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Manovra: ennesimo provvedimento contro occupazione e crescita

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 12, 2011

Manovra: CGIL, ennesimo provvedimento contro occupazione e crescita
La Confederazione nel documento approvato oggi dal Comitato Direttivo ribadisce la sua contrarietà ad una manovra “sbagliata, ingiusta e inefficace”. Per questo, a partire dalle prime iniziative di protesta del 15 luglio, promosse dalla categoria dei pensionati, la CGIL intensificherà la mobilitazione nel mese di settembre » Direttivo CGIL, inaccettabile cause lavoro a pagamento
» Manovra: La CGIL domani in piazza con Susanna Camusso per cambiare il decreto
11/07/2011 da www.cgil.it

E’ diventata evidente la situazione drammatica del Paese che testimonia il fallimento del Governo e delle sue politiche di questi anni.

Il Governo italiano ha contribuito a definire una politica europea che sta dimostrando la sua inefficacia; una politica europea inadeguata a difendere i paesi già da tempo minacciati dalla speculazione internazionale; una politica europea che non assume l’obiettivo di garantire una prospettiva di sviluppo, confermandosi una politica depressiva, incentrata sull’austerity e non su misure di tenuta sociale e di politica volte alla crescita.

Sul piano nazionale, il Governo, negli ultimi tre anni ha prima negato e poi trascurato la crisi. Dall’anno scorso, le manovre economiche si sono caratterizzate per tagli lineari e contenimento della spesa pubblica, ignorando il problema della crescita e sacrificando spesa sociale e spesa per investimenti. Noi abbiamo fortemente contestato questa impostazione rilanciano l’idea che un’altra politica economica era possibile per sostenere i redditi, rilanciare i consumi, determinare una ripresa degli investimenti pubblici e privati, una politica che, se perseguita, oggi ci porrebbe dinanzi un’entità di ridimensionamento del debito pubblico molto inferiore.

Oggi, in una situazione aggravata dal marasma politico, il Governo sta consegnando il Paese (in cui è cresciuto il debito pubblico, è esploso il disavanzo commerciale e si è persa più del 4% della ricchezza nazionale) alla speculazione finanziaria.

Ma non è la manovra presentata la soluzione: innanzitutto perché continua le politiche precedenti. La CGIL ritiene che la manovra economica presentata sia sbagliata, ingiusta, e inefficace, sia per la crescita e lo sviluppo, sia per il risanamento dei conti pubblici.

Ancora una volta il metodo con cui viene avanzata la manovra si dimostra di inaudita gravità. Saremo per la terza volta davanti allo stesso schema: decreto legge, maxi emendamento, voto di fiducia, con parlamento e parti sociali marginalmente coinvolti nella discussione.

La manovra si presenta come l’ennesimo provvedimento che non sostiene l’occupazione e che è contro la crescita. Si riducono gli investimenti e si rinuncia a qualunque stimolo della domanda, manca qualunque elemento di riforma strutturale del sistema-paese e, in particolare, del sistema economico-produttivo in funzione di una maggior competitività, produttività e crescita potenziale del PIL.

Per la CGIL il quadro che emerge dal Disegno di legge presentato (DL n. 2814) è completamente sbilanciato verso un’ulteriore politica di tagli, rischia comunque di non raggiungere il pareggio di bilancio e di farci inseguire in continuazione il debito pubblico.

La manovra è iniqua e depressiva perché riduce il potere d’acquisto delle pensioni e, con una sorta ormai di accanimento, il salario dei lavoratori pubblici senza chiedere alcun contributo ai redditi alti e alle grandi ricchezze del Paese.

Risulteranno danneggiati i più deboli con l’intervento sull’età pensionabile (del tutto immotivato perché non ha alcun impatto finanziario a breve) e con l’assenza di politiche serie per contrastare la disoccupazione crescente, in particolare quella giovanile e per le donne.

Gravissimo l’intervento che segna un ulteriore arretramento del perimetro pubblico: a cominciare dal sistema della conoscenza a quello della salute e dell’assistenza, con i tagli al sistema sanitario nazionale e la reintroduzione dei tickets nazionali oltre che con l’ormai insostenibile riduzione delle risorse a regioni, province e comuni, con la conseguente riduzione dei servizi e del welfare e l’aumento delle tasse locali, penalizzando anche per questa via i redditi da lavoro dipendente e da pensione, con particolari accenti di drammaticità in termini di sostenibilità sociale per il Mezzogiorno.

I tagli al sistema di welfare, uniti a quelli già realizzati con le manovre precedenti, sono tali da mettere seriamente in discussione la permanenza nel nostro Paese di un quadro di diritti universali e di garanzia di servizi e prestazioni.

Inoltre, la politica di tagli così consistenti, unitamente ai contenuti della delega, rappresentano il tentativo di realizzare un modello sociale di protezioni sempre più residuali.

La natura depressiva della manovra, ai limiti dell’insostenibilità sociale, è ulteriormente aggravata dalla “clausola di salvaguardia” in base alla quale il Governo prevede che 14,7 miliardi di euro dovranno provenire dalla delega di riforma fiscale e assistenziale.

Di fatto questo significa che tali risorse dovranno derivare da un ulteriore taglio dell’assistenza e/o da un aumento delle tasse. L’indicazione del 15% di taglio delle cosiddette agevolazioni fiscali, da parte del ministro delle finanze, rende chiaro che queste risorse non potranno essere trovate senza intervenire sulle detrazioni per la produzione del reddito e sulle agevolazioni per la casa e per la famiglia.

La CGIL è in campo per: contrastare l’idea che una manovra così sia l’unica via possibile e sostenere una manovra alternativa che consenta anche di modificare le attuali priorità in termini di spesa pubblica.

Innanzitutto occorre modificare la scelta europea del Patto di Stabilità e del Patto Europlus finanziando il trasferimento di parte dei debiti sovrani ad un debito direttamente europeo e forti politiche di sviluppo attraverso l’emissione di “eurobonds” e l’adozione di una tassa sulle transazioni finanziarie (come rivendicato dalla CES).

In ogni caso, anche nell’immediato, sono possibili politiche alternative per l’Italia:
– un piano straordinario contro l’evasione fiscale che ne programmi la riduzione strutturale introducendo norme più restrittive sulla tracciabilità (oltre €500) e incrociando tutte le banche dati esistenti; prevedendo un coinvolgimento degli EE.LL. e premiandoli lasciando loro parte consistenti dei proventi del contrasto all’evasione e consentendo di alleggerire gli effetti dei vincoli del patto di stabilità per garantire il sistema dei servizi e la ripresa degli investimenti.
Occorre, inoltre, intervenire sulla p.a., al di là della facile propaganda, non con i proclami sul taglio delle province, bensì con ciò che è agibile da subito e va nel segno dell’efficienza e dell’efficacia cioè l’aggregazione dei piccoli comuni con l’incentivazione delle forme di gestione associata;
– l’aumento immediato della tassazione sulle rendite finanziarie e l’introduzione di una imposta sulle Grandi ricchezze;
– una vera lotta al sommerso rendendo il “caporalato” reato penale e con nuove norme sugli appalti;
– assunzione dei temi del welfare come elemento qualificante della crescita del Paese; i diritti non possono essere interpretati come costi e la coesione sociale deve guardare a forme di inclusione dei soggetti fragili che rischiano di rimanere ai margini, anche in un’ottica di politica di inserimento che limiti il ricorso alle politiche meramente assistenziali, producendo per questa via un’economia di spesa e un sostegno alla crescita, in particolare se pensiamo ai giovani ed alle donne. riforme di politica industriale, per l’occupazione e per l’innovazione, a partire da un Piano Energetico e Ambientale nazionale.
– Una politica di riequilibrio in termini di spesa ordinaria per il Sud e un diverso utilizzo dei Fondi strutturali, non appannaggio del Governo ma risorse necessarie a contrastare oltre il divario, la divaricazione fattuale, sociale ed economica del Paese.
– Lo stralcio delle misure sul lavoro dalla liberalizzazione del collocamento al costo del processo del lavoro che non sono state contabilizzate nella manovra e contribuiscono ad imbarbarire ulteriormente il processo di deregolazione del Lavoro.
– Un provvedimento serio e verificabile sui costi della politica intervenendo non in maniera generica, ma riducendo il proliferare delle strutture che rappresentano duplicazioni e costi razionalizzabili, tagliando i privilegi sacrificabili (su cui la CGIL avanzerà una proposta specifica), con una generale politica di moralizzazione delle spese relative all’esercizio delle funzioni di rappresentanza, in relazione alla crisi profonda che attraversa il Paese e non invece, sotto questo capitolo, procedere al ridimensionamento del lavoro pubblico.

Proprio per come è strutturata la manovra e il suo rapporto con la delega, la partita non si chiuderà entro Agosto. Dopo le prime iniziative di protesta che si realizzeranno il 15 luglio in tanti territori e luoghi di lavoro, tra cui il presidio nazionale dello SPI, occorrerà continuare la mobilitazione; in particolare, data la repentina accelerazione sui tempi di approvazione della manovra, occorrerà immaginare ampi presidi durante le fasi di esercizio della fiducia e continuare a sostenere le nostre proposte alternative. Il CD conferma la proposta avanzata a CISL e UIL di convenire forme di mobilitazione contro la manovra finanziaria ma dà comunque mandato alla Segreteria nazionale di definire le modalità per allargare e intensificare la mobilitazione nel mese di settembre in relazione alla legge di stabilità.

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Venerdì 15 luglio presidio davanti alla Prefettura contro la manovra

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 12, 2011

‘A PAGARE SONO SEMPRE I SOLITI NOTI’

VENERDI 15 LUGLIO ore 10-12

PRESIDIO

DAVANTI ALLA PREFETTURA DI SIENA (PIAZZA DEL DUOMO)

CONTRO L’INIQUA E RECESSIVA MANOVRA DEL GOVERNO

La manovra del governo è di un’inaudita gravità:

 pesante intervento sulle pensioni,
 colpi alle istituzioni locali,
 accanimento contro il lavoro pubblico e il sistema della conoscenza,
 reintroduzione dei tickets sanitari,
 riduzione dell’intervento sociale,
 riforma fiscale che aumenta le disuguaglianze,
 introduzione del costo a carico dei lavoratori delle cause di lavoro,
 liberalizzazione del collocamento.
 La vera natura della delega fiscale è l’aumento delle disuguaglianze a sfavore delle fasce più deboli, quelle dei redditi medio-bassi.

Serve invece una politica economica e di finanza pubblica ‘funzionale’ alla crescita, all’occupazione, agli investimenti e all’equità.

La manovra è contro i giovani, i lavoratori, i pensionati.

La nostra protesta proseguirà anche dopo l’approvazione formale da parte del Parlamento prevista per i primi giorni del mese d’agosto, approvazione con un voto di fiducia già annunciato, continuando ad esautorare il Parlamento e senza nessun confronto con le parti sociali.

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Lavoro: CGIL sigla testo unico sull’apprendistato

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 12, 2011

Lavoro: CGIL sigla testo unico sull’apprendistato
Dopo la sigla di oggi la Confederazione dichiara “la propria disponibilità a sottoscrivere l’intesa contestualmente alla positiva conclusione del confronto in atto su stage e tirocini” Testo dell’intesa
11/07/2011 da www.cgil.it

La CGIL sigla il testo unico sull’apprendistato e dichiara la propria disponibilità a sottoscrivere l’intesa contestualmente alla positiva conclusione del confronto in atto su stage e tirocini. Il segretario confederale dell’organizzazione sindacale, Fulvio Fammoni, al termine del confronto al ministero del lavoro, sottolinea come “gran parte dei punti indicati dalla CGIL nella lettera inviata al Ministro e alle Regioni siano entrati a far parte del nuovo testo unico dell’apprendistato”, mentre la sigla al testo dimostra “la disponibilità al confronto dimostrata dalla CGIL a partire dalla richiesta articolata su 11 punti di modifica al primo testo presentato dal governo sull’apprendistato”.

Nel dettaglio dei punti sottolineati dalla CGIL e accolti poi nel testo, il dirigente della CGIL sottolinea: “la riduzione della durata massima a 3 anni e la previsione di una durata minima, la quantità di formazione, il ruolo sovraordinato del Contratto nazionale di lavoro, il repertorio delle professioni e i meccanismi pubblici di certificazione, il non poter più sommare sottoinquadramento e percentualizzazione del salario dell’apprendista”. Inoltre, fa sapere ancora Fammoni, “sia pure in modo non prescrittivo fa parte del testo anche la possibilità, affidata ai contratti, della conferma di una quota di apprendisti al fine di poter procedere a nuove assunzioni; aspetto su nostra richiesta chiarito e confermato dal Ministro nella riunione odierna”.

Quanto ai punti di dissenso Fammoni rileva che “permangono invece contrarietà nel merito dell’uso dell’apprendistato per i lavoratori in mobilità e per la somministrazione (sia pure solo per il tempo indeterminato)”. Punti sui quali la CGIL chiederà un intervento del Parlamento. Inoltre, prosegue il sindacalista, “resta fermo il dissenso, già più volte segnalato sull’avvio dell’apprendistato dai 15 anni di età. Ribadiamo al Coordinamento delle Regioni, che hanno la diretta responsabilità dell’apprendistato per l’acquisizione di una qualifica professionale, la richiesta di un confronto per definire apposite linee guida”. Il dirigente sindacale inoltre precisa quanto sia stato “importante che si sia avviato un apposito tavolo su stage e tirocini, mentre deve essere ancora insediato il tavolo sulle collaborazioni. La contestuale e positiva conclusione anche di questo confronto è decisiva per evitare le forme di cannibalismo esercitate da queste tipologie contrattuali anche e a maggior ragione in presenza del nuovo testo unico. L’insieme di questi punti segna nel suo complesso un positivo avanzamento rispetto alla attuale legislazione”. Per questo, conclude Fammoni, “dopo la sigla di oggi la CGIL dichiara la propria disponibilità a sottoscrivere l’intesa contestualmente alla positiva conclusione del confronto in atto su stage e tirocini”.

Argomenti: CGIL |

Lavoro e maternità a SNOQ

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 11, 2011

Uno dei temi più importanti emersi dalla ‘due giorni’ senese ‘Se non ora, quando?’ è certamente quello del lavoro e dei diritti messi a rischio.
“Senza lavoro le donne sono certamente più deboli – sottolinea la CGIL di Siena – e quello che pretendono è poter avere un lavoro dignitoso e remunerato in maniera da permettere una vita degna di questo nome”.

“Per non parlare – continua il sindacato –  del diritto di fare figli senza perdere il posto di lavoro, per poter scegliere una maternità libera, consapevole e tutelata in tutte le sue fasi”.

“Per l’appunto – conclude la CGIL – la manovra di questo governo va contro tutto questo, perché introduce una serie di provvedimenti punitivi nei confronti delle donne, a cominciare dalla liberalizzazione del collocamento e dai tagli ai servizi sociali e all’assistenza in genere. Per non parlare del non aver destinato le risorse già disponibili (in virtù dell’innalzamento dell’età pensionabile femminile) a nuove forme di conciliazione vita-lavoro”.

CGIL Siena

Siena, 11 luglio 2011

Argomenti: CGIL, donne |

Donne: Camusso, mettiamo al centro il lavoro o saremo sempre più deboli

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 11, 2011

Donne: Camusso, mettiamo al centro il lavoro o saremo sempre più deboli
Il Segretario Generale della CGIL, presente a Siena per l’importante appuntamento lanciato dal comitato ‘Se non ora quando?’, sottolinea in un’intervista a ‘La Repubblica’ come la manovra di questo governo sia “misogina”, perchè spiega “parla contro le donne attraverso una serie di provvedimenti punitivi, a cominciare dalla liberalizzazione del collocamento e i tagli ai servizi sociali”
» VIDEO: Camusso intervista / intervento su CGILtv
» VIDEO: Siena: la voce delle donne su CGILtv
10/07/2011 da www.cgil.it

“Abbiamo una responsabilità enorme, dobbiamo riprendere in mano il nostro destino, per noi e per le donne di domani”.Susanna Camusso è tra le più applaudite dalla piazza di Siena. Sul palco parla con in testa il cappellino di ‘Se non ora quando?’, sembra un’allenatrice che incita la squadra.

Duemila donne insieme possono fare la differenza? “Le donne ci sono sempre state nei momenti difficili di questo paese, lo abbiamo scoperto anche durante le celebrazioni dei 150 anni dell´Unità. Di certo ora stanno segnando il cambiamento, sono state le prime a reagire all´ineluttabilità del degrado politico e culturale”.

Uno di questi temi riguarda il lavoro e i diritti messi a rischio. “Parte tutto dal lavoro, senza lavoro le donne saranno sempre più deboli. Non ci stiamo più a fare il salario di riserva, ad essere quelle che entrano quando l´economia va bene e poi vengono buttate fuori appena arriva la crisi. E la manovra di questo governo è misogina, perché parla contro le donne attraverso una serie di provvedimenti punitivi, a cominciare dalla liberalizzazione del collocamento e i tagli ai servizi sociali”.

Diventare movimento è una forza o può nascondere dei rischi? “Le donne sono sempre state movimento, non c´è altra forma per esprimere temi così trasversali. La straordinarietà del femminismo fu che riuscì a concentrarsi sui temi legati al corpo della donna perché allora era in campo una politica in grado di recepire certe idee. Oggi non è più così”.

Si torna a difendere il diritto di fare figli senza perdere il posto. “Ecco la grande discriminazione della manovra. E allora io dico che ci vuole un´altra manovra che si chiama Ridistribuiamo la Ricchezza. E facciamo una legge sulla paternità obbligatoria, così la discriminazione cesserà”.

Argomenti: CGIL, donne |

Industria: dati ISTAT dimostrano fragilità del sistema e politiche inefficaci

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 11, 2011

Industria: CGIL, dati ISTAT dimostrano fragilità del sistema e politiche inefficaci
A maggio la produzione industriale registra il primo calo, dello 0,6%, su base mensile, dopo tre mesi di aumenti. Secondo la Confederazione significa che il paese “galleggia senza ricercare la crescita”, ciò “non fa altro che aggravare la condizione sociale e quella occupazionale”. In questo senso “la manovra peggiorerà le condizioni dei lavoratori senza alcun beneficio”
08/07/2011 da www.cgil.it

Un passo indietro per la produzione industriale a maggio. E’ quanto emerge dai dati diffusi oggi dall’ISTAT che rilevano una diminuzione della produzione industriale dello 0,6% a maggio rispetto ad aprile ed un rialzo dell’1,8% rispetto all’anno precedente. Dunque l’Istituto nazionale di statistica evidenzia come il mese di maggio presenta un “passo indietro” rispetto alle ultime performance, infatti il ribasso congiunturale arriva dopo gli aumenti registrati nei tre mesi precedenti. Tuttavia, anche in termini tendenziali, i dati ISTAT corretti per gli effetti di calendario, registrano un rallentamento (al +1,8% dal +3,8% di aprile); mentre migliore risulta l’indice grezzo (+4,9%).

“La riduzione della produzione industriale sul mese di aprile continua a dimostrare la fragilità del nostro sistema e l’inefficacia di una politica basata esclusivamente sulla capacità delle singole imprese di rispondere ai problemi di crisi industriale”. E’ il commento del Segretario confederale della CGIL, Vincenzo Scudiere, ai dati diffusi oggi dall’ISTAT secondo il quale sull’andamento della produzione industriale incide “ancora una volta l’assenza di politiche economiche adeguate e di politiche industriali efficaci: galleggiare senza ricercare la crescita per il paese – spiega – non fa altro che aggravare la condizione sociale e quella occupazionale”. In questo senso, conclude Scudiere, “la manovra conferma che senza la crescita le condizioni dei lavoratori e dei pensionati peggioreranno e lo stesso sistema industriale non ne trarrà alcun beneficio”.

Per quanto riguarda i settori d’attività economica, a maggio l’indice corretto per gli effetti di calendario segna, rispetto a maggio 2010, gli incrementi più marcati nei settori della fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (+10,5%), dell’attività estrattiva (+7,3%) e della metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo esclusi macchine e impianti (+6,6%). Le diminuzioni maggiori riguardano i settori relativi alla fabbricazione di prodotti chimici (-6,8%), alla produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-6,4%) e alla industria del legno, carta e stampa (-3,8%).

Uno sguardo ai raggruppamenti principali d’industrie. A maggio l’indice destagionalizzato registra un’unica variazione positiva rispetto ad aprile nel comparto dell’energia (+2,2%); cali si registrano, invece, nel raggruppamento dei beni di consumo (-0,9%), dei beni intermedi (-0,2%) e dei beni strumentali (-0,1%). In termini tendenziali l’indice corretto per gli effetti di calendario segna aumenti per i raggruppamenti dei beni strumentali (+4,3%) e dei beni intermedi (+3,1%). Diminuiscono, invece, i beni di consumo (-1,5%) e l’energia (-0,4%).

Argomenti: CGIL |

Contro la manovra presidio il 15 luglio

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 8, 2011

Il Comitato Direttivo della Camera del Lavoro di Siena esprime un giudizio negativo nei confronti della manovra approvata nei giorni scorsi.

Una manovra che avrà pesanti ripercussioni sulle famiglie a basso e medio reddito, visto la riduzione dell’indicizzazione delle pensioni, l’aumento dell’età per le pensioni di vecchiaia delle donne, l’introduzione dei ticket sulle prestazioni specialistiche e sui codici bianchi di pronto soccorso, nonché i tagli ulteriori alla sanità, agli enti locali e quindi a tanti servizi come gli asili nido e tutta l’assistenza. Pensiamo al blocco del turn-over nel pubblico impiego e a quello degli incrementi economici fino al 2014, cosa che avverrà anche per la scuola, dove, pur a fronte di un aumento degli alunni, non si prevedono stabilizzazioni di precari, anzi non verranno rinnovati i contratti, con ulteriori forti ridimensionamenti degli organici e quindi dell’accesso ad una formazione pubblica e qualificata.

L’aumento del bollo sui BOT attacca i piccoli e piccolissimi risparmiatori, visto che l’aumento stesso non è proporzionale al valore dell’investimento.

Inoltre questa manovra non tocca assolutamente quella parte del Paese che finora non ha pagato mai e che continua a non essere toccata, anche perché non c’è alcuna presenza di norme che contrastino l’evasione fiscale. In particolare le nuove linee dichiarate sulla riforma fiscale rischiano di produrre forti appesantimenti su coloro, in particolare lavoratori e pensionati, che potrebbero beneficiare o beneficiano di sgravi fiscali, a fronte di nessun sostanziale riequilibrio della pressione fiscale e redistribuzione della ricchezza.

Questa è una manovra che avrà un effetto recessivo sul Paese, come quella dello scorso anno.

Siamo di nuovo di fronte ad una logica di tagli e di apparente rigore che nella realtà si tradurrà in un blocco del Paese e dello sviluppo.

Tutto questo non è accettabile e va denunciato e contrastato con tutti i mezzi a nostra disposizione, a partire dalla mobilitazione di fronte alla Prefettura di Siena la mattina del 15 luglio.

 Il Comitato Direttivo della Camera del Lavoro di Siena

 Siena, 11 luglio 2011

Argomenti: CGIL, presidio |

Comitato Direttivo CGIL Siena: elezioni all’insegna della parità di genere

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 8, 2011

Il Comitato Direttivo della CGIL di Siena riunitosi ieri ha provveduto, tra le altre cose, ad effettuare una sostituzione di un suo componente e all’elezione della nuova Presidenza.

Entrambe le votazioni hanno riguardato delle compagne. Come Presidente è stata eletta Simona Gorelli, all’Ufficio di Presidenza Fiorella Flori e Maria Kostazou.

La nuova Compagna del Comitato Direttivo è Simona Capannoli.

“La coincidenza della prima riunione nazionale del Comitato ‘Se non ora, quando?’ nei giorni 9 e 10 luglio a Siena” – afferma Claudio Guggiari, Segretario Generale della CGIL di Siena – “ci fa sentire ancora più felici di aver spinto maggiormente la nostra Organizzazione, con queste elezioni in modo determinante, verso la piena parità di genere all’interno dei nostri gruppi dirigenti”.

Argomenti: CGIL, donne |

Trattativa rinnovo CCNL Distribuzione Cooperativa: domani 8 ore di SCIOPERO

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 8, 2011

Il confronto, ormai aperto da più di 9 mesi, non sta imboccando un percorso facile per arrivare alla firma di un accordo unitario, anzi, vi è un sostanziale irrigidimento da parte della Cooperazione su alcuni temi per noi inaccettabili:

• TRATTAMENTO DI MALATTIA
• DEROGHE AL CCNL
• DOPPI REGIMI
• RIDUZIONE DEL II LIVELLO DI CONTRATTAZIONE

Abbiamo ribadito che non siamo disponibili ad affrontare una trattativa che si pone come unico obbiettivo quello di abbassare il costo del lavoro attraverso una riduzione di salario e diritti.
Si riconferma quindi lo stato di mobilitazione con 8 ore di SCIOPERO previste, per la provincia di Siena, SABATO 9 LUGLIO

Le ragioni della mobilitazione dei lavoratori mirano a contrastare le pretese delle Centrali Cooperative che di fatto prefigurano un intervento pesante solo sul costo del lavoro, la cancellazione di diritti e conquiste contrattuali e l’inserimento di doppi regimi contrattuali (soprattutto rivolti a neo-assunti) in modo strutturale. Da parte sindacale sono state pertanto dichiarate inaccettabili le proposte avanzate in tema di: relazioni sindacali, orario di lavoro,trattamento di malattia e la disciplina speciale per le imprese minori ed i negozi di prossimità.
La Filcams Cgil di Siena auspica che l’incontro nazionale previsto per il 7-8 luglio ’11 porti ad un forte ripensamento delle posizioni delle Centrali cooperative e alla manifestazione della volontà di ricercare soluzioni condivise da tutti i soggetti in campo.

Argomenti: FILCAMS, scioperi |

Manovra: Tremonti ministro stagnazione, provvedimento depressivo

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 8, 2011

Manovra: CGIL, Tremonti ministro stagnazione, provvedimento depressivo
Per la Confederazione il provvedimento del ministro “ci porterà invece direttamente verso la stagnazione”. In merito alla delega fiscale la CGIL afferma: “la sua vera natura è l’aumento delle tasse per le fasce più deboli”
» VIDEO: Intervista Camusso su CGILtv
07/07/2011 da www.cgil.it

“Il ministro della stagnazione Tremonti ha presentato oggi una manovra che costituisce l’ennesimo atto di depressione dell’economia, dissesto sociale e ingarbugliamento dei conti pubblici”. E’ quanto afferma il Segretario Confederale della CGIL, Danilo Barbi, che aggiunge: “d’altra parte, ormai, è difficile aspettarsi altro da questo governo”.

Il provvedimento, giunto a 68 miliardi complessivi da qui al 2014, di cui 17 miliardi dalla delega fiscale e assistenziale, “che per Tremonti ci porterebbe linearmente sul sentiero di arrivo al pareggio di bilancio, ci porterà invece direttamente verso la stagnazione – sostiene il dirigente sindacale -. In questo senso – prosegue -, ha ragione il ministro: non si può improvvisare la ripresa e lo sviluppo con un singolo (ultimo) atto, ma con una politica economica e di finanza pubblica – spiega il sindacalista – ‘funzionale’ alla crescita, all’occupazione, agli investimenti, all’equità mai praticata da questo Governo. Praticamente tutto quello che non ha fatto e non farà il governo”.

Rispetto alla delega fiscale “si evince – aggiunge il Segretario Confederale CGIL – un’ulteriore correzione di finanza pubblica senza alcuna redistruibuzione”. E qui, sostiene Barbi “è venuta finalmente fuori la vera natura della delega: il tanto mascherato aumento delle tasse”. Un aumento che, ancora una volta, anche a causa del potenziale blocco del 15% delle agevolazioni fiscali, “potrebbe pesare di più – conclude Barbi – sulle fasce di reddito medio-basse, sui lavoratori dipendenti e sui pensionati”.

Argomenti: CGIL |

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