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Requisiti agevolati per lavori faticosi e pesanti: scadenza 30 settembre

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 27, 2011

Requisiti agevolati per lavori faticosi e pesanti 
Domanda entro il 30 settembre 2011
 

Scade il
30 settembre 2011 il termine per la presentazione della domanda intesa ad ottenere il riconoscimento dei requisiti agevolati per l’accesso alla pensione di anzianità a favore degli addetti a lavori particolarmente faticosi e pesanti, previsti dal decreto legislativo n. 67/2011. Tale termine vale per i lavoratori che hanno già maturato i requisiti agevolati o li maturino entro il 31 dicembre 2011.

Per la domanda  – da presentare direttamente agli uffici Inps o tramite i Patronati riconosciuti dalla legge – occorre utilizzare il modello cartaceo AP45, disponibile sul sito internet dell’Istituto (
www.inps.it) e in allegato al messaggio 16762 del 25/8/2011, pubblicato nella sezione “circolari e messaggi” del portale Inps.

Saranno ritenute valide anche le domande presentate dal 26 maggio 2011 (data di entrata in vigore del decreto legislativo n. 67), anche se mancanti della specificazione dei periodi di svolgimento delle attività lavorative e della necessaria documentazione, purché l’integrazione avvenga entro il 30/9/2011.


Il beneficio pensionistico consiste nell’anticipazione dell’età anagrafica richiesta per l’accesso alla pensione di anzianità e nella riduzione delle quote previste dalla legge 247/2007, e spetta – fermo restando il requisito di anzianità contributiva non inferiore a 35 anni e il regime di decorrenza del pensionamento in vigore al momento della maturazione dei requisiti agevolati – ai lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti (art.2, decreto Min. Lavoro 19/5/1999), ai lavoratori notturni (d. lgs. 8/4/2003, n.66), ai lavoratori addetti alla cosiddetta “linea catena” e ai conducenti di veicoli pesanti adibiti a servizi pubblici di trasporto.


Per avere diritto al beneficio, i lavoratori interessati devono aver svolto una o più delle previste attività per un periodo di tempo pari ad
almeno sette anni, compreso l’anno di maturazione dei requisiti, negli ultimi dieci anni di attività lavorativa, per le pensioni con decorrenza entro il 31 dicembre 2017, e ad almeno la metà della vita lavorativa complessiva, per le pensioni aventi decorrenza dal 1° gennaio 2018. 

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Pensioni: non mettere le mani sulle pensioni. Il ministro Sacconi non è credibile

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 26, 2011

Pensioni: CGIL, non mettere le mani sulle pensioni. Il ministro Sacconi non è credibile
Mentre indiscrezioni annunciano l’ipotesi di nuovi interventi sull’anzianità e l’età pensionabile per la Confederazione “il problema non è la sostenibilità finanziaria, ma la sostenibilità sociale della previdenza pubblica”. La manovra “ha peggiorato pesantemente la situazione delle donne e peggiorerà progressivamente la situazione di tutti se il Governo continuerà a mettere le mani nelle tasche dei pensionati e dei lavoratori”
23/09/2011 da www.cgil.it

Continuano a rincorrersi le indiscrezioni su una nuova manovra del Governo. Il Ministro Sacconi fa appello alle parti sociali per un avviso comune sulle pensioni. Non ha alcuna credibilità un Ministro che ha fatto della divisione tra le parti sociali e dell’attacco alla loro autonomia la ragione della sua esistenza. E poi è ora di smetterla di mettere le mani sulle pensioni”. Lo afferma Vera Lamonica, Segretaria Confederale della CGIL con delega ai problemi del Welfare, secondo la quale non solo il sistema previdenziale (come confermato più volte da tutti gli istituti) risulta in equilibrio, ma caso mai è la politica che avrebbe il dovere di intervenire per sanare le tante ingiustizie ancora presenti nel mondo del lavoro e per evitare l’impoverimento di migliaia di persone. “Il problema – sottolinea Lamonica – non è la sostenibilità finanziaria, ma la sostenibilità sociale della previdenza pubblica”.

La dirigente sindacale punta il dito contro il Governo che, ancora una volta, “è incapace di proporre ricette per uscire dalla crisi e non trova di meglio da fare che mettere le mani nelle tasche dei pensionati e dei lavoratori. Lo ha fatto – spiega Lamonica – con un progressivo e continuo inasprimento fiscale ai danni del lavoro, lo ha fatto con le misure presenti nella manovra già varata e vuole farlo ulteriormente – prosegue – con non precisati nuovi interventi sull’anzianità e l’età pensionabile”.

Per la confederazione di Corso d’Italia, un intervento sulle pensioni sarebbe comunque inaccettabile anche perché già la situazione risulta al limite della tollerabilità, con la maggioranza dei pensionati che possono godere di rendite previdenziali molto basse, migliaia di giovani che oggi lavorano con contratti precari che rischiano di non poter mai avere una pensione, profonde discriminazioni di genere tra lavoratori e lavoratrici e tra italiani e immigrati. Le norme già varate dal Parlamento hanno intanto già peggiorato pesantemente la situazione delle donne e peggioreranno progressivamente la situazione di tutti, sia dal punto di vista dei rendimenti, sia dal punto di vista del rapporto tra vita lavorativa e pensione. In particolare, per le donne, sia dei settori pubblici, sia ora di quelli privati si profila un netto innalzamento dell’età previdenziale. Fatta la somma di tutti gli interventi finora approvati (finestra mobile, legame automatico del pensionamento con l’aspettativa di vita), le lavoratrici dipendenti, nell’arco dei prossimi dieci anni, andranno in pensione dopo i 65 anni. Le lavoratrici dipendenti raggiungeranno 65 anni e 6 mesi del 2022, mentre nel 2031 andranno in pensione a 68 anni e 2 mesi.

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Contratti: Camusso, una firma giusta per il futuro del Paese, ora il governo lasci

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 22, 2011

Contratti: Camusso, una firma giusta per il futuro del Paese, ora il governo lasci
Confindustria, CGIL, CISL e UIL siglano definitivamente l’accordo del 28 giugno. . In una intervista al quotidiano ‘l’Unità’ il Segretario Generale della CGIL afferma: “Questa la nostra risposta a chi scarica sui lavoratori i guai dell’Italia” e ancora “con questa firma l’articolo 8 è stato ufficialmente dichiarato inutile ai fini della contrattazione”
» Contratti: siglata intesa applicativa dell’accordo del 28 giugno » Testo: Intesa applicativa / Accordo 28 giugno
» VIDEO su CGILtv
22/09/2011 da www.cgil.it

Lavoratori in piazza che protestano e la polizia che li aggredisce. Sono i lavoratori della Irisbus, da mesi senza stipendio. Nei manganelli che tagliano l’aria, nelle divise antisommossa, negli spintoni è l’immagine di un Paese poco civile e dell’inclinazione ancor meno civile di un governo verso i problemi del lavoro. Come è successo altre volte, succedeva anche ieri a Roma, poche ore dopo la firma definitiva sull’accordo del 28 giugno, accordo che potrebbe essere il primo mattone di un Paese diverso, per il futuro, accordo che stabilisce principi fondamentali: che la contrattazione spetta alle parti sociali in autonomia, che si fanno contratti che valgono per tutti i lavoratori. Susanna Camusso, Segretario Generale della CGIL, rivendica il valore di una scelta compiuta malgrado difficoltà, diffidenze, malgrado divisioni anche nel sindacato.

Sconfitto il governo? Sconfitta l’idea dell’articolo 8, lasciapassare per la liquidazione dei contratti nazionali?
«Confindustria, CGIL, CISL e UIL hanno confermato il 21 settembre ciò che era stato sottoscritto il 28 giugno: l’articolo 8, arrivato dopo, non può rimettere in discussione autonomia e contratti nazionali, il governo non può intervenire modificando a piacere le relazioni sindacali, cercando di delegittimare la rappresentanza delle parti sociali, creando condizioni perché si presentino, qui e là, sigle di comodo, allestendo contratti di comodo, negando il quadro nazionale. Questa è una risposta al tentativo ripetuto di scaricare sul lavoro tutti i guai di questo Paese. Da tempo è sembrato di assistere ad una sorta di esercizio di vendetta sociale nei confronti di chi ha cercato di fronteggiare questo tentativo. L’ostinazione punitiva del governo è la dimostrazione di quanto il sindacato sia rappresentativo della società italiana. Non lo fosse, come sostengono, se ne sarebbero fregati».

Al Segretario della CGIL tocca subito una verifica: oggi s’apre a Cervia l’assemblea nazionale della FIOM…
«Spiegheremo le ragioni per cui riteniamo importante, in questo momento, questa conclusione. Per lunedì è convocato il direttivo della CGIL. Seguirà la consultazione di tutti i lavoratori iscritti».

L’articolo 8 resta in piedi, però…
«Con questa firma l’articolo 8 è stato ufficialmente dichiarato inutile ai fini della contrattazione. Le parti sociali hanno scelto un’altra strada, ma la nostra mobilitazione contro l’articolo 8 continuerà, anche, come si è già annunciato, ponendo una questione di costituzionalità. Ci rivolgiamo però alle forze politiche d’opposizione, perché si impegnino per l’abrogazione. Perché lo scrivano nei loro programmi elettorali. Aggiungo che il capogruppo del Pd Franceschini ha fatto sapere d’aver pronto un progetto di legge. Semplicissimo, un solo articolo: abroghiamo l’articolo 8. L’accordo ovviamente deve realizzarsi nei fatti, lo chiederemo a tutti. Abi e bancari stanno già lavorando».

Ma ci si può fermare al 28 giugno?
«Non neghiamo che esista un problema di qualità della contrattazione a tutti i livelli. Abbiamo posto una premessa, stabilendo che la rappresentanza è una cosa seria e che si può misurare, respingendo le velleità di qualcuno al governo che avrebbe voluto essere lui a distribuire patenti di rappresentatività».

La firma dice qualcosa di nuovo sullo stato dei rapporti tra i sindacati?
«Dice che una crisi grave come questa non può diventare un’occasione per colpire i diritti dei lavoratori, dice che siamo tutti convinti che non esiste rilancio se non si rimette al centro il lavoro. Credo che vi sia conferma dell’importanza dello sciopero del 6 settembre: in quelle manifestazioni s’è mostrato un Paese capace di reagire alle logiche depressive imposte dal governo, un governo che ha nascosto la crisi, che ha protetto evasori e speculatori e ha giustificato la propria inettitudine sostenendo che non si fa ripresa per decreto. Per decreto però ha peggiorato lo stato del Paese, inventandosi manovre finanziarie che ci lasciano dopo tanti sacrifici sempre al punto di partenza, perché mai si indica un obiettivo di rilancio. Lo sciopero del 6 settembre ha reclamato discontinuità e mi sembra che sulla necessità di interrompere al più presto questo ciclo politico si ritrovino ormai in molti. Anche Confindustria e in modo molto chiaro. La vera manovra da fare sono le dimissioni del governo. Il governo se ne deve andare».

Però il governo resta…
«Resta, pur rappresentando un peso insopportabile. Quando cadrà, tireremo un sospiro di sollievo e dall’estero ci guarderanno in altro modo. L’Italia ha ancora qualcosa di buono da mostrare e non merita il castigo di un esecutivo che non sa balbettare una politica economica».

Però questo governo ha promesso un piano decennale…
«Siamo al ridicolo. Non sanno proporre qualcosa per il presente e annunciano piani decennali. Sembra di tornare all’epoca dell’Unione sovietica, che i piani decennali sapeva pure realizzarli. Ma è ben strano che proprio gli ultraliberisti berlusconiani riscoprano con l’acqua alla gola la pianificazione, senza un numero però, senza una proposta. Un po’ di pianificazione servirebbe, ma la pianificazione è una cosa seria».

Sappiamo di un suo contrasto con il sindaco di Roma, Alemanno, a proposito di piazze e manifestazioni…
«Alemanno si deve rendere conto che se Roma è la capitale, a Roma si deve venire per manifestare contro il governo. Lo faremo ancora. A proposito di manifestazioni, ricordiamoci di Irisbus: polizia contro i lavoratori, questa è la logica di un governo che lascia marcire le crisi aziendali solo tergiversando e rinviando».

Tornerete a Roma per una manifestazione nazionale? Alemanno si sentirà male…
«Saranno mesi di mobilitazione. L’8 ottobre sarà la giornata dei lavoratori pubblici, pubblico impiego, scuola, università, sui quali questa manovra peserà in modo insopportabile. E non ci fermeremo».

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Lavoro: dati ISTAT testimoniano situazione di impressionante difficoltà

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 22, 2011

Lavoro: CGIL, dati ISTAT testimoniano situazione di impressionante difficoltà
L’Istituto nazionale di statistica rileva come il lavoro irregolare in Italia costituisce oltre il 10% degli occupati, mentre cala quello regolare. Per la Confederazione “con le previsioni di crescita attuali non ci sarà risposta, mentre l’iniziativa del governo deprime ancora lo sviluppo”
21/09/2011 da www.cgil.it

Una situazione di impressionante difficoltà che attraversa il lavoro e che il governo vorrebbe addirittura punire con il taglio dei diritti approvati nella manovra”. Così il Segretario Confederale della CGIL, Fulvio Fammoni, commenta la rilevazione dell’ISTAT sulla ‘misura dell’occupazione non regolare’, nel sostenere che “con le previsioni di crescita attuali non ci sarà risposta, mentre l’iniziativa del governo deprime ancora lo sviluppo”.

L’Istituto Nazionale di Statistica fa sapere, infatti, che oltre il 10% degli occupati in Italia lavora in modo non regolare e che, questi ultimi, nel 2010 erano 2.548.000 (il 10,3%) sostanzialmente stabili rispetto al 2009 (2.554.000). Hanno lavorato nell’anno, rileva l’ISTAT, senza il rispetto della normativa vigente in materia fiscale-contributiva 2.101.200 dipendenti (l’11,1% del totale) e 446mila indipendenti (il 7,7% del totale di questi lavoratori). Nel complesso nel 2010 erano occupate, secondo l’ISTAT, tra regolari e irregolari, 24.643.000 persone con un calo di 196mila unità rispetto all’anno prima. Il calo è stato dovuto quasi esclusivamente all’occupazione regolare (191mila occupati in meno) mentre l’occupazione irregolare è rimasta stabile.

Fammoni nel ricordare gli slogan di inizio legislatura di questo governo, ovvero ‘meglio un lavoro qualsiasi che lavorare in nero, la precarietà come fase di ingresso verso un lavoro stabile’, afferma “ed ecco dall’ISTAT la certificazione dei risultati, che naturalmente la crisi accentua, ma che sono comunque evidenti”.

Secondo il dirigente sindacale, inoltre, la mole di lavoro irregolare che cresce rispetto al calo di quella regolare; il lavoro precario che “dilaga e che rappresenta circa l’80% delle assunzioni fatte; gli oltre due milioni di disoccupati e i 500 mila lavoratori in Cassa integrazione mentre si allarga il ricorso al part time involontario con un numero di ore troppo basso: “sono fatti – denuncia il Segretario Confederale – che delineano una situazione impressionante di difficoltà del lavoro”. Ecco perché, conclude Fammoni “bisogna cambiare e perché la CGIL ha deciso la grande manifestazione nazionale di fine novembre sul lavoro e per il lavoro”.

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Contratti: siglata intesa applicativa dell’accordo del 28 giugno

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 21, 2011

Contratti: siglata intesa applicativa dell’accordo del 28 giugno
Camusso, abbiamo ribadito che la contrattazione è materia dell’autonomia delle parti e non del governo» Testo: Intesa applicativa / Accordo 28 giugno
21/09/2011 da www.cgil.it

Concluso il vertice CGIL, CISL, UIL e Confindustria con la firma definitiva dell’accordo interconfederale del 28 giugno, su rappresentanza e contratti. Con l’incontro di questa mattina, che si è svolto presso la foresteria di Confindustria, ha spiegato Susanna Camusso, Segretario Generale della CGIL, “abbiamo ribadito che la contrattazione è materia dell’autonomia delle parti e non del governo”.

Si tratta, ha proseguito Camusso, “dell’impegno formale all’applicazione dell’accordo del 28 giugno”, che arriva dopo le disposizioni previste in materia di rapporti di lavoro dall’articolo 8 della manovra finanziaria del governo, sul quale la CGIL ha ampiamente espresso un giudizio negativo.

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La CGIL in marcia per un futuro di Pace

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 21, 2011

La CGIL in marcia per un futuro di Pace
Dal 22 al 25 settembre iniziative per il cinquantenario della ‘Marcia Perugia-Assisi per la Pace e la fratellanza dei popoli’. Uno spazio particolare verrà dedicato ai giovani con il meeting ‘1000 giovani per la pace’. Domenica 25 settembre il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso interverrà a conclusione della Marcia » Appello
» VIDEO su CGILtv
20/09/2011 da www.cgil.it

“Un solo essere, purché sia intimamente persuaso, sereno e costante, può fare moltissimo, può mutare situazioni consolidate da secoli, far crollare un vecchiume formatosi per violenza e vile silenzio”. E’ con le parole di Aldo Capitini, il filosofo pacifista che il 24 settembre del 1961 diede vita alla prima Marcia per la Pace, che si apre l’appello lanciato in occasione della ‘Marcia Perugia-Assisi per la Pace e la fratellanza dei popoli’ che festeggia quest’anno il cinquantesimo anniversario. Quattro giorni di iniziative, dal 22 al 25 settembre, precederanno la Marcia, che partirà da Perugia alle ore 9 presso i Giardini del Frontone per arrivare ad Assisi alle 15 sulla Rocca Maggiore, dove prenderà la parola, tra i tanti, il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso.

Anche quest’anno, infatti, la CGIL aderisce e partecipa a questo importante evento di solidarietà, per la rivendicazione di diritti per tutti e per la costruzione di un futuro migliore. L’invito lanciato è quello di “entrare a far parte della soluzione” per affrontare tutti insieme i grandi mali che investono la nostra società. Il cinquantenario della Marcia per la Pace Perugia-Assisi, che si celebra quest’anno, rappresenta, ha spiegato Leopoldo Tartaglia, Coordinatore del dipartimento Politiche Globali della CGIL nazionale ai microfoni della CGILtv “un risultato importante per il movimento pacifista nella storia d’Italia, che quest’anno festeggia, i 150 anni dell’Unità”. Il rapporto che lega il sindacato al movimento pacifista, ha sottolineato il dirigente sindacale è “un rapporto storico”, se si considera per esempio che, “il movimento operaio nasce sullo slogan ‘pace, lavoro, reddito, diritti’”. Tartaglia ha ricordato come nell’ultimo ventennio il rapporto tra CGIL e Marcia per la Pace si sia “rivitalizzato”, infatti oggi, ha proseguito il sindacalista, anche nel movimento pacifista “si è giunti al principio che la pace non è soltanto assenza di guerra ma anche realizzazione di giustizia sociale, di un modello economico e sociale diverso” e questo, ha concluso Tartaglia “è il segno che la CGIL porterà nelle iniziative che accompagnano la marcia”.

Dal 23 al 25 settembre meeting ‘1000 giovani per la Pace’. Un invito particolare, nel cinquantenario della Marcia è stato rivolto alle giovani generazioni. Saranno proprio i giovani i protagonisti dei dibattiti in programma nei tre giorni che precedono la marcia. Lo scopo del meeting è quello di costruire uno spazio di confronto nel quale progettare un futuro migliore che si basi su nuovi percorsi di pace. Sono oltre 4mila le richieste di partecipazione giunte fin’ora da parte di ragazzi e ragazze a dimostrazione di come tanti giovani siano particolarmente interessati e sensibili ai temi della pace.

Nell’ambito del meeting ‘1000 giovani per la Pace’ si terranno due importanti seminari organizzati dalla CGIL nelle giornate di venerdì 23 e sabato 24 settembre, presso lo spazio fieristico di Bastia Umbra. Il Seminario sul Mediterraneo, offre un’occasione per estendere le relazioni del sindacato con i movimenti dei Paese arabi e del vicino oriente (tra cui Tunisia, Egitto, Marocco, Iraq, Palestina, Israele), con l’obiettivo di rafforzare un percorso di condivisione che avrà come sbocco il Forum Sociale Mondiale del 2013, che si terrà nel Maghreb. Le due giornate si articoleranno in un’assemblea plenaria che coinvolgerà tutti i partecipanti al Meeting e in gruppi di lavoro che la CGIL gestirà insieme a un cartello di associazioni che condividono questo percorso. Il Seminario sul Lavoro Dignitoso ‘Ma io avrò diritto a un lavoro?’, in accordo con CISL e UIL, si realizzerà portando delle testimonianze di RSU, di immigrati, giovani precari per far conoscere ai giovani i valori e la dignità del lavoro. Interverranno, inoltre, esperti sulle convenzioni OIL e sull’Agenda del lavoro Dignitoso.

Intanto giovedì 22 settembre, a Perugia, presso la sala della Partecipazione di Palazzo Cesaroni, si terrà a partire dalle ore 15 una conferenza sindacale promossa da CGIL CISL UIL Umbria dal titotlo ‘PaceLavoroFuturo’: una riflessione su come il movimento sindacale italiano e più in generale il mondo del lavoro abbiano dato il loro contribuito all’affermarsi di una cultura di pace nel nostro paese. (Volantino)

Argomenti: CGIL, manifestazioni, pace |

Domenica 25 settembre Marcia per la pace Perugia-Assisi

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 19, 2011

In piedi, costruttori di pace! Il mondo non può più attendere. Diamogli una mano a cambiare.

Organizziamo insieme una grande Marcia per la pace e la fratellanza dei popoli

Domenica 25 settembre 2011 Marcia Perugia-Assisi

Perugia ore 9.00 – Giardini del Frontone

Assisi ore 15.00 – Rocca Maggiore

Camminiamo insieme contro la morte per fame, la corruzione, l’illegalità, le mafie, le dittature, la censura, le guerre, il commercio delle armi, il terrorismo, la violenza, il razzismo, lo sfruttamento, l’indifferenza, l’individualismo, il consumismo…
Camminiamo insieme a chi sta lottando per la libertà e la democrazia, la dignità e la giustizia in Siria e in ogni altra parte del mondo, a chi sta spendendo il suo tempo per gli altri e per il bene comune…

Camminiamo insieme per

rimettere al centro le persone, i popoli e i loro diritti

sostituire l’io con il noi

tagliare le spese militari e investire sulla sicurezza umana

salvare la vita di chi sta morendo di fame e di sete

disarmare la finanza

difendere e promuovere il diritto al lavoro

difendere i beni comuni

promuovere un’economia di giustizia

promuovere uno sviluppo equo e sostenibile

promuovere un’informazione libera e pluralista

difendere i diritti umani

riconoscere lo Stato di Palestina e costruire la pace in Medio Oriente

mettere fine alla guerra in Libia, in Afghanistan, in Somalia, in Sudan…

costruire una politica nuova fondata sui diritti umani

salvare, rafforzare e democratizzare l’Onu

costruire una nuova Europa solidale e nonviolenta

costruire la Comunità del Mediterraneo

difendere la democrazia

riconoscere i diritti dei migranti

promuovere il rispetto e il dialogo tra le culture

cambiare il nostro modo di guardare agli altri e al mondo

riscoprire il valore della solidarietà e della condivisione

aggiungi e inviaci il tuo obiettivo…

Il 25 settembre 2011 la Marcia Perugia-Assisi compie 50 anni.

Festeggiamo insieme la storia migliore dell’Italia

Non mancare!!!

Ci aiuti a organizzare la marcia?

Ecco cosa puoi fare

1. Invia subito la tua adesione alla Marcia.

 2. Iscriviti al Meeting “1000 giovani per la pace”.

 3. Coinvolgi i tuoi amici. Proponi loro di partecipare. Aiutali ad organizzare il viaggio.

 4. Promuovi la partecipazione via Facebook, Twitter, sul tuo blog,…

 5. Coinvolgi i gruppi, le associazioni, i sindacati, le parrocchie, gli immigrati, i mediatori e i centri interculturali e inviaci le nuove adesioni.

 6. Decidi cosa puoi fare per coinvolgere la tua città, i tuoi concittadini, come coinvolgerli, con quali iniziative, come organizzare la partecipazione alla Marcia.

 7. Chiedi al tuo Comune di aderire e partecipare alla Marcia e di favorire come può la partecipazione dei cittadini (pagare un autobus…).

 8. Coinvolgi le scuole, i sindacati degli insegnanti e le organizzazioni degli studenti della tua città fin dai primi giorni di settembre.

 9. Organizza un incontro e una conferenza stampa di presentazione della Marcia e dei suoi obiettivi.

 10. Inviaci le tue idee e proposte per organizzare meglio la marcia.

Per adesioni e informazioni: Tavola della Pace – via della viola 1 (06122) Perugia – Tel. 075/5736890 – fax 075/5739337 – email segreteria@perlapace.itwww.perlapace.it
Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace e i diritti umani –
via della Viola 1 (06122) Perugia tel. 075/5722479- fax 075/5721234 – email: info@entilocalipace.itwww.entilocalipace.it

Argomenti: CGIL, pace |

Manovra: Camusso, la partita non è finita, la mobilitazione continua

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 15, 2011

Manovra: Camusso, la partita non è finita, la mobilitazione continua
La Camera vota la fiducia sulla manovra, mentre la CGIL conclude le due lunghe giornate di presidio e promette una dura battaglia in particolare contro due articoli che considera “figli di pura cattiveria”: l’articolo 9 e l’articolo 8
» VIDEO: Camusso, la partita non finisce, la mobilitazione continua
» VIDEO: La CGIL al presidio di Roma 1 / 2 su CGILtvFOTO
» CGIL, articolo 8 vendetta verso lavoro e suoi dirittiVIDEO
14/09/2011 da www.cgil.it

“La partita non è finita, la mobilitazione continua”. E’ il monito lanciato oggi dal Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, intervenendo al presidio che la Confederazione ha organizzato a Roma, in contemporanea al voto di fiducia alla manovra economica, che è stata approvata oggi alla Camera con 316 voti favorevoli, 302 contrari,  e 11 gli assenti. In serata è atteso il via libera definitivo al provvedimento.

“Saremo nei prossimi mesi nelle piazze di Roma e ogni giorno nei territori” ha dichiarato Camusso, dal palco allestito in piazza del Pantheon a Roma, perchè ha spiegato “il Paese ha diritto a una manovra diversa e a un Governo diverso. Noi teniamo al nostro futuro”. La manovra così com’è stata approvata, secondo la leader della CGIL, non darebbe nessuna tranquillità all’Europa e ai mercati e la ragione della non credibilità è causa del governo che, “protegge una parte del suo elettorato per sacrificare tutto il resto”. “Non basta – continua Camusso – un voto di fiducia per fermarci, continueremo la nostra iniziativa”. Concluse le due lunghe giornate di presidio a Roma e in molte città italiane, la CGIL ha già annunciato i prossimi appuntamenti di mobilitazione, che vedranno scendere in piazza prima i lavoratori pubblici e della conoscenza, e poi i pensionati italiani. A seguire una grande manifestazione nazionale per il lavoro.

La CGIL promette, quindi, una dura battaglia, in particolare, contro due articoli che considera “figli di pura cattiveria”: l’articolo 9 che prevede la reintroduzione di veri e propri ghetti per le persone disabili e che in generale reintroduce nel nostro Paese discriminazioni profonde e incivili tra lavoratori ‘normali’ e lavoratori disabili e l’articolo 8 che, come più volte ha avvertito la CGIL, introdurrà pericolose novità nel mondo della contrattazione e delle relazioni industriali, a partire dall’annullamento dello Statuto dei Lavoratori e del Contratto Nazionale.

Argomenti: CGIL |

RDB: domani l’incontro ministeriale

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 14, 2011

Torna a Roma la vertenza RDB, infatti domani giovedì 15 settembre è previsto un incontro al Ministero dello sviluppo economico per cercare di arginare la crisi che sta attraversando il Gruppo.
Le preoccupazioni sono molte, dato che è già stata aperta una cassa integrazione straordinaria per tutta l’azienda e che, disattendendo quanto convenuto nel precedente incontro al Ministero, nel documento di valutazione del primo semestre 2011 la stessa ha già indicato come certa la chiusura di 6 stabilimenti su 12 (di fatto anche se non enunciato, paventando un esubero di diverse centinaia di posti di lavoro) e considerato a rischio quello presente nel territorio senese (che ad oggi conta circa 80 unità), dato che lo stabilimento di Montepulciano sarebbe valutato come “in competizione” con quello campano di Bellona.
All’incontro di domani la presenza della R.S.U. dello stabilimento RDB di Montepulciano e di Gian Luca Scartoni e Francesca Centrone, rappresentanti rispettivamente delle Organizzazioni sindacali FILLEA-CGIL e FILCA-CISL della provincia di Siena, oltre alla salvaguardia di tutte le maestranze del Gruppo, sarà principalmente legata alla sopravvivenza del sito di Montepulciano, sia per la riconosciuta capacità produttiva e la professionalità delle maestranze sia perché sarebbe impensabile perdere posti di lavoro in un territorio già duramente colpito da una crisi che sta martoriando tutto il Paese.
Al tavolo di domani sarà richiesto all’Azienda, oltre ad una maggiore collaborazione e trasparenza, il massimo impegno per il mantenimento dei livelli occupazionali ed al Ministero di fare squadra con le Organizzazioni sindacali e le Istituzioni locali. Quest’ultime hanno già manifestato l’intenzione di partecipare all’incontro attraverso l’Assessore comunale al sistema Montepulciano Franco Rossi e l’Assessore provinciale alle attività produttive Tiziano Scarpelli per individuare percorsi che sventino qualsiasi tipo di esubero della forza lavoro.
Anche l’onorevole Susanna Cenni, che si è già interessata della vicenda, parteciperà al tavolo ministeriale.
Le Organizzazioni sindacali FILLEA-CGIL e FILCA-CISL di Siena, nel sostenere la giusta battaglia intrapresa dai dipendenti dello stabilimento RDB di Montepulciano per il mantenimento del proprio posto di lavoro, daranno spazio a tutte quelle azioni necessarie per raggiungere tale obbiettivo, richiedendo e raccogliendo qualsiasi forma di sostegno da parte dei presenti all’incontro di domani.

FILLEA-CGIL e FILCA-CISL Siena

Siena, 14 settembre 2011

Argomenti: aziende, FILLEA, valdichiana |

Manovra: la CGIL sostiene la protesta dei sindaci del 15 settembre

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 14, 2011

Manovra: la CGIL sostiene la protesta dei sindaci del 15 settembre
‘Giornata in Comune’ è lo slogan della mobilitazione che l’ANCI promuove per giovedì prossimo, alla quale la CGIL esprime solidarietà e appoggio. Numerose le iniziative previste su tutto il territorio nazionale
» CGIL aderisce a manifestazione consumatori ‘Tasche vuote’ il 15 settembre a Roma
13/09/2011 da ww.cgil.it

“La CGIL intende portare la propria fattiva solidarietà ai Comuni in lotta contro la manovra del Governo”. Con questo messaggio rivolto ai Sindaci la Confederazione sostiene la mobilitazione nazionale ‘Giornata in Comune’ che l’ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani, ha promosso per giovedì 15 settembre, per contrastare in particolare gli articoli 4 e 16 contenuti nella manovra. “Intendiamo mobilitarci accanto ai Comuni – fa sapere la CGIL in una nota – perchè essi rappresentano le nostre comunità e le prime Istituzioni di riferimento per i cittadini”. Ad esprimere vicinanza è anche il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso con una lettera inviata al Segretario Generale e al Presidente dell’ANCI, nella quale ribadisce la piena condivisione di tutta la CGIL alla mobilitazione.

La manovra del Governo, che sta per essere approvata dal Parlamento con il ricorso al voto di fiducia, “scarica sugli strati più deboli della società e sulle istituzioni locali il costo della crisi”. “Le nostre Comunità – prosegue la CGIL – vengono colpite due volte: direttamente sul loro reddito, indirettamente sui servizi e il welfare locale”, puntando il dito contro il Governo, il Sindacato di Corso d’Italia afferma “non vuole cercare le risorse dove sono (grandi ricchezze, grandi patrimoni, evasione) e non vuole intervenire sugli sprechi di spesa pubblica là dove si annidano, adotta strumenti fiscali non selettivi e taglia ulteriormente i trasferimenti ai Comuni”. Contro tutto questo la CGIL ha organizzato lo Sciopero Generale del 6 settembre che ha visto la grande adesione di lavoratori e cittadini e la partecipazione ai cortei di numerosi rappresentanti delle istituzioni regionali e locali. Il 15 settembre la CGIL sarà di nuovo pronta a contrastare la manovra al fianco di tutti quei sindaci d’Italia che daranno vita al primo ‘sciopero’ deliberato dal Direttivo ANCI.

Le strutture territoriali CGIL chiederanno in ogni Comune di aprire un confronto di concertazione delle scelte di bilancio per il 2012 con lo scopo, spiega la CGIL, ove sia possibile, “di condividere le priorità da assumere e di sostenere insieme alle altre parti sociali le ragioni e gli obiettivi della crescita economica e civile delle nostre comunità”.

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