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Sciopero generale 6 settembre: l’adesione della FEDERCONSUMATORI di Siena e la sua partecipazione alla manifestazione della mattinata

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 1, 2011

Sciopero generale 6 settembre: l’adesione della FEDERCONSUMATORI di Siena e la sua partecipazione alla manifestazione della mattinata

La FEDERCONSUMATORI ha espresso a livello nazionale, nella Regione Toscana ed in tutte le altre Regioni piena e convinta adesione allo sciopero generale indetto dalla CGIL per martedì 6 settembre come forte manifestazione di contrasto ad una manovra ancora incerta ma comunque orientata all’ingiustizia sociale.

A livello provinciale invitiamo a partecipare non solo i consumatori, tra i più danneggiati sul piano economico e sociale, già costretti a rivolgersi sempre più spesso alla nostra assistenza per difendersi dagli abusi di grandi Società e non di rado dello Stato stesso, ma i cittadini tutti: stiamo soffrendo le conseguenze di una crisi provocata in massima parte dalle speculazioni finanziarie da cui traggono profitti immensi gli affaristi, gli evasori fiscali e proprio quel sistema bancario dal quale tutto è partito in America, ma che continua ad essere protetto e non regolato a sufficienza a livello mondiale.

La buona politica è possibile, ma per essere tale deve partire con una severa ed immediata riduzione dei suoi enormi costi e del distacco che ha creato tra se stessa ed i propri elettori.

Siamo stufi di pagare per tutti” – dice Wilde Terrosi, Presidente della Federconsumatori della provincia di Siena – “non possiamo più accettare un’evasione fiscale divenuta palese, la corruzione e gli sprechi che appaiono evidenti e neppure l’arroganza di quei governanti che ogni giorno fanno dichiarazioni di guerra ai lavoratori dipendenti, agli studenti, ai loro professori, ai pensionati, alle piccole e medie imprese, a chi è ancora senza lavoro e perfino alle Associazioni di volontariato che offrono un impegno assiduo, concreto e senza lucro nei confronti delle fasce più deboli della società”. “Governanti” – continua Terrosi – “che mai e poi mai hanno dimostrato non solo di essere capaci, ma neppure di voler costruire un minimo di speranza economica e di sviluppo. Vogliamo contribuire a salvare il nostro Paese ma a questo punto pretendiamo di non essere i soli”.

FEDERCONSUMATORI provinciale di Siena

 Siena, 1 settembre 2011

Argomenti: CGIL, FEDERCONSUMATORI, manifestazioni, scioperi |

Tabelle paga turismo pubblici esercizi settembre 2011

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 1, 2011

PubbliciEsercizi_09_11

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Tabelle paga commercio settembre 2011

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 1, 2011

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Tabelle paga turismo alberghi settembre 2011

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 1, 2011

Alberghi_09_11

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Tabelle paga laterizi settembre 2011

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 1, 2011

Laterizi_09_11

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Tabelle paga chimici artigiani settembre 2011

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 1, 2011

Chimici_09_11

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Tabelle paga ceramica artigiani settembre 2011

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 1, 2011

Ceramica Artigiani_09_11

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Camusso, rafforzate le ragioni dello Sciopero Generale

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 31, 2011

Camusso, rafforzate le ragioni dello Sciopero Generale
La CGIL si prepara alla mobilitazione del 6 settembre: “in gioco c’è il futuro del Paese”. Per Camusso il ‘vertice di Arcore’ “ha solo accentuato il carattere di iniquità della manovra” » Pagina SpecialeSPOT Sciopero
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30/08/2011 da www.cgil.it

Le ragioni dello Sciopero Generale del 6 settembre sono tutte confermate e anzi rafforzate dalle ultime decisioni del governo. “Il carattere ingiusto, iniquo e depressivo delle manovre del governo (siamo ormai alla terza, ma è plausibile che se ne prepari una quarta) è confermato e rafforzato da norme che, come sulle pensioni, appaiano un vero e proprio golpe”. E’ netto il giudizio del Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso che oggi ha incontrato la stampa per spiegare le ragioni politiche dello sciopero generale di martedì 6 settembre. Alla conferenza stampa ha partecipato anche Enrico Panini, Segretario Confederale, Responsabile dell’Organizzazione, che ha illustrato le modalità della mobilitazione.

Secondo Susanna Camusso non è possibile avere dubbi. Le novità scaturite dal ‘vertice di Arcore’ non fanno che “accentuare il carattere di iniquità delle norme” e introducono altre misure, come appunto quelle sulle pensioni e in particolare in merito al riscatto del militare e della laurea per chi va in pensione con 40 anni di contributi che “si prestano ad un contenzioso giuridico infinito”.

Viste tutte le novità e visto che vengono ritoccati solo due articoli mentre gli altri si lasciano inalterati, il giudizio politico della CGIL viene rafforzato e con esso i motivi che spingeranno i lavoratori a scioperare. La manovra rimane ingiusta e le ultime decisioni sul contribuito di solidarietà ne accentuano il carattere di provocazione sociale. Qualcuno magari potrà anche aver tirato un sospiro di sollievo per la cancellazione del contributo di solidarietà, ma nei fatti, ha detto con nettezza il Segretario Generale della CGIL, siamo in presenza di una manovra “classista”, anche se il termine classe, ha spiegato Susanna Camusso, assume oggi un connotato diverso rispetto al passato.

E’ chiaro a tutti comunque che la manovra discrimina i lavoratori pubblici. Solo su questa parte del Paese ricade la manovra. Non c’è equità perché è stato appunto cancellato il contributo di solidarietà per gli altri. “Direi – ha precisato Susanna Camusso – che si può dire che è una manovra ‘classista’ al contrario”. Non sono solo i lavoratori pubblici ad essere colpiti perché in realtà la manovra “peggiora la condizione dei lavoratori in modo insopportabile. Il governo pensa a se stesso e non al futuro del Paese”. E’ anche molto grave il messaggio che emerge dalle misure sulle pensioni e il riscatto della laurea e del militare. Si vuole dire ai giovani che non ci si può fidare delle istituzioni e dello Stato e che non ci sono prospettive di lavoro per chi studia. Un messaggio devastante. Forse il più devastante che mai questo governo abbia mandato.

Il carattere vendicativo delle misure del governo è confermato per esempio anche dalle norme sulle cooperative. Dopo gli interventi sul lavoro, giudicati dalla CGIL una vendetta del governo, “hanno deciso ora di intervenire anche sulle agevolazioni fiscali per le società cooperative”. Così, dopo le rinnovabili, con le cooperative sono stati colpiti gli “unici due settori in crescita nel Paese. Viene ovviamente il sospetto che si colpiscano tutti quei settori che in questi anni hanno avuto opinioni diverse rispetto al governo”. Susanna Camusso ha ribadito inoltre tutte le critiche della CGIL alle altre norme confermate, dall’articolo 8 (che si prospetta come un vero e proprio attacco alla Costituzione), le norme sui disabili che reintroducono i reparti confino, mentre il Segretario Generale della CGIL ha polemizzato con il Segretario della CISL, Raffaele Bonanni che ha salutato con favore le novità sull’Iva e che auspica l’approvazione della delega fiscale bocciata dalla CGIL.

Rispondendo alle domande dei giornalisti, Susanna Camusso ha ribadito la volontà unitaria della CGIL. Ma ha invitato di nuovo tutti, CISL e UIL comprese, a prendere una posizione netta sulle misure del governo che devono essere fermate ora. In ogni caso, ha ribadito il Segretario Generale, la mobilitazione della CGIL non si fermerà neppure dopo l’approvazione della manovra: “in gioco c’è il futuro del Paese”.

Manifestazioni e comizi in 100 piazze per dire che “un’altra manovra è possibile”, che non vogliamo rassegnarci: la CGIL “ha scelto il territorio” per caratterizzare lo sciopero generale del prossimo 6 settembre. Il Segretario Generale Susanna Camusso chiuderà la manifestazione di Roma.

Sarà il quinto sciopero generale dall’insediamento del Governo Berlusconi, il secondo da quando alla guida della CGIL c’è Susanna Camusso. Sarà anche il primo da lungo tempo a metà settimana, di martedì, rompendo una lunga consuetudine di scioperi di venerdì. Verrà anticipato da iniziative come una giornata di sensibilizzazione a Cagliari con 800 delegati in strada, la notte del Lavoro a Teramo, volantinaggi anche sulle spiagge in tutt’Italia, ed una conferenza stampa il 3 settembre alla Mostra del Cinema a Venezia con Ottavia Piccolo per un focus sulla cultura. Mobilitazione anche su Facebook, con due milioni di visualizzazioni della campagna della CGIL, ed un milione e mezzo per la pagina contro l’abolizione delle feste civili.

In questa fase di preparazione la CGIL ha già potuto constatare “una partecipazione molto intensa, con discussioni molto partecipate”, ha indicato il Segretario Confederale Enrico Panini, che oggi ha anticipato alcune modalità del prossimo Sciopero Generale. Ci saranno anche iniziative con l’associazione partigiani. A Napoli, il 6 settembre, il corteo della CGIL sarà aperto dai familiari dei marittimi di Procida da sei mesi in mano ai pirati in Somalia. Mentre in Puglia dagli immigrati, ed in particolare dai braccianti. A Genova ed in altre città numerose le commemorazioni delle vittime della guerra di liberazione.

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Sciopero Generale: Camusso, il 6 settembre per contrastare una manovra insopportabile

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 29, 2011

Sciopero Generale: Camusso, il 6 settembre per contrastare una manovra insopportabile
La leader della CGIL in un’intervista a ‘L’Unità’ spiega le ragioni dello sciopero generale. “Dal vertice di Arcore uscirà una manovra ancora più ingiusta: ci manca solo la tassa sul pane”. “La ‘svolta’ di Emma Marcegaglia non sarà indolore nei rapporti tra le parti sociali”
» SPOT Sciopero Generale su CGILtv
29/08/2011 da www.cgil.it

“La manovra sarà ancora peggiore dopo il vertice tra Berlusconi e Bossi. Ci manca solo la tassa sul pane, poi c’è tutto per colpire le famiglie, i lavoratori, i pensionati”.

Oggi riaprono fabbriche e uffici, ad Arcore il governo cerca di limare l’ultima versione della stangata e Susanna Camusso, segretario generale della CGIL, parla della preparazione dello sciopero generale del 6 settembre in uno scenario politico e istituzionale sempre più preoccupante:

“Altro che ascoltare gli appelli al confronto, raccogliere le indicazioni del presidente Napolitano.Nonc’è discussione, non esiste dialogo, una volta che la maggioranza riesce a trovare un faticoso accordo tutti si devono adeguare”.

Qual è il segno politico e sociale della manovra rivista e corretta? “L’elemento centrale è che il dato di iniquità di questa manovra viene rafforzato. Chi ha di più, chi evade le tasse non paga, si aggiungono invece tasse per colpire sempre i soliti. L’Iva non è una tassa sui ricchi, riguarda i consumi soprattutto quelli della povera gente. I consumi obbligati sono i più penalizzati. Vorrei segnalare che l’intervento sull’Iva era indicato da Tremonti come clausola di salvaguardia. A questo punto siamo già nel programma di tagli lineari all’assistenza. Dove finirà la delega sul fisco?”

Emma Marcegaglia ha parlato di ricerca di tasse esotiche ma ha difeso l’articolo8del decreto che colpisce i lavoratori. Sorpresa? “Delle parole pronunciate da Emma Marcegaglia negli ultimi giorni mi colpiscono due cose. Il presidente di Confindustria ha cambiato opinione, ha negato l’idea che ci potesse essere una patrimoniale per riequilibrare il peso dei sacrifici: anche lei alla fine ha dato per scontato che devono pagare i lavoratori e i pensionati, mentre altri non pagano mai dazio”.

La seconda cosa? “È l’affermazione sull’articolo 8 che sarebbe congruo con l’accordo tra le parti sociali del 28 giugno: parole sorprendenti. Ha detto che l’articolo 8 non si tocca, un linguaggio che ricorda ben più nobili battaglie. La scelta di Confindustria pone due gravi problemi. Primo: dal mio punto di vista Marcegaglia ci sta comunicando che gli accordi non sono esigibili e che le parti non hanno funzione. Abbiamo speso un mese per costruire un’opinione condivisa sull’autonomia della rappresentanza sociale, il governo interferisce su una materia di cui si devono occupare sindacati e imprese. Confindustria, invece di opporsi, si adegua al diktat del governo. È un fatto molto grave per la CGIL perché vuol dire che mentre discutevamo per definire un accordo, per altri, come Marcegaglia, valevano molto di più gli incontri clandestini e separati con Sacconi”.

Addio accordo del 28 giugno? “Il comportamento di Confindustria apre un problema: o si mette rapidamente riparo a questo strappo che vìola l’accordo del 28 giugno oppure la CGIL aprirà vertenze azienda per azienda affinché sia rispettato l’equilibrio tra contratto nazionale e la contrattazione di secondo livello. La CGIL quando firma gli accordi è abituata a rispettarli, se per altri basta un incontro con Sacconi per cambiare idea bisogna dirlo. Non siamo noi a rompere l’accordo, sono altri che lo stanno violando e che vogliono tornare al 2009, con l’esclusione della CGIL. Così non si va da nessuna parte”.

Alcuni nel Pd hanno criticato la scelta dello sciopero. Se l’aspettava? “Noto una stranezza. La CGIL, lo ricordo, non ha chiesto a nessuno, nemmeno al Pd, di aderire allo sciopero. Non c’è l’ obbligo di partecipare. Se ci sono forze sociali o politiche che condividono la nostra piattaforma sono contenta, ma la CGIL è un’organizzazione con milioni di iscritti e risponde solo a loro. Ci sono posizioni, però, che si fanno fatica a comprendere”.

Mi faccia un esempio. “Mi stupisce che non ci sia una dicussione sul merito delle nostre proposte. Abbiamo tanti difetti,ma all’origine delle nostre battaglie ci sono sempre piattaforme precise. Chiediamo “crescita”, “equità”, “giustizia sociale”. Quantomeno quelli che hanno da ridire sullo sciopero dovrebbero difendere con più forza l’accordo del 28 giugno. Invece confondono le cause con gli effetti. Non è stata la CGIL a provocare la rottura,ma il governo. Ci volete proporre lo sciopero postumo, così non disturbiamo? Lo spazio sindacale è quello di cambiare le cose. Diteci dove sbagliamo: sull’articolo 8, sul no ai tagli all’assistenza, sulla difesa dei diritti dei lavoratori?”.

Cosa ne sarà del patto con CISL e UIL? “Rispettiamo i patti firmati. Quando si fanno accordi non si cambiano le carte in tavola. Ora passa lo slogan che se ci sono i tagli alla politica allora la manovra diventa equa. Non è vero. Ho dei dubbi, poi, che una grande forza sociale debba cavalcare i venti dell’anti-politica: non fa bene al sindacato. Ci dicono inoltre che dobbiamo stare tranquilli perché dopo la stangata ci sarà la riforma fiscale che produrrà chissà quali benefici. Ma la delega è costruita sull’obiettivo di trovare 20 miliardi. Sono arrivati alla terza manovra e non c’è il sol dell’avvenire”.

In che condizioni riprende l’attività economica? Come sta il Paese? “Vedo un Paese preoccupato, spaventato, colpito dalla brutalità della crisi e dall’accelerazione dell’ emergenza. Si parla dei crolli delle borse e sono scomparsi dal dibattito pubblico i dati del lavoro e dell’occupazione, i giovani e le donne. Le famiglie parlano di queste cose, c’è un’altissima preoccupazione e si rafforza la convinzione che è sempre più difficile cambiare registro. Si fa strada l’idea che i corpi di rappresentanza sociale non hanno più ruolo, un’idea che trova spazio anche nell’opposizione. Mi spaventa il degrado delle relazioni tra istituzioni e Paese, tra i problemi e gli strumenti del governo. Cosa c’entra la decretazione d’urgenza con il lavoro, il 25 aprile, o con l’articolo 9 che impone il collocamento obbligatorio ai disabili, è una vergogna”.

Sul lavoro Sacconi dice chel’intervento lo ha chiesto la Bce. “Non è vero. Sono pronta a leggere la lettera inviata dalla Bce al governo e a confrontare le richieste di Francoforte con la manovra”.

Il referendum sull’acqua è dimenticato, i suoi effetti rischiano di essere ribaltati e il governo fa finta di niente… “È clamoroso. Stefano Rodotà scrive che ormai si dà per scontato che per decreto si cambia la Costituzione. Il governo vuole cancellare l’esito del referendum. Noi siamo contrari alle privatizzazioni dei servizi pubblici locali. Se una municipalizzata perde a chi la vendi, se guadagna perché un Comune deve perdere risorse? È pura ideologia. Diamo invece una dimensione adeguata alle municipalizzate piccole, rendiamole più efficienti”.

Avete una settimana per preparare lo sciopero. Come sarà? “La situazione è difficile, c’è poco tempo. Ma non cerchiamo un successo per il nostro orgoglio. La CGIL vuole contrastare una manovra insopportabile nella convinzione che lavoratori e pensionati non si possono più fare carico da soli di salvare un’altra volta il Paese. Abbiamo sempre fatto la nostra parte, la faremo anche questa volta. Non ci ritiriamo sull’Aventino”.

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6 settembre: sciopero generale e manifestazione a Siena

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 26, 2011

 

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