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Odg FILLEA CGIL su CONSULTAZIONE POPOLARE

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 16, 2016

fillea SienaComitato Direttivo FILLEA-CGIL Siena 16 settembre 2016

Ordine del giorno su CONSULTAZIONE POPOLARE

Il Comitato Direttivo della FILLEA-CGIL di Siena conferma il giudizio complessivamente negativo in merito alla proposta di modifica costituzionale portata avanti dal Governo che vedrà una consultazione popolare nei mesi prossimi.

Condivide appieno e fa proprie le valutazioni contenute nel documento dell’Assemblea generale della CGIL Nazionale nel quale si giudica tale riforma un’occasione persa per introdurre quei necessari cambiamenti finalizzati a semplificare il funzionamento delle istituzioni.

Si sottolinea un evidente rischio di concentrazione di poteri e delle decisioni nelle mani di pochi senza migliorare e garantire stabilità della governabilità né tanto meno il coinvolgimento in processi democratici dei cittadini.

La Costituzione può essere modificata, ma non in questo modo e non in questa direzione; siamo soprattutto per modificarla insieme, con un coinvolgimento e con una larga condivisione di tutti, orientata a migliorare il funzionamento delle istituzioni e garanzia democratica per tutti i cittadini.

Pertanto, quello della FILLEA-CGIL di Siena è un “no convinto”. E, pur non aderendo a nessun comitato per il NO al fine di preservare la propria autonomia, il sindacato intende promuovere e favorire tra i lavoratori e i cittadini la partecipazione al voto con iniziative necessarie ed utili a far prevalere il NO.

Infine il Comitato Direttivo ritiene non di secondaria importanza l’esito sulla consultazione popolare anche in vista dei futuri referendum sul lavoro, per i quali la CGIL ha raccolto le firme ed è soggetto promotore, attraverso i quali intendiamo modificare gli aspetti negativi introdotti dal JOB-ACT.

Argomenti: Costituzione, FILLEA, referendum |

Guasto telefonico sede Abbadia S.Salvatore

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 16, 2016

Vi informiamo che si è verificato un guasto alle linee telefoniche della Camera del Lavoro di Abbadia San Salvatore. Vi invitiamo a recarvi di persona presso la nostra sede, oppure a contattare i seguenti cellulari:

RESPONSABILE DI ZONA: Tiziano Lazzarelli 3487155654

UFFICIO VERTENZE: Sonia Guerrini 3401733988

PATRONATO INCA: Mery Rappuoli 3488875610

 Per ulteriori informazioni e recapiti è possibile contattare anche la sede provinciale di Siena allo 0577-2541.

Argomenti: amiata, CGIL |

Operaio travolto e ucciso a Piacenza: «Non è stata tragica fatalità»

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 15, 2016

14291868_10154534849973988_494838868846684365_nOperaio travolto e ucciso: «Non è stata tragica fatalità» 15 settembre 2016 ore 18.02 – da www.rassegna.it

In una nota la Cgil parla di “fatto grave e inaccettabile” e chiede con forza di “fare luce sulle cause e le responsabilità di quanto è accaduto”. Fiom: “Episodio umanamente terribile e sindacalmente gravissimo”. Filt: “Ripristinare un clima di legalità”

“La morte di un operaio durante una manifestazione sindacale è un fatto grave e inaccettabile”. E’ quanto esprime la Cgil in merito ai fatti di Piacenza, dove un operaio è stato travolto e ucciso da un camion all’uscita di un’azienda di logistica.. “La Cgil – prosegue la nota – non solo esprime solidarietà e vicinanza alla famiglia e ai compagni di lavoro, ma chiede con forza di fare luce sulle cause e le responsabilità di quanto è accaduto, che non può essere considerato tragica fatalità”.

“Non è ammissibile, infatti, – sottolinea il sindacato di Corso d’Italia – che si possa perdere la vita per difendere il proprio lavoro e i propri diritti. Quanto accaduto non doveva accadere e non si deve verificare mai più. La Cgil e le sue categorie – conclude la nota – da tempo denunciano e contrastano quanto avviene in un settore teoricamente strategico come la logistica, che nei fatti, troppo spesso, è caratterizzato da sfruttamento, disapplicazione dei contratti, lesione dei diritti e della dignità del lavoro”.

Anche la Fiom è intervenuta sull’uccisione del lavoratore a Piacenza: “E’ un episodio umanamente terribile e sindacalmente gravissimo: la vittima è stata schiacciata dall’autista di un camion che – secondo alcuni testimoni – sarebbe stato incitato da rappresentanti dell’azienda a forzare il picchetto che aveva bloccato i cancelli per difendere i diritti dei lavoratori sanciti in alcuni accordi sindacali che l’azienda non sta rispettando”, scrive il sindacato delle tute blu.

L’uccisione di Abdesselem El Danaf, prosegue la Fiom, “avviene in un momento in cui il diritto di sciopero viene messo in discussione – anche da parte delle autorità pubbliche e dallo stesso governo – e in un clima in cui il lavoro, i suoi diritti e le sue condizioni sono ridotti a una variabile dipendente degli interessi dell’impresa e della finanza. In particolare, nel settore della logistica assistiamo a un costante degrado delle condizioni di vita delle lavoratrici e dei lavoratori con un sistema di appalti, sub-appalti e false cooperative che determina condizioni di sottosalario e di lavoro precario privo di tutele, in cui proliferano le prestazioni illegali e il mercato delle braccia che ha come prime vittime i lavoratori immigrati”. Nel denunciare questa situazione, di fronte a ciò che è successo la scorsa notte a Piacenza, “esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza alla famiglia di Abdesselem El Danaf e ai suoi compagni di lavoro”, conclude.

“Cordoglio per la morte dell’operaio e rapida chiarezza sulle dinamiche dell’incidente”. E’ quanto chiede la Filt Cgil nazionale sui fatti di Piacenza. Il sindacato dei trasporti spiega che “questo fatto gravissimo accade in un territorio, come l’Emilia Romagna, dove è stato firmato il protocollo della legalità negli appalti della logistica, del facchinaggio e dei corrieri tra tutti i soggetti istituzionali e le associazioni imprenditoriali per migliorare la qualità dell’organizzazione del ciclo produttivo”.

“Da anni denunciamo in Emilia Romagna ed in altri territori – ricorda la federazione dei trasporti – la diffusione di un modello produttivo basato sullo sfruttamento e sulle basse condizioni di lavoro che spesso ha portato a scegliere l’interlocutore sindacale più accondiscendente ed a favorire accordi al ribasso ed in deroga al contratto nazionale. Di conseguenza in questi anni nelle piattaforme logistiche si sono sviluppate tecniche di mobilitazione sindacale particolarmente aggressive con blocchi illegittimi e selvaggi dell’attività con conseguenze, anche fisiche sui lavoratori iscritti al sindacato confederalePer fermare questa dinamica in atto da troppo tempo occorre – chiede infine la Filt Cgil – oltre alla tutela delle emergenze, un intervento urgente e concreto da parte del ministero dell’Interno per ripristinare un clima di legalità e di convivenza sindacale in cui si tuteli diritto allo sciopero”.

Argomenti: CGIL |

“Italia di mezzo opportunità di sviluppo”, a Perugia insieme sindacati e presidenti Toscana-Umbria-Marche

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 15, 2016

14358915_1750683078538756_976024369841003713_n“Italia di mezzo opportunità di sviluppo”, a Perugia insieme sindacati e presidenti Toscana-Umbria-Marche – da www.cgiltoscana.it

Il terremoto prima di tutto, come banco di prova fondamentale per l’Italia di Mezzo, questo progetto ancora in fase embrionale che punta a mettere insieme risorse, energie, reti e potenzialità di una parte importante del Paese, formata prima di tutto da Marche, Toscana e Umbria (il 12% del Pil nazionale), ma senza precludere ulteriori collaborazioni e assi con Lazio e Abruzzo. E proprio la sfida posta dal terribile sisma del 24 agosto rappresenta appunto una prima “messa alla prova” per questo progetto.

Lo hanno detto con forza oggi a Perugia, Cgil, Cisl e Uil di Marche, Toscana e Umbria, che in una gremita sala dei Notari hanno presentato alla cittadinanza e alle istituzioni le proprie proposte e idee per l’Italia di mezzo, contenute in un documento elaborato da un gruppo di lavoro interregionale delle tre organizzazioni.

A confrontarsi a Perugia con Cgil, Cisl e Uil c’erano i presidenti di Regione di Toscana e Umbria, Enrico Rossi e Catiuscia Marini, e l’assessora della Regione Marche, Manuela Bora (in sostituzione del presidente Ceriscioli impegnato nelle zone terremotate).

I sindacati, nell’introduzione di Claudio Bendini, segretario generale della Uil dell’Umbria, nella relazione di Walter Cerfeda, presidente dell’Ires Cgil Marche, e nelle conclusioni di Riccardo Cerza, segretario generale della Cisl Toscana, hanno sottolineato prima di tutto che quello dell’Italia di mezzo deve essere “un grande progetto economico, civile e sociale, prima ancora che istituzionale”. Non dunque un percorso calato dall’alto, “come è successo per le Province”, ma una costruzione “mattone dopo mattone” aperta alla partecipazione delle forze sociali e dei territori.

A partire, si diceva, dall’emergenza terremoto: l’Italia di mezzo – hanno proposto i sindacati – potrebbe elaborare una proposta unitaria per la ricostruzione, come primo atto concreto del Protocollo firmato a Bruxelles lo scorso 17 giugno dalle tre Regioni, per “riorientare parte delle risorse dei fondi europei verso Casa Italia, per un grande progetto comune per le zone interne e l’Appennino centrale, candidando questo riorientamento anche all’accesso ai fondi del Piano Juncker”.

Ma aldilà dell’emergenza contingente data dal terremoto, l’urgenza dell’Italia di mezzo sta nel fatto che “essa è oggi la condizione stessa, per competere nel mondo aperto in cui viviamo”. Perché, secondo Cgil, Cisl e Uil delle tre regioni “nel mondo si compete solo fra sistemi integrati, senza dei quali, l’unico destino è quello della periferizzazione e della marginalizzazione”.

L’idea di fondo è che nella discussione sullo sviluppo del Paese sia necessario superare lo schema duale Nord-Sud, valorizzando invece di più l’asse Est-Ovest. “E’ evidente – scrivono Cgil, Cisl e Uil delle tre regioni nel loro documento unitario – che andranno affrontate questioni costituzionali e istituzionali, ma è altrettanto chiaro che, fin da subito, si possono mettere a fattor comune molte azioni, che oggi le singole Regioni conducono separatamente, con una nuova e maggiore efficacia”.

I sindacati hanno posto l’accento in particolare sulle potenzialità di una struttura produttiva “con radici solide e diffuse e punti di eccellenza”, di una “forza lavoro qualificata”, temi che necessitano però dell’organizzazione di “un flusso permanente di ricerca applicata e di trasferimento tecnologico”. Per questo diventa strategica la messa a rete delle Università e dei centri di ricerca presenti sul territorio dell’Italia di mezzo, e che sono “tra i più importanti al mondo”. E però – sostengono i sindacati – servirebbe “la formazione di una cabina di regia, una sorta di CNR interregionale, capace di fare da front office per le imprese e da back office per i Centri di ricerca delle Università”.

La “messa a regime efficiente dell’insieme dei servizi pubblici essenziali”, la difesa di un modello di coesione e di benessere sociale “che rappresenta lo stesso Dna ed il tratto distintivo più forte delle nostre regioni”, e ancora, quel ‘capitale’ storico e culturale (ben 10 siti che la stessa Unesco ha riconosciuto patrimoni dell’Umanità) che può fare dell’Italia di mezzo “il distretto della bellezza”: sono questi, secondo Cgil, Cisl e Uil di Marche, Toscana e Umbria gli assi portanti su cui costruire il progetto di Italia di mezzo. Un progetto verso il quale i sindacati, da parte loro, hanno già cominciato a muoversi, “mettendo insieme i primi mattoni unitari per la costruzione di un sindacato dell’Italia di mezzo. Insieme siamo 6 milioni di donne e di uomini, il 12% del Pil del nostro Paese ed insieme possiamo anche avere l’ambizione di contribuire a realizzare un’Italia più bella, più solidale e più giusta”.

Notizia del: gio 15 set, 2016

Argomenti: CGIL |

Perugia, prove di Regione unica Toscana-Umbria-Marche

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 15, 2016

14141941_1750591781881219_3074530173282759819_nSviluppo Italia di mezzo: «Una straordinaria opportunità» – da www.cgiltoscana.it
Cgil, Cisl e Uil di Toscana, Umbria e Marche dopo la presentazione di un documento unitario – c’era già stata la firma del protocollo d’intesa tra i tre Governatori di Umbria, Toscana e Marche a Bruxelles- per spingere nella direzione di una integrazione sempre più forte tra le tre regioni avvenuta il 30 giugno scorso, danno appuntamento a Perugia per una iniziativa pubblica in programma il 15 settembre.
Rafforzare le omogeneità e rendere vantaggiose le differenze, così l’Italia di mezzo – ovvero quell’area formata dalle regioni Toscana, Umbria e Marche e popolata da circa 6,2 milioni di abitanti – può rappresentare “una straordinaria opportunità di sviluppo”. A sostenerlo con convinzione (e non da oggi) sono Cgil, Cisl e Uil che questa mattina, 30 giugno, in contemporanea nelle tre regioni mediane, a Firenze, Perugia ed Ancona, hanno illustrato i contenuti di un documento – elaborato da un gruppo di lavoro interregionale delle tre organizzazioni – con il quale i sindacati intendono contribuire ad un progetto di collaborazione sempre più forte tra le tre regioni. Continua a leggere questo articolo »

Argomenti: CGIL |

Carta dei diritti: Venerdì 16 SETTEMBRE vieni a firmare in Val di Chiana!

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 14, 2016

foto carta dei diritti

venerdì 16 SETTEMBRE

vieni a firmare per la

CARTA DEI DIRITTI UNIVERSALI DEL LAVORO

in Val di Chiana! Ti aspettiamo!

ore 8.30-12.30

ore 15.30-19.00

Argomenti: CARTA, CGIL, valdichiana |

Lavoratrici Global Service in presidio a Siena davanti a Poste Italiane

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 14, 2016

presidio-global-service2 presidio-global-service3 La ditta Global Service soc. coop acquisisce le pulizie degli uffici postali della provincia di Siena dal 1° luglio 2014.

Viene raggiunto un accordo sindacale su base regionale (in quanto l’azienda gestiste più lotti in Toscana) dove si sancisce che il 22 di ogni mese sul conto corrente dei lavoratori devono essere accreditati gli emolumenti mensili.

Tale accordo non viene mai rispettato, se non per 2/3 volte dal 1° luglio 2014 ad oggi.

Nonostante il mancato rispetto, mensilmente su nostra sollecitazione, seppur in ritardo, il pagamento veniva effettuato nell’arco dei 7/8 giorni successivi. Negli ultimi tre mesi la situazione è peggiorata notevolmente.

Le dipendenti in questione sono circa una quarantina, per la grande maggioranza non raggiungono le 500,00/600,00 euro mensili, alcune famiglie sono monoreddito e vivono esclusivamente di quel salario.

Oltre al mancato o ritardato pagamento degli stipendi, l’azienda ad oggi non riconosce l’indennità chilometrica esatta, visto che quotidianamente le lavoratrici, per spostarsi da un ufficio postale all’altro, utilizzano la propria auto; così come previsto dal CCNL, spetterebbe loro un’indennità, ma ad oggi, in modo unilaterale, sono corrisposte delle cifre che non rispondono ai chilometri effettivamente fatti.

Infine vi sono delle differenze paga già contestate che l’azienda non intende riconoscere alle dipendenti.

Nel mese di aprile ci siamo rivolti alla DTL di Siena al fine di risolvere il problema, ma ad oggi, nonostante diverse convocazioni, l’azienda si è presentata una sola volta, non raggiungendo con la FILCAMS CGIL nessun accordo.

FILCAMS CGIL Siena

Argomenti: appalti, aziende, FILCAMS, presidio, pulizie, scioperi |

Cambiare schemi e ricette per promuovere l’occupazione. Le proposte della Cgil nel Piano straordinario per l’occupazione

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 14, 2016

GiovaniLavoro: Cgil, per crescita e occupazione serve Piano Straordinario


Scheda Piano Straordinario per l’occupazione –  Podcast degli interventi di Danilo Barbi e Susanna Camusso su RadioArticolo1 – Galleria fotografica


Roma, 13 settembre – L’Italia può tornare a crescere solo attraverso una terapia shock: con una spesa pubblica di 10 miliardi l’anno per tre anni da utilizzare per investimenti pubblici e creazione diretta di lavoro (520 mila pubblici e 80 mila privati), si genererebbe in Italia un incremento degli occupati di circa 1 milione 368 mila unità, il tasso di disoccupazione scenderebbe al 4,8%, mentre il Pil reale salirebbe al 5,7% e gli investimenti pubblici e privati crescerebbero del 19%. Questa in estrema sintesi la ricetta indicata dalla Cgil nel suo Piano Straordinario per l’occupazione presentato quest’oggi in un’iniziativa tenutasi presso la sede nazionale della Confederazione, a cui ha partecipato il segretario generale Susanna Camusso.

“Per una vera crescita dell’economia del Paese il sistema pubblico deve creare direttamente lavoro, solo così si possono generare quelle condizioni di ottimismo e certezza per far ripartire i consumi e gli investimenti”. Così Danilo Barbi, segretario confederale Cgil, ha illustrato questa mattina le nuove proposte contenute nel documento per il rilancio del Piano del Lavoro. “Il nostro Piano Straordinario – ha spiegato Barbi – è una terapia shock per ridurre la disoccupazione, in particolare giovanile e femminile, sia attraverso la promozione di nuova domanda, ovvero aumento di occupazione, salari, consumi e investimenti, sia dell’offerta, con nuovi settori di attività economica e nuove professionalità”. Due le direttrici da seguire, indicate dal segretario confederale, la prima i bisogni sociali e di manutenzione del territorio largamente insoddisfatti, la seconda l’innovazione industriale e il rilancio della ricerca.

Per la Cgil gli obiettivi del Piano sono obiettivi plausibili, raggiungibili in breve tempo e soprattutto finanziabili, infatti il sindacato individua diverse possibilità di finanziamento, ad esempio: 260 miliardi all’anno per 10 anni si potrebbero ottenere, così come proposto anche dalla CES, da un cambiamento del Patto di Stabilità; 20 miliardi all’anno con l’introduzione di un’imposta sulle grandi ricchezze di tipo progressivo; dai 30 ai 40 miliardi all’anno attraverso la riduzione strutturale dell’evasione.

Per la Cgil il Paese non può più aspettare, nove anni ininterrotti di crisi strutturale hanno cancellato 1,6 milioni di posti di lavoro, e le persone in condizione di povertà assoluta sono aumentate di oltre due milioni. Per questo, come annunciato dal segretario generale della Cgil Susanna Camusso a conclusione dell’iniziativa, “presenteremo al Governo il nostro Piano Straordinario, è di grande urgenza”, anche in vista della nuova legge di Stabilità.


Argomenti: CGIL |

Pensioni: assenza del nodo giovani.

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 14, 2016

#Pensioni: contrarietà all’Ape volontaria che significherebbe tagli ai redditi; dopo aperture estive sparito il tema dei precoci che invece va affrontato e assenza del nodo giovani. “Tutti danno per scontata l’intesa. É una partita delicata che ha bisogno altre discussioni. Anche perché fin’ora non abbiamo visto una riga scritta o un conto fatto spiegando dove si reperiscono le risorse. E le cifre di cui abbiamo sentito parlare sono insufficienti”. Questo in sintesi quanto detto oggi dalla leader della cgil Susanna Camusso a Radio Anch’io, trasmissione di Rai Radio1. Tre i punti sui quali Camusso ha messo l’accento. I lavoratori precoci, un tema sul quale il Governo in estate aveva fatto grandi aperture che adesso sono svanite. “Non ci si può immaginare – ha detto il Segretario generale della Cgil- che chi ha iniziato a lavorare molto presto debba inseguire poi per tutta la vita il diritto ad andare in pensione”, tema, questo, importante per la Cgil . Circa l’APE, il nuovo strumento proposto dal Governo, ieri al Tavolo sono emerse novità rispetto alle notizie circolate nei primi step, a partire dal fatto che si tratterebbe di un provvedimento sperimentale – per due anni-, e non di una riforma strutturale del sistema previdenziale. In questa chiave l’Ape sarebbe una sorta di “superammortizzatore” per le categorie disagiate che permetterebbe di raggiungere la pensione. Per quella volontaria, che comporterebbe grandi penalità sugli assegni, Camusso ha ribadito che, per la Cgil, è una strada sbagliata. Il Governo ieri ha individuato come soglia sotto la quale non si pagherebbero sanzioni per l’uscita anticipata le pensioni sotto i 1500 euro lordi “Una proposta – secondo Camusso- che aprirebbe una divisione tra le diverse categorie del “disagio” per cui occorre un ragionamento che risponda davvero alle categorie di lavoratori coinvolti”. Infine i giovani e il loro futuro previdenziale, tema che la Cgil aveva posto come imprescindibile ma che finora non è stato affrontato. “Mancano le risposte per i giovani – ha spiegato la leader dalla Cgil-. Il nostro è un sistema che presenta forti iniquità, penso ai vitalizi, ma anche alla necessità di un contributo di solidarietà da parte delle pensioni alte come fondo interno al sistemo per sostenere i giovani e le carriere discontinue”.

Argomenti: CGIL |

Global Service: sciopero con presidio delle lavoratrici

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Settembre 14, 2016

filcamsOGGI dalle ore 10 alle ore 12 circa

una rappresentanza di lavoratrici della Global Service

effettuerà un presidio

a Siena in Piazza Matteotti

nei pressi di Poste Italiane.

Le lavoratrici della Global Service,

che effettuano le pulizie per Poste Italiane, sono in sciopero.

Argomenti: appalti, aziende, FILCAMS, Poste, presidio, pulizie, scioperi |

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