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Claudio Guggiari nuovo Segretario Generale della CGIL senese

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 20, 2010

Claudio Guggiari è il nuovo Segretario Generale della CGIL di Siena.

Il Comitato Direttivo della Camera del Lavoro senese lo ha infatti eletto oggi a larghissima maggioranza.

Claudio Guggiari, nato a Poggibonsi nel 1962, laureato in legge, inizia il suo percorso sindacale in Valdelsa nel 1990 seguendo nel corso dei vari anni tutte le categorie dei lavoratori del settore privato, per poi divenire responsabile di zona.

Nel 1997 approda alla Segreteria Generale della FILLEA (edili) CGIL provinciale e dal 2002 ad oggi è componente della Segreteria provinciale della CGIL senese, prima con la delega al mercato del lavoro, poi con la funzione di Segretario Organizzativo e responsabile delle attività produttive. Dal 2003 è anche amministratore unico del CE.SE.S. srl (CAAF CGIL).

“Sono molto contento – dichiara il nuovo Segretario della CGIL senese – è un risultato che premia il lavoro di tutta la struttura e che guarda al futuro potendosi basare su delle potenzialità già presenti”.

“Per me – continua Guggiari – inizia un impegno molto importante in un’organizzazione che in provincia di Siena rappresenta più di 57.000 iscritti e che dovrà confrontarsi con le nuove e vecchie sfide che la crisi economica in atto ha pesantemente sottolineato. L’Organizzazione si confronterà con il territorio in un rapporto trasparente e responsabile, come si addice alla storia della CGIL, consapevole di avere un obbiettivo prioritario che è quello di mettere in relazione le diverse generazioni di lavoratori e non, declinando al presente il concetto per noi fondamentale di solidarietà, in particolare con riferimento ai giovani “.

Siena, 20 dicembre 2010

Argomenti: CGIL |

La festa è per tutti: regoliamo le aperture domenicali e festive

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 17, 2010

  Campagna per una regolamentazione delle aperture domenicali e festive

Argomenti: FILCAMS |

Camusso: patrimoniale e riforma fiscale per una nuova stagione

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 17, 2010

Camusso: patrimoniale e riforma fiscale per una nuova stagione
“I provvedimenti del governo” ha dichiarato il Segretario Generale CGIL in un’intervista a ‘L’Unità’, “hanno peggiorato la situazione, mentre alcuni Paesi europei crescono l’Italia rimane ferma. Servono riforme, ma non certo quelle che ha in mente Confindustria”
17/12/2010 da www.cgil.it

“L’Italia soffre gli effetti depressivi di provvedimenti del governo che hanno peggiorato ulteriormente i problemi di crescita che aveva in passato e continua ad avere nel presente”. Questo il prologo, perchè nel commentare l’ultimo allarme di Confindustria – previsioni di crescita al ribasso, strumenti insufficienti – e prima ancora dell’Ocse – pressione fiscale in aumento, disoccupazione sempre più alta, soprattutto giovanile – la Segretaria Generale della CGIL Susanna Camusso ci tiene a sottolineare il punto che richiama a precise responsabilità. Del governo Berlusconi innanzitutto: i risultati, insomma, sono il frutto di un combinato (mal)disposto tra crisi globale e finanziarie firmate Tremonti, le cattive notizie non arrivano per caso, e non piovono dal cielo.

Adesso la situazione, se possibile, sembra peggiorare: mentre alcuni Paesi sono ripartiti, Germania in testa, l’Italia resta al palo, e in termini di crescita e occupazione il divario aumenta. Anche Confindustria avverte: l’Italia rimane indietro.

“È chiaro che quando il mondo si articola in chi cresce e chi non cresce, chi crea occupazione e chi no, in un contesto che aumenta le differenze tra nord e sud d’Europa, per noi il divario si fa sempre più ampio e pericoloso, e rischia di imprigionarci nella parte che, proprio a causa della mancata crescita, finisce per arretrare. Sul piano dell’occupazione, il 2010 non è certo andato bene, e il 2011 non andrà meglio: il tema è l’aumento della disoccupazione giovanile, e il tema è anche lo scoraggiamento sempre più marcato dell’occupazione femminile. Oltre alla crescita dei fallimenti che riguardano le piccole e medie imprese, perchè lo scenario è quello di entità produttive deboli. E niente fa ben sperare per l’anno prossimo: il trend è negativo”.

Bruxelles intanto discute di sanzioni più severe per chi sfora il Patto di stabilità, e in Italia il debito ha raggiunto nuovi record.

“Questo è un altro grosso problema. Rischiamo di subire gli effetti del patto europeo, che possono fornire la base per una nuova finanziaria. È anche per questo che noi chiediamo una patrimoniale subito, in modo da mettere un po’ di fieno in cascina, che ci farebbe molto comodo”.

Anche Marcegaglia invoca riforme immediate.

“Non credo siano le nostre… Secondo noi, quello di cui c’è bisogno, oltre alla patrimoniale, è una riforma fiscale che riesca a ridare fiato innanzitutto ai redditi da lavoro dipendente e alle pensioni. Spingere per la ripresa dei consumi, rimettere in moto l’economia passando per la creazione di lavoro: queste dovrebbero essere le priorità”.

Le priorità di quale governo? Dopo due anni di assenza sulle politiche economiche, non è impensabile che in piena crisi si metta a lavorare a una qualunque riforma strutturale?

“Si può obiettare facilmente: se non hanno fatto niente in due anni, con una solida maggioranza, figuriamoci che cosa sono in grado di fare adesso, con una maggioranza in effettiva crisi. Si tratta di capire come sia possibile operare in queste condizioni. La CGIL comunque l’ha sempre detto: se non c’è un governo, meglio andare a votare”.

Anche con questa legge elettorale?

“Questa legge non ci piace, però una lunga stagione d’incertezza dev’essere contrastata, perchè rischiamo danni gravi. Ben venga, poi, un soprassalto di responsabilità politica, che si torni ad avere coscienza del diritto di scelta degli elettori, che ora ci è negato”.

Secondo alcuni è il sindacato, la CGIL in particolare e la FIOM ancora di più, l’ostacolo alla crescita produttiva in questo Paese.

“Questo lo pensa Marchionne. È l’idea di chi, come lui, vuole scaricare tutte le responsabilità sul lavoro, in realtà un alibi per evitare quello che si dovrebbe davvero fare. Non credo proprio che eliminare dieci minuti di pausa alla catena di montaggio possa far crescere il Paese più della riforma fiscale. Al di là degli ideologismi, si dovrebbe valutare come opera la CGIL, quanti accordi chiude, quante e quali proposte offre”.

A proposito di Marchionne e di FIAT: lei sabato, domani, sarà a Termini Imerese per una nuova mobilitazione che riporti l’attenzione sul futuro dello stabilimento. A che punto siamo rimasti?

“Il ministro Romani ha annunciato di aver ricevuto delle proposte, noi abbiamo chiesto una convocazione per sapere di che cosa si tratta. Dicono siano percorribili, per noi è essenziale garantiscano risposte occupazionali. Si riapra il tavolo e si discuta del futuro, tra l’altro sarà anche un banco di prova per verificare l’interesse di FIAT a favorire soluzioni alternative. E poi, ancora una volta, vorrei che il governo facesse la sua parte”.

Molti economisti, Giacomo Vaciago su queste stesse pagine l’altro giorno, sostengono chel’Italia sia destinata ad un lento declino. Lei sembra non volersi proprio rassegnare…

“Chi iniziò a parlare di declino è stata la CGIL. Ma non si tratta di una condanna irreversibile, a patto si inizi a pensare ad investire e a non creare ulteriore debito. Dover sempre affrontare le emergenze è più costoso del mettere in conto prevenzione e ordinaria manutenzione. Mettere in moto progetti che coinvolgano forme di energia alternativa e di green economy è già un modo per non creare debiti futuri. E, se si sbloccasse il patto di stabilità per i Comuni virtuosi, si potrebbero aprire molti cantieri e creare occupazione e ricchezza. Dobbiamo rovesciare il ragionamento: partire dal nostro Paese, da noi, che abbiamo un grande patrimonio a disposizione, non abbiamo bisogno di inventarcelo. Non è troppo tardi”.

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Occupazione: dati Confindustria terrificanti, ma reali

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 17, 2010

Occupazione: CGIL, dati Confindustria terrificanti, ma reali
Sono 540mila i posti di lavoro persi nel 2010 in Italia e il calo proseguirà nel 2011. Per la CGIL è necessario che “interventi straordinari per incentivare lo sviluppo e garantire tutele” divengano una priorità dell’attività parlamentare e di tutte le forze politiche
16/12/2010 da www.cgil.it

In tre anni è raddoppiato il numero dei disoccupati in Italia. La crisi continua a far sentire i suoi effetti negativi sul mondo del lavoro. Dal primo trimestre 2008 al terzo trimestre 2010, infatti,  il numero di occupati in Italia ha registrato una diminuzione di 540mila unità, senza contare le ore di CIG che hanno avuto un impatto pari a 480mila unità di lavoro. A  calcolarlo è il centro studi di Confindustria, che prevede un ulteriore calo degli occupati nel 2011 pari allo 0,4%. Il tasso di disoccupazione toccherà il 9% nel quarto trimestre 2011, e “inizierà a scendere molto gradualmente nel corso del 2012”. Il numero dei disoccupati, sempre secondo Confindustria, ad ottobre 2010 (2,167 milioni)  è raddoppiato rispetto ad aprile 2007.

“Un dato terrificante ma reale”. Così il Segretario Confederale della CGIL, Fulvio Fammoni, commenta i dati sull’occupazione diffusi oggi al centro studi di Confindustria, nel chiedere “interventi straordinari per incentivare lo sviluppo e garantire tutele”.

Per il sindacalista, sono numeri ‘terrificanti e reali’ “non solo per i dati quantitativi, in sé gravissimi, ma già conosciuti e ulteriormente peggiorati nel quarto trimestre, ma – aggiunge – perché confermano un ulteriore peggioramento per i prossimi due anni”. Secondo Fammoni “la realtà del paese è questa, nonostante la propaganda e prevedere che solo attorno al 2015 si tornerà a dati ‘pre-crisi’ prefigura un periodo lunghissimo di economia stagnante che avrà scarse ripercussioni positive sull’occupazione”.

“Servono dunque interventi straordinari – spiega il Segretario Confederale – per incentivare lo sviluppo e le tutele che questo governo non è in grado di garantire”. Fammoni ricorda come le tutele necessarie sono richieste in un documento comune di tutte le forze sociali che, aggiunge “il governo ha ignorato (piacciono solo i documenti separati) se non per una proroga degli ammortizzatori in deroga assolutamente insufficiente nelle quantità”. A questo punto, conclude il dirigente sindacale “chiediamo che divengano un’assoluta priorità dell’attività parlamentare e di tutte le forze politiche per dare una risposta concreta ai lavoratori e al paese”.

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FILT: ancora preoccupazione per i tagli al tpl

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 16, 2010

Il Comitato Direttivo della Federazione Italiana Lavoratori Trasporti FILT CGIL di Siena, riunitosi oggi, ribadisce la propria preoccupazione in merito ai tagli delle risorse destinate al trasporto pubblico. Nonostante gli sforzi prodotti dalla Regione Toscana e dagli enti locali, il taglio dei servizi su gomma si aggira tra il 10 ed il 13%. Il Comitato Direttivo della FILT CGIL di Siena ritiene che il trasporto pubblico sia un diritto sociale fondamentale e che la mobilità delle persone debba essere sostenuta ed incentivata e non certamente ridotta. Qualsiasi taglio di linea o di tratta corrisponde ad un forte disagio per il Paese ed i cittadini, soprattutto oggi che il trasporto pubblico si assume l’onere di aiutare a tamponare la situazione di crisi economica in cui versano molte famiglie, per le quali il tpl rappresenta una forma di mobilità ancora sostenibile. Il Comitato Direttivo della FILT CGIL di Siena invita le autonomie locali ad un complessivo ripensamento sull’orientamento dei tagli.

Siena, 16 dicembre 2010

Argomenti: FILT, trasporto pubblico |

AOUS: ieri l’assemblea dei lavoratori

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 15, 2010

Ieri, 14 dicembre 2010, si è svolta un’assemblea generale molto partecipata delle lavoratrici e dei lavoratori dell’AOUS indetta da FP CGIL, FP CISL, UIL FPL e RSU Aziendale.
E’ emersa dagli interventi la grave condizione di carenza di personale in cui vertono molti reparti e servizi dell’Azienda Ospedaliera. Non sono coperte con assunzioni a tempo determinato più del 65% delle assenze lunghe (maternità, malattie lunghe, aspettative, etc.), dato che genera una carenza di personale per più di 50 solo tra infermieri, personale addetto all’assistenza ed ostetriche, a cui si aggiungono le carenze anche delle figure professionali del tecnico sanitario.
Le carenze organiche non stanno solo mettendo a rischio il lavoro dei professionisti e la garanzia dei diritti contrattuali dei lavoratori come il diritto al riposo e alle ferie, già difficilmente esigibili come si può rilevare dai dati sul numero di ore e ferie accantonate dai lavoratori; ma inoltre mettono in discussione gli standard di qualità assistenziali che l’Azienda dovrebbe erogare alla cittadinanza. Riteniamo infatti che a parità di processo assistenziale e di organizzazione del lavoro, un taglio del personale generi una dequalificazione dei servizi, un’insoddisfazione dei cittadini e un crescente malessere tra i lavoratori.
Le lavoratrici e i lavoratori dell’AOUS sono consapevoli del momento di difficoltà che vive il Sistema Sanitario Nazionale e Regionale dovuto ai tagli operati dal Governo e ritengono che all’interno dell’Azienda ci siano spazi di razionalizzazione che consentano di mantenere i livelli di qualità assistenziali e quindi le dotazioni organiche in essere. Questa politica di risparmio invece pesa sulle spalle dei cittadini e dei lavoratori e non è rispettosa degli indirizzi regionali contenuti nella Finanziaria, in cui si fa esplicito riferimento al mantenimento dei Livelli Essenziali di Assistenza, con particolare attenzione al personale infermieristico e OSS.
Le Organizzazioni Sindacali FP CGIL, FP CISL, UIL FPL e la RSU Aziendale, che da mesi stanno lavorando ai tavoli per cercare una soluzione alle problematiche esposte, rinnovano la disponibilità ad affrontare – con percorsi chiari e trasparenti nei confronti di tutte le lavoratrici e lavoratori – seri progetti di riorganizzazione aziendale che non riducano la qualità dei servizi tagliando le dotazioni organiche. Si è richiede pertanto un incontro urgente da tenersi entro il mese di dicembre con il Direttore Generale, al fine di garantire un impegno concreto della Direzione sulla reintegrazione delle dotazioni organiche stesse; fermo restando che le Organizzazioni Sindacali e la RSU Aziendale si faranno carico delle istanze portate dall’assemblea.

Siena, 15 dicembre 2010

Argomenti: Azienda Ospedaliera, FP |

Governo: Camusso, maggioranza politica non c’è più, meglio andare alle urne

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 15, 2010

Governo: Camusso, maggioranza politica non c’è più, meglio andare alle urne
Secondo il Segretario Generale della CGIL, mentre la crisi continua a mordere, è necessario “determinare un’agenda che se ne occupi, guardando all’occupazione e al lavoro”
14/12/2010 da www.cgil.it

Il Governo ottiene la fiducia al Senato e alla Camera. Nella prima parte della mattinata di oggi (14 dicembre) il voto è stato espresso al Senato, dove l’esecutivo ha ottenuto la fiducia con 162 voti a favore a fronte dei 135 contrari, mentre 11 sono stati gli astenuti. Alla Camera invece sono stati solo 3 i voti, con i quali è stato possibile alla maggioranza bocciare le mozioni di sfiducia nei confronti del governo, infatti, sono stati espressi 314 voti contrari e 311 favorevoli, solo due gli astenuti.

Ma in realtà, ha commentato il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso “l’esecutivo Berlusconi non ha più una maggioranza politica” e dunque, “se non ci sono le condizioni per avere un governo del Paese è meglio andare alle urne”.

Il leader della CGIL ha fatto notare come la crisi continua a mordere, saggezza e attenzione per il Paese richiederebbero, ha detto Camusso “di determinare un’agenda che se ne occupi, guardando all’occupazione e al lavoro”. La dirigente sindacale esprime preoccupazione in merito ai risultati di oggi “temo invece – ha proseguito – che avremo una situazione di instabilità e code velenose che non saranno utili al Paese e che sono sempre un grande rischio”.

Rispetto ai 314 voti che il Governo ha ottenuto alla Camera, Camusso conclude facendo notare che “se i deputati sono 630, non c’è una maggioranza alla Camera”, come era evidente anche, ha affermato la numero uno di corso d’Italia, “dall’indecoroso spettacolo della compravendita dei voti per la necessità del premier di avere la fiducia”.

Argomenti: CGIL |

Crisi: a novembre 600mila lavoratori in cassa

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 13, 2010

Crisi: CGIL, a novembre 600mila lavoratori in cassa
Il rapporto CGIL denuncia una situazione economica e sociale insostenibile per milioni di lavoratori, i quali, nel corso del 2010, hanno perso nel loro reddito 4 miliardi di euro, mentre ogni singolo lavoratore, ha avuto una perdita economica certa, di oltre 7.516 euroRapporto CIG novembre » Causali aziende CIGS
13/12/2010 da www.cgil.it

Sono circa 1,2 miliardi le ore di Cassa integrazione autorizzate da inizio anno a novembre. Ore dietro le quali ci sono ancora stabilmente circa 600mila lavoratori coinvolti nei processi di CIG che hanno subito un taglio netto del reddito di 4 miliardi di euro, circa 7.516 euro euro per ogni singolo lavoratore. Questi alcuni dati dalle nuove elaborazioni delle rilevazioni Inps da parte dell’Osservatorio CIG del dipartimento Settori produttivi della CGIL Nazionale nel rapporto di novembre.

Dall’analisi della CGIL emerge che, dopo aver registrato ad ottobre il superamento del miliardo di ore, la CIG segna un nuovo record negativo. Cala nel complesso a novembre la richiesta di ore, pari a 90.705.038 per un calo congiunturale del 10%, ma da inizio anno l’incremento sullo stesso periodo del 2009 è del 37,8%, per un totale di ore pari a 1.117.184.693. Sul totale delle ore si registra una progressiva diminuzione degli strumenti ordinari mentre la cassa in deroga (CIGd) copre una fetta rilevante del totale monte ore.

Motivi per i quali la CGIL pone il problema del finanziamento della CIGd: “Per l’anno in corso – spiega il segretario confederale, Vincenzo Scudiere – sono molti i lavoratori che non ricevono il contributo economico nei tempi previsti e lo stanziamento autorizzato per il prossimo potrebbe non coprire i costi visto che le ore di CIGd sono aumentate del 248,8% mentre lo stanziamento riflette la stessa cifra del 2009”. Per il sindacalista “il 2010 è stato l’anno in cui lavoratori e imprese hanno raschiato il fondo del barile e le prospettive, senza scelte di politica economica e industriale, non sono positive. Il governo – spiega Scudiere – continua a non scegliere e a subire decisoni, come quelle della Fiat, senza individuare settori e politiche d’intervento”.

Dati CIG. Nel dettaglio del rapporto della CGIL si segnala il calo significativo della Cassa integrazione ordinaria (CIGO), a novembre -12,7% sul mese precedente per un monte ore pari a 20.814.688 mentre da inizio anno sullo stesso periodo del 2009 la flessione è del 38,9% per 320.365.019 ore. La CIGO continua a rallentare e si stabilizza sugli ultimi valori fatti registrare ma, secondo la CGIL, “non si intravede una ripresa produttiva tale da muovere positivamente l’occupazione nei settori produttivi”. Nella maggioranza dei settori c’è infatti una riduzione delle ore di CIGO ma in quello alimentare, nell’edilizia, nell’energia, nei servizi e nelle attività concesse con l’agricoltura si registra la tendenza ad un nuovo aumento.

Per quanto riguarda la Cassa integrazione straordinaria (CIGS) si registra una diminuzione a novembre sul mese di ottobre del -8,6% per 38.906.191 di ore di CIGS autorizzate mentre da inizio anno l’aumento resta consistente: +140,6% sul 2009 per un volume di 445.594.257 ore. I settori con incrementi maggiori sono: il metallurgico +396,8% (che resta quello con l’aumento maggiore), il legno +334,3%, il meccanico +248,1%, l’edilizia +189,2%, carta e poligrafiche +145,6% e il commercio +52,9%. Continua il trend di aziende che progressivamente passano dalla CIGO alla CIGS e si acuisce il pericolo sulle prospettive occupazionali: “Si stanno determinando – segnala la CGIL – nuove condizioni produttive nelle aziende che tendono a stabilizzarsi su una minore occupazione, soprattutto nella continua assenza di una ripresa dei consumi”

La Cassa integrazione in deroga cala a novembre sul mese precedente del 9,7% per un totale di ore pari 30.984.159. Rispetto agli undici mesi di quest’anno, sullo stesso periodo del 2009, registra un aumento del 248,8% per 351.225.417 di ore autorizzate. I settori con il maggiore ricorso continuano ad essere i quelli che non rientrano nella normativa attuale della CIGS. Tra i settori con più occupazione c’è l’edilizia che resta quello con l’aumento più consistente da inizio anno, pari a +996,1% sul 2009. Segue il settore chimico +294,2%, il legno +484,8%, il commercio +313,3%, carta e poligrafiche +283,2% la piccola industria meccanica +213,1% ha il volume più alto con 106.881.475 ore. Le regioni maggiormente esposte con la CIGD restano la Lombardia con 83.641.463 ore da inizio anno (+156,4% sul 2009) e l’Emilia Romagna con 50.183.755 ore (+732,9%).

La CGIL segnala come “la CIGD da ormai da sette mesi fa registrare una domanda da oltre 30 milioni di ore: un dato che dimostra come finiscano nella deroga non solo i lavoratori della ziende che non rientrano nella normativa vigente ma anche quelli di imprese che hanno concluso i periodo stabiliti dalle diverse normative”. Per la CIGd si presenta quindi il problema del rifinanziamento per il prossimo anno perché trato sulle risorse del 2009 e non sull’esplosione (+248,8%) registrata nel corso di quest’anno”.

Causali di CIGS. I ricorsi ai decreti CIGS nei primi undici mesi dell’anno sono stati 6.185, con un aumento del 94,9% sullo stesso periodo dello scorso. I decreti riguardano 8.551 unità aziendali e si segnala un aumento delle crisi aziendali +110,9%, che rappresentano il 71,8% del totale dei decreti. Tra le altre causali significative per numero dei decreti restano le domande di ricorso al fallimento +84,1%, al ricorso al concordato preventivo +67,9%, in amministrazione straordinaria +52,5%. Aumentano i contratti di solidarietà del +81,3%, che rappresentano il 14% del totale dei decreti, mentre le domande di ristrutturazione aziendale sono solo 144, appena il 2,3% dei decreti, e le conversioni aziendali 13, lo 0,2% dei decreti.

Da una verifica condotta dalla CGIL sugli ultimi tre anni risulta “che, tra le aziende in CIGS, ve ne sono almeno un migliaio che in questi anni hanno fatto ricorso stabilmente alla straordinaria e che, per effetto della normativa sui periodi massimi di CIGS, sono entrate ora in una fascia di pericolo estremo sia per l’occupazione che per la loro sopravvivenza”. I dati inoltre dimostrano come sia “costante – spiega il rapporto – la tendenza negativa all’aumento degli interventi di tipo passivo verso le imprese mentre gli interventi che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale dell’impresa non raggiungono una percentuale rilevante”, pari al 5,7% del totale dei decreti.

Occupazione e lavoratori in CIG. Nel periodo gennaio novembre 2010, considerando un livello medio di ricorso alla CIG, ovvero il 50% del tempo lavorabile globale (24,5 settimane), si confermano in questo periodo 1.630.000 lavoratori in CIGO, in CIGS e in CIGD. Se invece si consideranoi lavoratori equivalenti a zero ore per tutto il 2010 (49 settimane lavorative) si determina un’assenza completa di attività produttiva per 569.992 lavoratori, di cui 179.197 in CIGD. Il rapporto CGIL denuncia “una situazione economica e sociale insostenibile per milioni di lavoratori” calcolando come, nel corso del 2010, i lavoratori parzialmente tutelati dalla CIG hanno perso nel loro reddito 4 miliardi di euro, mentre ogni singolo lavoratore, che è stato a zero ore in tutto questo periodo, ha avuto una perdita economica certa, anche al netto del consumo effettivo delle ore di CIG autorizzate, di oltre 7.516 euro.

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Crisi: CGIL, cala la CIG ordinaria, ma cresce la straordinaria e la deroga

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 7, 2010

Crisi: CGIL, cala la CIG ordinaria, ma cresce la straordinaria e la deroga da www.cgil.it

I dati, diffusi oggi dall’INPS, rilevano una diminuzione della Cassa Integrazione ordinaria. Secondo la Confederazione è conseguenza del fatto che le aziende hanno finito i periodi a disposizione, lontana quindi la ripresa economica: “tutti ci augureremmo una vera ripresa, ma dire che è già in atto e parlare di riduzione della CIG serve solo a giustificare perché non si fa abbastanza per tutele e sviluppo”

06/12/2010

Il calo della Cassa integrazione ordinaria, come riferito questa mattina dall’INPS, è dovuto, secondo la CGIL, al fatto che le aziende hanno finito i periodi a disposizione e quindi siamo ancora lontani dalla ripresa economica, l’opposto di quanto affermato dal Presidente dell’INPS Antonio Mastrapasqua. Intanto, precisa la Confederazione, continua a crescere la Cassa integrazione straordinaria e quella in deroga. “Tutti ci augureremmo una vera ripresa, ma dire che è già in atto e parlare di riduzione della CIG serve solo a giustificare, perché non si fa abbastanza per tutele e sviluppo” ha dichiarato Fulvio Fammoni, Segretario Confederale CGIL. A novembre, infatti sottolinea la CGIL, si sono raggiunte un miliardo e centosedici milioni di ore di CIG autorizzate. Duecentomilioni di ore in più rispetto al dato finale dello scorso anno. Non solo, ribadisce il dirigente sindacale, si è ampiamente abbattuto il numero del miliardo di ore, ma la qualità della richiesta, “spesso forzatamente per le scelte del governo, peggiora ed arriva all’anticamera dell’espulsione dei lavoratori”. Preoccupanti quindi, secondo la CGIL, le prospettive per il 2011: “visto che – come precisato da Fammoni – le risorse per la deroga sono insufficienti e senza le modifiche richieste, tutti coloro che esauriranno la CIGS, attingeranno a questo strumento rendendole ancora più insufficienti, con il rischio che si cominceranno a lasciare a casa le persone. Per questo tutte le parti sociali avevano avanzato proposte al governo che non sono state prese in considerazione”. Il Segretario Confederale della CGIL ha espresso inoltre, forti perplessità anche sui dati diffusi relativi alla disoccupazione e alla mobilità che, dice, “dovrebbero essere meglio specificati”. “Perché – chiede Fammoni – le domande di disoccupazione, che pure in verità restano altissime, sono leggermente meno del 2009, ci sono meno disoccupati? La realtà è che spesso le domande di disoccupazione calano perché molti, esauriti i periodi massimi di indennità e non avendo trovato lavoro, non hanno più i requisiti per fare domanda”.

Argomenti: CGIL |

FP CGIL e FLAI CGIL: L’Unione dei Comuni come risposta ai tagli della Legge Finanziaria 122/2010

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Dicembre 6, 2010

L’Unione dei Comuni come risposta ai tagli della Legge Finanziaria 122/2010

14 dicembre 2010 – ore 9.00 – Sarteano – Teatro Comunale degli Arrischianti

con il patrocinio del Comune di Sarteano

Programma

saluto del Sindaco del Comune di Sarteano

introduzione Simone Pizzichi, Segretario Generale FP CGIL Siena

Interverranno:

Francesco Lamandini, Presidente dell’Unione Terre dei Castelli (MO)
Dott. Mauro Trotta, Dip. Affari Istituzionali ed Autonomie Locali della Regione Toscana
Rosanna Pugnalini, Consigliere della Regione Toscana
Marco Bonaccini, Segretario Generale FP CGIL Modena
Luisella Brivio, Segreteria CGIL Siena
Damiano Marrano, Segretario Generale FLAI CGIL Toscana

dibattito

Conclusioni di Antonio Lazzaro, Segretario Generale FP CGIL Toscana

Argomenti: Comuni, FLAI, FP |

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