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Tabelle paga lapidei artigiani febbraio 2011 – premio

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 1, 2011

Lapidei artigiani 02_11

Argomenti: CGIL, FILLEA, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |

Tabelle paga lavorazioni meccaniche agricole luglio 2011

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 1, 2011

Lavorazioni agricole 07_11

Argomenti: CGIL, FLAI, servizi, tabelle paga, Ufficio vertenze |

Camusso, con accordo fermata la destrutturazione del contratto nazionale e definite regole per l’esercizio della democrazia

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 30, 2011

Camusso, con accordo fermata la destrutturazione del contratto nazionale e definite regole per l’esercizio della democrazia
Un’intesa, quella raggiunta tra Sindacati e Confindustria, che secondo il Segretario Generale della CGIL: ristabilisce la centralità dei Contratti Nazionali, ricostruisce un terreno di regole comuni e porterà alla certificazione della rappresentanza sindacale nel settore privato Testo accordo
» VIDEO: Conferenza stampa Camusso su CGILtv
30/06/2011 da www.cgil.it

A chiusura della riunione dei Segretari Generali della CGIL, tenuta oggi, per discutere dell’ipotesi di accordo su contratti e rappresentanza, siglato nella serata di ieri con CISL, UIL e Confindustria, è il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, a prendere la parola. Lo fa con una conferenza stampa, ricordando, nell’aprire il suo intervento, che anche in un fase così complessa di confronto, il sindacato non ha spostato la sua attenzione da quello che succede nel paese, avvertendo dei gravi effetti che la manovra economica, annunciata dal governo, potrebbe avere.

“Siamo molto preoccupati – ha affermato Camusso – dell’impatto che può causare sul paese una manovra dal carattere ancora recessivo”, i cui effetti, ha spiegato “potrebbero generare un duplice impatto: rendere difficile la ripresa delle attività e dell’occupazione e generare una bassa crescita che porterebbe ad un continuo inseguimento del debito”. Di fronte agli annunci del Ministro Tremonti la CGIL, per voce di Susanna Camusso, rafforza le sue preoccupazioni circa il probabile spostamento del peso del risanamento su assistenza e fisco, senza però modificarne “la logica del prelievo”. Sulla base di questo giudizio, Camusso ha confermato le assemblee e le mobilitazioni annunciate, per poi introdurre il tema al centro della giornata: l’intesa su contratti e rappresentanza.

Nello spiegare le ragioni che hanno portato la CGIL ha siglare l’accordo, Camusso ha voluto sottolineare che, sul piano delle relazioni tra CGIL, CISL e UIL, “si era in assenza di qualunque regola”, una condizione che non permetteva, alle organizzazioni sindacali, di portare avanti, unitariamente, discussioni sulle piattaforme, sugli accordi e verificare con i lavoratori l’esito delle eventuali contrattazioni. Tutto ciò, ha proseguito la dirigente sindacale, “a causa degli strappi verificati con l’accordo separato del 2009” che “prevedeva la possibilità di rapporto con i lavoratori solo in presenza di un’opinione comune tra le organizzazioni sindacali”, mentre, con l’accordo raggiunto ieri, sarà possibile consultare i lavoratori “anche a fronte di opinioni diverse tra i sindacati”. Un metodo di democrazia che dovrà essere declinato “nei regolamenti delle singole categorie”.

Secondo Camusso l’unico modo per ricostruire un percorso comune, superando le distanze accumulate nel tempo con CISL e UIL, è quello di “ripartire dalle regole e dal rapporto tra le organizzazioni e i lavoratori”. “Se qualcuno ci chiedesse – ha proseguito Camusso – qual è il modello migliore, probabilmente ne avremmo pensato un altro”, ma adesso “siamo nelle condizioni di poter dire che abbiamo delle regole che ci permettono di esercitare la democrazia nel rapporto con i lavoratori”. Questa è la prima ragione, spiega la leader della CGIL che “smentisce tutti coloro che in queste ore stanno dicendo che nell’accordo non c’è democrazia e consultazione, né rapporto con i lavoratori”.

Adesso, ha proseguito Camusso, “chiederemo a CISL e UIL di consultare con il voto i lavoratori sull’ipotesi di accordo raggiunta ieri sera” sulla rappresentanza e la contrattazione. “Ad oggi non abbiamo certezza sulla loro risposta”, ha avvertito la dirigente sindacale, “se non ci fosse la loro disponibilità” per una consultazione unitaria “applicheremo le nostre regole che prevedono la consultazione dei nostri iscritti”, secondo i modi che, eventualmente, deciderà il Direttivo della Confederazione, già convocato per l’11 e il 12 luglio.

Ulteriore elemento di soddisfazione per il Segretario Generale della CGIL, pur consapevole di non essere di fronte ad un nuovo modello contrattuale complessivo, è la battuta d’arresto che che si è data al processo di destrutturazione del valore del ‘contratto nazionale’, ristabilendo con chiarezza la “gerarchia delle fonti”, ossia: “è il contratto nazionale a determinare cosa può succedere negli altri livelli di contrattazione”. Con queste ragioni la leader della CGIL smentisce chi continua ad affermare che la FIAT trarrà benefici da questo accordo, “perché la fonte diviene il CCNL che la FIAT ha chiesto invece di cancellare”.

Inoltre, viene introdotto dall’accordo raggiunto, il principio che la rappresentanza nel settore privato sarà determinata, come già accade nel pubblico impiego, dalla certificazione degli iscritti e dal voto delle RSU, “ora bisognerà passare, in tempi brevi, alla fase applicativa” ha affermato Camusso.

Un accordo, ha sottolinea la leader della CGIL, che trova una soluzione anche “rispetto a quei luoghi dove non ci sono RSU”, ma che è chiaramente finalizzato alla loro implementazione, perché “sono proprio le RSU che danno la misura della rappresentanza insieme agli iscritti”. “Tutto l’accordo – ha concluso Camusso – è costruito sul fatto che c’è una relazione tra rappresentanza e voto, e non esclusivamente una relazione tra rappresentanza e organizzazioni sindacali”.

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Guggiari sul Consiglio Provinciale di ieri: importante il richiamo ad una nuova governance per la programmazione

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 28, 2011

Il Segretario Generale della CGIL di Siena commenta così le novità emerse dal Consiglio Provinciale di ieri.
“Giudico molto interessante la conclusione dei lavori di ieri – spiega Claudio Guggiari – perché il mix di interventi che sono stati indicati disegna un ambito in cui si evidenziano attenzioni nuove, sia sul fronte delle principali caratteristiche economiche, produttive ed occupazionali della provincia, sia verso necessarie scelte innovative, a partire dai settori manifatturieri. In un contesto dove la sostenibilità ed il rispetto del futuro ambientale del territorio costituiscono un trait d’union inscindibile, pur nella consapevolezza che ciò non può condurci all’immobilismo”.
“Particolarmente importante – continua il Segretario – mi sembra il richiamo alla necessità di definire una nuova governance in materia di programmazione. Sono consapevole che la situazione generale spinge ancor più fortemente a ricercare inclusione, partecipazione e consenso, anche se è pur vero che gli esempi nazionali e non solo spesso insegnano il contrario. Ritengo invece opportuno che tutti si collabori, concorrendo apertamente, responsabilmente, in un quadro condiviso di sistema, alla costruzione del futuro di questa comunità. Ogni attore sociale che comprende di dover mettere al servizio dello sviluppo materiale della collettività il proprio lavoro sa quanto questo è necessario”.
“In questa provincia – conclude Guggiari – a partire dall’azione della stessa Amministrazione Provinciale si avverte questo richiamo, a cui tutti è necessario debbano conformarsi. Il confronto è una pratica a volte difficile ed impegnativa, ma non ci sono scorciatoie che possono sostituirlo senza rischiare di minare la coesione sociale. Questo territorio è in grado di esprimere un livello di concertazione apprezzabile e per quanto ci riguarda, quando abbiamo dovuto decidere per il futuro, come nel caso dell’ultimo accordo in Novartis, l’abbiamo fatto assumendoci le nostre responsabilità. E’ con questo fare che vogliamo concorrere a costruire un domani meno incerto per tanti giovani, donne, lavoratori, precari e pensionati”.

Siena, 28 giugno 2011

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ISTAT, a maggio retribuzioni ferme, + 1,8% su anno

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 27, 2011

Lavoro: ISTAT, a maggio retribuzioni ferme, + 1,8% su anno
L’Istituto nazionale di Statistica fa sapere che a fronte di un tasso d’inflazione del 2,6%, il rialzo tendenziale delle retribuzioni a maggio è stato inferiore a quello dei prezzi al consumo
27/06/2011 da www.cgil.it

Battuta d’arresto per le retribuzioni contrattuali orarie. A maggio le retribuzioni sono rimaste ferme rispetto ad aprile, segnando una variazione nulla, mentre hanno registrato un aumento dell’1,8% su base annua. E’ quanto emerge dai dati diffusi oggi dall’ISTAT, che rilevano un aumento del 2% nella media del periodo gennaio-maggio 2011, rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. L’istituto di statistica ricorda inoltre che il tasso d’inflazione annuo a maggio è stato pari al 2,6%, quindi, il rialzo tendenziale delle retribuzioni, anche in questo mese, è stato inferiore a quello dei prezzi al consumo.

Guardando ai diversi settori, a maggio presentano gli aumenti maggiori su base annua Tessili, abbigliamento e lavorazione pelli (4,1%), Militari-difesa (4,0%), Forze dell’ordine (3,7%) e Attività dei vigili del fuoco (3,4%). Gli incrementi più contenuti, invece, riguardano Ministeri, Scuola, Regioni e autonomie locali, Servizio sanitario nazionale (+0,3% in tutti e quattro i casi).

Inoltre, l’istituto nazionale di statistica stima che l’indice delle retribuzioni orarie contrattuali per l’intera economia, proiettato per tutto l’anno sulla base delle disposizioni definite dai contratti in vigore alla fine di maggio, registrerebbe nel 2011 un incremento dell’1,8%. Nello specifico, l’ISTAT fa sapere che alla fine di maggio i contratti in vigore sono 42 e regolano il trattamento economico di circa 8,5 milioni di dipendenti (65,3%). In particolare, nel settore privato è in vigore l’81,8% dei contratti monitorati con quote molto differenziate per attività economica: la copertura è del 100% per il settore agricolo, del 94,6% per l’industria e del 67,6% per i servizi privati. Mentre a partire da gennaio 2010 tutti i contratti della pubblica amministrazione sono scaduti a causa del blocco delle procedure contrattuali e negoziali relative al triennio 2010-2012. Sempre a maggio, secondo i dati diffusi dall’Istituto di statistica, sono in attesa di rinnovo 36 accordi contrattuali corrispondenti a 4,5 milioni di dipendenti, mentre la quota di chi aspetta è pari al 34,7%, in diminuzione sia rispetto al mese precedente (36,7%) sia rispetto a un anno prima (36,4%).

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Manovra: Camusso, scelte ammazza-Paese, solo tagli, niente investimenti

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 27, 2011

Manovra: Camusso, scelte ammazza-Paese, solo tagli, niente investimenti
Il Segretario Generale della CGIL in una intervista al quotidiano ‘La Repubblica’ lancia l’allarme sugli effetti della manovra annunciata da Tremonti: un´operazione che “non si può reggere sul piano sociale” e ripropone una vera lotta contro l´evasione fiscale che può, spiega Camusso, “servire ad allentare il patto di stabilità interno” » Contratti: incontro sindacati, Confindustria aggiornato a martedì
27/06/2011 da www.cgil.it

“Cosa penso della manovra di Tremonti? Che come si sta configurando ammazzerà il Paese. Ci metterà in ginocchio”, dice Susanna Camusso, Segretario Generale della CGIL. “Perché – aggiunge – un´operazione di quel tipo non si può reggere sul piano sociale”.

Vuol dire che finiremo come la Grecia con gli scontri in piazza?
“Voglio dire che con il blocco dei contratti pubblici, con la perdita progressiva del potere d´acquisto delle pensioni, con i tagli agli enti locali costretti a ridurre la qualità e la quantità dei servizi, con la prospettiva dei giovani che è tra disoccupazione e precarietà, non metti di certo al riparo la condizione sociale del paese. Ci vorrebbe una politica di crescita e invece si continua a tagliare e a far pagare a una parte del paese. Ma l’Italia che non cresce è figlia anche di una politica economica depressiva. Perché il problema non è solo quello che ha fatto e fa questo governo; il problema è anche quello non ha fatto e che non fa”.

Nella manovra di Tremonti dovrebbe esserci anche un pacchetto di misure pro-crescita: liberalizzazioni e semplificazioni. Troppo poco?
“Guardi, spero che non ripropongano per l´ennesima volta anche il piano per il Sud. Ormai viene da piangere ogni volta che lo fanno. La verità è che mancano gli investimenti. L´ha capito anche la Lega quando chiede di allentare il patto di stabilità interno per recuperare un po´ di risorse”.

Lei cosa propone?
“Si può fare un´operazione vera sull´evasione coinvolgendo i Comuni e le Regioni. Una parte di ciò che si recupera dall´evasione fiscale può servire ad allentare il patto di stabilità interno”.

Intanto bisogna farla la lotta all´evasione fiscale.
“La CGIL propone di introdurre la tracciabilità a partire da 500 euro. Ma anche di approvare misure stringenti sugli appalti e il caporalato. Il lavoro nero è un pezzo dell´evasione fiscale. Anche se, è evidente, quello che è stato deciso su Equitalia nel cosiddetto ‘decreto sviluppo’ va esattamente nella direzione opposta».

Il Tesoro punta ad anticipare di due anni, al 2013, l´adeguamento dell´età pensionabile alle aspettative di vita. In discussione c´è anche l´innalzamento a 65 anni dell´età pensionabile delle donne dipendenti del settore privato. Tutti i sindacati, non solo voi, hanno detto di no. Potreste decidere anche uno sciopero?
“Ci sono due gravi questioni: la prima è che si vuole fare cassa con le pensioni; la seconda è che si scarica sulle donne una situazione complessa. Sì, ho letto le dichiarazioni contrarie di CISL e UIL. Mi pare un fatto positivo. Se dovessero essere approvate queste ipotesi non si può escludere una reazione. Sarebbe una profonda ingiustizia sociale”.

Dopo tanti anni di discussione dovrebbe arrivare l´aumento della tassazione sulle rendite finanziarie. Ci voleva un governo di centro destra per farlo? Dall´incremento delle aliquote dovrebbero restare esclusi i titoli pubblici. Condivide questa scelta o secondo lei bisognerebbe distinguere in base al livello patrimoniale dell’investitore?
“Io credo che questo, se arriverà, sia il risultato di una campagna che noi abbiamo fatto in maniera esplicita. Ma è un´idea che si è via via rafforzata dopo la crisi. L´inasprimento delle aliquote sulle rendite deve essere solo un pezzo della tassazione sui grandi patrimoni”.

Lei è favorevole all´aumento dell´Iva per compensare la riduzione delle aliquote Irpef?
“Sono assolutamente contraria ad aumentare l´Iva perché produce inflazione a danno soprattutto dei redditi più bassi. E l´inflazione è da sempre una tassa su questi redditi”.

Cosa pensa della riforma fiscale che sta preparando Tremonti con tre aliquote e solo cinque imposte?
“Che il problema sono gli scaglioni di reddito ai quali si applicano le aliquote. Non mi pare che siano stati definiti. L´impostazione, tuttavia, mi sembra che porti ad un aggravamento della pressione fiscale sul ceto medio”.

Le sembra credibile e sufficiente il pacchetto di tagli ai cosiddetti costi della politica?
“Intanto dico che l´antipolitica crescente è un drammatico errore. Bisognerebbe smetterla. E poi che c´è il rischio che così la politica diventi una cosa per ricchi. Perché i parlamentari e chi fa politica abbiano una pensione basterà che si adeguino alle regole di tutti gli altri”.

Con la pensione dell´Inps?
“Esattamente”.

Sembra che sui contratti e la rappresentanza sindacale siate a un passo da un accordo finalmente unitario con la Confindustria. Che significato ha in un contesto come quello attuale?
“Il contesto è effettivamente molto complicato. Rimettere ordine alla funzione della contrattazione sarebbe un risultato molto importante. Continuiamo a lavorare per trovare una soluzione”.

E quale sarebbe secondo lei la soluzione migliore alla Banca d´Italia per il dopo-Draghi?
“Io sono per una soluzione interna alla Banca d´Italia che ne garantisca l´autonomia”.

Vuol dire Saccomanni? “Non faccio nomi”.

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Contratti: incontro sindacati, Confindustria aggiornato a martedì

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 27, 2011

Contratti: incontro sindacati, Confindustria aggiornato a martedì
Per il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, il confronto di oggi su rappresentanza ed efficacia dei contratti “è stato utile e può permetterci di raggiungere un accordo”. Fino al 28 giugno “approfondiremo alcuni punti e cercheremo di trovare soluzioni adatte”
» Le proposte della CGIL su fisco, contratti, democrazia e rappresentanzaVIDEO conferenza stampa su CGILtv
24/06/2011 da www.cgil.it

Sindacati e Confindustria, dopo l’incontro di oggi su rappresentanza ed esigibilità dei contratti, torneranno a confrontarsi martedì pomeriggio, 28 giugno. Soddisfazione è stata espressa dalla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia e dai leader di CGIL, CISL e UIL. Un incontro definito da tutte le parti sociali “positivo” e che getta le basi per il raggiungimento di una intesa comune su questo fronte.

L’incontro, che si è tenuto presso la Foresteria di Confindustria di Via Veneto e durato oltre 3 ore, ha rappresentato per il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso “una buona occasione di discussione”, che, ha proseguito la leader della CGIL “può permetterci di raggiungere un accordo sulle regole della rappresentanza sindacale e sull’efficacia della contrattazione”. “Da oggi fino al prossimo incontro di martedì – ha concluso Camusso – approfondiremo alcuni punti e cercheremo di trovare delle soluzioni adatte”.

A conclusione dell’incontro, il Segretario Generale della CGIL, ha espresso i suoi auguri a Mario Draghi, nominato ufficialmente alla presidenza della BCE. L’Italia, ha dichiarato Camusso “ha bisogno di una voce autorevole rispetto ai problemi che ha ed al ruolo che deve ricoprire in Europa”. Per Bankitalia, aggiunge, l’auspicio è che “il futuro sia all’insegna del mantenimento dell’autonomia e della competenza”.

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‘Legalità ed equità’: la CGIL presenta il ‘vademecum’ per i beni confiscati e sequestrati alla mafia

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 24, 2011

‘Legalità ed equità’: la CGIL presenta il ‘vademecum’ per i beni confiscati e sequestrati alla mafia
Una due giorni di dibattiti a Catania per discutere di legalità e delle problematiche legate ai processi di assegnazione dei beni sottratti alla criminalità organizzata. La CGIL annuncia la ‘campagna nazionale sulla legalità economica’ perchè “liberare il lavoro dall’oppressione dell’economia criminale significa garantirne la qualità, il ripristino dei diritti, il rispetto dei contratti” » VIDEO su CGILtv
24/06/2011 da www.cgil.it

‘Legalità ed equità: per un sistema economico moderno e giusto’, è questo il titolo dell’iniziativa organizzata da CGIL nazionale, CGIL Sicilia e Camera del lavoro etnea che si è conclusa oggi (24 giugno). Due giorni di dibattito a Catania durante i quali è stato lanciato il ‘vademecum sui beni confiscati e sequestrati’ alla mafia a cura dell’Ufficio Legalità e Sicurezza della CGIL. Un documento politico di 25 pagine in cui la CGIL spiega come dovrebbero essere gestiti i beni sottratti alla criminalità organizzata.

Cos’è il ‘Vademecum sui beni confiscati e sequestrati’. Il vademecum, ha spiegato Luciano Silvestri, coordinatore dell’area legalità e sicurezza della CGIL nazionale ai microfoni della CGILtv “è soprattutto uno strumento di lavoro” per i delegati e i quadri dirigenti della CGIL, attraverso il quale offrire una lettura di come funziona il meccanismo che va dal sequestro, alla confisca, all’assegnazione dei beni e infine alla loro gestione. Lo scopo del documento, ha proseguito Silvestri, è quello di far avanzare la CGIL “sulla strada di una più forte azione contrattuale da parte dell’organizzazione sindacale in tutte le fasi della confisca de beni”. Nel ‘vademecum’, inoltre, vengono messe a fuoco le numerose problematiche che si incontrano nell’ambito della gestione dei beni: ipoteche, pendenze e debiti che ne ostacolano l’assegnazione; le condizioni deteriorate del bene che richiedono un’opera di ricostruzione che consenta all’assegnatario di rilanciarlo in un ambito di legalità. Problematiche alle quali lo Stato oggi non sa dare risposte, come ha denunciato Silvestri “bisogna ricostruire una condizione di impresa che oggi viene meno”. Infine all’Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrai e confiscati, il sindacalista chiede di “agire in una logica di concertazione con le forze sociali, prevedendo un sistematico coinvolgimento delle organizzazioni sindacali perchè – ha concluso Silvestri – si parla di un bene aziendale che coinvolge i lavoratori, i primi ad essere colpiti dalla confisca”.

La campagna nazionale sulla legalità economica. La due giorni di lavori che si è conclusa oggi a Catania si inserisce nell’ambito più ampio della ‘campagna nazionale sulla legalità economica’ che la CGIL sta promuovendo. Lo ha annunciato il Segretario Confederale della CGIL, Serena Sorrentino (ascolta l’intervento integrale) intervistata alla CGILtv, spiegando come sia necessario combattere il fatturato delle mafie e dell’economia illegale poiché si tratta di “sottrazioni di risorse allo sviluppo e alla garanzia di ricostruzione dell’economia nel nostro paese”. Per queste ragioni, ha proseguito la dirigente sindacale, la CGIL lancia la campagna sulla legalità economica che “non vuole essere semplicemente una campagna di propaganda, ma piuttosto un appello a tutte le forze economiche, sociali, dell’antimafia, politiche e alle istituzioni a stabilire un grande ‘patto di legalità’ per ricostruire un progetto di sviluppo del paese che assuma la legalità economica come grande coordinata sulla quale investire”. Un processo nel quale “il mondo del lavoro deve fare la sua parte” ha affermato Sorrentino, poiché “liberare il lavoro dall’oppressione dell’economia criminale – ha concluso la dirigente sindacale – significa garantirne la qualità, il ripristino dei diritti, il rispetto dei contratti, ma anche occuparsi della qualità del processo produttivo e quindi dare sviluppo al paese, in particolare, guardando ai giovani e al mezzogiorno”.

Un appello alle forze economiche e sociali per costruire un “programma essenziale per la legalità e l’equità da consegnare alle istituzioni e ai partiti”: a lanciarlo è Mariella Maggio, Segretario Generale della CGIL Sicilia nel corso della conferenza a Catania. La Confederazione propone dunque un’azione delle forze sociali ed economiche mirata a contrastare efficacemente quella “economia parallela che con l’intreccio di mafia e corruzione – ha sostenuto la dirigente sindacale – ‘centrifuga’ commerci, imprese, forze economiche sane, concorrenze leali di mercato, diritti dei lavoratori”. Una battaglia per la legalità, dunque, “non solo come emergenza legata alla criminalità organizzata, ma – ha concluso Maggio – che va estesa a tutto campo: nell’economia, nelle istituzioni, nella pubblica amministrazione, nel sistema delle imprese”.

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Giovani: dal 14 al 17 luglio, festa dei NON+ per dare forza all’azione collettiva

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 24, 2011

Giovani: dal 14 al 17 luglio, festa dei NON+ per dare forza all’azione collettiva
I giovani della CGIL organizzano a Coltano la seconda Festa Nazionale. Quattro giornate di dibattiti, laboratori, sessioni di approfondimento e musica, per ribadire: “’Ora tocca a noi!’ fare proposte, interrogarci su come organizzare i disorganizzati, dare prospettive alla voglia di cambiamento che sta soffiando nel nostro Paese”
» ‘Ora tocca a noi!’: Programma, convenzioni, iscrizioni
24/06/2011 da www.cgil.it

‘Ora tocca a noi!’ è il titolo della seconda edizione della festa nazionale dei giovani della CGIL che quest’anno si svolgerà dal 14 al 17 luglio, nella località di Coltano, situata a pochi chilometri da Pisa e dal mare. Quattro giornate di dibattiti, laboratori, sessioni di approfondimento, concerti e Dj set, nel corso delle quali centinaia di giovani attivi nel sindacato, nei movimenti, nei luoghi di formazione, nelle reti di precari o semplicemente NON+ disposti a tutto, si confronteranno.

“Tocca a noi fare le proposte da portare al centro dell’agenda pubblica” affermano i ‘Giovani NON+ disposti a tutto’, promotori della Festa. “Tocca a noi – proseguono – interrogarci su come organizzare i disorganizzati e dare forza all’azione collettiva di chi vive e lavora ai margini di una società sempre più segmentata”. Sono questi i presupposti che animeranno le giornate di festa, che si terranno a Coltano, un bellissimo borgo di campagna con una villa medicea e un’ampia zona ombrosa dove verranno allestiti gli spazi per i dibattiti, i concerti, un’area ristorante e bar.

Un percorso intenso, quello intrapreso circa un anno fa, dai ‘Giovani NON+ disposti a tutto’, che li ha visti, in questi mesi, ‘alzare la voce’ contro: la precarietà, gli annunci di lavoro indecenti, le retribuzioni da fame, gli stage truffa, l’assenza di sostegno al reddito. Per tutti questi motivi, aggravati da una disoccupazione giovanile che sfiora il 30%, i NON+ sono scesi in piazza il 9 aprile per ribadire ‘Il nostro tempo è adesso’ e poi il 6 maggio in occasione dello Sciopero generale indetto dalla CGIL. Prossima importante tappa per i Giovani NON+ disposti a tutto saranno la quattro giornate di Coltano, “’Ora tocca a noi’ – ribadiscono – tocca a noi costruire un movimento ancora più forte che sappia dare prospettiva alla voglia di cambiamento che sta soffiando nel nostro Paese”.

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Welfare: il terzo settore in piazza contro i tagli al sociale

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Giugno 23, 2011

Welfare: il terzo settore in piazza contro i tagli al sociale
Per la CGIL, il Governo “non può restare indifferente alla protesta espressa oggi dalla importante manifestazione” davanti Montecitorio. “Il Governo invece di tagliare – ha dichiarato il sindacato – ascolti il tezo settore” » VIDEO su CGILtv
23/06/2011 da www.cgil.it

Affinchè i diritti sociali non siano privilegi. Per questo la CGIL è scesa in piazza Montecitorio, oggi (23 giugno), al fianco del Forum del Terzo settore e alle molte associazioni promotrici della manifestazione. Una protesta per dire basta con i tagli operati dal Governo alle politiche sociali, che stanno causando la riduzione e la chiusura di molti servizi, diritti negati ai cittadini, rischio di disoccupazione per molti lavoratori e per tante persone svantaggiate, aggravando così i problemi delle famiglie.

Le gravi conseguenze della crisi economica richiederebbero il potenziamento delle prestazioni sociali, ma nel 2011 i fondi nazionali per le politiche sociali hanno subito un taglio dell’80%, nel 2008 infatti ammontavano ad oltre 2,5 miliardi, oggi ad appena 538 milioni di euro. Per questo il Forum del Terzo Settore, insieme ai ‘Diritti alzano la voce’ avverte: “senza un cambiamento si avvia la liquidazione del welfare italiano”, le politiche sociali sono “un investimento nel futuro del Paese”, il Governo “le considera un costo e le taglia senza criterio”.

A chiamare in causa il Governo è anche la CGIL che “non può restare indifferente alla protesta espressa oggi dalla importante manifestazione”. “La politica del Governo – ha affermato Vera Lamonica, Segretario Confederale CGIL con delega ai problemi del welfare – sta facendo chiudere importanti servizi sociali su tutto il territorio nazionale a danno sopratutto delle persone e delle famiglie in gravi difficoltà”. In particolare, ha spiegato Lamonica, il taglio dei fondi alle politiche sociali “non è solo una politica contro i diritti dei cittadini e il loro benessere, ma anche un freno allo sviluppo perché fa calare l’occupazione degli addetti ai servizi e frena l’occupazione di chi, in particolare le donne, è costretto a rinunciare al lavoro per dedicarsi all’assistenza e alla cura in seno alla famiglia”.

“Il Governo – ha continuato la sindacalista CGIL – non ha giustificazioni da portare. Deve solo invertire presto la rotta e destinare risorse adeguate per allargare e rafforzare la rete dei servizi e delle prestazioni. La crisi economica – ha detto la dirigente sindacale – va affrontata tagliando gli sprechi, facendo pagare chi ha accumulato ricchezze e scegliendo le priorità su cui impegnare risorse per la ripresa economica del Paese. E le politiche di coesione sono una priorità”. “Se per il Governo le questioni da affrontare rimangono il trasferimento dei ministeri al nord e la riforma della giustizia – ha concluso Lamonica – allora, purtroppo non c’è futuro né per le politiche sociali, ma neppure per il Paese”.

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