppo tempo, senza tutele o con tutele che si affievoliscono o finiscono. In particolare per i giovani, le donne, gli ultracinquantenni e per tutti coloro che vivono nel Mezzogiorno. “A questo dramma sociale – denuncia la CGIL – il governo è riuscito solo a proporre riduzione dei diritti: con il collegato al lavoro, poi con l’articolo 8 e adesso con i licenziamenti facili”. Per questo il 3 dicembre la CGIL manifesterà a Roma e porterà in piazza San Giovanni l’Italia reale, le lavoratrici e i lavoratori che subiscono gli effetti della crisi e le proposte per il lavoro per uscire dalla crisi. Il futuro del Paese è il futuro del lavoro. |
Argomenti: CGIL |
Settimana importante per il futuro della RDB
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 7, 2011
Settimana importante per il futuro della RDB, e soprattutto per la sorte dei lavoratori. Fra i vari appuntamenti è infatti previsto per oggi un incontro tra istituti di credito, azienda e rappresentanti del governo, incontro i cui esiti potrebbero dettare il futuro del Gruppo e il destino di centinaia di lavoratori, fra i quali i 78 dello stabilimento di Montepulciano, ormai in presidio permanente (giorno e notte) da circa un mese.
Nello stabilimento poliziano, caparbietà e costanza dei lavoratori fanno sì che la propria lotta abbia giorno dopo giorno maggior risalto e che veda l’impegno di tutti per trovare una positiva soluzione alla vertenza. Certamente aiutano anche i tanti episodi di solidarietà che sono giunti da più parti, fra i quali il concerto offerto dai musicisti della zona, le donazioni di strutture mobili per rendere meno faticosa la permanenza del presidio e gli omaggi alimentari. Di risalto, oltre alla visita di una delegazione della FILLEA CGIL di Piacenza e delle istituzioni locali e provinciali, è stata la presenza, venerdì scorso, del Segretario generale nazionale della FILLEA CGIL Walter Schiavella e di Giovanni Rossi, il funzionario nazionale del sindacato che segue in prima persona la vertenza RDB.
La giornata di venerdì ha visto svolgersi anche un’assemblea pubblica indetta dalla CGIL di Siena per evidenziare gli effetti negativi delle ultime manovre finanziarie del governo e per confrontarsi con i cittadini per costruire una proposta alternativa. L’iniziativa, che si è svolta proprio sotto il tendone del presidio e di concerto con l’Amministrazione comunale di Montepulciano che ha partecipato con una folta rappresentanza, ha registrato, oltre alla presenza dei dipendenti RDB, anche quella di molti altri lavoratori e pensionati, cittadini, esponenti politici, delegati e funzionari di altre realtà produttive, commerciali e di pubbliche amministrazioni. Nel dibattito è intervenuto il Segretario alle attività produttive della CGIL senese Franco Capaccioli e il Sindaco di Montepulciano Andrea Rossi.
Dopo la bella giornanta di venerdì, che è terminata con una cena di solidarietà in favore dei lavoratori, sono però rimaste tutte le preoccupazioni sulla sopravvivenza del sito produttivo. Oltre all’appuntamento odierno – i cui risultati dovranno essere esposti alle maestranze in un imminente ulteriore tavolo ministeriale – è particolarmente atteso l’incontro con l’Assessore regionale Gianfranco Simoncini previsto per giovedì 10 novembre, dove si capirà cosa sarà in grado di mettere in campo anche la Regione Toscana, assieme a Provincia di Siena e Comune di Montepulciano proficuamente impegnati dall’inizio della vertenza, per la salvaguardia dei posti di lavoro.
Siena, 7 novembre 2011
Argomenti: aziende, FILLEA, valdichiana |
Corso FP CGIL per Operatore Socio Sanitario (USL 7 e AOUS)
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 7, 2011
La FP CGIL di Siena organizza un corso di preparazione per sostenere la prova di selezione per l’ammissione ai corsi di formazione per Operatore Socio Sanitario dell’Azienda USL 7 e dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese.
Per ricevere tutte le informazioni è possibile contattare il centralino della CGIL di Siena (0577-2541).
Argomenti: FP |
CGIL Siena: “Subito il confronto su bilanci comunali e tassa di soggiorno”
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 4, 2011
Nei giorni scorsi abbiamo inviato a tutti i Sindaci la piattaforma CGIL, CISL e UIL per avviare il confronto sui bilanci 2012, momento importante per costruire percorsi atti a tutelare e fare scelte nella direzione del mantenimento dell’attuale livello di quantità e qualità dei servizi rivolti ai cittadini.
Purtroppo, come ormai denunciamo da anni, siamo di fronte ad un progressivo impoverimento delle famiglie e dell’Italia in genere; la crisi, i tagli, la mancata attenzione alla crescita, l’aumento del debito pubblico, la non politica di questo governo, ci consegnano giorno dopo giorno una condizione di vita impoverita, che mette a rischio anche le poche certezze che un cittadino pensava di avere.
Per questo non ci sembra folle l’introduzione di tasse che non gravano direttamente sulla cittadinanza locale, ma che al contempo possono liberare risorse da destinare al mantenimento della qualità e quantità di quei servizi fondamentali per la popolazione che come abbiamo avuto modo di dire più volte non possono essere ridotti od eliminati proprio in questa fase storica.
Anche in questo senso siamo quindi pronti a confrontarci su tutti i temi della piattaforma, tra cui la Tassa di Soggiorno, che non riteniamo essere solo un ambito di discussione e di manovra delle Associazioni di categoria.
Ci dispiace prendere atto a mezzo stampa da una parte di comportamenti istituzionali che prescindono dal confronto sul tema con le Organizzazioni sindacali e dall’altra che nessuno senta il bisogno di una discussione non corporativa.
Ci auguriamo che siano velocemente approntati tutti i tavoli di trattativa – che per quanto riguarda alcune Amministrazioni sono stati già ipotizzati – per definire oltretutto comportamenti uniformi su questo ed altri temi inerenti ai servizi pubblici.
CGIL Siena
Siena, 4 novembre 2011
Argomenti: CGIL, Comuni, tassa di soggiorno |
CE.SE.S. cerca personale
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 4, 2011
Ce.Se.S. Srl, Società convenzionata con CAF CGIL TOSCANA, ricerca personale per periodo dichiarazione dei redditi 2012. Se interessati inviare curriculum vitae a Ce.se.s, La Lizza 11, 53100 Siena oppure via e-mail a ceses@siena.tosc.cgil.it entro il 9 DICEMBRE p.v.
FP CGIL e CISL FP: “SENZA PUBBLICO SEI PRIVATO DEI DIRITTI”
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 3, 2011
Le OO.SS. FP-CGIL e CISL-FP di Siena, insieme ai lavoratori della Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa, hanno effettuato oggi un presidio di fronte al Palazzo del Governo per rendere pubblica la situazione in cui si è venuta a trovare la gestione del sociale nel territorio della alta Val d’Elsa. Una delegazione è stata ricevuta dalla Dott.sa Pantalone, Prefetto di Siena, che è stata aggiornata sulla situazione; dopo si sono aggiunti anche i Sindaci dei Comuni interessati ed è continuato il confronto. I toni e gli argomenti emersi dalla riunione hanno purtroppo confermato i dubbi e le legittime preoccupazioni dei lavoratori-cittadini.
La L. 148/2011, nella fattispecie l’art.4, sposta il livello di decisione e di responsabilità dal Governo centrale alle Amministrazioni delle Autonomie Locali creando momenti di difficoltà agli amministratori chiamati a decidere del futuro dei servizi pubblici, cosa ancora più grave quando parliamo dei servizi sociali. Indubbiamente le riflessioni dei Sindaci sui contenuti della L.148/2011, che a detta loro obbliga a ricorrere al libero mercato nella forma delle gare a rilevanza pubblica, ma che a nostro avviso lascia gli spazi per una gestione pubblica del sociale, sono quantomeno poco chiare. Sembra più verosimile che sia una opportunità da cogliere per realizzare percorsi di discontinuità rispetto a cosa abbiamo fatto fino ad oggi, nella speranza, illusoria, di ridurre i costi dei servizi per la non autosufficienza, la disabilità, la povertà.
I servizi sociali non si appaltano ad imprese private, come non si appaltano i servizi per l’educazione, i servizi sanitari, i servizi per la difesa dello stato. Nessuno penserebbe mai di appaltare un ospedale, un liceo scientifico, una caserma dei carabinieri, nessuno può pensare neppure di appaltare un servizio familiare per le adozioni e gli affidamenti, una casa di riposo per anziani, una casa famiglia per soggetti disabili.
Una scelta diversa significa appaltare la storia dei servizi sociali dell’alta Val d’Elsa.
Dopo aver fatto la scelta di costituire un organismo di gestione attento alla qualità, all’innovazione e allo sviluppo, abbandonare questa strada significa scegliere la riduzione dei servizi e la trasformazione di percorsi globali di assistenza in protocolli standardizzati rapportati ad un prezzo. I lavoratori dei servizi sociali hanno anche oggi dimostrato il loro alto senso di responsabilità costruendo questo presidio mantenendo comunque attivi i servizi in cui operano, cercando di ridurre la ricaduta sugli utenti e sulle loro famiglie; i lavoratori chiedono pari senso di responsabilità a chi amministra la cosa pubblica sul nostro territorio.
I lavoratori dei servizi sociali dei Comuni e della Ftsa si oppongono:
– alla riduzione dei servizi socio-assistenziali nei 5 comuni dell’alta Val d’Elsa;
– alla precarizzazione dei rapporti di lavoro;
– alla logica degli appalti dei servizi per ridurre i costi sulla pelle dei cittadini assistiti e dei lavoratori.
Come avvenuto in altre occasioni di incontro, i 150 lavoratori dei servizi sociali della zona alta Valdelsa chiedono ai Sindaci dei loro Comuni: trasparenza, correttezza e coinvolgimento nelle scelte; dato che sono i lavoratori ad essere il patrimonio più ricco che le pubbliche amministrazioni possono oggi spendere sui servizi per i cittadini che vivono condizioni di minore autonomia.
FP CGIL e CISL FP Siena
Siena, 3 novembre 2011
Argomenti: FP, pubblico impiego |
Disfunzioni prodotte dalle scelte dell’Inps in materia di invio telematico delle domande
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 3, 2011
Sull’informatizzazione delle procedure, i patronati vogliono essere partner e non sudditi dell’Inps.
“L’Inps arriva con ritardo ad apprezzare appieno i benefici dell’informatica e per recuperare il tempo perso, cerca di imporre ai cittadini, “a tappe forzate”, procedure telematiche per l’inoltro delle domande che stanno producendo disagi notevoli ai cittadini e al patronato, anche perché si bloccano di continuo. Quando il sistema informatico non funziona – accusa l’Inca – l’Istituto si rifiuta di accettare la documentazione cartacea , con il risultato che l’invio è ritardato e l’esito incerto”.
Secondo il patronato della Cgil, “l’Inps non considera il fatto che il 50 per cento degli italiani non è in grado di utilizzare autonomamente il computer, così come dimostrano i risultati dell’indagine pubblicati oggi sui principali quotidiani.
“Nonostante le rassicurazioni del Presidente Inps, questo stato di cose allontana ancora di più i cittadini e alimenta in loro una sfiducia verso la pubblica amministrazione che viene vissuta come ostile e insofferente verso di loro, ottenendo il risultato opposto a quello che vorrebbe perseguire: confusione negli uffici, dispersione delle pratiche e ulteriori complicazioni dovuti alle continue interruzioni del sistema informatico.
“E per fortuna ci sono i soggetti intermedi – insiste l’Inca -, ma non ciò non basta, perché l’Istituto, invece di considerare il patronato un interlocutore prezioso, con questo modo di agire tenta di scaricare l’onere delle disfunzioni su di esso. Il patronato della Cgil denuncia la drammatica situazione in cui sono costretti a lavorare gli operatori dell’Inca che ogni giorno devono fare i conti con un sistema informatico non sufficientemente collaudato, mettendo i cittadini di fronte a disservizi inaccettabili. L’Inps finora ha preferito fare annunci pubblicitari piuttosto che discutere e confrontarsi con chi tutti i giorni, da oltre sessanta anni, lavora per i cittadini con esperienza e professionalità”.
“L’Inca svolge un lavoro rilevante in termini di quantità e qualità – sottolinea il patronato della Cgil -; è presente in tutta Italia con 912 uffici e 1723 operatori qualificati e costantemente aggiornati, assicura più di 1 milione e seicentomila ore di apertura al pubblico; nel corso del 2010 ha presentato oltre 1 milione e duecentomila domande andate a buon fine (dati del Ministero del lavoro)”.
“Con una tale mole di lavoro è impensabile fare a meno della telematica per tornare alla documentazione cartacea, all’incertezza delle date di invio, alla confusione delle pratiche sulle scrivanie. Nessuno lo vuole tanto meno l’Inca”.
Secondo il patronato della Cgil, “occorre, invece, che la definizione delle procedure informatiche sia un’operazione condivisa tra Inps e patronati la cui esperienza è una risorsa irrinunciabile per un’amministrazione che vuole essere più vicina ai cittadini e più efficiente”.
“L’Inps deve ascoltare le proposte avanzate dai patronati – conclude l’Inca – e può farlo contando sulla professionalità, la competenza e l’impegno di molti suoi funzionari. L’Inca vuole essere considerata un vero partner e non un suddito passivo”.
Roma 3 novembre 2011
Argomenti: INCA, INPS, patronato |
Chiusura uffici Patronato INCA
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 3, 2011
LUNEDI’ 7 NOVEMBRE TUTTI GLI UFFICI DEL PATRONATO INCA RIMARRANNO CHIUSI PER L’INTERA GIORNATA
Argomenti: camere del lavoro, CGIL, INCA, patronato, servizi |
Domani presidio lavoratori FTSA
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 2, 2011
DOMANI 3 novembre dalle ore 9.00 alle ore 11.00 i lavoratori della Fondazione Territori Sociali Alta Valdelsa effettueranno un PRESIDIO davanti alla Prefettura di Siena (Piazza del Duomo).
FP CGIL e CISL FP di Siena
Argomenti: FP, presidio, pubblico impiego |
Crisi: momento drammatico, problema è governo
By Ufficio Stampa CGIL Siena | Novembre 2, 2011
Crisi: CGIL, momento drammatico, problema è governo |
L’andamento dei mercati e le pressioni speculative sui titoli di stato registrati evidenziano, secondo la CGIL, che sul piano europeo occorre “definire nuove scelte che non sono quelle stabilite dall’ultimo vertice di Bruxelles”, inoltre “è indispensabile un nuovo governo del paese che abbia la forza e la credibilità di ridiscutere le politiche europee con gli altri paesi” |
“La giornata di oggi conferma una convinzione che abbiamo da tempo: siamo dentro una profonda crisi europea alla quale si aggiunge una ormai drammatica crisi italiana, enfatizzata dalla fragilità e dalla mancanza di credibilità di un governo che sta portando i nostri titoli pubblici ad una situazione di insostenibilità. La pressione esercitata dai mercati non è diretta solo al nostro paese ma è indirizzata verso il governo che è la parte preponderante del problema”. Così in una nota la CGIL sull’andamento dei mercati e le pressioni speculative sui titoli di stato che si registrano oggi. Per il sindacato di Corso d’Italia “è ormai evidente che sul piano europeo occorre definire nuove scelte che non sono quelle stabilite dall’ultimo vertice di Bruxelles. L’attuale Patto di stabilità e crescita europeo va ridefinito perché è evidente che non sta garantendo né la stabilità né in alcun modo la crescita del sistema europeo. Così come è evidente che in Italia occorre un nuovo quadro politico che tragga forza da un nuovo voto popolare”. Nella nota la CGIL sottolinea inoltre che “è indispensabile infatti un nuovo governo del paese che abbia la forza e la credibilità di ridiscutere le politiche europee con gli altri paesi e che imposti una nuova politica economica per l’Italia. Serve pianificare e attuare scelte di politica industriale, investire nella crescita attraverso scelte strategiche che guardino alle infrastrutture e all’energia, proteggere il lavoro che c’è e crearne di nuovo, guardando ai giovani, alle donne e al Mezzogiorno del paese”. Quest’ultimo, spiega la confederazione sindacale, “in un quadro nazionale per la crescita, potrebbe dare un contributo fondamentale. Basterebbe sbloccare i fondi effettivamente disponibili e non cedere alla propaganda delle gabbie, siano esse salariali e previdenziali, del ministro delle Riforme Bossi. Un’ennesimo elemento di divisione e non di coesione che crea una nuova frattura e che di certo non risolve i problemi del conto economico dello Stato”. Secondo la CGIL “solo attraverso una nuova politica fiscale, con l’introduzione di una imposta per le grandi ricchezze e un piano strutturale di lotta all’evasione fiscale si possono trovare le risorse per impostare una politica straordinaria per l’occupazione. In un’ottica di giustizia sociale, che questo governo non ha mai perseguito, ognuno deve responsabilmente fare la sua parte, cominciando quindi a chiedere un contributo a chi più ha e che in questa crisi ha guadagnato. Il paese non riparte facendo gravare il peso dei sacrifici sulle spalle dei soliti noti. Solo mettendo al centro il lavoro si può salvare l’Italia e rilanciare l’Europa”, conclude la CGIL. |
Argomenti: CGIL |