cgil siena

Mamme e papà che lavorano

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Agosto 9, 2010

Diventare genitori è una straordinaria esperienza di vita. Per viverla con gioia e consapevolezza è importante conoscere i propri diritti. In Italia la tutela della maternità e paternità può contare su una normativa che permette alle lavoratrici e ai lavoratori di stare vicini ai propri figli.
 
PERMESSI ORARI Se la mamma non vuole rinunciare al proprio lavoro può usufruire, fino ad un anno di età del figlio, di un orario ridotto ma interamente retribuito. Il diritto è previsto anche per i papà, con i “permessi orari”.
CONGEDI PARENTALI Dal 2000, esistono i “congedi parentali”. Si tratta di opportunità che consentono ai genitori lavoratori di usufruire di periodi di assenza dal lavoro utilizzabili da entrambi, insieme o alternandosi, fino agli otto anni di età dei figli, con modalità diverse sia sotto il profilo della retribuzione che della durata. In seguito ad una nuova Direttiva Europea, sono previste, inoltre, novità legislative più favorevoli.
CONGEDI PER MALATTIA Se i figli si ammalano, e dalla nascita fino ai tre anni succede spessissimo, il papà o la mamma in alternativa possono rimanere a casa per curarli.
ADOZIONI Figli adottivi e figli biologici hanno gli stessi diritti, tenuto conto delle differenze dovute alle diverse situazioni.
HANDICAP Se il proprio figlio ha gravi problemi di salute si ha diritto anche ad altri permessi e congedi che permettono ai genitori lavoratori di stargli vicino mantenendo la retribuzione e la conservazione del posto di lavoro (Legge n.104/92).
MAMME CON RAPPORTO DI LAVORO PARASUBORDINATO Oggi anche le mamme con rapporti di lavoro “parasubordinati” hanno finalmente nuovi diritti per stare accanto ai figli.
 
Queste ed altre opportunità sono garantite dal Testo Unico per la tutela della maternità e paternità ( Dlgs n.151/2001).
 
L’Inca Cgil aiuta i genitori che lavorano a fare le scelte giuste per utilizzare al meglio le possibilità che la legge offre loro.
 
Più si è informati, più è facile. Con Inca: “Il consiglio giusto, al momento giusto”

Rivolgiti alle nostre sedi: http://www.cgilsiena.org/index.php/dove-siamo/

Argomenti: CGIL, INCA, maternità, paternità, patronato |

FIOM: rispondendo alle associazioni datoriali…

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 30, 2010

In relazione alla nota diffusa ieri dalla locale Associazione Industriali congiuntamente all’Api Siena, la FIOM CGIL di Siena, chiamata direttamente in causa, coglie l’occasione per ricordare e rimarcare alcuni aspetti che evidentemente le associazioni datoriali non hanno ancora ben compreso – il che sarebbe veramente molto grave denotando una preoccupante ottusità – o viceversa, cosa molto più probabile, fanno semplicemente finta di non vedere.

Se in passato, come ricordato dagli stessi rappresentati delle aziende, il sistema di relazioni sindacali è stato tale da poter garantire stabilità anche attraverso una bassa conflittualità, ciò è avvenuto principalmente perché le aziende locali avevano raggiunto una certa maturità per capire che le ragioni portate avanti dalla FIOM non potevano essere liquidate con sufficienza, bensì doveveano essere valutate attentamente per giungere a soluzioni condivise; metodo che da parte sindacale, viceversa, è sempre stato osservato quando sono state le aziende a sollevare criticità, ad esclusione di quando in forma pretestuosa le stesse imprese hanno cercato di  mettere in discussione elementi di tutela dei lavoratori.

Il punto è proprio qui: le aziende, tramite le loro associazioni, in questo particolare momento stanno cercando di fare leva sull’insicurezza dilagante, che ormai ha fatto presa in alcune fette del mondo del lavoro, per riscrivere o quanto meno modificare nella pratica quelle regole che hanno consentito in passato la crescita e il consolidamento del sistema industriale e dei livelli occupazionali nel territorio, traguardi conseguiti tramite un confronto costruttivo che ha trovato nella FIOM di Siena l’interlocutore da sempre più rappresentativo e affidabile.

Le iniziative di protesta che hanno investito recentemente alcune realtà lavorative della Val d’Elsa discendono proprio da questi aspetti: la decisione opportunistica da parte di chi rappresenta le aziende di utilizzare la disponibilità di altri sindacati – alcuni dei quali a malapena rappresentano se stessi, figuriamoci i lavoratori – per introdurre meccanismi che rendono i lavoratori più deboli nel momento in cui si presentano davanti ai datori di lavoro per tutelare diritti e salario.

E’ comprensibile quindi che i lavoratori reagiscano vedendo nella FIOM l’unica forza sindacale in grado di opporsi a questo stato di cose. Sbagliano profondamente pertanto gli imprenditori nel considerare le azioni della FIOM animate da motivi di stampo ideologico, tutt’altro, questo Sindacato nel territorio senese si è sempre distinto per aver portato avanti tematiche concrete, così come avvenuto anni or sono per regolamentare in molte aziende il ricorso a forme di lavoro precario – aspetto questo, è bene ricordarlo, fortemente avversato dagli autori della nota stampa di ieri – o per la battaglia fatta in alcune grandi aziende per far cadere il tabù dell’impiego di mano d’opera femminile.

Azioni sindacali, quelle delle ultime settimane, che si stanno inasprendo attraverso forme di astensione dal lavoro che alcuni avevano dimenticato e che dovrebbero far capire alle aziende quanto i lavoratori siano pronti a forme di protesta ancora più dure se a livello imprenditoriale non si riacquista coscienza sul fatto che la pace sociale non è garantita quando si fanno accordi con chi non rappresenta i lavoratori.

E’ bene fra l’altro ricordare, per l’importanza da noi data al confronto dialettico, che prima di iniziare le nostre rimostranze abbiamo invitato le aziende a trovare con noi delle soluzioni ai temi posti, proprio per ricostruire quel clima di collaborazione e responsabilità richiamata; le risposte, purtroppo, non sono andate oltre una dichiarazione di indisponibilità.

Se, come asserito da Associazione Industriale ed API, è anche loro obiettivo operare per creare condizioni future tese a migliorare stabilità e benessere anche per le prossime generazioni, bene, prendiamo atto che finalmente abbiamo un obiettivo in comune sul quale chiamiamo aziende e loro rappresentanti ad attivarsi per definire con la FIOM tempi e modalità di un confronto che eviti il dilagare di ulteriori contestazioni alla riapertura delle fabbriche dopo la pausa estiva.

Marco Goracci, Segretario Generale FIOM CGIL Siena

Siena, 29 luglio 2010

Argomenti: FIOM |

Le OO.SS. criticano la nuova azienda di trasporto pubblico regionale

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 28, 2010

Al termine dell’incontro svoltosi in data odierna presso la sede del Train di Siena fra le scriventi OO.SS. e i rappresentanti della nuova Azienda TIEMME S.p.a. durato l’intera giornata, si è riscontrato nuovamente un atteggiamento aziendale teso esclusivamente all’abbattimento del costo del lavoro, come azione primaria del confronto.
Nonostante gli impegni assunti dai rappresentanti della TIEMME S.p.a. nel verbale sottoscritto il 15 Luglio scorso con le Organizzazioni Sindacali, relativamente alla garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali ed economico-normativi, si riscontrava una netta chiusura ad ogni proposta dei Rappresentanti dei Lavoratori, che conseguentemente comportava l’impossibilità del raggiungimento dell’accordo quadro.
Ancora una volta risulta evidente, a nostro giudizio, la volontà aziendale di effettuare recuperi sui lavoratori ricercando tutte le scuse possibili, partendo dalla crisi economica per giungere fino alla conseguente manovra finanziaria, ma riguardandosi dal tagliare quei privilegi e quegli sprechi da sempre esistenti in alcuni settori del comparto dirigenziale.
Mentre da un lato si tenta di ledere diritti e comprimere le retribuzioni dei lavoratori, dall’altro si continuano a mantenere privilegi economici di elevata entità a figure dirigenziali e quadri ricoperti da persone addirittura già in pensione con ingenti costi di centinaia di migliaia di euro.
A fronte di una presentazione di un piano industriale che evidenziava un’Azienda della Mobilità volta alla ricerca di nuove nicchie di mercato per creare le condizioni di stabilità economica ed occupazionale anche nell’ottica della ricollocazione del personale inidoneo alle mansioni di provenienza, nel corso della trattativa la Società esprimeva netta chiusura su tale problematica.
Appare evidente che tale operazione, di carattere squisitamente politico, oggi deve obbligatoriamente trovare da parte della politica stessa quelle garanzie che consentano a oltre 1.200 lavoratori di non ritrovarsi da un giorno all’altro con gravi decurtazioni degli stipendi.
Le aggregazioni, sempre condivise da parte delle Organizzazioni Sindacali, se volte ai risparmi strutturali e all’innalzamento dei criteri di qualità, non possono essere pagate dai lavoratori che già troppe volte hanno pagato i risanamenti e i recuperi di centinaia di aziende in tutta Italia!!!
Le scriventi OO.SS. stigmatizzano un comportamento intransigente della controparte datoriale.
Le OO.SS. confermano le linee di indirizzo dettate dal verbale sottoscritto in data 15 Luglio 2010 ed auspicano una ripresa della trattativa coerente con gli impegni assunti nel documento sopra citato.
Le OO.SS. rivolgono un appello alle Istituzioni affinché si attivino nell’immediatezza per affrontare le gravissime problematiche del settore del Trasporto pubblico locale.

Le Segreterie FILT – FIT – UILT – FAISA – UGL (Territoriali e Regionali) di Arezzo – Grosseto – Piombino – Siena

Siena, 27/07/2010

Argomenti: FILT, trasporto pubblico |

‘Le crisi dell’Ateneo e le responsabilità istituzionali’

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 28, 2010

L’Ateneo e la sua comunità sono chiamati in questi giorni di calma apparente a dover attendere con ansia risposte importanti per il proprio futuro. Le dimissioni del Prof. Barretta dall’incarico di Direttore Amministrativo non lasciano indifferenti e gettano nell’immobilismo più totale 1.200 persone, che subiscono senza averne colpa atti di poca responsabilità, proprio a ridosso di appuntamenti importanti come le nuove immatricolazioni ma anche la firma definitiva dell’accordo con la Regione Toscana attraverso l’AOUS per la vendita del Policlinico “Le Scotte”, determinante per definire la seconda tranche di pagamento dell’operazione. L’augurio è che il Prof. Barretta che ha accettato questo incarico mettendo da parte la sua carriera di docente universitario voglia continuare a proferire il suo impegno per l’Ateneo ancora per qualche mese, nonostante sia fresco di nomina per l’idoneità a docente ordinario. Se il suo è un incarico fiduciario verso l’attuale Rettore Focardi, che è ancora in carica e lo sarà di diritto per i prossimi tre mesi, perché dimettersi proprio ora e non aspettare il 31 ottobre? C’è la speranza in un ripensamento proprio in nome di quel senso di responsabilità richiesto a un dirigente pubblico, in un momento delicato e per le consegueze che questo gesto potrebbe comportare. Il “rettorato Focardi” affronta l’ennesima difficoltà nel mare della crisi dell’Ateneo. Un vero e proprio “vuoto di potere” che si potrebbe creare, bloccando la macchina amministrativa. In quattro anni ha perso tre Direttori Amministrativi (Bigi, Miccolis, Barretta), due Pro Rettori (Santoro, Minnucci), diversi delegati. Oltre a più di 100 dipendenti della cooperativa “Solidarietà”, un centinaio di ex stabilizzandi e precari, diverse centinaia di dottorandi, assegnisti e precari della didattica e della ricerca senza più un futuro. Oltre 1.200 dipendenti senza la possibilità di avere accesso a parte delle risorse che spettano loro, come quelle per le progressioni, e 44 CEL con 1/3 dello stipendio. Alla profonda crisi economico-finanziaria si affianca e appare in tutta la sua crudezza una crisi politica tutta interna all’Ateneo: acuta e con profonde ripercussioni sociali sul territorio. L’augurio finale è che questa partita la vincano l’Università degli Studi di Siena, chi ci studia e chi ci lavora.

FLC-CGIL Siena

Argomenti: FLC, università |

Contributo sostegno al reddito per lavoratori che hanno perso l’occupazione – scadenza 31 luglio

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 23, 2010

RICORDIAMO che in attuazione del protocollo d’intesa tra la Provincia di Siena e le Organizzazioni Sindacali, attraverso risorse messe a disposizione della Fondazione MPS, la Provincia di Siena eroga ai lavoratori che hanno perso l’occupazione per crisi aziendali od occupazionali un contributo mensile, fino ad un massimo di 6 mesi, di 3.156 € lordi totali pari a 2.400 € netti totali.

BENEFICIARI:
Possono chiedere il contributo coloro che a partire dal 31 agosto 2008 hanno perso il lavoro e avevano un contratto:
 subordinato a tempo determinato o indeterminato
 di apprendistato
 di collaborazione a progetto o coordinata e continuativa
o erano:
 titolari di partita iva o soci con almeno tre anni di attività cessata dopo il 31 agosto 2008
e che:
• NON HANNO GIA’ PERCEPITO, CON I PRECEDENTI BANDI, UN CONTRIBUTO PARI A 2.400 € NETTI

REQUISITI:
I richiedenti dovranno:
 essere domiciliati e residenti (nuovo requisito) in Provincia di Siena
 essere stati licenziati da aziende che operano in Toscana o da enti pubblici toscani (in caso di mancato rinnovo del contratto di collaborazione coordinata e continuativa)
 essere iscritti o essere stati iscritti in un Centro impiego della Provincia di Siena come disoccupati (aver reso immediata disponibilità al lavoro) ed essere privi di occupazione da almeno 1 mese
 aver sottoscritto il Patto di servizio integrato
 aver perso il lavoro per cause a loro non imputabili ed aver almeno 90 giorni di servizio nell’azienda di provenienza oppure aver maturato un’anzianità lavorativa di almeno 150 giorni complessivi anche per effetto di più contratti di lavoro non continuativi e con datori di lavoro diversi
 non aver beneficiato di ammortizzatori sociali per il periodo di disoccupazione per il quale chiedono il contributo
 impegnarsi a non richiedere in futuro ammortizzatori sociali per il periodo di disoccupazione per il quale chiedono il contributo

le domande possono essere presentate entro il 31 luglio 2010

RIVOLGITI AL NOSTRO PATRONATO INCA CGIL
PER L’ASSISTENZA GRATUITA
NELLA COMPILAZIONE E PER LA CONSEGNA DELLE DOMANDE

Argomenti: aziende, CGIL, disoccupazione, INCA, patronato |

Manovra: 29 settembre grande manifestazione nazionale a Roma

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 22, 2010

Manovra: Epifani, 29 settembre grande manifestazione nazionale a Roma
Contro gli interventi del governo nell’ambito della mobilitazione indetta dalla CES. Il Segretario Generale della CGIL in una riunione col gruppo dirigente affronta tutti i temi in ‘agenda’: dalla manovra in discussione in Parlamento agli effetti e gli sviluppi della crisi, fino al rapporto con CISL e UIL
21/07/2010

La CGIL promuoverà per il 29 settembre una grande manifestazione nazionale a Roma. Lo ha annunciato oggi il Segretario Generale della CGIL, Guglielmo Epifani, nel corso del suo intervento oggi in occasione di una riunione del gruppo dirigente dell’organizzazione sindacale che si è tenuta in Corso d’Italia. Un intervento, quello di Epifani, che ha toccato tutti i temi in ‘agenda’: dalla manovra in discussione in Parlamento agli effetti e gli sviluppi della crisi, fino al rapporto con le altre organizzazioni sindacali. Continua a leggere questo articolo »

Argomenti: CGIL |

Anche i lavoratori della IMER in sciopero

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 21, 2010

Le RSU dei tre stabilimenti facenti capo al Gruppo Imer – IHIMER e IMER INTERNATIONAL – si sono riunite presso la CGIL di Siena per decidere le iniziative di protesta da mettere in atto contro la decisione aziendale di non accogliere la richiesta presentata dalla FIOM CGIL indirizzata ad aprire una trattativa utile a superare lo strappo causato dalla firma del contratto nazionale ad opera delle altre sigle sindacali.

La IMER, che attualmente occupa circa 230 dipendenti distribuiti nei siti produttivi di Rapolano, Poggibonsi e Certaldo, è un’azienda operante nel settore delle macchine per l’edilizia e movimento terra, dove le relazioni sindacali, spesso burrascose, si sono sempre risolte attraverso la giusta dose di buon senso e volontà reciproca nell’individuazione della soluzione più opportuna. Per questo sorprende l’atteggiamento ostativo e pregiudiziale assunto nell’occasione dall’Azienda, foriero, viene da pensare, di un mutamento delle relazioni sindacali che la IMER intende avere con la sigla sindacale dei metalmeccanici della CGIL, così come d’altronde sta avvenendo in altre realtà lavorative, e questo a dimostrazione di un disegno preordinato a danno della FIOM e dei lavoratori che rappresenta.

Per indurre l’Azienda ad un’attenta riflessione affinché non faccia gli stessi errori di altri gruppi industriali, le RSU, unitamente a FIOM CGIL di Siena e Firenze, proclamano lo stato di agitazione permanente di tutte le maestranze, che si tradurrà in iniziative di sciopero articolato secondo quanto autonomamente deciso dalle singole RSU di stabilimento. E’ stato inoltre deciso il blocco totale delle ore straordinarie e di qualunque altra flessibilità di orario.

La FIOM CGIL invita l’Azienda ad un ripensamento affinché abbandoni queste anacronistiche posizioni antisindacali e riscopra la sua originaria vocazione contrattuale, così da evitare ulteriori momenti di tensione e conflittualità, che in assenza di risposte, a partire dal mese di settembre, saranno destinati inevitabilmente ad intensificarsi.

FIOM CGIL Siena

Siena, 21 luglio 2010

Argomenti: FIOM, metalmeccanici, scioperi |

Luce e gas: attenzione ai contratti!

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 21, 2010

La Federconsumatori Provinciale di Siena sta ricevendo numerose richieste di intervento per chiedere il recesso o la disdetta da contratti di luce e gas firmati da persone, per lo più non giovanissime, a cui è stata in qualche modo “estorta” la sottoscrizione a volte come forma di attestazione del lavoro pubblicitario svolto dai proponenti, a volte per una non meglio specificata “privacy”, a volte ancora con fantasiose spiegazioni del tutto campate in aria. Ma chi ha firmato si è ritrovata cambiata, spesso a sua insaputa, anche la società di fornitura del gas.

Questi metodi danneggiano in primo luogo la stessa Società di nuova fornitura, perchè al possibile nuovo cliente non viene certo correttamente illustrata la proposta commerciale ma si tende a sorprendere la sua buona fede, accostando così del tutto impropriamente quella Società (anche per sentito dire, visto che poi si parla di ciò che è successo con vicini e parenti) a comportamenti di vendita che appaiono decisamente scorretti.

Invitiamo tutti ad essere molto cauti nei confronti di chi si presenta anche a nome di nomi commerciali molto noti e a non dare i vostri dati personali o copia di una bolletta, anzi dovete essere voi a chiedere, con decisione, copia di un documento attestante il ruolo che stanno svolgendo per conto delle Società di cui affermano di essere incaricati, o, comunque, di poter prendere nota degli estremi del loro documento personale di identità: nel caso di rifiuto si deve interrompere il colloquio.

Raccomandiamo di entrare sempre nel merito della proposta commerciale rifiutando una firma frettolosa ed approfondendo bene prima, se non chiari, i particolari dell’eventuale convenienza, anche con i nostri uffici.

Ci auguriamo, infine, che le Società stesse, da noi più volte invitate in tal senso, si rendano conto che è loro primario interesse porre argine a metodi molto discutibili che però vengono purtroppo attuati dietro i loro marchi.

Federconsumatori Provinciale di Siena

Siena, 21 luglio 2010

Argomenti: FEDERCONSUMATORI, GAS, luce |

Crisi: CGIL, a giugno 660mila in cig, da gennaio -2,4 mld in busta paga

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 18, 2010

Roma, 17 luglio – Sono oltre 660mila i lavoratori coinvolti nei processi di cassa integrazione da inizio anno con pesanti riflessi in busta paga, pari a una decurtazione del reddito per una cifra di oltre 2,4 miliardi di euro. Sono questi alcuni dei numeri che emergono dalle elaborazioni delle rilevazioni Inps da parte dell’Osservatorio Cig del dipartimento Settori produttivi della CGIL Nazionale nel rapporto di giugno. Un’analisi, inoltre, che alla luce degli oltre 660mila lavoratori stabilmente in Cig ricalcola il tasso di disoccupazione, contemplando anche gli inattivi, che passa così dal 9,1% (certificato dall’Istat per il primo trimestre) al 12,1%.

Dall’analisi della CGIL, il ricorso alle ore di Cassa integrazione conferma il trend al ribasso per quella ordinaria e per quella straordinaria ma vede un poderoso aumento della cassa integrazione in deroga (Cigd), ovvero lo strumento che estende gli ammortizzatori sociali ai lavoratori che finora non erano tutelati. Le ore di Cigd a giugno, infatti, aumentano su maggio del +7,30%, attestandosi così al valore più alto degli ultimi 18 mesi, mentre per quanto riguarda il primo semestre 2010 l’aumento tendenziale è del 637,51%, per un totale di 155.497.686 ore di Cigd.  Quanto al tiraggio, il rapporto precisa che le ore effettive registrate nei primi quattro mesi (215.635.882) – pari a 336.931 lavoratori a zero ore – hanno già raggiunto il valore delle ore utilizzate nei primi sei mesi dello scorso anno segnando così un peggioramento di circa il 30% sul consumo effettivo di Cig sul 2009. Continua a leggere questo articolo »

Argomenti: CGIL |

‘Le mani nelle tasche dei lavoratori dell’Ateneo e la classifica del Censis’

By Ufficio Stampa CGIL Siena | Luglio 17, 2010

Si chiede la “fiducia” per togliere i soldi dalle tasche dei lavoratori e servizi ai cittadini, alle famiglie e agli studenti.
Il maxiemendamento in approvazione in questi giorni al Senato e alla Camera sancisce ulteriori tagli importanti sulle risorse destinate alle Università e al diritto allo studio.
A differenza delle precedenti dichiarazioni del Governo di voler investire 800 mln di euro, per il 2011 i tagli complessivi saranno di circa 1 miliardo e 100 milioni di euro.

A partire dal 2010/2011 mancheranno infatti i fondi che il precedente “governo Prodi” aveva destinato alle Università per 550 milioni di euro l’anno, che non sono stati rifinanziati. A questi si devono aggiungere i 400 milioni di euro provenienti dalla manovra dello “scudo fiscale” che non sono stati destinati alle Università e i tagli previsti dalla Legge n.133/08. Possiamo stimare che il monte totale delle risorse destinate al FFO (Fondo di Finanziamento Ordinario) nazionale passerà dai circa 7 miliardi e 200 milioni a circa 6 miliardi e 130 milioni.
Conseguentemente il FFO dell’Ateneo senese potrebbe scendere fino a 105 mln di euro. Continua a leggere questo articolo »

Argomenti: FLC, università |

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